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Principi di contabilità del reddito nazionale
Il prodotto nazionale lordo (PNL) è, per definizione, il flusso monetario di produzione totale di un paese: la somma del consumo, degli investimenti (interni ed esteri) e della spesa pubblica per beni e servizi. PNL=C+I+G. I: Il flusso circolare del reddito, il metodo dei prodotti finali e il metodo dei costi. In virtù del modo in cui si definisce il profitto come residuo, si può fare corrispondere la misura del PNL come flusso di costi o come flusso di prodotti. Il metodo del flusso di costi usa le remunerazioni dei fattori, calcolando accuratamente i valori aggiunti per eliminare il doppio computo dei prodotti intermedi. E, dopo aver sommato (al lordo delle imposte) tutti i salari, gli interessi, le rendite, gli ammortamenti e i profitti, aggiunge a questo totale il costo di tutte le imposte indirette. Il metodo del flusso di prodotti considera il flusso monetario totale annuo delle spese per beni finali. Le due misure.devono essere sempre identiche.
IL SISTEMA KEYNESIANO
La funzione aggregata del consumo e del risparmio
Il reddito è un'importante determinante del consumo e del risparmio. La funzione del consumo pone in relazione il consumo totale con il reddito totale. Poiché ogni lira di reddito viene risparmiata o consumata, la funzione del risparmio è l'immagine speculare della funzione di consumo. Sommando tra loro le funzioni del consumo individuali, si ottiene la funzione del consumo nazionale, la quale, nella sua forma più semplice, esprime le spese in consumi totali in funzione del reddito disponibile. Anche altre variabili influenzano il consumo: la ricchezza e le aspettative riguardo al reddito futuro hanno mostrato una chiara influenza sulle modalità di consumo.
LE DETERMINANTI DEGLI INVESTIMENTI
La principale motivazione che sta alla base dell'investimento è ricavare un profitto netto, cioè investire dove i ricavi aspettati, presenti
e futuri, sono maggiori dei costi aspettati, presenti e futuri. Le principali forze economiche che determinano gli investimenti sono perciò i ricavi prodotti dagli investimenti stessi (influenzati principalmente dallo stato del ciclo economico), il costo degli investimenti (determinato dai tassi di interesse e dalla politica fiscale), e lo stato delle aspettative riguardo al futuro. Poiché le determinanti degli investimenti dipendono da eventi futuri altamente imprevedibili, gli investimenti sono la più volatile componente dellaspesa aggregata.
IL MOLTIPLICATORE E LE SUE APPLICAZIONI
Nel modello keynesiano del moltiplicatore, un aumento degli investimenti privati determinerà un’espansione della produzione e dell’occupazione, mentre una diminuzione degli investimenti ne determinerà la contrazione. Questa semplice analisi keynesiana della determinazione della produzione mostra che un aumento degli investimenti farà aumentare il PNL di una
quantità amplificata o moltiplicata, cioè di una quantità maggiore di se stessa: la spesa per investimenti è una spesa di grande potenza. Questo effetto amplificato degli investimenti sulla produzione viene detto moltiplicatore. Lo stesso termine viene usato per indicare il coefficiente numerico che indica l'entità dell'aumento della produzione determinato da ogni aumento unitario degli investimenti. In altre parole il moltiplicatore è il numero per cui si deve moltiplicare la variazione degli investimenti per determinare la risultante della produzione totale.
IL MODELLO IS-LM
L'analisi IS-LM rappresenta l'equilibrio tra investimenti e risparmio mediante la curva IS e l'equilibrio del mercato monetario mediante la curva LM.
La curva IS rappresenta le combinazioni di tassi di interesse e PNL reale in corrispondenza delle quali il risparmio programmato è uguale agli investimenti programmati. La curva LM rappresenta
combinazioni in corrispondenza delle quali la domanda e l'offerta di moneta sono uguali. Il punto in cui sia i beni sia i mercati monetari sono in equilibrio è l'intersezione tra la curva IS e la curva LM. Perciò nel punto di intersezione la domanda e l'offerta di moneta sono uguali e il risparmio programmato è uguale agli investimenti programmati. Quindi, il punto di intersezione rappresenta i livelli di equilibrio macroeconomico della produzione e dei tassi di interesse (v. pag. 357 manuale). MONETA, BANCHE COMMERCIALI, MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI E BANCA CENTRALE La moneta, insieme alla politica fiscale, è un'importante determinante della produzione, della disoccupazione e dell'inflazione in un moderno sistema economico. La moneta influenza il sistema economico in tre tappe logiche:- le variazioni dell'offerta di moneta influenzano i tassi di interesse, l'ammontare e i termini del credito;
- i tassi di interesse e le
condizioni del credito influenzano le voci della spesa che sono sensibili al tasso di interesse;
le variazioni della domanda aggregata determinano variazioni della produzione e dei prezzi di equilibrio.
Le banche sono imprese commerciali presenti negli affari per ottenere profitti per i loro proprietari. Un'importante funzione delle banche è quella di fornire conti correnti ai loro clienti. Le banche moderne si sono evolute gradualmente dalle antiche botteghe di orafo in cui venivano custoditi denaro e preziosi. Alla fine divenne pratica generale detenere riserve inferiori al 100% a fronte dei depositi, il resto venendo investito in titoli e prestiti per produrre interessi: nacque così il sistema bancario con riserve parziali. Se le banche detenessero il 100% di riserve in contanti a fronte di tutti i depositi, non ci sarebbe alcuna creazione multipla di moneta quando venissero immesse nel sistema nuove riserve ad alto potenziale da parte della banca centrale. Ci sarebbe
soltanto lo scambio, nel rapporto di 1 a 1, di un tipo di moneta con un altro tipo di moneta. Le banche moderne sono obbligate, dalla banca centrale, a detenere riserve legali sui loro depositi a vista, secondo l'ammontare dei depositi stessi. Le riserve possono essere detenute in denaro liquido o in depositi infruttiferi presso la banca centrale. Ogni piccola banca ha una capacità limitata di espandere i propri prestiti e investimenti: non può prestare o investire più di quanto ha ricevuto dai depositanti; ammettendo a titolo di esempio una riserva obbligatoria del 10%, può prestare soltanto circa nove decimi del ricevuto. Però, mentre nessuna banca da sola può espandere le proprie riserve nel rapporto di 10 a 1, il sistema bancario nel suo complesso può farlo. La prima banca individuale che riceve un nuovo milione di lire di depositi spende in prestiti e investimenti in nove decimi del contante che ha appena acquisito. Ciò fornisce
Ad un secondo gruppo di banche i nove decimi di un milione di lire in nuovi depositi. Le seconde banche a loro volta mantengono un decimo di riserve e spendono il resto e così via. I limiti dell'espansione dei depositi saranno raggiunti soltanto quando ogni lira delle nuove riserve conservate nel sistema bancario finirà con il sostenere 10 lire di depositi in qualche banca del sistema. A questo punto il sistema ha raggiunto il tetto degli impieghi e non può creare altri depositi finché non riceve altre riserve. Il rapporto di 10 a 1 tra l'aumentata moneta bancaria e le aumentate riserve è detto moltiplicatore dell'offerta di moneta.
La banca centrale è una "banca delle banche". Ha la funzione di controllare l'ammontare delle riserve bancarie, determinando così l'offerta di moneta della nazione. Se la banca centrale volesse rallentare il sistema economico, la successione di cinque tappe si svolgerebbe così:
- ...
la banca centrale contrae le riserve bancarie;
ciò determina contrazioni multiple del totale dei depositi che fanno parte di M(moneta);
ciò fa salire i tassi di interesse, rende il credito difficile da ottenere e riduce il valore di mercato della ricchezza;
tutto ciò deprime la spesa in investimenti pubblici e privati;
ciò infine, dopo una diminuzione moltiplicata della domanda aggregata, frena la produzione e i prezzi.
I principali strumenti della politica della banca centrale sono i seguenti:
- operazioni sul mercato aperto;
- il tasso di sconto sui finanziamenti alle aziende di credito;
- gli obblighi di riserva.
Usando questi tre strumenti, la banca centrale può raggiungere obiettivi intermedi: il livello delle riserve bancarie, i tassi di interesse di mercato e l'offerta di moneta. Tutte queste operazioni sono rivolte verso gli obiettivi finali della politica monetaria, per raggiungere (nella massima misura possibile) una bassa inflazione.
una bassa disoccupazione e una rapida crescita del PNL reale. Il più importante strumento della politica monetaria è costituito dalle operazioni di mercato aperto. La vendita, da parte della banca centrale, di titoli pubblici nel mercato aperto riduce le attività e le passività della banca centrale stessa, riducendo così le riserve delle banche commerciali. Ciò ha l'effetto di ridurre la base di riserve delle banche per i depositi. La gente alla fine si ritrova con meno M e più titoli pubblici. Gli acquisti di mercato aperto hanno l'effetto opposto, espandendo in definitiva M mediante un aumento delle riserve delle banche.
CICLI ECONOMICI E DISOCCUPAZIONE
L'OFFERTA AGGREGATA
L'offerta aggregata deriva dalla capacità del sistema economico di produrre, cioè dal suo prodotto potenziale. Per il breve periodo, possiamo considerare che la curva OA sia relativamente orizzontale fino al livello del prodotto potenziale.
oi utilizzare i seguenti tag html:poi si avvicini nettamente allaverticale per più alti livelli di produzione. Gli aumenti del prodotto potenziale, a costiinvariati, spostano la curva OA verso destra; gli aumenti dei costi (per esempio di quelli deisalari) spostano la curva OA verso l’alto.
Le principali determinanti della crescita del prodotto potenziale sono gli aumenti dei fattoriproduttivi capitale e lavoro e il miglioramento dello stato della conoscenza e della tecnologia.
Nei lunghi periodi, la crescita del prodotto potenziale tende ad essere piuttosto regolare.
CICLI ECONOMICI
I cicli economici sono fluttuazioni dell’attività economica globale, caratterizzata dallasimultanea espansione o contrazione della produzione nella maggior parte delle industrie. Nellinguaggio economico moderno, i cicli economici si producono quando il PNL reale aumentarispetto al PNL potenziale (espansione) o diminuisce (contrazione o recessione). Percomprendere meglio i cicli, si può