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La discriminazione di prezzo perfetta
Il monopolista, che conosce tutta la curva di domanda, potrebbe decidere di discriminare il proprio prodotto e offrire ad ogni consumatore il bene ad un prezzo pari al beneficio marginale del singolo. In tal caso ci si ritrova dinanzi ad una situazione in cui il monopolista è in grado di offrire ai consumatori prezzi uguali ai loro specifici benefici marginali, fino a produrre le quantità di first best (q). Il monopolista arriverebbe dunque a produrre le quantità di concorrenza perfetta, ma a prezzi differenziati per ogni consumatore, appropriandosi di tutto il surplus del mercato.
Supponiamo che un monopolista abbia due diversi gruppi di clienti:
- Con differenti elasticità della domanda (ad esempio: chi viaggia in aereo per affari ha una diversa reattività al prezzo rispetto a chi viaggia per turismo)
- Il monopolista potrebbe incrementare i propri profitti vendendo ai viaggiatori per affari ad un prezzo
maggiore rispetto ai turisti.
La discriminazione del prezzo è possibile solo per quei beni che non possono essere rivenduti, ad esempio: fornitura energia elettrica.
La perfetta discriminazione dei prezzi si riferisce alla situazione in cui il monopolista conosce esattamente la disponibilità a pagare di ciascun cliente (prezzo di riserva) e può addebitare a ciascun cliente un prezzo diverso pari al suo prezzo di riserva. La discriminazione perfetta dei prezzi produce due importanti effetti:
- Può aumentare i profitti del monopolista.
- Può ridurre la perdita secca.
La concorrenza monopolistica è una forma delle forme di mercato intermedie, che si trovano sulla strada tra concorrenza perfetta e monopolio. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono:
- Presenza di molte imprese
- Presenza di modeste barriere all'entrata
- Differenziazione del prodotto: le singole
imprese possono creare la propria nicchia di mercato, comportandosi all'interno della stessa come dei monopolisti ma, a differenza del monopolista vero e proprio, il loro prodotto non è completamente differenziato rispetto a quello degli altri produttori e nuovi imprenditori possono intaccare la nicchia di mercato. Questo vuol dire che l'imprenditore operante in concorrenza monopolistica riesce a "sfruttare" il consumatore praticando un prezzo più alto di quello che si sarebbe formato in concorrenza perfetta e riesce a generare extraprofitti, i quali tuttavia, a causa delle barriere non troppo spesse all'entrata, sono destinati ad erodersi per l'ingresso di nuovi produttori nel mercato. Nel lungo periodo, dunque, il prezzo di vendita all'interno di ogni nicchia di mercato diviene uguale al costo medio (C) e dunque si erodono gli extraprofitti. Ogni impresa ha una curva di domanda inclinata negativamente e gode di un determinato potere.
Il potere di mercato è direttamente correlato al grado di differenziazione del prodotto. Quanto più un prodotto è percepito differente dagli acquirenti, tanto meno è elastica la curva di domanda del prodotto e viceversa. Inizialmente la curva di domanda, inclinata negativamente, si presenterà come abbastanza rigida (più di quello che sarà nel lungo periodo).
L'impresa realizzerà discreti extraprofitti e il costo marginale sarà maggiore del costo marginale. Gli extraprofitti attrarranno imprese che riescono a realizzare l'ingresso nel mercato in ragione delle modeste barriere.
L'investimento in pubblicità e il carattere strutturale del numero delle imprese sono strettamente legati alla possibilità di creare nicchie di mercato.
L'oligopolio.
L'oligopolio è una forma di mercato che prevede la presenza di pochi produttori. Il punto saliente dell'oligopolio, che lo differenzia tanto dal monopolio quanto dalla concorrenza perfetta risulta essere quello per il quale i produttori non operano in modo indipendente, ma tendono a creare tra loro un'interazione strategica: i singoli produttori prendono le proprie scelte a seconda di quella che pensano sarà la scelta del loro concorrente, il che crea possibilità di collusione o competizione. La teoria dei giochi è lo strumento atto a verificare cosa accade quando ci sono interazioni strategiche in qualsiasi settore (economico, politico, sociale, etc...). Per "gioco" si intende una situazione nella quale ci sono degli agenti che interagiscono tra di loro in modo razionale. La "strategia" è la linea di comportamento che tali individui decidono di mantenere tenendo conto diciò che potrà fare il proprio competitor e dunque la strategia che un individuo decide di adottare e mantenere non è indipendente da quello che egli pensa che faranno gli individui con i quali interagisce. Per "strategia dominante" si intende la migliore strategia possibile, indipendentemente dalle scelte degli altri agenti. Si immagini che due prigionieri, complici di un crimine, vengano entrambi catturati e interrogati separatamente. Essi hanno a disposizione due strategie: confessare o rimanere in silenzio. La tabella riassuntiva di tale dilemma prende il nome di tabella dei pay-off (o matrice dei risultati). Il risultato ottimo sarebbe quello in cui la somma degli anni di prigione comminati ai due prigionieri è più bassa (questo si verifica nel caso in cui entrambi rimangono in silenzio). Se tale risultato è ottimo "paretianamente parlando" è anche un risultato che non si avvererà. Infatti la strategiaLa dominante del primo prigioniero risulta essere quella per la quale, qualunque decisione dovesse assumere il secondo, risulterà più vantaggiosa; anche per il prigioniero B varrà lo stesso discorso.
Il prigioniero A sa che se confessa potrebbe essere condannato a 5 anni di prigione o a 0, a seconda di quello che farà l'altro, mentre se non confessa e rimane silente potrebbe essere condannato a 20 anni o ad un anno.
Ecco che allora il prigioniero A deciderà di confessare, perché è la soluzione che meglio si confà ad una situazione nella quale si dipende dalle scelte di un altro individuo, ma si aggiunge che queste scelte non si conoscono.
Il prigioniero B farà lo stesso discorso e deciderà di confessare: entrambi saranno condannati a 5 anni e avranno raggiunto l'equilibrio di Nash; l'equilibrio pareto-efficiente sarebbe stato invece quello in cui entrambi rimanevano in silenzio e venivano condannati ad un anno.
ciascuno. L'equilibrio di Nash è una situazione di gioco nel quale nessun giocatore ha motivo di cambiare la strategia prescelta in quanto le strategie scelte dagli altri giocatori sono date e incluse nel calcolo di convenienza di ognuno. Riprendiamo ora il dilemma del prigioniero in chiave economica:Aumentare la produzione | Ridurre la produzione | ||
---|---|---|---|
Impresa B | Aumentare la produzione | 1 | 3 |
Ridurre la produzione | 0 | 2 |
è raggiungibile – a meno della presenza di un accordo vincolante – perché l’impresa A aumentaera la produzione e cercherà di mantenere il prezzo più vicino possibile al costo marginale; stessa cosa farà l’impresa B. La strategia dominante per entrambe le imprese consiste dunque nell’aumentare la produzione. In questo modo viene raggiunto l’equilibrio di Nash (1:1). La situazione che predomina è dunque una situazione sub-ottimale per le imprese. 85113.
MODELLI DI IMPRESE OLIGOPOLISTICHE
- Modello di Cournot: ogni impresa compete scegliendo un determinato volume di produzione e ipotizzando che l’impresa concorrente non cambi il suo livello d’offerta. In tal caso le imprese decidono solo il volume di produzione, mentre il prezzo rimane costante ed è quello dato dal mercato. In questo caso le imprese, se iniziano a interagire strategicamente, andranno a sviluppare una funzione di reazione e a
seconda dell'interazione si vedrà come le imprese andranno a muoversi tra il livello di monopolio e il livello di concorrenza perfetta;
- Modello di Bertrand: le imprese competono scegliendo il prezzo nell'ipotesi che il prezzo dei concorrenti sia dato. In tal caso l'interazione strategica non riguarda le quantità, ma il prezzo. Si tratta di un caso nel quale l'interazione strategica anche tra soli due concorrenti porta all'equilibrio di concorrenza perfetta. Secondo Bertrand si può recuperare l'equilibrio di concorrenza perfetta purché i due oligopolisti interagiscano solo sul prezzo e non anche sulle quantità;
- Modello di Von Stackelberg: esiste un'impresa leader e delle imprese followers: la prima decide prezzo e quantità e le seconde si adattano a tale strategia. La strategia dell'impresa leader sarà però dettata già internalizzando quella che sarà la risposta
delle imprese followers. In tal modo si sviluppa un processo dinamico nel quale le scelte si sviluppano dall'ultima mossa per arrivare alla prima.
114. IL MODELLO DI SWEEZY (LA CURVA DI DOMANDA AD ANGOLO)
Il modello di Sweezy ha la finalità di spiegare un'evidenza molto comune sui mercati oligopolistici. Nel caso in cui visiano due imprese e queste hanno strutture di costo molto diversificate (una applica una tecnologia in modo efficiente ed ha un costo marginale più basso dell'altra che la applica in modo inefficiente). Anche in presenza di tale divergenza si è osservato che, nei mercati oligopolistici, il prezzo rimane costante.
Questo perché quando un produttore decide di abbassare il prezzo del bene gli altri lo seguiranno a ruota, per evitare di perdere quote di mercato. Questo fa sì che, in prossimità del prezzo di equilibrio, la curva di domanda che vede il singolo produttore in regime di oligopolio divenga molto rigida. Viceversa,
Se un produttore oligopolista dovesse decidere di alzare