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Se la Cina decide di produrre un computer a cosa rinuncia in termini di scarpe?
Max produzione di scarpe 120
= = 3 paia di scarpe
Max produzione di computer 40
Il costo opportunità per produrre un computer sono tre paia di scarpe: per ottenere un
computer rinuncia alla produzione di tre paia di scarpe.
Riassumendo otteniamo i seguenti risultati:
Proprietà del costo opportunità:
Consideriamo un agente che ha a disposizione due scelte di produzione.
Il costo opportunità della produzione di un bene è il reciproco del costo opportunità
dell’altro bene.
È sufficiente, allora, calcolare il costo opportunità di un solo bene per ciascun agente.
Consideriamo la tabella dei costi opportunità.
Possiamo notare che l’India ha un costo opportunità minore nella produzione di
computer rispetto alla Cina, mentre la Cina ha un costo opportunità minore nella
produzione di scarpe.
In questo caso l’India ha un vantaggio comparato nella produzione di computer,
mentre la Cina ha un vantaggio comparato nella produzione di scarpe.
Vantaggio comparato:
Un paese (un'impresa o una persona) ha un vantaggio comparato nella produzione
di un bene se ha un costo opportunità inferiore rispetto all'altro paese (impresa o
persona).
Beni sostituti
I beni sostituti sono beni economici in grado di soddisfare un medesimo bisogno del
consumatore, il quale è del tutto indifferente nella scelta dell'uno o dell'altro.
Un esempio di beni sostituiti sono il burro e la margarina. I beni sostituiti sono
conosciuti anche come beni succedanei.
Nel caso dei beni sostituiti perfetti la curva di indifferenza del consumatore è
caratterizzata da un saggio marginale di sostituzione costante. La rappresentazione
grafica della curva di indifferenza di due beni sostituiti appare pertanto come una
linea retta.
La sostituibilità dei beni consente al consumatore di scegliere il consumo del primo
(es. burro) o del secondo (es. margarina) per soddisfare il medesimo bisogno.
La sostituibilità tra i due beni può essere in proporzione uno a uno oppure diversa.
Ciò che caratterizza una preferenza di perfetta sostituibilità non è la proporzione
bensì la costanza del saggio marginale di sostituzione dei beni.
La sostituibilità è piena nel caso dei beni perfetti sostituti. Inoltre, in presenza di beni
sostituti ognuno dei due beni ha una domanda di mercato in funzione anche del
prezzo dell'altro bene oltre che del proprio.
Dati due beni sostituti A e B, l'aumento di prezzo P del bene A ( es. burro ) aumenta
a
la domanda del bene sostituto B ( es. margarina ) a parità di prezzo del bene B ( P ).
b
Sul diagramma cartesiano ciò equivale ad uno spostamento verso destra della curva
di domanda del bene B. Viceversa, la diminuzione di prezzo del bene A (P ) riduce
a
indirettamente la domanda del bene sostituto B a parità di prezzo P spostando la sua
b
curva di domanda verso sinistra.
Gli Isoquanti
Un isoquanto è il luogo dei punti nello spazio (q1, q2) in corrispondenza dei quali la
produzione è costante. La definizione di isoquanto è la seguente:
f (q1,q2) = costante
La forma di un isoquanto dipende dalla relazione che lega i due fattori di produzione
impiegati nel processo produttivo. Gli isoquanti sono tipicamente convessi,
riflettendo l’evidenza empirica in base alla quale è efficiente utilizzare
congiuntamente i due input nel processo produttivo.
E’ possibile disegnare un isoquanto passante per ciascuno dei punti dello spazio
(q1,q2).
Frontiera di trasformazione.
La curva di trasformazione è uno strumento di economia politica che rappresenta sul
diagramma cartesiano le combinazioni di beni prodotti in modo efficiente al pieno
utilizzo delle risorse e della tecnologia.
In altri termini la curva di trasformazione (transformation curve) indica la produzione
massima di un bene X per ogni ammontare prefissato di un altro bene Y.
La curva di trasformazione è anche detta frontiera delle possibilità produttive.
Essendo ogni punto della curva di trasformazione al pieno utilizzo dei fattori,
l'aumento della produzione di un bene può essere ottenuto soltanto con la riduzione
della produzione dell'altro bene.
Il trade-off tra la produzione dei beni è alla base dell'inclinazione negativa della curva
di trasformazione.
Ad esempio, in un sistema economico ipotetico le risorse possono essere utilizzate
per produrre solo 10 automobili ( bene Y ), solo 10 trattori ( bene X ) o diverse
combinazioni ( x , y ) dei due beni.
I punti
al di
sotto
della
curva di
trasformazione sono combinazioni possibili della produzione dei due beni ma,
essendo al di sotto della frontiera delle possibilità produttive, sono combinazioni non
efficienti ( sub-ottimali ) poiché ottenute senza impiegare tutte le risorse a
disposizione nel sistema economico.
Ad esempio nel punto sub-ottimale A sono prodotte soltanto 4 automobili e 4 trattori,
contro le 9 automobili e i 5 trattori del punto di ottimo paretiano C. I punti al di fuori
della curva di trasformazione sono, invece, combinazioni irraggiungibili poiché
implicano un consumo di risorse superiore a quelle a disposizione nel sistema
economico ( es. punto B ). I punti lungo la curva di trasformazione, come il punto C,
sono combinazioni efficienti ( o ottimali ) della produzione poiché implicano
l'utilizzo di tutte le risorse a disposizione. Ad ogni punto di efficienza produttiva della
curva di trasformazione è associato un determinato saggio marginale di
trasformazione che misura a quale tasso può essere sostituita la produzione del bene
X con quella dell'altro Y in condizioni di efficienza paretiana.
Il saggio marginale di trasformazione è determinato dalla derivata di x in y.
SMTxy = dy / dx
La curva di trasformazione è concava, anziché lineare, per effetto dell'ipotesi dei
rendimenti di scala decrescenti. Spostando i fattori produttivi dalla produzione di un
bene X all'altro Y, aumenta la quantità di produzione del bene X in termini assoluti
ma con un incremento di produzione proporzionalmente decrescente. Ciò equivale a
dire che, a parità di altre condizioni, la produzione di entrambi i beni consente di
ottenere una situazione preferibile a quella della produzione di uno solo dei due beni.
Esternalità.
Per esternalità si intende:
• l’effetto positivo o negativo che l’attività di produzione o di consumo di un soggetto
genera sull sull’attività di produzione o di consumo di un altro soggetto;
• senza che tale effetto si rifletta nei prezzi pagati o ricevuti (esterno al sistema dei
prezzi).
Soluzioni per la correzione delle esternalità:
• Teorema di Coase soluzioni privatistiche
• Imposta correttiva (pigouviana)
• Sussidio per mancata produzione
• Diritti negoziabili di inquinamento
(cap and trade) soluzioni pubbliche
• Regolamentazione (command& control)
• Produzione pubblica
• Fusione delle imprese
Teorema di Coase
In assenza di costi di transazione e se vengono attribuiti i diritti di proprietà, i soggetti
coinvolti in un’esternalità possono accordarsi su un’allocazione efficiente
accordo tra le parti che definisce un insieme di indennizzi e compensi per lo
• scambio dei diritti di proprietà.
Due aspetti rilevanti:
1) ai fini del raggiungimento dell’allocazione efficiente è indifferente attribuire il
diritto di proprietà ad una parte o all’altra;
2) l’intervento pubblico è circoscritto all’attribuzione dei diritti di proprietà ad uno
dei soggetti interessati dall’esternalità.
Limiti del teorema di Coase
• La contrattazione tra le parti può portare ad una soluzione efficiente solo se queste
sono in numero ridotto perché limitati sono i costi di transazione. Ma i casi più
rilevati di esternalità (quelle ambientali) coinvolgono moltissimi individui;
• Il teorema di Coase lascia indeterminato il problema redistributivo: se attribuire il
diritto di proprietà ad una o : se attribuire il diritto di proprietà ad una o all’altra parte
è irrilevante ai fini del raggiungimento della soluzione efficiente, non lo è su piano
redistributivo.
Teorema dell’economia del benessere.
I teoremi dell'economia del benessere costituiscono una delle principali
argomentazioni a favore del libero mercato, e contro l'intervento dello Stato
nell'economia o in generale soluzioni di pianificazione centrale.
Il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere afferma che:
Ogni configurazione del sistema economico derivante da un equilibrio competitivo è
ottima in senso paretiano.
In un sistema di concorrenza perfetta, nel quale vi sia un insieme completo di
mercati, un equilibrio concorrenziale, se esiste, è un ottimo paretiano
Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere afferma che:
Una configurazione del sistema economico Pareto ottimale può essere ottenuta
come risultato di un equilibrio competitivo alterando opportunamente la distribuzione
iniziale del reddito.
il secondo teorema dell’economia del benessere afferma che, in presenza di
mercati completi, ogni posizione di ottimo paretiano può essere realizzata come
equilibrio concorrenziale, previa appropriata redistribuzione delle dotazioni iniziali
tra gli individui.
Con il termine Equilibrio competitivo, si intende: Una particolare configurazione di
prezzi degli input e degli output in corrispondenza dei quali:
ciascun consumatore compra output e vende input in mododa massimizzare
• l’utilità sotto il vincolo del bilancio;
ciascuna impresa compra input e produce output che poi venderà così da
• massimizzare il profitto sotto il vincolo del costo;
l’offerta eguaglia la domanda in ciascun mercato.
•
L’equilibrio competitivo è noto anche con il nome di Equilibrio Generale Walrasiano.
Una dimostrazione semplificata dei primi due teoremi dell’Economia del Benessere è
possibile ricorrendo alla Scatola di Edgeworth.
Si ipotizzi che in un sistema economico ci siano due soli consumatori (A e B) che
hanno preferenze per due soli beni (x ed y) disponibili in quantità limitata (fissa).
Le loro funzioni di utilità saranno del tipo:
U a a a b
x y x x
= U ( , ) + =
A
¿
x Con i vincoli
U b b a b
x y y y
= U ( , ) + =
B
¿
y
Le preferenze dei due consumatori di questo sistema economico possonoessere