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La moneta Euro

Il primo Gennaio 2002 siamo entrati nell'Euro, i paesi che sono entrati nell'Unione monetaria sono: Italia, Irlanda, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Slovenia, Cipro, Grecia, Malta, Austria, Germania, Olanda, Francia, Belgio, Lussemburgo e Spagna. In particolare il Regno Unito, Danimarca e Svezia non avevano nessuna intenzione di entrare nell'area euro. L'appartenenza all'Euro non coincide con l'appartenenza all'UE, quest'ultima comporta la condivisione del mercato unico europeo; mentre i paesi che hanno aderito all'euro devono rispettare dei parametri.

Il funzionamento dello SME

Già nel 1979 nasce il Sistema Monetario europeo (SME) per limitare la fluidità della valutazione delle monete tra i diversi Paesi. In particolare le Banche Centrali si impegnano nel far rispettare uno scambio all'interno di una fascia, ovvero viene stabilita una moneta "ECU" che funge da unità di scambio.conto di riferimento per le valute nazionali, quindi non è una vera e propria moneta, una specie di media fra le diverse valute. Le valute europee possono oscillare più o meno del 2,25% rispetto al tasso di cambio fissato rispetto all'ECU. Quando la variazione del tasso di cambio arriva al 75% di quella massima consentita i governi sono impegnati ad intervenire sui mercati. E sono due paesi hanno una banda di oscillazione più ampia, del 6% ed erano Italia e Irlanda.

LE FUNZIONI E GLI ORGANI DECISIONALI DELLA BANCA CENTRALE

Nello svolgere le proprie funzioni la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali non possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri dell'Unione Europea né da qualsiasi altro organismo. Questi a loro volta, si impegnano a non influenzare i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.

Il secondo principio che

conforma l'operato della Banca Centrale Europea è quello della trasparenza, in base al quale la Banca Centrale fornisce al pubblico e ai mercati in modo aperto, chiaro e tempestivo tutte le informazioni rilevanti su strategie, valutazioni e decisioni di politica monetaria, nonché sulle proprie procedure. Gli organi decisionali della BCE sono il Consiglio direttivo e il Consiglio esecutivo. 1) Al CONSIGLIO DIRETTIVO spettano delle decisioni di politica monetaria; inoltre è formato da sei membri del comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali dei paesi dell'area dell'euro. Adotta gli indirizzi e prende le decisioni necessarie ad assicurare l'assolvimento dei compiti, formula la politica monetaria e stabilisce necessari indirizzi per la sua attuazione. Infine adotta il regolamento interno della BCE, esercita le funzioni consultive e nel campo della cooperazione internazionale, decide come il SEBC debba essere rappresentato. In genere, il

Consiglio direttivo decide per consenso, ma in caso di voto si applica il principio della maggioranza semplice, e in caso di parità il voto del presidente prevale.

Mentre al CONSIGLIO ESECUTIVO sovrintende alla implementazione e alla gestione corrente della Banca Centrale europea. Esso è composto dal presidente e dal vicepresidente della BCE e da altri quattro membri; tutti devono avere una personalità riconosciuta e un'esperienza professionale nel settore monetario e bancario.

Tra i compiti del Comitato esecutivo vi sono quello di preparare le riunioni del Consiglio direttivo, attuare una politica monetaria nell'area dell'euro conformemente agli indirizzi e alle decisioni del Consiglio direttivo e a tal fine, trasmettere istruzioni alle banche centrali nazionali, oltre a provvedere alla gestione corrente della BCE.

Il Presidente della BCE è la figura pubblicamente più esposta ed esso insieme al vicepresidente e ai governatori delle banche

centrali nazionali formano il Consiglio generale.

Il Consiglio generale si riunisce ogni trimestre, ma può essere convocato ogni qualvolta dovesse essere necessario. Il suo compito principale è l'elaborazione di rapporti sui progressi compiuti in materia di convergenza dei paesi dell'UE che non hanno ancora introdotto la moneta unica, nonché fornire pareri sui preparativi necessari per l'adozione dell'euro come valuta.

AUTONOMIA E INDIPENDENZA DELLA BANCA CENTRALE

Negli anni Ottanta si applica una convinzione, ovvero che le Banche Centrali devono essere indipendenti dal potere politico. Questo perché gli economisti si convincono che sia indispensabile che le Banche Centrali non siano sottoposte alla spinta da parte dei Governi per intervenire nella politica perché secondo loro danneggia la popolazione che infligge delle inflazioni.

Tuttavia in letteratura dobbiamo fare una distinzione fra "autonomia" e

“indipendenza”:- UNA BANCA CENTRALE SI DICE AUTONOMA, quando il Parlamento indica gli obbiettivi annuali (d’inflazione, crescita e occupazione) e i tecnocrati della Banca centrale conducono autonomamente l’operatività quotidiana; quindi scelgono gli strumenti, la quota monetaria, come manovrare i tassi ecc- UNA BANCA CENTRALE SI DICE INDIPENDENTE quando sceglie liberamente le sue priorità, beninteso nei limiti del suo Statuto, che può essere più o meno vincolante.- Infine esiste un terzo caso, in cui la BANCA CENTRALE È CONTROLLATA DAL GOVERNOIL DIVORZIO TRA TESORO E BANCA D’ITALIAL’autonomia della Banca d’Italia parta nel 1981, anno del “divorzio” con il Tesoro e della svolta di politica monetaria, dunque prima del progetto monetario europeo, ma subito dopo gli accordi di cambio della SME.Con la riforma del mercato dei Bot del 1975, la Banca d’Italia si era impegnata ad acquistare alleaste tutti

I titoli non collocati presso il pubblico, finanziando quindi il Tesoro immettendo una nuova moneta nel sistema economico. Ma facendo così si è rilevato e cresciuto il processo inflazionistico degli anni settanta, che viene visto come il male da combattere dai principali attori politici e di governo.

COME FUNZIONA LA BANCA CENTRALE EUROPEA

È una classica Banca a struttura federale:

  • Al vertice troviamo il GOVERNATORE (PRESIDENTE), un vicepresidente e altri quattro membri che sono scelti ogni otto anni dai presidenti e dai primi ministri dei Paesi dell'area-euro.
  • Poi sotto troviamo, IL CONSIGLIO DIRETTIVO (CONSIGLIO DEI GOVERNATORI), presieduto dal Presidente; nel Consiglio direttivo i membri del comitato esecutivo e dai governatori delle 13 banche centrali dei Paesi appartenenti all'eurosistema.
  • Infine abbiamo IL CONSIGLIO GENERALE all'interno del sistema europeo delle Banche Centrali, che serve per affrontare tutti quei temi che hanno bisogno della
La collaborazione tra la Banca Centrale e le Banche degli Stati membri è fondamentale per controllare l'Europa, un'area valutaria ottimale? Nell'Unione Monetaria Europea: 1) Le economie sono molto integrate dal punto di vista commerciale e finanziario, ma sono molto diverse per dotazioni tra Sud e Nord. Sono integrate per l'alto volume di commercio intra-settoriale, ma sono diverse perché l'Europa del nord ha alti livelli di capitale fisico per lavorare e più lavoro qualificato rispetto all'Europa del sud. 2) I salari non sono flessibili (le istituzioni del mercato del lavoro sono poco "americane"). 3) C'è una bassa mobilità del lavoro a causa delle barriere linguistiche. 4) C'è un bilancio comune con l'1% del PIL (i bilanci nazionali sono tra il 45% e il 50% del PIL). 5) Pochi investono in Borsa. Quando arriva uno shock esterno, le economie non riescono ad adattarsi allo shock. Chi perde competitività (come Grecia, Spagna, Portogallo, Italia) continua a farlo e chi guadagna competitività (come Germania, Francia) non riesce a condividere i benefici con gli altri paesi.

Europa nord) continua ad ottenerla.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ea.angeli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza dell'amministrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Giannelli Nicola.