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Le relazioni di cambio all'interno dell'Unione

Le relazioni di cambio all'interno dell'Unione sono regolate dai nuovi Accordi europei di cambio (Aec II), che prendono a modello il Sistema monetario europeo degli anni '80-'90: la BCE si impegna a sostenere il valore delle altre valute, acquistandole contro euro sul mercato dei cambi quando fosse necessario, in caso di svalutazione di queste monete. Ma può anche sospendere tale impegno quando operazioni del genere potrebbero mettere in pericolo la stabilità dei prezzi.

I paesi dell'Unione che vogliono adottare l'euro devono partecipare per almeno due anni agli Aec II, oltre a rispettare i parametri economici e di bilancio pubblico previsti dal Patto di stabilità e crescita.

Per i rapporti con le valute extra UE, le autorità di governo dell'Unione devono rispettare l'opinione della BCE su ciò che ritiene necessario per raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi.

All'interno di questo

vincolo resta loro il potere di decidere, in futuro e se fosse opportuno, un sistema di cambio che leghi con tassi stabili l'euro alle principali valute internazionali. Prima dell'unione monetaria, importazioni ed esportazioni dei paesi europei rappresentavano una quota alta del PIL, tra il 15 e il 60 %, a seconda dei paesi. Dopo, tutte le importazioni e le esportazioni sono divenute flussi commerciali interni e il grado di apertura economica dell'area euro è ora solo del 15%. Il tasso di cambio ha perso, quindi, importanza: le sue variazioni hanno effetti minimi sull'inflazione.

ORGANI DECISIONALI

Sono: Consiglio direttivo, Comitato esecutivo, Consiglio generale.

  • Il Consiglio direttivo è composto dai membri del Comitato esecutivo e dai Governatori delle banche centrali nazionali.
  • Il Comitato esecutivo comprende Presidente e Vicepresidente della BCE e quattro altri membri; possono essere solo cittadini di paesi dell'area euro e sono nominati di

Comune accordo dai governi che fanno parte dell'Eurosistema, sentiti Parlamento europeo e Consiglio direttivo. Il loro mandato dura otto anni e non è rinnovabile. I membri del Comitato esecutivo, a protezione della propria autonomia, godono delle stesse garanzie previste per i Governatori: possono essere rimossi solo per gravi impedimenti (ad es. fisici) o gravi colpe. Il loro impegno è a tempo pieno e non possono esercitare altre funzioni.

Il Consiglio generale è composto da Presidente e Vicepresidente della BCE e dai Governatori di tutte le banche centrali dell'Unione europea.

Il Consiglio direttivo è l'organo decisionale più importante dell'Eurosistema; prende le decisioni fondamentali di politica monetaria: 1) decide se e in che misura le banche commerciali debbano tenere riserve obbligatorie presso la banca centrale, 2) determina il tasso di interesse ufficiale, cioè a che costo prestare denaro alle banche commerciali per.

influenzare l'espansione o il restringimento monetario,
3) guida le operazioni di acquisto o vendita di euro contro valute terze sul mercato dei cambi,
4) guida la gestione delle riserve ufficiali,
5) e la supervisione del sistema dei pagamenti.
Sono le banche centrali nazionali, prevalentemente, ad attuare quanto deciso dal Consiglio direttivo, che vigila sul corretto svolgimento di queste operazioni.
Il Consiglio direttivo, inoltre,
6) provvede all'organizzazione interna della BCE,
7) ha funzioni consultive rispetto a progetti normativi di autorità nazionali e comunitarie sulle materie di sua competenza; può di sua iniziativa portare alle stesse autorità e sulle stesse materie, i suoi pareri;
8) rappresenta l'Eurosistema presso istituzioni internazionali, come l'FMI (fondo monetario internazionale), G7 (gruppo dei sette), G10, G20, sempre per le materie di sue competenza.
È un organo collegiale che decide per votazione. Ogni membro ha un

voto: quello di ogniGovernatore quindi non è rapportato all'importanza del suo paese, perché gli obiettivi della BCE sono fissati nell'interesse dell'intera UE.

Il Consiglio può riunirsi e deliberare anche in teleconferenza per ovviare alla distanza geografica che separa alcuni suoi membri. Deve per statuto riunirsi almeno dieci volte l'anno, ma ha deciso di farlo più spesso. Le sue riunioni sono riservate e non ha l'obbligo di divulgarne i verbali. Anche se ha deciso di far conoscere i risultati delle sue deliberazioni attraverso comunicati e conferenze stampa, è stata ripetutamente criticata la mancata pubblicazione dei verbali, perché affievolirebbe la trasparenza e la sindacabilità dell'opera della BCE.

Il Consiglio è anche il luogo dove vanno composti eventuali conflitti di competenza tra BCE e banche centrali nazionali.

- Il Comitato esecutivo attua le decisioni di politica monetaria del Consiglio

Il direttivo della BCE è responsabile della politica monetaria dell'area euro. Esso definisce gli obiettivi e le strategie della BCE e impartisce le opportune istruzioni alle banche nazionali. Inoltre, gestisce gli affari correnti della BCE, inclusa l'amministrazione e il personale.

Una delle funzioni delicate del direttivo è quella di preparare le riunioni del Consiglio direttivo, selezionando gli argomenti da trattare. Il Consiglio direttivo è un organo collegiale in cui ogni membro ha un voto e le decisioni vengono prese a maggioranza semplice.

Il Presidente della BCE, oltre a presiedere il Consiglio direttivo e il Comitato esecutivo, rappresenta la banca all'estero e la impegna giuridicamente con la propria firma.

Il Consiglio generale, invece, non è un organo decisionale. La sua principale funzione è quella di coordinare le attività delle banche centrali dell'Eurosistema e di quelle degli altri paesi dell'Unione Europea. Inoltre, partecipa alle funzioni consultive della BCE.

Gli atti giuridici emanati dagli organi decisionali della BCE sono:

  • Regolamento: si applica integralmente ed è obbligatorio per tutti gli Stati dell'area euro.
  • Decisioni: non hanno carattere generale e sono obbligatorie solo per i destinatari specifici.
  • Raccomandazioni: non sono vincolanti, ma forniscono orientamenti agli Stati membri o ad altre parti interessate.
  • Pareri: sono espressi su richiesta di istituzioni o organi dell'Unione Europea e non sono vincolanti.
  1. Portata generale: ma sono vincolanti solo per coloro a cui sono dirette.
  2. Raccomandazioni: non sono vincolanti e valgono come proposte.
  3. Istruzioni ed indirizzi: sono rivolti a regolare aspetti organizzativi interni del SEBC.

IL BILANCIO

La politica monetaria implica cambiamenti del bilancio della BCE e poi a catena di quello delle banche, delle imprese e delle famiglie, per influenzare, infine, diverse variabili economiche, come gli investimenti, i consumi, il reddito, ecc.

Il bilancio di un'impresa si basa su due documenti: situazione patrimoniale e conto profitti e perdite.

Il primo rileva, a una certa data, le attività e le passività dell'impresa; il secondo riepiloga ricavi e spese di un dato arco temporale; la differenza dà l'utile o le perdite subite; questo risultato viene registrato nella situazione patrimoniale.

Il capitale della BCE è sottoscritto e detenuto dalle banche centrali nazionali: la quota di ciascuna di esse è data dalla media.

tra la quota di popolazione dello Stato rispetto al totale dell'area euro e la quota di PIL, sempre rispetto al totale dell'Eurosistema (es. 20% della popolazione, 22% del PIL = quota di capitale del 21%). La redazione del bilancio della BCE è compito del Comitato esecutivo, che realizza anche un bilancio consolidato dell'Eurosistema, importante per i compiti del Consiglio direttivo. Tale bilancio viene pubblicato settimanalmente, mentre con cadenza mensile è realizzato un Bollettino economico. Il bilancio che copre periodi più lunghi, come l'anno, ha funzioni analitiche e non operative. - Il reddito monetario è quello ottenuto dalle banche centrali nazionali nell'esercizio della politica monetaria; è noto anche con il termine di signoraggio. Una banca centrale emette passività, in particolare banconote, su cui non paga interessi e le utilizza per acquistare attività (titoli di Stato, valute estere, ecc.); la

La differenza fra gli interessi percepiti e il modesto costo di produzione delle banconote concorre a formare il reddito monetario. Lo Statuto stabilisce che le banche centrali nazionali devono trasferire questo reddito alla BCE, che poi lo redistribuisce agli istituti nazionali secondo la quota di capitale detenuto. Il reddito conferito da ciascuna banca può essere molto diverso: dipende dalle attività scelte e dal loro rendimento. Le banconote emesse più i depositi delle banche commerciali presso le banche centrali nazionali sono la base per stabilire il reddito monetario: a questa base vanno aggiunti i prestiti concessi alle stesse banche commerciali per permettere liquidità nel sistema.

OPERAZIONI DI MERCATO

La BCE può influire sull'economia aumentando o diminuendo i tassi di interesse con variazioni del proprio bilancio, così fornendo o sottraendo liquidità alle banche e quindi a famiglie e imprese. Questo principio è chiaro, ma la

pratica è più complessa, perché il collegamento tra azione della BCE e i prezzi non è certo né immediato. Il problema dell'incertezza con cui la politica monetaria influenza sui prezzi viene affrontato con tutti i possibili metodi: con modelli econometrici, osservando le aspettative d'inflazione degli operatori di mercato, utilizzando le esperienze del passato. In ogni caso l'incertezza rimane, anche perché l'inflazione non è condizionata solo dalla politica monetaria: si pensi alle variazioni dei salari o dei prezzi delle materie prime. La strategia di politica monetaria è fondata, secondo il Trattato, su due pilastri: uno rappresentato dagli aggregati monetari (M3), l'altro dall'obiettivo finale della stabilità dei prezzi. Un approccio complesso quindi, che ha incontrato delle critiche, soprattutto sulla difficoltà di interpretare correttamente il primo pilastro. Per questo nel 2002 il

Consiglio direttivo ha sottoposto la strategiaad una seria valutazione, dopo la quale non ha rinunciato al sistema dei due pilastri, ma ha stabilitouna priorità rispetto all’obiettivo della stabilità dei prezzi, mentre l’elemento degli aggregatimonetari ha ora soprattutto uno scopo di analisi.

Gli strumenti della politica monetaria consentono di controllare il tasso di interesse a brevetermine, preso come obiettivo operativo quotidiano. Il tasso a breve termine è importante perchéfissa il prezzo a cui ci si scambia liquidità nel mercato monetario e influenza i tassi applicati dallebanche nel prestare denaro.

La BCE guida il tasso d’interesse a breve termine tramite le operazioni di mercato aperto, con cuiacquista o vende titoli. Si possono effettuare un ampia gamma di queste operazioni, ma la BCE ègeneralmente riuscita nel suo scopo attraverso le sole operazioni di rifinanziamento principali. Adifferenza della Federal Reserve

americana e della Banca del Giappone, che devono intervenire anche più volte al giorno per regolare la liquidità, la BCE è intervenuta normal

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
6 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof De Felice Annunziata.