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BCE - Obiettivo operativo: controllo della liquidità del sistema bancario
La liquidità indica la "base monetaria delle banche". Gli strumenti utilizzati per il controllo della liquidità sono le operazioni di mercato aperto, le operazioni su iniziativa delle controparti e la riserva obbligatoria.
L'intervento primario consiste nelle operazioni di rifinanziamento principale pronti contro termine a sette giorni, realizzate attraverso aste settimanali deliberate dalla BCE e realizzate dalle BCN. La BCE annuncia il volume dell'operazione e il tasso di interesse minimo d'asta (tasso di riferimento principale), mentre le BCN raccolgono le offerte e le trasmettono alla BCE che individua quelle vincitrici.
Esistono anche molte altre forme di intervento, dato che è necessario disporre di procedure flessibili per fronteggiare le necessità. Le operazioni su iniziativa delle controparti consentono alle banche di immettere o assorbire liquidità overnight a loro discrezione.
Un'altra forma di intervento è rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento marginale, che permettono alle banche di ottenere liquidità, dietro garanzia di attività stanziabili.
liquidità overnight ad un tasso di interesse prestabilito; depositi presso la BC overnight a un tasso prestabilito. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale > tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale; tasso sui depositi inferiore. Decisione sull'ammontare delle operazioni di rifinanziamento principale e sul livello dei tassi delle operazioni su iniziativa delle controparti: Comitato esecutivo della BCE nelle sue riunioni quindicinali. Differenziale tra tasso su rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale: "corridoio" per il tasso d'interesse del mercato interbancario. Riserva obbligatoria: coefficiente 2% della raccolta di fondi (depositi, titoli di debito e titoli del mercato monetario con scadenza inferiore a due anni). Deposito remunerato al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principale nel periodo di mantenimento (un mese dalla data di regolamento del pronti contro termine successivo allariunione mensile della BCE). Obbligo soddisfatto se la media dei saldi di fine giornata non è inferiore all'importo calcolato sulla base delle consistenze rilevate alla fine del mese precedente "mobilizzare" la riserva obbligatoria. 3. Strumenti 1. Operazioni di mercato aperto. Banche detengono conti presso la Fed e li usano per effettuare pagamenti. Saldi di fine giornata (Federal Reserve balances) utilizzati per soddisfare la riserva obbligatoria oppure per offrirli overnight ad altre banche. Mercato in cui si scambiano i saldi: federal funds market; tasso al quale si concedono i prestiti: federal funds rate. Offerta totale di Federal Reserve balances determinata dalle ODMA, attraverso le quali si fissa una quantità di liquidità, oppure un tasso sui federal funds (non è possibile stabilire entrambi). Gli obiettivi di breve periodo delle ODMA sono fissati dal Federal Open Market Committee (FOMC). 2. Riserva obbligatoria. Gli obblighi di riservastabiliscono l'ammontare di fondi che una banca (depository institution) deve detenere a riserva a fronte dei depositi, sotto forma di circolante presso di sé, o di depositi presso le banche della Riserva Federale. Il Consiglio dei Governatori della fed modifica questi obblighi (entro limiti stabiliti dalla legge). 3. Tasso ufficiale di sconto (gestione dell'offerta di base monetaria attraverso lo sportello per lo sconto) Riserve totali: circolante detenuto dalle banche per soddisfare l'obbligo di riserva più i saldi dei conti detenuti presso la fed, sui quali non viene corrisposto interesse. Domanda di riserve: riserve obbligatorie (required reserves), computate come media su un periodo di mantenimento di due settimane + riserve in eccesso (excess reserves, ER), detenute per evitare i costi associati al prestito nell'interbancario (le banche limitano al massimo le ER perché non fruttano interesse. Gran parte delle ER sono detenute da piccole banche per.le vendite di titoli, che riducono la quantità di riserve detenute dalla fed. Le riserve bancarie sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema finanziario. Una gestione accurata delle riserve è essenziale per garantire la stabilità e l'efficienza del sistema. Le riserve possono essere fornite attraverso due canali principali: le riserve prese in prestito (borrowed reserves) e le riserve non prese in prestito (nonborrowed reserves). Le riserve prese in prestito sono fornite alle banche attraverso lo sportello di sconto della banca centrale. Questo canale viene utilizzato principalmente per motivi amministrativi o per mantenere segreta l'accesso al finanziamento. Tuttavia, il tasso di sconto applicato alle riserve prese in prestito è generalmente inferiore a quello sui federal funds. Le riserve prese in prestito rappresentano solo una piccola percentuale dell'offerta totale di riserve. Le riserve non prese in prestito includono il circolante detenuto dalle banche e sono l'obiettivo operativo delle banche. Queste riserve sono fornite attraverso canali diversi dallo sportello di sconto e sono influenzate principalmente dalle operazioni di mercato aperto (odma) della banca centrale. Le odma determinano l'offerta di riserve non prese in prestito e possono essere utilizzate per aumentare o ridurre la quantità di riserve detenute dalle banche. Inoltre, le riserve bancarie possono essere influenzate anche dagli acquisti e dalle vendite di titoli da parte della banca centrale. Gli acquisti di titoli aumentano la quantità di riserve detenute dalla banca centrale, poiché la banca centrale crea nuove riserve per pagare il venditore, accreditando il conto della sua banca presso la banca centrale. Al contrario, le vendite di titoli riducono la quantità di riserve detenute dalla banca centrale. In conclusione, una corretta gestione delle riserve bancarie è fondamentale per garantire la stabilità e l'efficienza del sistema finanziario. Le riserve possono essere fornite attraverso riserve prese in prestito e riserve non prese in prestito, influenzate dalle operazioni di mercato aperto e dagli acquisti e vendite di titoli.caso di vendite. Il federal funds rate è la variabile che determina l'equilibrio tra domanda e offerta di riserve.4 La Banca centrale e la stabilità del sistema monetarioLa banca incorre nel rischio di liquidità: difficoltà di reperire fondi liquidi sul mercato. Necessità di liquidità "fisiologiche" soddisfatte dal mercato interbancario.Problema di illiquidità superabile attraverso interventi sull'attivo e sul passivo volti a ripristinare un più equilibrato flusso di cassa.Sistematica difficoltà di garantire un equilibrato flusso di tesoreria (per carenze amministrative e gestionali, errori nella valutazione del merito di credito dei clienti ecc; per caduta inattesa nelle prospettive di reddito della clientela, perdita di depositi può verso altre banche o altri mercati, caduta dei corsi ecc.): rischio di insolvenza.generare corsa agli sportelli e fallimento. Effetto "macro": diffusionedelle situazioni di insolvenza, con fallimenti a catena (effetto-domino) per rapporti tra banche. Per prevenire crisi di liquidità e garantire la stabilità del sistema dei pagamenti: attribuire alla BC il monitoraggio sulle banche, per distinguere le situazioni di illiquidità da quelle di insolvenza. Il ruolo di "prestatore di ultima istanza" permette di contrastare il deterioramento della solidità patrimoniale della singola banca, ma anche del settore bancario nel suo complesso. Garantire il valore della moneta: assicurare sia la stabilità dei prezzi che la stabilità del sistema bancario. Preoccupazione che la disponibilità a fornire la liquidità richiesta dal sistema bancario sia fonte di distorsioni (privilegiare alcune banche piuttosto che altre) o di azzardo morale (richieste di mezzi liquidi non necessari): credito di ultima istanza concesso ad un tasso penalizzante. L'ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti.La vigilanza prudenziale e il prestito di ultima istanza sono funzioni strettamente integrate. Una politica monetaria che determina squilibri nei conti delle banche che portano alcune di esse al dissesto non è coerente con l'obiettivo della stabilità monetaria.
Asimmetrie informative: possibilità di esercitare la supervisione sulle istituzioni bancarie fornisce alla BC un patrimonio informativo che permette di svolgere efficacemente la politica monetaria, poiché consente di tener conto del grado di solidità degli intermediari e dei mercati finanziari.
Vigilanza strutturale e prudenziale. Il ricorso ad un tasso penalizzante contrasta i fenomeni di azzardo morale, ma non di selezione avversa.
Per evitare che il prestito di ultima istanza solleciti imprese illiquide ad esporsi ulteriormente: monitoraggio che consenta di individuare quelle che meritano di essere sostenute. Delega
alla BC di ultima istanza. BC può intervenire in due modi: cercando di influenzare la struttura del sistema bancario attraverso la vigilanza strutturale, che prevede la regolamentazione di alcune decisioni strategiche, autorizzazioni e provvedimenti amministrativi; sollecitando l'adozione di comportamenti conformi al perseguimento della stabilità monetaria attraverso la vigilanza prudenziale, che prevede norme di comportamento all'interno di un quadro istituzionale che garantisce libertà di azione. Creare un sistema di incentivi e di penalizzazioni che, compensando le asimmetrie informative, stimolino le banche a sfruttare le opportunità, senza mettere a repentaglio la stabilità patrimoniale. La presenza di un prestatore di ultima istanza e di un sistema di assicurazione dei depositi si inserisce nella vigilanza prudenziale: il prestatore consente di intervenire per rimediare a situazioni di difficoltà; se non produce effetti sperati, l'assicurazione permette di evitare ladiffusione delle perdite derivanti dall'insolvenza delle banche. L'intervento che cerca di evitare, a monte, il verificarsi di situazioni di difficoltà è costituito dall'imposizione di requisiti di capitale miranti a rafforzare il patrimonio e quindi la garanzia, delle banche, disincentivando comportamenti da azzardo morale. I requisiti patrimoniali contro il rischio di credito 1988. Comitato di Basilea propone l'adozione di un sistema di requisiti di capitale uniforme: "Accordo di Basilea" operativo dal 1993 su base volontaria. Obiettivi 1. rafforzare la solidità e la solvibilità del sistema bancario internazionale (ridurre la probabilità del verificarsi di crisi bancarie), attraverso l'introduzione di requisiti minimi di capitale correlati al rischio; 2. ridurre le differenze competitive tra le banche attive a livello internazionale derivanti dalle differenze esistenti nei diversi paesi in termini di adeguatezza del capitale.o l'attività per il relativo coefficiente di ponderazione.7. Il capitale di vigilanza è costituito da capitale di base e da capitale supplementare.8. Il capitale di base deve rappresentare almeno il 4,5% dell'attivo ponderato.9. Il capitale supplementare può essere utilizzato per coprire il restante 3,5% dell'attivo ponderato.10. Il capitale di vigilanza deve essere costantemente monitorato e adeguato alle esigenze dell'istituto di credito.