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OPEC
Un esempio di collusione può essere quello dei cartelli della droga, anche se il nome "cartello" può trarre in inganno non possono esserci, per chiari motivi legali, accordi scritti fra le parti per quanto riguarda il prezzo della compravendita delle sostanze stupefacenti.
La fragilità del cartello - della collusione
La fragilità del cartello si commenta con questo grafico, è proprio vero che quando due oligopolisti si mettono d'accordo per fissare o spartirsi il mercato può essere che i cartelli o le collusioni. Può succedere che uno dei due partecipanti, avendo una diversa tecnologia di produzione, potrebbe avere un vantaggio di costo, e quindi ha convenienza a scartellare o vendere al ribasso rispetto al prezzo concordato (ipotesi rappresentata).
I cartelli, o meglio le collusioni, sono fragili all'evidenza empirica, poiché basta che uno dei due abbia un vantaggio di costo per tradire quello che si era
convenuto con il collega e penetra il mercato del collega con ritagli di prezzo. Il cartello A+B consente di sfruttare i due impianti per le diverse condizioni di efficienza (costo marginale e costo medio) ed ottenere Q*. L'impresa A ha un vantaggio di costo (evidenziato dal segmento verticale blu) rispetto all'impresa B. Può produrre a costi inferiori. L'impresa B ha un costo marginale minimo e medio che parte più alto dell'impresa A, questo vuol dire che la A potrebbe imporre un minore prezzo alla domanda e comunque avere margini maggiori visto che i suoi costi di produzione sono minori della B. A ha convenienza a scartellare, cioè a sottrarsi dagli obblighi del cartello vendendo a prezzi che a B non consentirebbero la copertura dei costi. L'impresa A può tagliare il prezzo riservandosi margini di profitto rispetto all'altra che entra già in perdita, la A ha un costo medio minimo e marginale inferiore alla B, questo è ilinferiori a P .0In questo caso, l'impresa può scartellare, ovvero abbassare il prezzo in modo aggressivo per attirare i clienti, sapendo che i concorrenti non reagiranno aumentando il prezzo. Questo comportamento è possibile solo per le imprese che hanno minori costi di produzione rispetto ai concorrenti. Nell'oligopolio competitivo, non ci sono accordi formali tra le imprese, ma è chiaro che esiste un'interdipendenza nelle scelte strategiche. Le imprese reagiscono alle scelte strategiche degli altri, ad esempio in termini di prezzo. Questo spiega la curva di domanda ad angolo nell'oligopolio. Quando un'impresa riduce il prezzo, si aspetta che i concorrenti imitino questa azione, interpretandola come un'azione aggressiva. Di conseguenza, la domanda sarà inelastica, cioè poco sensibile alle variazioni di prezzo, per prezzi inferiori a P .0. Al contrario, se i concorrenti non reagiscono ad aumenti di prezzo, la domanda sarà elastica, cioè sensibile alle variazioni di prezzo, per prezzi inferiori a P .0. In questo contesto, l'impresa può sfruttare la situazione e scartellare, ovvero abbassare il prezzo in modo aggressivo per attirare i clienti, sapendo che i concorrenti non aumenteranno il prezzo.Al di sopra di P. L'impresa ipotizza di avere una curva di domanda ad angolo. Date queste ipotesi l'impresa prevede che i propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo. 60ff à fi ff ò ffi à ffi fi fi è ò fi à è à
La miglior strategia sarà dunque quella di mantenere il prezzo a P. I prezzi tenderanno allora ad essere stabili o vischiosi attorno a P.
L'oligopolio competitivo non si basa su accordi ma su scelte che condizionano le reazioni delle imprese all'interno del mercato. La domanda ad angolo costituisce il modello interpretativo dell'oligopolio competitivo.
Supponiamo che questa sia una delle poche imprese che opera in questo settore, ad esempio le telecomunicazioni in Italia, supponiamo che questa impresa venda Q a P.
Come impresa, quest'ultima si aspetta che praticando una riduzione di prezzo immaginando e prevedendo che la domanda abbia un andamento come quello nero nel grafico.
signi cato è che c'è interdipendenza nel mercato dell'oligopolio viene proprio dal fatto che a questo punto, dopo la riduzione di prezzo, è possibile che le altre poche imprese che esistono nel mercato saranno anch'esse indotte ad abbassare il prezzo. Partendo da un prezzo, una delle imprese spera che riducendo il prezzo la sua domanda sia elastica, in farà aumentare il ricavo totale in questo modo (se si riduce il prezzo in un tratto elastico della domanda anche le altre aumenteranno i ricavi totali), peccato che le altre imprese imiteranno la prima. In questo modo la prima impresa che ha abbassato per prima il prezzo avrà una domanda molto più inelastica di come se la aspettava, la domanda che effettivamente fronteggia la prima azienda che si immaginava di ridurre il prezzo è più inelastica di come se la aspettava. Questo è anche il risultato dell'interdipendenza e delle scelte strategiche fra le imprese.imprese.Il tratto successivo parte dal fatto che la prima azienda spera che i suoi consumatori siano fedeli eaumentare il prezzo, sperando che la sua domanda sia piùpartendo da P decide di0inelastica di come viene rappresentata (se si immagina di aumentare il prezzo, si spera che lapropria domanda sia inelastica in modo da far aumentare i ricavi totali). Peccato che l’oligopolioquindi appena la primacompetitivo signi chi imprese che si osservano e sono interdipendenti,impresa aumenta il prezzo le altre non la imitano, in questo modo si aspettano che molti clientidella prima compagnia disdicano i propri contratti per passare alle loro altre imprese.curva ad angolo interpreta quindi l’oligopolio competitivo,La se qualcuno abbassa il prezzodopo poco anche le altre la seguiranno abbassando i loro prezzi. Se mai una di queste dovessealzare i prezzi sarebbe autolesionista visto che altre non la imiteranno.P Q prezzoAlla ne insomma le imprese rimarranno nell’angolo
dove e rappresentano il fatidico equilibrio di vischiosità dei prezzi, per il quale l'oligopolio (se anche ci fossero delle leggere differenze siamo attorno a quel prezzo). L'interdipendenza tra le imprese oligopolistiche genera una curva di domanda con due differenti tratti di elasticità, un primo tratto elastico ed un secondo più rigido. La curva è spezzata in corrispondenza del prezzo prevalente detto equilibrio di vischiosità dei prezzi. La teoria dei giochi e le sue parole chiave: - gioco: modello interpretativo con il quale si spiegano i comportamenti di agenti interdipendenti, guarda caso interdipendenti proprio come le imprese che operano in oligopolio. - modello interpretativo: un modello con il quale si spiegano i comportamenti di agenti interdipendenti. - interdipendenti: agenti che dipendono l'uno dall'altro. - strategie: azioni che gli agenti adottano per raggiungere i loro obiettivi. - obiettivi: risultati che gli agenti cercano di raggiungere, ad esempio la fedeltà alla marca. - investimenti pubblicitari: investimenti che le imprese fanno in pubblicità per promuovere i loro prodotti o servizi. - costi: spese che le imprese devono sostenere per adottare determinate strategie. - fedeltà alla marca: grado di lealtà dei consumatori verso una determinata marca.perseguire un risultato o payo. Se si raggiunge con un investimento pubblicitario la fedeltà alla marca da parte dei consumatori è ben possibile che i consumatori aumentino, quindi si avrà a disposizione un vero e proprio aumento di fatturato, un payo appunto è il risultato del gioco ma anche della strategia.
Gioco: situazione nella quale agenti interdipendenti (come gli oligopolisti) devono compiere scelte che assicurino un pay-o (risultato). Il gioco è un modello interpretativo che di fatto simula le azioni o strategie interdipendenti dei giocatori, vedi gli oligopolisti ed il modello dell'interdipendenza, il gioco si compone di giocatori che di fatto scelgono degli obiettivi e per perseguire questi obiettivi intendono realizzare delle strategie. Le strategie consentono di raggiungere dei risultati, tenendo conto che alcune di queste sono strategie dominanti, qualsiasi sia la scelta dell'altro giocatore la strategia dominante assicura maggiori
payo .Strategia: linea di comportamento che l'agente seguirà prevedendo un risultato, in ogni situazione prevedibile.
Strategia dominante: la migliore strategia possibile, indipendentemente dalle scelte degli altri agenti. Ci si immagina che i payo interpretino i risultati delle strategie ed esiste per ogni giocatore almeno una strategia che assicura maggiori payo indipendentemente dalla strategia scelta dagli altri giocatori.
Un esempio di gioco, il dilemma del prigioniero
Il gioco più famoso che si riferisce a questa teoria è quello del dilemma del prigioniero, studiato da diversi economisti. Si parte dal presupposto che ci sono due persone che si accordano per compiere un delitto, vengono interrogate separatamente dall'ispettore che le chiama come indiziate, in base all'accordo secondo il quale hanno realizzato il delitto colludendo, non dovrebbero confessare il delitto, quindi dovrebbero mentire. Ma il gioco in realtà spesso si traduce in un risultato che
Induce uno dei due a salvarsi confessando e garantendo alla giustizia l'altro. Quindi l'equilibrio collusivo in realtà è fragile.
In un settore vi sono solo due imprese (oligopolio). Ognuna può scegliere se aumentare o ridurre la propria produzione.
Se le imprese fossero vincolate agli accordi (anche con minacce credibili), converrebbe ad entrambe ridurre la produzione. Ma gli accordi, i cartelli e le collusioni sono fragili.
Strategia dominante aumentare la produzione per entrambe le imprese e, quindi, l'equilibrio del gioco nella cella 1 1.
Le imprese in genere riducono la produzione, in genere chi guadagna di più in qualsiasi struttura di mercato, non è sicuramente una delle piccole tante in concorrenza perfetta. L'ambizione per le imprese è sempre quella di ridurre la produzione poiché questo significa che le imprese si spartiscono il mercato, si permettono di aumentare i prezzi come price maker e quindi di avere un determinato fatturato.
In realtà il gioco nell'alternativa fra ridurre e aumentare la produzione ha una sua soluzione nell'aumentare la produzione per entrambe le imprese. A questo punto sapendo che in un settore ci sono due imprese e ognuna delle due può scegliere se aumentare o diminuire la produzione, ma tra di loro è bene ricordare che si guardano, sono interdipendenti. Le strategie si devono leggere facendo una semplice considerazione, impresa A si legge di riga, se l'impresa A aumenta la produzione, il suo payo, qualsiasi sia la scelta dell'impresa B è 1 se l'impresa B decide anch'essa di aumentare la produzione, ed è 3 se l'impresa B decide di ridurre la produzione. Aumentando la produzione 1 e 3 in violetto rappresentano i payo. Per esempio se aumentano entrambe la produzione.