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Estratto del documento

L'impresa per avere capacita produttiva deve fare un piano di produzione ovvero deve

decidere in anticipo l'entità della produzione,

Se le revisioni dell'impresa circa le capacità riduttive e la quantità da produrre erano giuste

allora la quantità effettivamente prodotta sarà venduta, se invece una parte della

produzione rimane invenduta, vuol dire che l'impresa ha sbagliato le previsioni e che entro

certi limiti l'errore di precisione si scarica sulla variazione delle scorte. La variazione delle

scorte è il segnale che le previsioni erano errate.

Fermo restando la capacità produttiva, l'impresa cercherà di adeguare la quantità da

produrre nel periodo successivo al valore atteso della domanda.

Le imprese adeguano la produzione in modo da azzerare le variazioni delle scorte. Il

processo di aggiustamento che ne consegue ha bisogno di tempo.

Stando così le cose, per conoscere il valore del l'offerta aggregata sarà sufficiente

individuare il valore della domanda aggregata, teoricamente.

Il processo di aggiustamento non ha una durata fissa, si arresterà quando il reddito verrà a

coincidere con la domanda aggregata e quel valore che la produzione dovrebbe assumere

per eguagliare la domanda si chiama reddito di equilibrio.

Il reddito di equilibrio non si può calcolare, ma è un concetto nozionale, assume un

significato solo il relazione al principio della domanda effettiva.

In quel punto succede che tutto quello che viene prodotto viene acquistato e c'è una

condizioni di equilibrio DA=Y

Questo permette alcune implicazioni:

In linea teorica esistono infiniti punti di equilibrio. E se io conoscessi quanto vale la

domanda potrei proiettare il punto sulla bisettrice e andare a trovare il reddito-> se

conosco la domanda conoscerò anche il reddito.

Se riesco a dire in che modo varia la domanda aggregata al variare della produzione sarei

in grado di calcolare il reddito di equilibrio.

In più c'è un meccanismo che ci dice come si muove il reddito quando siamo al di fuori del

l'equilibrio. Se la domanda aggravata è maggiore del reddito Y aumenta e si muove verso

l'equilibrio ovvero verso la bisettrice, se invece la domanda è minore alla produzione la

produzione tende a diminuire e si muove verso l'equilibrio.

Se vale il principio della domanda effettiva: gli equilibri sono stabili ed esiste un

meccanismo che assicuri che la produzione di beni e di servizi finali si aggiusti versi

l'equilibrio.

Il reddito di equilibrio definisce il punto in cui DA=Y e definisce che il livello di equilibrio del

reddito corrisponde a un certo livello di occupazione.

Infatti esistono tipi diversi di redditi:

Reddito effettivo: offerta aggregata

Reddito di equilibrio: offerta aggregata=domanda aggregata il cui valore dovrà

essere identificato attraverso le teorie della domanda aggregata

Reddito potenziale: il livello massimo di produzione che otterrebbe qualora venisse

sfruttato appieno la capacita produttiva del sistema. Ovvero in questo punto la

disoccupazione sarebbe nulla.

GAP = differenza tra reddito potenziale e reddito di equilibrio

In questo caso la domanda aggregata è quella che determina il livello di occupazione.

Se c'è una disoccupazione alta vuol dire che la domanda aggregata è troppo bassa.

Ricordandosi che la disoccupazione è involontaria.

Con il principio della domanda effettiva Keynes intendeva esprimere il fatto che in un

economia di produzione il processo di aggiustamento verso l'equilibrio debba avvenire in

termini di variazioni delle quantità prodotte.

Quindi i due pilastri della teoria macroeconomica keynesiana sono, come abbiamo detto:

- il principio della domanda effettiva: il processo di aggiustamento, attraverso la

variazione delle scorre, che assicura l'adeguamento dell'offerta aggregata sul livello della

domanda aggregata

- le teorie della domanda effettiva: le quali ipotizzano possibili spiegazione del

comportamento degli operatori economici

Le teorie della domanda effettiva sono:

- La teoria del consumo

- La teoria del l'investimento: spiega in che modo le imprese investono la nuova capacita

- La teoria della liquidità che cerca di spiegare in che modo l'offerta di monete incide sul

l'equilibrio

Per quanto riguarda la teoria del consumo da questa discendono:

il processo del moltiplicatore del reddito

 la teoria del risparmio

 il ruolo del bilancio pubblico

Definizioni

Y= reddito: livello di produzione e servizi finali, offerta di beni e servizi prodotti dalle impre

se, in contabilità nazionale è il PIL

C = consumo delle famiglie: spesa delle famiglie residenti per l'acquisto di beni di consu

mo, include i consumi

I= investimenti: acquisto da parte delle imprese di nuove capacita produttive

G= spesa pubblica fatta da pubblica amministrazione

T= tassazione: somma prelevati dallo Stato necessarie al funzionamento della pubblica

amministrazione

Yd = reddito disponibile ovvero Y-T reddito che le famiglie possono spendere dopo aver

pagato le tasse, reddito al netto della tassazione

S= risparmio: la arte del reddito disponibile non spesa per il consumo Yd-C

La condizione di equilibrio del reddito

Dal principio della domanda effettiva sappiamo che se la domanda aggregata è uguale alla

produzione, la produzione sarà uguale al reddito di equilibrio ovvero sarà il caso in cui tutto

quello che viene prodotto viene anche acquistato.

Per quanto riguardai, risparmio se c'ê lo Stato: S=Yd-C e per quanto riguarda

Yeq= C + I + G

Per investimenti intendiamo quello intenzionale: al netto della variazione delle scorte,

ovvero quello per il quale il delta s è uguale a zero che corrisponde alla condizione di

equilibrio.

La teoria del consumo

è la teoria più importante perché dal punto di vista numerico le famiglie costituiscono la

parte della domanda più cospicua, spesso C>I

La teoria keynesiana del consumo ipotizza che il livello del consumo dipenda dal reddito

disponibile ovvero che i consumi delle famiglie aggregate si assume siano una funzione

crescente del reddito, si presuppone che il consumo aggregato aumenti all' aumentare del

reddito, ma non nella stessa misura dell'aumento del reddito. I consumi aumentano in

maniera inferiore rispetto al reddito.

Come il consumo è influenzato dal reddito anche il risparmio lo sarà.

Esiste una componente autonoma del consumo → Co ovvero il livello minimo di consumo

al di sotto del quale non si può andare al quale corrisponde un livello di risparmio

autonomo So= -Co.

Infatti il consumo non dipende solo dal reddito ma anche da altri fattori per esempio la

ricchezza.

Nel caso in cui il reddito avesse valore uguale del consumo il risparmio sarebbe nullo.

Ovvero C=Y => S=0

Nel grafico la retta del consumo ha una componente autonoma e una componente indotta

C= Co + bY

Co è la componente autonoma, il consumo autonomo che non varia al varia del reddito

bY è la componente indotta, varia al variare del reddito

b è il coefficiente della retta, che indica la pendenza e deve essere compreso tra 0 e 1 e si

chiama La propensione marginale al consumo mi dice

propensione marginale al consumo.

di quanto aumenta il consumo all'aumentare del reddito.

Nel caso in cui b fosse molto alto ci sarebbero pochi risparmi e la produzione crescerebbe,

se b fosse basso il contrario e si tenderebbe a risparmiare.

Dal consumo al risparmio

S= Y - C il risparmio è la differenza tra il reddito e il consumo, quindi se i consumi

dipendono dal reddito anche il risparmio dipende dal dedito.

Se il risparmio aumenta, i consumi diminuiscono, se il risparmio diminuisce i consumi

aumentano.

Sappiamo anche che Y= C + Squindi in una situazione di equilibrio potremmo fare questo

ragionamento C +I= C+S => I ex ante = S ex ante

Questo sarebbe un modo alternativo per guardare all'equilibrio del mercato dei beni e dei

servizi.

L'uguaglianza tra il risparmio ex ante e l'investimento ex ante rappresenta la condizione al

verificarci della quale il livello di reddito che genera un livello di risparmio esattamente

uguale all'inserimento programmato altro non è che il reddito di equilibrio!

Il risparmio autonomo è uguale all'inverso del consumo autonomo quindi So = - Co e al

crescere del reddito cresce anche il risparmio.

S = - Co + (1 - b) Y

1-b è la che mi dice quanto aumenta il risparmio in

propensione marginale al risparmio

relazione al reddito.

Dalla teoria del risparmio e del consumo di può ritrovare il valore di equilibrio del reddito:

Yeq= 1/1-b (Co+Io)

1/1-b è l'inverso della propensione marginale al risparmio

Il reddito di equilibrio è il reddito tale per cui la domanda aggregata equivale al l'offerta

aggregata è uguale alla somma di tutte le componenti autonome della domanda aggregata

divisa la propensione marginale al risparmio. Il reddito di equilibrio aumenta all'aumentare

delle componenti autonome della domanda,

Modo alternativo per considerare il reddito di equilibrio

Dalla contabilità nazionale sappiamo che I ex post = S ex post

Ricordando che ex post significa che contendono il variare delle scorte e che viene

calcolato dalla contabilità nazionale mentre ex ante è il valore che ci da il modello

economico, considera il variare delle scorte indesiderato e sono derivati ponendo delta s =

0

Se I ex post = I ex ante per le imprese va tutto bene e c'è un investimento desiderato

uguale a quello realizzato

Se S ex post = S ex ante sono soddisfatte le famiglie.

Non è detto che valori ex ante siano uguale a valori ex post perchè c'è la variazione delle

scorte ma quando S ex ante = I ex ante ce una situazione di equilibrio.

I ex ante: al netto della variazione delle scorte è quello fisso Io

S ex ante deriva dalla funzione del consumo, quando aumenta il reddito aumenta anche il

risparmio.

Il risparmio dipende dal reddito in maniera crescente.

Dapprima tutti gli operatori di spesa assumono le loro decisioni indipendentemente gli uni

dagli altri: le famiglie in base al reddito e le imprese in base a altro, ma in realtà S(y) = Io

ovvero il risparmio è una funzione del reddito e c'è solo un valore del reddito che genere il

risparmio uguale all'investimento, ed è il livello di equilibrio.

In conclusione poiché il risparmio dipende dal reddito, se conoscessimo il valore degli

investimenti ex ante potremmo individuare il reddito di equilibrio.

Prima di Keynes si pensava che il risparmio fosse una variabile esogena mentre con

Keynes di diede il ruolo endogeno al risparmio.

Il reddito di equilibrio mediante l'u

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Publisher
A.A. 2016-2017
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bagliuz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Guerrazzi Marco.