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Effetti dell'adesione all'area valutaria sull'economia italiana
La perdita di una quota curva di potenziali esportazioni sembrerebbe negativa, ma in realtà l'adesione all'area valutaria aiuta a evitare livelli eccessivi di inflazione, come è successo in Argentina, che sarebbero insostenibili nel lungo periodo. C'è un trade-off tra crescita economica e inflazione.
All'aumentare dei prezzi in Italia, la Lira perde valore rispetto al Marco. Questo deprezzamento della Lira fa aumentare le esportazioni e la competitività. Tuttavia, ciò crea disoccupazione negli altri Paesi.
L'inflazione è definita come una crescita generalizzata dei prezzi. I danni per la collettività includono la perdita di fiducia e certezza, effetti distorsivi e danni redistributivi che colpiscono maggiormente i percettori di redditi fissi rispetto agli imprenditori che possono variare i prezzi. Inoltre, i paesi del terzo mondo sono particolarmente colpiti se dipendono dalle importazioni o hanno debiti verso l'estero.
la collettività percepisce l'inflazione stessa. Si ha illusione monetaria quando i lavoratori pensano che l'aumento di P sia un costo: ogni aumento di salario è percepito come aumento reale; si ha previsione perfetta, invece, quando si accorgono che il valore è solo nominale e quindi il loro potere di acquisto non è variato. Il prezzo del lavoro (in quanto rigido verso il basso) confrontato coi P di altri beni o servizi determina effettivamente inflazione. L'inflazione dipende in larga parte dalle aspettative. L'esperienza di inflazione conduce la collettività ad elaborare aspettative inflazionistiche. Esse fanno sì che i soggetti trasferiscano solo una parte della variazione dei Prezzi che hanno sperimentato nelle aspettative: qualsiasi sia l'inflazione in un det. periodo, poiché non riescono a percepire subito l'inflazione la valutano leggermente inferiore. Se l'inflazione si protrae per lungo tempo,
il n° moltiplicatore < 1 si avvicina sempre più ad 1. Ovvero: l’inflazione attesa è = all’inflazione moltiplicata per n° < 1. Secondo Lucas, se n = 1 le aspettative diventano da adattive a razionali: secondo la teoria delle aspettative razionali la collettività è in grado di formulare previsioni perfette. La percezione dell’inflazione nel modello keynesiano era < quella effettiva, perché i lavoratori e gli imprenditori si collocano in posizione asimmetrica: il lavoratore non è in grado di percepire correttamente l’inflazione. Sulla base di questi presupposti, e siccome il salario è per sua natura una variabile che richiede un certo lasso di tempo per essere modificata, sono stati nella storia introdotti dei meccanismi correttivi di tipo automatico: l’indicizzazione dei salari (o scala mobile). La scala mobile genera, però, essa stessa inflazione. Il sistema italiano funzionava mediante
contrattazione collettiva tra sindacati e confindustria, poi confermando a livello locale le scelte in ogni singola azienda. Tuttavia non è immaginabile che tutte le contrattazioni siano uniformi a livello nazionale. A seconda dei settori ci possono essere differenze rilevanti. Es: inflazione = 6%. L'aumento sarà del 6% *(n<1). 6% * 0,75 = 4,5 % aumento di W. Inoltre l'aumento non veniva applicato a tutto il salario ma solo ad una parte. Es.: 4,5 % * 2/3W. Es. numerico: 3000*2/3*4,5/100 = 1000 * 4,5% = 45. Il salario finale sarebbe 3045 non 3000 +3000 * 6% = 3180. È evidente che il meccanismo di indicizzazione automatica faccia sì che dei P tendenzialmente fissi diventino più variabili e tale variabilità fa salire l'inflazione; infatti la scala mobile è stata abbandonata. La sua presenza consentiva tuttavia ai lavoratori di formulare previsioni inflazionistiche più precise, perché li teneva costantementeinformati.Secondo la teoria delle aspettative razionali, i soggetti non prendono in considerazione solo le esperienze passate (come accade con le aspettative adattive), ma sono in grado di avere tutti gli elementi necessari per formulare previsioni perfette. Questo è un modo contorto per formulare l'ipotesi di un mondo in cui tutti sanno tutto quello che è rilevante sotto il profilo delle decisioni economiche.
Quindi se esistessero le aspettative razionali ogni aumento della D verrebbe visto in una luce reale: non solo tutte le informazioni sono corrette, ma lo sono per tutti i mercati e tutti i prodotti e tutti i settori.
Se la D sale, salgono i P e quindi i W: è un fenomeno artificioso e transitorio, perché l'idea è che il sistema, in piena occupazione, dovrebbe autoregolarsi. L'unico modo per affrontare un incremento della D in piena occupazione è l'aggiustamento verso l'alto dei Prezzi.
Quindi ogni aumento della D chela produzione torna al livello naturale. Inoltre, se c'è piena occupazione, l'aumento dei prezzi causato dalla svalutazione viene interpretato come artificioso e inutile dalla collettività. In sintesi, l'effetto immediato di una svalutazione è un aumento istantaneo dei prezzi. Tuttavia, se l'economia è già al livello naturale, a meno di uno shock, l'economia rimane stabile. Se il governo decide di svalutare la valuta, aumentando il tasso di cambio, i beni prodotti nel paese diventano più convenienti, le esportazioni aumentano e di conseguenza anche la produzione. Questo fa sì che la domanda aggregata si sposti verso destra, passando da AD a AD'. Nel lungo periodo, però, per tornare al livello naturale, l'offerta aggregata si sposta da AS a AS'. In altre parole, una svalutazione inizialmente genera un deprezzamento reale, un aumento delle esportazioni e della produzione. Tuttavia, nel lungo periodo, l'inflazione erode gli effetti positivi della svalutazione e il tasso di cambio nominale diventa neutrale. Quando i lavoratori si rendono conto che l'aumento della domanda è solo nominale, l'offerta si contrae e la produzione torna al livello naturale.
L'unico effetto è l'aumento dei Prezzi perché la produzione resta la stessa. Questo ragionamento impedisce qualsiasi politica della domanda. Ma allora perché vi si ricorre a volte? Vi è una ragione storica: si è osservato che molto frequentemente una politica fiscale espansiva di stampo keynesiano è distorsiva, inefficace ed inefficiente e che l'intervento pubblico, per sua stessa natura, introduce nel mercato rigidità ed inefficienza: chi lavora nel settore pubblico non è mosso dai profitti. Infatti il paradosso dei "buchi per terra" di Keynes (per far partire il meccanismo del moltiplicatore) esclude l'idea dei profitti.
Se aumenta la moneta non cambia nulla sotto il profilo reale, ma si ha solo un automatico adattamento dei Prezzi verso l'alto. Un'importante eccezione: si possono avere effetti transitori se la BC riesce a spiazzare la collettività determinando una variazione inattesa.
Una BC credibile ha appunto il vantaggio di poter sorprendere la collettività. Aspettative adattive => backward looking => in base al passato si può prevedere il futuro. Aspettative razionali => forward looking => oggi si hanno informazioni sufficienti per prevedere il futuro. 13/09/04 (in comune col Breeze, già sul computer)
Cambiamo completamente argomento: Kydland e Prescott. Chi sono? Premi nobel per l'economia 2004 per la teoria dell'incoerenza temporale delle politiche economiche. Questo fenomeno colpisce in particolare la politica monetaria. L'attuale governo annuncia che non aumenteranno le tasse, ma la spesa aumenterà. A seconda di quanto la collettività è in grado di comprendere la problematicità legata a tali promesse, la percezione può essere più o meno forte. Ci sono messaggi percepiti chiaramente nel momento in cui il messaggio si concretizza in un provvedimento (legge finanziaria).
è chiaro che l'effetto dell'annuncio è differente a seconda che si dichiari qualcosa o lo si supporti anche da una legge che lo garantisca. La percezione, in politica monetaria, è molto più difficile da avere che in politica fiscale: il rapporto che ciascuno di noi ha con la BC non è così diretto; la collettività percepisce le variazioni dei prezzi, del livello del tasso di interesse, ma non tutti gli aspetti del fenomeno monetario, e non ne conosce i meccanismi così bene come i meccanismi fiscali. La collettività percepisce soltanto ciò che viene annunciato. Di fronte ad una BC che promette la stabilità dei prezzi il sistema economico può reagire in due modi diversi: 1) fidarsi 2) non fidarsi Ma il patto non ha alle spalle nessun tipo di contratto. Mentre il Governo rende conto del proprio mandato e della propria manovra fiscale, l'annuncio che l'autorità di politica monetaria(BC) può dare in merito al mantenimento dellastabilità dei prezzi è percepito come affidabile solo se la collettività stessa ritiene che il soggetto che ha fatto l'annuncio sia affidabile. La ragione che determina inflazione è la cattiva gestione della Q di moneta. Un'autorità di politica economica che abbassi o alzi i tassi di interesse in maniera significativa dopo aver annunciato il contrario sarà poco credibile in futuro: al secondo annuncio, in un tempo successivo, la collettività non crederà più all'istituto di emissione della moneta. È, quindi, sostanzialmente rilevante il problema della fiducia. Il comportamento coerente è quello che vede la BC godere di buona reputazione, supportata da promesse mantenute. Perché è importante la percezione della collettività riguardo agli annunci? Perché ciò concorre a formare le aspettative: in particolare, unAnnuncio della volontà della BC di perseguire la stabilità dei prezzi, accompagnata da un rigido controllo della Q di moneta fa sì che la collettività ritenga affidabile l'istituto di emissione, che godrà di una reputazione anti inflazionistica.
L'inflazione è un fenomeno che si alimenta anche attraverso le previsioni degli operatori. Se la collettività si attende un periodo di recessione è chiaro che l'investimento rimanga stagnante, perché le aspettative di recessione inducono a previsioni pessimistiche sugli introiti e quindi sugli investimenti. In generale le aspettative sono importanti perché su di esse i soggetti modellano i propri comportamenti e le proprie decisioni. Esistono degli istituti di emissione che si pongono come garanti della stabilità dei prezzi per un semplice motivo di tipo storico: hanno sempre condotto una politica di questo tipo.
È possibile che la reputazione si acquisisca,
cioè che un istituto poco affidabile fino ad un certo momento, possa annunciare una svolta ancorando un annuncio all'adozione di qualche istituto vincolante: es.: ancoraggio ad una valuta forte (dollaro o euro), ad una normativa rigorosa, ad una supervisione indipendente, ad una governance trasparente, ecc.