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Y=F(K,N)
Dove Y= produzione aggregata; K= capitale (macchinari, impianti, uffici, immobili
ecc); N= lavoro;
F è la funzione che indica quanto prodotto è ottenuto per date quantità di capitale e
lavoro. Quanto prodotto è possibile ottenere dipende però anche da un altro fattore,
cioè lo stato della tecnologia. Con le stesse quantità di lavoro e capitale, un paese con
una tecnologia più avanzata produrrà di più rispetto a un paese con una tecnologia più
arretrata. Raddoppiando la scala di produzione, cioè raddoppiando le quantità di
capitale e di lavoro impiegate, anche il prodotto raddoppia: 2Y= F(2K,2N)
In generale, per ogni x: xY=F(xK,xN)
Questa proprietà è chiamata “Proprietà dei rendimenti di scala costanti”.
Che cosa succede quando aumenta solo uno dei fattori produttivi? Di certo la
produzione aumenterà, ma gli aumenti di capitale generano, dato il lavoro, aumenti di
prodotto tanto minori quando è maggiore il livello di capitale (Rendimenti decrescenti
del capitale). Mentre aumenti della quantità di lavoro, dato il capitale, generano
incrementi di prodotto tanto minori quanto maggiore è la quantità di lavoro già
impiegato (Rendimenti decrescenti del lavoro).
Le due proprietà comportano una semplice relazione tra “prodotto per occupato” e
“capitale per occupato”:
Poniamo x uguale a 1/N e otteniamo: Y/N= F(K/N,N/N)= F(K/N,1)
Dove Y/N= prodotto per occupato e K/N= capitale per occupato
L’equazione dice che la quantità di prodotto per occupato dipende dalla quantità di
capitale per occupato. La relazione tra i due è rappresentata da una curva crescente:
Aumenti del capitale per addetto provocano incrementi sempre più piccoli del prodotto
per addetto.
Ma cosa genera la crescita economica?
Gli aumenti del prodotto per occupato (Y/N) derivano da aumenti del capitale per
occupato (K/N).
Gli aumenti del prodotto per occupato (Y/N) possono derivare anche da miglioramenti
dello stato della tecnologia che spostano la funzione di produzione F e permettono di
ottenere una maggiore quantità di prodotto per occupato con la stessa maggiore
quantità di prodotto per occupato con lo stesso capitale per occupato.
L’accumulazione di capitale da sola non sostiene la crescita: un maggior tasso di
risparmio non può sostenere in modo permanente un maggior tasso di crescita della
produzione. Alla fine, le persone non saranno più disposte a risparmiare. La crescita
deve derivare necessariamente dal progresso tecnologico.
Nel lungo periodo l’andamento della produzione è determinato da due
relazioni:produzione per addetto e capitale per addetto. Primo, Il livello di produzione
dipende dalla quantità di capitale esistente. Secondo, l’accumulazione di capitale
dipende a sua volta dal livello di produzione, che determina il risparmio e
l’investimento.
Possiamo scrivere la seguente relazione tra produzione e capitale per addetto:
E inoltre si introducono due nuove ipotesi:
- la dimensione della popolazione, il tasso di partecipazione e il tasso naturale di
disoccupazione sono costanti; il tasso naturale di disoccupazione sono costanti;
- non esiste progresso tecnologico. In questo modo la funzione di produzione f non
cambia nel tempo. Questa ipotesi non è realistica ma ci permette ci concentrarci sul
ruolo dell’accumulazione di capitale.
La relazione tra produzione e capitale per addetto diventa:
Dove t è l’indice temporale.
Per derivare la seconda relazione tra produzione e accumulazione di capitale
procediamo in due tempi:
-deriviamo la relazione tra produzione e investimento.
-deriviamo la relazione tra investimento e accumulazione di capitale.
Per derivare la 1° relazione formuliamo tre ipotesi:
1. assumiamo un’economia chiusa
2. assumiamo che il risparmio pubblico (T-G) sia uguale a zero
3. assumiamo che il risparmio privato sia proporzionale al reddito, cioè:
dove s è il tasso di risparmio, ed ha un valore 0<s<1
Combinando queste due relazioni otteniamo:
L’investimento è proporzionale alla produzione: quanto maggiore è la produzione,
tanto maggiore è il risparmio e quindi più alto è l’investimento.
Deriviamo la 2° relazione, cioè quella tra Investimento e accumulazione di capitale.
Assumiamo che T sia misurato in anni e che lo stock di capitale sia misurato all’inizio
di ogni anno t. Assumiamo inoltre che il capitale si deprezzi ad un tasso annuo
L’andamento dello stock di capitale è dato da:
Combinando la relazione tra produzione e investimento e la relazione tra investimento
e accumulazione di capitale, si relazione tra investimento e accumulazione di capitale,
si ottiene la relazione tra produzione e accumulazione di capitale:
Espandendo il termine a otterremo:
La variazione dello stock di capitale per addetto – rappresentata La variazione dello
stock di capitale per addetto – rappresentata dalla differenza tra i due termini sul lato
sinistro –è uguale al risparmio per addetto –rappresentato dal primo termine sulla
destra –meno il deprezzamento per addetto –rappresentato dal secondo termine sulla
destra.
Mettiamo ora insieme le due equazioni, per vedere com’è determinato l’andamento
della produzione e del capitale nel tempo.
Se l’investimento per addetto eccede il deprezzamento per addetto, la variazione del
capitale per addetto è positiva: il capitale per addetto aumenta.
Se l’investimento per addetto è inferiore al deprezzamento per addetto, la variazione
del capitale per addetto è negativa: il capitale per addetto diminuisce.
Dato il capitale per addetto, il prodotto per addetto è dato dall’equazione:
Quando il capitale e la produzione sono bassi, l’investimento eccede il deprezzamento
e il capitale aumenta. Quando il capitale e la produzione sono elevati, l’investimento è
inferiore al deprezzamento e il capitale diminuisce.
La situazione in cui prodotto per addetto e capitale per addetto sono costanti è
chiamata lo stato stazionario dell’economia.
Il valore del capitale per addetto di stato stazionario è dato da:
Dato il capitale per addetto (K*/N), il valore di stato stazionario del prodotto per
addetto (Y*/N) è dato da:
Il tasso di risparmio non ha alcun effetto sul tasso di crescita di lungo periodo del
prodotto per addetto, che è pari a zero. Infatti: il capitale per addetto dovrebbe
aumentare più velocemente del reddito (PMK decrescente)/L’investimento e il
risparmio dovrebbero aumentare più velocemente del reddito/il tasso di risparmio
deve aumentare. Tuttavia il tasso di risparmio determina il livello di prodotto per
addetto nel lungo periodo. Un aumento del tasso di risparmio porterà a una crescita
maggiore per un certo periodo di tempo (durante lo spostamento da uno stato
stazionario all’altro), ma non per sempre. L’economia attraverserà un periodo di
crescita positiva, destinato comunque a finire quando l’economia avrà raggiunto il suo
nuovo stato stazionario.
Il governo può utilizzare vari strumenti per influenzare il tasso di risparmio (risparmio
pubblico, sgravi fiscali). Ma a quale tasso di risparmio dovrebbe ambire?
Spostiamo l’attenzione dal risparmio al consumo. Non necessariamente un aumento
del risparmio provoca un aumento del consumo nel lungo periodo. Il consumo può
diminuire nel breve e anche nel lungo.
Un’economia nella quale il tasso di risparmio sia uguale a zero è un’economia in cui il
capitale è uguale a zero e quindi consumo nullo nel lungo.
Se il tasso di risparmio è uguale a 1, il livello di capitale e di produzione sarà molto
alto. Ma poiché gli individui risparmiano tutto, il consumo sarà nullo.
Il livello di capitale associato a un valore critico di tasso di risparmio che massimizza il
consumo per addetto è chiamato livello di capitale di regola aurea.
Aumenti di capitale oltre il livello di regola aurea non fanno altro che ridurre il
consumo.
Un aumento del tasso di risparmio comporta prima un incremento e poi un calo del
consumo per addetto in stato stazionario.
Quando s = 0, c = 0 nel lungo periodo
Quando s = 1, c = 0 nel lungo periodo
Quando s = 1, c = 0 nel lungo periodo
Quando s < sG s ↑ c ↑ (K molto produttivo)
Quando s > sG s ↓ c ↑ (K poco produttivo)
Assumiamo che la funzione di produzione sia:
Dividiamo entrambi i membri per N:
La funzione che mette in relazione il prodotto per addetto al capitale per addetto è
data da:
Sostituendo, avremo:
Questa equazione descrive l’andamento del capitale per addetto nel tempo.
Il prodotto per addetto di stato stazionario è uguale al rapporto tra il tasso di risparmio
e il tasso di deprezzamento:
Un tasso di risparmio maggiore e un tasso di deprezzamento minore portano entrambi
a un maggiore capitale per addetto di stato stazionario e a un maggior prodotto per
addetto di stato stazionario.
Mentre la gran parte dell’analisi si occupa degli effetti dell’accumulazione di capitale
fisico, la produzione dipende sia dal livello del capitale fisico, sia dal livello del capitale
umano. Entrambe le forme di capitale possono essere accumulate, una attraverso
l’investimento, l’altra attraverso l’istruzione e la formazione. Aumentare il tasso di
risparmio e/o la quota del prodotto destinata all’istruzione e alla formazione nel lungo
periodo può generare aumenti rilevanti della produzione.
Abbiamo concluso che un paese che risparmia di più e/o spende di più in istruzione
raggiungerà un maggior livello di prodotto per addetto in stato stazionario, ma non ci
dice come questo paese potrà sostenere una crescita maggiore per sempre del
prodotto per addetto. I modelli che affrontano questo problema sono i modelli di
crescita endogena, nei quali la crescita, nel lungo periodo, dipende da variabili quali il
tasso di risparmio e il tasso di investimento in istruzione. Per l'economista Romer,
invece, la quantità di lavoro più che funzione dello stock di capitale è un aggregato di
conoscenze a disposizione degli operatori economici. Il fattore in oggetto è assimilabile
ad un bene pubblico fruibile, una volta sul mercato, da tutti; l'innovazione tecnologica
un patrimonio a disposizione dell'economia. Nondimeno, laddove esistono forme di
tutela (ad es. brevetti) che impediscano un utilizzo generalizzato dei risultati
dell'attività di ricerca, possono configurarsi ipotesi monopolistiche attenuabili solo in
presenza di meccanismi imitativi.
Secondo le teorizzazio