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La forma della curva di costo medio
È possibile che assuma diverse forme, è decrescente quando ci sono economie di scala nel quale aumenta la scala produttiva e i prezzi scendono. È crescente quando ci sono diseconomie di scala ed è costante quando i costi sono costanti. La quantità minima che mi serve per minimizzare i costi medi si chiama scala minima efficiente di produzione. Nel lungo periodo non ci sono fattori fissi e quindi non si hanno costi fissi. Fino a 1 aumenta la produzione e la quantità prodotta e i costi medi diminuiscono, nel punto 2 quando le economie di scala sono sfruttate e i costi medi rimarranno costanti. Nel punto 3 cioè oltre la quantità q2 si hanno diseconomie di scala e costi medi crescenti. Se i costi marginali sono minori il costo medio decresce. (grafici)
Relazione tra curve di costo medio di breve e lungo periodo
Nel lungo periodo un'impresa può considerare di variare il fattore fisso, la curva di costo
Il medio di lungo periodo è l'inviluppo inferiore delle curve di costo medio di breve periodo.
La ripartizione del tempo:
- Nel brevissimo periodo tutti i fattori produttivi sono variabili.
- Nel breve periodo almeno un fattore di produzione è fisso.
- Nel lungo periodo nessun fattore è fisso. Ad esempio, se cambio un macchinario nel lungo periodo non vedo gli effetti di questo cambiamento.
- Nel lunghissimo periodo tutti i fattori produttivi, la loro quantità e la loro qualità possono cambiare, quindi posso introdurre innovazioni di prodotto.
Ricavo totale, medio e marginale:
Ricavo totale: p*q, se l'impresa vende tutta la quantità prodotta allo stesso prezzo. Il ricavo medio è p*q/q.
La retta passante per l'origine ha una pendenza pari al prezzo e dipende dal ricavo unitario. È prima crescente e poi decrescente. Il ricavo totale è crescente con RMG>0, è massimo con RMG=0 e decrescente con RMG<0.
è l'ammontare che l'impresa ottiene per unità venduta. (RTOT/Q) Ricavo marginale: (variazione infinitesime) l'incremento di ricavo ottenuto da unità aggiuntive vendute ∆RT/∆q Per descrivere l'andamento dei vari ricavi dobbiamo distinguere come si pone l'impresa di fronte al mercato: - Impresa non in grado di influire sul prezzo: la scala produttiva dell'impresa è insignificante rispetto all'offerta di mercato. - Impresa in grado di influire sul mercato: si tratta di un'azienda molto grande che riesce a spostare l'offerta complessiva. Esiste un'impresa che è in grado di influenzare tutto il mercato (monopolio). Il prezzo è dato e la quantità prodotta non influenza il prezzo di mercato, quindi la domanda dell'impresa è una curva orizzontale. Nel monopolio, nel caso in cui il prezzo fosse influenzato e avessi una sola impresa rappresentante tutta l'offerta di mercato, esso.sarà dato dall'incontro tra la domanda di mercato e la quantità offerta da quell'impresa, quindi il prezzo dipende dalla quantità prodotta da quell'impresa. Consideriamo che il ricavo medio eguaglia il prezzo, mentre il ricavo marginale dipende dall'elasticità della domanda al prezzo. Se un'azienda vuole vendere di più in un certo periodo di tempo, deve abbassare il prezzo. CONCORRENZA PERFETTA Massimizzazione del profitto È data dalla differenza tra ricavo totale e costo totale di produzione: π = RT - CT. Per massimizzare il profitto, usiamo le curve di costo e ricavi totali. Il profitto massimo è quando è massima la differenza tra ricavi e costi. Il punto di break even point è quando inizio a ottenere profitti. Uso di ricavi e costi medi e marginali Usiamo le curve marginali per determinare l'output che massimizza il profitto. Quando il profitto è massimo, RMG è uguale a CMG (tranne se sono...)costo opportunità. Questo tasso di profitto normale rappresenta il rendimento che il proprietario dell'impresa avrebbe potuto ottenere investendo i suoi capitali in un'attività priva di rischio, considerando che ogni investimento comporta sempre un certo grado di rischio. In conclusione, il profitto normale è il profitto che permette all'impresa di coprire tutti i costi di produzione, inclusi i costi di gestione dell'impresa e il costo opportunità del capitale investito.il punto in cui la domanda e l'offerta si incontrano. In un mercato di concorrenza perfetta, il prezzo di equilibrio sarà uguale al costo marginale di produzione per tutte le imprese. Nel breve periodo, le imprese possono avere profitti o perdite. Se il prezzo di mercato è superiore al costo medio di produzione, le imprese otterranno profitti. Al contrario, se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio di produzione, le imprese subiranno perdite. Equilibrio lungo periodo Nel lungo periodo, le imprese hanno il tempo di regolare la loro produzione e di entrare o uscire dal mercato. Se le imprese ottengono profitti nel breve periodo, ci saranno nuove imprese che entreranno nel mercato, aumentando l'offerta e abbassando il prezzo di mercato. Al contrario, se le imprese subiscono perdite nel breve periodo, alcune imprese usciranno dal mercato, riducendo l'offerta e aumentando il prezzo di mercato. Nel lungo periodo, l'equilibrio si raggiunge quando tutte le imprese ottengono solo un normale profitto, cioè quando il prezzo di mercato è uguale al costo medio di produzione. In questo caso, non ci sono incentivi per le imprese di entrare o uscire dal mercato. In conclusione, la concorrenza perfetta si basa su un insieme di ipotesi che includono un numero elevato di imprese, prodotti omogenei, informazione perfetta sui prezzi e completa libertà di entrata e uscita dal mercato. Nel breve periodo, le imprese possono ottenere profitti o subire perdite, mentre nel lungo periodo si raggiunge un equilibrio in cui tutte le imprese ottengono solo un normale profitto.corrispondenza dell'intersezione tra domanda e offerta di mercato. L'offerta di mercato è l'aggregazione tra la domanda di offerta e domanda individuale di consumatori e imprese. Pe è il prezzo che ogni impresa riceve per ogni unità di prodotto venduto, non può vendere a un prezzo superiore all'extra-profitto. La singola impresa non può modificare pe perché la sua è solo una minima parte di tutto il mercato. L'impresa è price-taker e fronteggia una curva di domanda che è orizzontale in corrispondenza di pe. La condizione di massimo profitto è RMG=p=CMG
Equilibrio lungo periodo Max ∏= me* x q* In corrispondenza dell'equilibrio l'impresa consegue un extra-profitto. Nel lungo periodo entrano nuove imprese perché si fanno soldi e non è troppo difficile avviare un'impresa, se entrano nuove imprese aumenta la concorrenza e aumenta l'offerta. Ipotizzando che la
domanda non cambi, a parità di prezzo aumenta la quantità offerta e il prezzo diminuisce. Finchè c'è profitto entrano nuove imprese facendo abbassare il prezzo. Il prezzo smette di scendere quando non entrano più imprese perché non c'è profitto e non si fa profitto quando i costi medi sono uguali a ricavi medi. I costi medi incontrano quelli marginali nel loro minimo quando il profitto è uguale a 0. Il prezzo che manda a zero i profitti si chiama prezzo di pareggio (non ha senso in monopolio).
Prezzo di pareggio: Non tutte le aziende hanno lo stesso, dipende dai costi medi. L'impresa produce fino a quando copre i costi fissi. Il minimo dei costi variabili è quello che l'azienda può raggiungere che è anche il prezzo di chiusura. L'impresa continua a produrre al prezzo di chiusura all'incontro dei prezzi marginali. Nel breve periodo la curva di offerta dell'impresa coincide con il tratto
crescente della curva di costomarginale.L'impresa è in concorrenza perfetta perché RMG=RME, non è in equilibrio di lungo periodo perché realizza ancora un extra profitto positivo.
MONOPOLIO
Quando sul mercato opera una sola impresa, perché accada devono esserci barriere in entrata abbastanza elevate.
Le barriere all'entrata sono date da economie di scala cioè bisogna produrre molto per poter coprire i costi fissi, differenziazione del prodotto perché posso convincere il consumatore che il mio prodotto è diverso da quello di altri. Altre barriere sono rappresentate dal fatto che aziende già esistenti possono avere agevolazioni sui costi e avendo esperienza sanno come produrre meglio a prezzi minori; proprietà o controllo di importanti fattori produttivi, controllo delle reti di vendita all'ingrosso o al dettaglio e costringo chi vende a vendere solo il mio prodotto.
Si può avere anche protezione legale
(brevetti) oppure fusioni e acquisizioni (mi fondo con il principale concorrente così teniamo fuori le altre) oppure tattiche aggressive e di intimidazioni e politiche di prezzo predatrici (una grande azienda abbassa i prezzi per un breve periodo potendo permetterselo, mentre le aziende piccole non possono farlo, in questo modo sbatto fuori dal mercato queste aziende e può rimettere il prezzo come voleva). EQUILIBRIO IN MONOPOLO Domanda di mercato = domanda dell'impresa = ricavo medio Per sapere il massimo ricavo del monopolista Max ∏ = ∏ * me x q * L'extra profitto è tanto maggiore quanto meno è elastica la domanda, meno sostituibile è il bene meno lo è l'azienda. Ci sono barriere all'entrata che impediscono l'ingresso di nuove imprese e non spostano l'equilibrio di mercato così non si parla di breve o lungo periodo. Confronto fra monopolio e concorrenza (costi uguali) Il monopolista non può scegliere sia laquantità che il prezzo, sceglie uno dei due e l'altro si determina automaticamente. A parità di costi, di tecnologie e produzione la quantità prodotta nella concorrenza perfetta è superiore e a prezzi minori rispetto al monopolio. Il monopolio è svantaggioso sia per le aziende che non possono entrare sia per il consumatore infatti lo stato cerca di evitare la situazione di monopolio. MERCATI CONTENDIBILI L'esistenza di una minaccia di concorrenza ha un effetto simile a quella della concorrenza effettiva e influenza prezzo e quantità di equilibrio. In un mercato perfettamente contendibile il prezzo di entrata e uscita sono nulli. Quando si apre un mercato di un nuovo prodotto quello che arriva prima è un monopolista momentaneo se invece ci sono le barriere in entrata allora c'è una contendibilità imperfetta. Ipotesi della concorrenza monopolistica (4 ipotesi solite) Ogni impresa nel breve periodo ha un certo potere dimercato sul suo prodotto mentre nel lungo periodo