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Gli intermediari finanziari

Gli "intermediari finanziari" sono istituzioni finanziarie attraverso cui i risparmiatori possono fornire indirettamente fondi ai prenditori. Le più importanti fra queste istituzioni sono:

  • La banca - Oltre ad essere intermediari finanziari, le banche hanno anche la funzione di facilitare lo scambio di beni e servizi permettendo agli individui di emettere assegni a fronte dei propri depositi. Esse, quindi, contribuiscono alla creazione di strumenti che possono essere utilizzati come mezzi di pagamento per saldare il corrispettivo di qualsiasi transazione. Questa funzione di creatore di mezzi di pagamento è ciò che rende la banca diversa da qualsiasi altra istituzione finanziaria. Le azioni e le obbligazioni, come i depositi bancari, possono costituire depositi di ricchezza accumulata con il risparmio.
  • Il fondo comune di investimento - è un'istituzione che vende proprie quote di partecipazione al pubblico e, con

Il ricavato, acquista una selezione (detta portafoglio) di titoli azionari, obbligazioni o di entrambi. Il vantaggio prevalente che il fondo comune di investimento garantisce è l'accesso alla diversificazione di portafoglio anche a chi non dispone di grandi sostanze. Un secondo vantaggio spesso riconosciuto ai fondi comuni è legato al fatto che mettono a disposizione di chiunque la competenza di professionisti che dovrebbe garantire un rendimento migliore sulle somme date in gestione al fondo.

RISPARMIO E INVESTIMENTO NELLA CONTABILITÀ NAZIONALE

Ciò che accade nel sistema finanziario è di fondamentale importanza per la comprensione delle tendenze dell'economia nel suo complesso, quindi iniziamo l'analisi dei mercati finanziari introducendo le variabili macroeconomiche fondamentali con cui misurare l'attività su tali mercati.

Le regole su cui si fonda la contabilità nazionale includono alcune importanti identità.

Una identità (equazione) è una espressione algebrica che è necessariamente vera, dato il modo con cui sono definite le variabili di cui è composta. Esse sono utili perché permettono di chiarire come le diverse variabili sono in rapporto le une con le altre. Vediamole in particolare. Occorre ricordare che il PIL (prodotto interno lordo) rappresenta sia il totale del reddito sia il totale della spesa per i beni e servizi in un dato sistema economico. Il PIL (Y) è suddiviso in quattro componenti: consumo (C), investimento (I), spesa pubblica (G) ed esportazioni nette (NX). Si può pertanto scrivere: (1) Y = C + I + G + NX Questa equazione illustra come ogni euro di spesa, computato nella parte sinistra prima il segno di uguaglianza, è sicuramente incluso anche in una delle quattro componenti della parte destra. Al fine di semplificare l'analisi di questa "economia" ipotizziamo che si tratti di una economia chiusa, in quanto noninteragisce con altri sistemi economici (in particolare non è attiva nel commercio internazionale di beni, servizi e fondi finanziari). In realtà, economie di questo genere, di fatto, non esistono ma questo modello si applica perfettamente all'economia globale dal momento che non esistono scambi commerciali con abitanti di altri pianeti. Una economia chiusa, di conseguenza, si può rappresentare così: (2) Y = C + I + G, quindi il PIL è uguale alla somma di Consumo, Investimento e Spesa pubblica dal momento che non esistono né importazioni né esportazioni. Essa ci dice che ogni unità di prodotto venduta in questa economia viene consumata, investita o acquistata dallo Stato. Questa equazione (2), però, ci dice anche qualcosa in merito ai mercati finanziari. Infatti, sottraendo da ambo i membri gli elementi C e G, otteniamo: (3) Y - C - G = I, ma Y - C - G è la parte di reddito dell'economia.

depurata dai consumi e dalla spesa pubblica e cioè il risparmio nazionale o più semplicemente, risparmio (S). Così, con una semplice sostituzione, otteniamo la seguente equazione:

(4) S = I

dalla quale si evince che il risparmio è necessariamente uguale all'investimento.

Per comprendere meglio il significato di risparmio nazionale possiamo procedere ad una ulteriore manipolazione della sua definizione. Se noi indichiamo con T l'ammontare delle entrate tributarie dello Stato (al netto dei trasferimenti verso le famiglie in forma di previdenza sociale e welfare), possiamo definire il risparmio nazionale come:

(5) S = Y - C - Govvero

(6) S = (Y - T - C) - (T- G)

Dal momento che le due "T" si elidono, le due equazioni sono perfettamente equivalenti ma la (6) ci permette di mettere in evidenza le due componenti del risparmio nazionale che sono: il risparmio privato (Y - T - C) - che è la quota di

Il reddito che rimane alle famiglie dopo che sono stati pagati i consumi (C) e le tasse (T); il risparmio pubblico (T - G) - dato dalla differenza tra le entrate (rappresentate dai tributi, T) e le uscite (cioè quanto spende per beni ed i servizi che acquista o produce) dello Stato. In particolare, se lo Stato incassa più denaro di quanto ne spende (T > G) ha un avanzo di bilancio (surplus di bilancio) il cui ammontare rappresenta il risparmio pubblico; se lo Stato spende più di quanto incassa (T < G) si ha un disavanzo di bilancio (deficit di bilancio) che rappresenta un risparmio pubblico di segno negativo. Dalle equazioni che abbiamo appena visto, in particolare dalla (4) per la quale I = S, emerge un fatto molto importante: per l'economia nel suo complesso, il risparmio deve essere uguale all'investimento. Da qui, siamo portati a chiederci, che cos'è che fa sì che i singoli individui che decidono se e quanto risparmiare si trovino

In sintonia con coloro che decidono se e quanto investire? È il mercato finanziario che ha l'importantissimo compito di trasformare il risparmio nazionale in investimento nazionale.

Il significato del risparmio e dell'investimento può creare qualche equivoco, in quanto nella maggior parte dei casi vengono utilizzati come sinonimi. Gli economisti, invece, attribuiscono loro significati distinti: infatti, sebbene l'identità S = I affermi che risparmio e investimento sono uguali per l'economia nel suo complesso, ciò non significa che lo stesso debba valere per ogni soggetto economico. Le banche e le altre istituzioni finanziarie rendono possibile questa differenza tra risparmio e investimento individuale, utilizzando il risparmio dell'uno per finanziare l'investimento dell'altro.

IL MERCATO DEI FONDI MUTUABILI

Il mercato dei fondi mutuabili è il mercato nel quale chi risparmia offre fondi a chi,

mutuabili, invece, proviene da coloro che necessitano di finanziare i propri investimenti. Gli investimenti possono essere di diverso tipo, ad esempio l'acquisto di macchinari, l'espansione di un'azienda o lo sviluppo di nuovi prodotti. Per comprendere meglio il funzionamento di questo mercato, ipotizziamo che esista un solo mercato finanziario che preveda un solo tasso di interesse, che rappresenta sia il costo del debito che il rendimento del risparmio. Il mercato dei fondi mutuabili, come tutti gli altri mercati, è governato dalla domanda e dall'offerta. L'offerta di fondi mutuabili proviene da chi ha un reddito che eccede le proprie necessità di consumo e desidera risparmiare, rendendo disponibili i propri risparmi per prestiti. I prestiti possono essere diretti, nel caso in cui un individuo acquista direttamente un'obbligazione o un'azione, o indiretti, nel caso in cui l'individuo depositi i propri risparmi presso una banca che impiega i fondi raccolti per fare prestiti. Comunque sia, il risparmio è la fonte dell'offerta di fondi mutuabili. La domanda di fondi mutuabili, invece, proviene da coloro che necessitano di finanziare i propri investimenti. Gli investimenti possono essere di diverso tipo, ad esempio l'acquisto di macchinari, l'espansione di un'azienda o lo sviluppo di nuovi prodotti.

mutuabili proviene da imprese e individui che desiderano farsi finanziare un investimento: la domanda proviene da individui che accendono un mutuo o anche dalle imprese che domandano fondi per l'acquisto di nuove attrezzature o strutture produttive.

In entrambi i casi, la fonte della domanda di fondi mutuabili è l'investimento. Il tasso di interesse è il prezzo dei prestiti: rappresenta sia l'ammontare che il prenditore paga sia quello che il risparmiatore riceve.

Dato che il tasso di interesse rende i prestiti più costosi, la quantità di fondi mutuabili domandata diminuisce all'aumentare del tasso di interesse. Analogamente, poiché un elevato tasso di interesse rende il risparmio più redditizio, la quantità di fondi mutuabili offerta aumenta all'aumentare del tasso di interesse. È per questi motivi che la curva di domanda di fondi mutuabili ha pendenza negativa, mentre quella di offerta ha pendenza positiva.

Nella

Condizione di equilibrio, domanda e offerta si incontrano: è in questo punto che si realizzano contemporaneamente e ottimamente gli obiettivi di chi domanda e di chi offre.

Interesse offerta domanda fondi

Il tasso di interesse dell'economia si aggiusta in modo da garantire l'equilibrio tra la quantità domandata e la quantità offerta di fondi mutuabili secondo il meccanismo consueto: se il livello del tasso di interesse è inferiore a quello di equilibrio, l'offerta di fondi è inferiore alla quantità domandata (perché prestare i fondi non è remunerativo). La scarsità di fondi rispetto alla domanda fa alzare il tasso di interesse così che i risparmiatori mettono a disposizione i loro risparmi fino al punto di equilibrio. Se il tasso di interesse è superiore al livello di equilibrio c'è un eccesso di offerta rispetto alla domanda. Siccome però i tassi sono alti richiedere un prestito non

è conveniente e la domanda sicontrae: ciò porta ad un abbassamento dei tassi fino al livello diequilibrio.

Gli economisti distinguono tra:

  • tasso di interesse nominale – rappresenta il costo del prestito e il rendimento del risparmio al quale normalmente si fa riferimento;
  • tasso di interesse reale – è il tasso di interesse nominale corretto per l’inflazione. Infatti, poiché l’inflazione erode il potere di acquisto della moneta, il tasso di interesse reale misura più accuratamente il rendimento del risparmio e il costo del prestito.

E’ evidente dunque che il mercato dei fondi mutuabili funzioneesattamente come tutti gli altri mercati, perciò, quando il tasso di interesse si aggiusta in modo d

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castellucci Lucilla.