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I FALLIMENTI DEL MERCATO: ASSIMETRIE INFORMATIVE
Le assimetrie informative sono rilevanti per l'intervento dello Stato in diversi settori, i soggetti economici infatti non hanno sempre la stessa quantità/qualità di informazioni. Si possono avere due situazioni differenti, che si verificano normalmente in campo assicurativo: moral hazard (comportamento sleale) e adverse selection (selezione avversa).
Quando il mercato è assente (per esempio per gli eventi che hanno la probabilità di verificarsi vicino all'unità e per i quali la compagnia assicurativa non troverebbe conveniente assicurare) lo stato si sostituisce ad esso. La probabilità degli eventi deve essere stimata.
MORAL HAZARD
Il comportamento sleale tende a far fallire il mercato, e consiste nell'attuare un comportamento tale da far aumentare il rischio che l'evento si verifichi. In questo contesto l'assicuratore può decidere di avere due tipi di premi: uno alto,
per chi non utilizza precauzioni, e uno basso, per chi le utilizza.
Ma sta di fatto che chi investe in precauzioni difficilmente poi si affiderà a una compagnia assicurativa e tutto ciò fa diminuire il mercato. L'assicurazione si tutela rendendo l'assicurato co-responsabile del danno, coprendo solo parzialmente i danni.
ADVERSE SELECTION
È più probabile che il contratto di assicurazione venga sottoscritto da persone ad "alto rischio", l'assicurazione, soprattutto quando si parla di somme basse, non è in grado di distinguere esattamente l'entità del rischio, per questo il mercato tende a diminuire e l'assicurazione attua la strategia della compartecipazione al rischio dell'assicurato. È molto importante l'informazione.
LA TEORIA DELLE IMPOSTE
È un prelievo coattivo da parte dello Stato che non è correlato alla prestazione di un servizio, non esiste una domanda ma
Un interesse esclusivamente pubblico, infatti lo Stato utilizza le entrate derivanti dalle imposte per perseguire tutti i fini di interesse pubblico che vuole: per la stabilizzazione economica, ai fini di riequilibrio (per esempio del reddito di diverse aree geografiche) o per le distorsioni che si vengono a creare all'interno di un sistema economico.
L'imposta ha tre elementi:
- Presupposto: particolare situazione di fatto a causa della quale sorge l'obbligo di pagare l'imposta. Per esempio il reddito, il patrimonio, il possesso di una casa, etc.
- Base imponibile: traduzione quantitativa del presupposto d'imposta. Nelle imposte ad valorem i termini sono monetari, nelle imposte specifiche i termini sono fisici.
- Aliquota: quanto è dovuto allo Stato per ogni unità di base imponibile. A seconda della struttura dell'aliquota si hanno diversi tipi d'imposta.
In base al rapporto tra la crescita della base imponibile e la
crescita del debito d'imposta (aliquota * base imponibile) si ha:
- Imposta proporzionale, quando il suo ammontare aumenta in proporzione all'aumento dell'imponibile, perciò l'aliquota è costante.
- Imposta progressiva, quando il suo ammontare aumenta in misura più che proporzionale rispetto all'aumento dell'imponibile, perciò l'aliquota è crescente.
- Imposta regressiva, quando aumenta in misura meno che proporzionale rispetto all'aumento dell'imponibile, perciò l'aliquota è decrescente.
Essendo l'imposta progressiva la più giusta, anche secondo l'articolo 53, le modalità per realizzare la progressività sono diverse:
- progressività continua: si ha quando l'aliquota varia continuamente in relazione alle variazioni della base imponibile, secondo una determinata formula matematica ed è sempre crescente.
progressività per classi: si ha quando le basi imponibili sono suddivise in classi secondo il loro aumentare e l'aliquota aumenta a scatti nel passaggio da una classe all'altra, mentre rimane la stessa per tutti gli imponibili compresi all'interno di una stessa classe.
progressività per scaglioni: è un correttivo della progressione per classi, in cui però l'aliquota della classe superiore non si applica a tutto l'imponibile ma solo a quella parte di esso che eccede il limite della classe inferiore.
progressività per deduzione: tutti i redditi sono assoggettati alla stessa aliquota ma la base imponibile è ridotta di una determinata somma uguale per tutti.
progressività per detrazione: si ha un abbattimento d'imposta uguale per tutti i contribuenti.
Come ho già detto prima il nostro sistema fiscale dovrebbe essere improntato alla progressività, ma in primo luogo le imposte sui consumi (imposte indirette).
che colpiscono manifestazioni mediatedella capacità contributiva e che in toto o in parte possono essere trasferite ad altri soggetti) tendonoad essere regressive rispetto al reddito; in secondo luogo un’imposta diretta progressiva puòdiventare regressiva a causa dell’evasione e dell’elusione.La ripartizione del carico tributario dipende da due fattori: le finalità dell’imposizione e l’idea digiustizia a cui si aderisce. Ed è proprio in base a tali fattori che si distinguono due criteri diripartizione del carico tributario:1. CRITERIO DELLA CONTROPRESTAZIONE
È prevalente negli Stati Uniti. L’imposta che viene pagata è una contro prestazione dei beni e deiservizi che lo Stato eroga, in pratica ne costituisce i prezzo. Non esistono finalità di ridistribuzionedel reddito e l’evasione è considerata un reato molto grave, equivalente al furto.
In questo criterio esistono dei problemi di applicazione.dovuti all'esistenza dei cosiddetti benimeritori (per esempio l'istruzione).
2. CRITERIO DELLA CAPACITÀ CONTRIBUTIVA
È prevalente in Italia. Scopo dell'imposta è anche la ridistribuzione del reddito, le imposte devono essere eque e commisurate alla capacità contributiva dei soggetti. I principi che si seguono sono: gli individui con lo stesso reddito pagano le stesse imposte, individui con redditi maggiori pagano imposte maggiori e non sono ammessi ribaltamenti delle posizioni.
I problemi legati a questo criterio riguardano la capacità contributiva dei soggetti, cioè il momento in cui si prende in considerazione il loro reddito, e il come deve essere ripartito il sacrificio (in maniera assoluta, proporzionale o marginale).
L'imposizione di un'imposta, sia essa sul consumo o sulla produzione, ha come conseguenza discoraggiare il mercato e si crea una differenza tra il prezzo pagato dal consumatore e quello incassato dal produttore.
Si modificano le posizioni relative alle curve di domanda e di offerta e quindi il mercato raggiunge un nuovo equilibrio.
ES. Imposta sulla produzione O' ODECESSO DI PRESSIONE: se io percuoto un bene con un'imposta faccio variare il prezzo e se il prezzo aumenta potrò acquistare una quantità minore di bene, e il mio vincolo di bilancio si abbassa. Avrò due effetti:
- Effetto reddito: sa variano i prezzi dato il reddito si diventa più poveri
- Effetto sostituzione: a seguito dell'aumento del prezzo di un bene deciderò di sostituirlo, ad esempio con un succedaneo. L'imposta comporta una distorsione nelle scelte in quanto sono costretta ad acquistare un altro paniere di beni, diminuendo il mio benessere. (effetto economico)
La diminuzione di P D benessere da parte del Eccesso consumatore non ha Di pressione contropartita O' nell'acquisizione di gettito fiscale da parte della Gettito Stato. Ofiscale Q FORMULA2
DELL'ECCESSO DIABC = ½ (ε t p q) PRESSIONE L'eccesso di pressione dipende anche dall'elasticità, quindi se la domanda è rigida non si verifica alcun eccesso di pressione; più è elastica la domanda tanto maggiore sarà l'eccesso di pressione e la diminuzione di benessere da parte dei consumatori. L'eccesso di pressione aumenta anche all'aumentare dell'aliquota, di conseguenza è meglio percuotere un'ampia quantità di beni piuttosto che concentrarsi su uno solo. La teoria della tassazione efficiente dei beni indica come ottenere un certo gettito con il minimo eccesso di pressione tributaria. ENTRATE FISCALI Per una determinata aliquota t le entrate fiscali tendono a diminuire. La medesima entrata fiscale può essere raggiunta con aliquote differenti: 0% * 30% * 70% * 100% ALIQUOTA WELFARE E SPESA Il Welfare si è sviluppato a causa di due esigenze iparticolare: - innanzi tutto dal movimento operaio che con le sue battaglie ha dato una spinta verso l'organizzazione di un sistema in cui alle persone siano garantite le sicurezze sociali - poi dai liberali, quali Mill, secondo cui lo Stato deve intervenire nell'economia ogniqualvolta il singolo non sia in grado di scegliere quello che è meglio per lui. Anche le politiche Keynesiane sostengono l'intervento pubblico a favore della crescita economica. - Anche dall'impegno delle organizzazioni religiose, anche se queste tendono a gestire in proprio il benessere di coloro che assistono Lo Stato sociale affonda le sue radici nel secolo scorso, ed è nello stesso periodo che trova la sua crisi: è aumentata la spesa pubblica ed è diminuita la natalità. A metà degli anni '70 sono stati rovesciati i rapporti di scambio tra i Paesi produttori di prodotti industriali e nel secondo dopoguerra la politica economica.La curva di Phillips: quando aumenta l'occupazione e siamo nell'intorno del pieno impiego delle risorse, aumenta la richiesta di lavoro e aumentano i salari, e di conseguenza anche i prezzi. La politica era in sostanza quella di determinare un trade-off ottimo tra inflazione e disoccupazione a seconda delle esigenze.
A partire dal 1974 però si verifica il crollo della curva di Phillips e la Stagflazione, che determina l'abbandono delle politiche liberali e dello strumento della curva di Phillips. Contemporaneamente, una visione liberista investe tutto il mondo occidentale, e ciò comporta che le spese dello Stato siano in qualche modo ridotte.
Modelli storici di Welfare State:
- Modello socialdemocratico: si caratterizza per essere universalista ed è tipico dei Paesi del nord Europa.