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Diverse misure di costo

Abbiamo dunque visto come il costo totale di un'impresa dipende dalla funzione di produzione. Dai dati di costo totale di un'impresa possiamo dedurre altre misure dei costi che ci possono essere utili nell'analisi delle decisioni di produzione e di prezzo.

3.1 - Costi fissi e costi variabili

Il costo totale di un'impresa può essere suddiviso in due componenti: a. i costi fissi - non variano al variare della quantità prodotta ed esistono anche se la quantità prodotta è pari a 0. Sono costi fissi, ad esempio, l'affitto dei locali d'impresa, lo stipendio di un contabile: essi devono essere pagati a prescindere dalla quantità di prodotto. b. I costi variabili - sono quei costi che cambiano in funzione della quantità prodotta. Sono tali, ad esempio, i costi che derivano dall'acquisto delle materie prime e le retribuzioni per gli addetti alla produzione.

3.2 - Costo medio

prodotta, mentre il costo medio variabile è dato dal costo variabile diviso per la quantità prodotta. b. Quanto costa aumentare la produzione di una unità? Per trovare il costo marginale, dobbiamo calcolare la variazione del costo totale quando la produzione aumenta di una unità. Il costo marginale è quindi la differenza tra il costo totale di produzione di n+1 unità e il costo totale di produzione di n unità. Queste due informazioni sono fondamentali per l'imprenditore nella sua decisione di quanto produrre. Il costo medio totale gli permette di capire quanto costa in media ogni unità prodotta, mentre il costo marginale gli indica quanto costa aumentare la produzione di una unità.

Il costo medio variabile è pari al costo variabile diviso per la quantità prodotta. CmeT = Costo totale / Quantità = CT/Qb. Quanto costa aumentare la produzione di una unità? A questa domanda si risponde calcolando il costo marginale, cioè l'aumento del costo totale indotto da un aumento unitario della quantità prodotta: Cma = Costo totale / ∆Quantità = ∆CT/∆Q.

Questi concetti non aggiungono alcuna nuova informazione sui costi di produzione ma esprimono in una forma diversa le informazioni già contenute nella curva di costo totale di un'impresa:

  • Il costo medio totale (CMEt) ci dice qual è il costo dell'unità di prodotto se si ripartisce il costo uniformemente su tutta la produzione.
  • Il costo marginale (CMA) ci dice come aumenta il costo totale in conseguenza dell'aumento di una unità della quantità prodotta.

Le curve dei costi e la loro forma:

costo CMa

Quantità di prodotto

Le informazioni più importanti le possiamo trarre dall'osservazione:

  1. Curva del costo marginale crescente (CMa) – il costo marginale di un'impresa aumenta all'aumentare della quantità di prodotto. Questo riflette la caratteristica del prodotto marginale decrescente: se l'impresa produce poco, ha pochi addetti e una parte delle attrezzature non vengono utilizzate può facilmente sfruttare la capacità produttiva inutilizzata a basso costo. Questo vuol dire che produrre un'unità di prodotto in più è più costoso se il livello di produzione è già elevato.
  2. Curva del costo medio totale (CMeT) a U - per comprendere la ragione di questa forma dobbiamo ricordare che il CMeT è dato dalla somma del

CMeFe del CmeV. Ora, ili CmeF diminuisce progressivamente al crescere dellaproduzione dal momento che un ammontare predeterminato viene ripartito suuna base di produzione più ampia; il CMEV al crescere della produzioneaumento più che proporzionalmente a causa del Pma decrescente. Il CmeTriflette la somma di entrambe le caratteristiche: a livelli molto bassi diproduzione il CMeT è elevato perché il costo fisso si ripartisce su una baseristretta; poi il CMeT diminuisce progressivamente fino a raggiungere unminimo dopo di che ricomincia a salire spinto dalla crescita del CmeV. Ilpunto più basso della curva da U corrisponde alla quantità che minimizza ilCmeT: questa quantità è definita dimensione efficiente dell’impresa.

3) La relazione tra CMa e CmeT – Riportiamo, per comodità il graficoprecedente depurato da quanto non ci serve adesso ed osserviamo quantosegue.

costo CMa CMeTQuantità di prodotto

marginale è inferiore al costo medio totale, il costo medio totale è decrescente; se il costo marginale è superiore al costo medio totale, il costo medio totale è crescente.

Questa affermazione ha un importante corollario: la curva di costo medio totale e quella di costo marginale si intersecano in un punto corrispondente alla dimensione efficiente cioè nel punto in cui troviamo la quantità di prodotto che minimizza il costo medio totale.

Con semplicità, possiamo dire che il costo medio totale è come la media dei voti degli esami dati mentre il costo marginale si può paragonare al voto del prossimo esame: se il voto del prossimo esame sarà superiore alla media degli esami dati, questa aumenterà; se sarà inferiore allora la media scenderà.

La spiegazione di questo sta nel fatto che per bassi livelli di produzione la curva di costo marginale è più bassa di quello di costo medio totale,

Quindi, quest'ultima è decrescente ma dopo l'intersezione delle due curve, quella di costo marginale è superiore e, quindi, quella di costo medio totale è crescente. Il costo medio totale deve cominciare a crescere esattamente nel punto di intersezione delle due curve, che non potrà che essere il punto di minimo della curva stessa. Questo punto minimo della curva di costo totale gioca un ruolo fondamentale nell'analisi delle imprese in concorrenza perfetta.

Questo che abbiamo appena affermato vale sempre, in tutti i casi anche quando si è in presenza di curve non conformi a quelle che abbiamo osservato e che rappresentano la maggior parte dei casi.

Ad esempio, possiamo avere una curva di costo di questo tipo (in rassetto) piuttosto che quella che normalmente osserviamo (tratteggiata):

costo totale Quantità di prodotto

costo CMaCMeT CMeVCMeF

Quantità di prodotto 7

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
9 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castellucci Lucilla.