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TEORIA DELL’INTERMEDIAZIONE
Siccome nella realtà non ci sono solo i mercati ma anche diverse
istituzioni come mai queste istituzioni sopravvivivono nonostante mercati
si completano? come mai il lavoro che fanno i mercati lo fanno le
banche ? come mai esistono le investiment bank e esiste intermediazione
che si affianca a marcati a formare sistema finanziario. la prima teoria a
cui ci riferiamo è quella neoclassica la quale parte dall’analisi dello
scambio con ipotesi per capire come funziona economia bisogna partire
dalla teoria dello scambio e quindi la teoria del mercato dove avvengono
gli scambi. In questa teroria abbiamo preferenze e tecnologie date,
informazione è perfetta e moneta è un lubrificante e possiamo parlere di
dicotomia tra economia finanziaria e reale che costituisce riflesso
dell’economia reale. una volta definito il comportamento e le condizioni
che ci danno i mercati reali questa stessa soluzione è valida per i mercati
finanziari e il tasso viene determinato tra equilibrio risparmio e
investimenti. Finanza riflette economia reale! seconda teoria cambia
completamente prospettiva e invece di partire da scambio parte da
produzione in economia capitalistica e quindi partiamo invece che da
Walras dalla analisi del modo in cui avviene produzione capitalistica e
seguiamo filone che va da marks, shoiupeter…. capitalismo è o non è
economia monetaria!
In particolare la moneta come credito, moneta non è più solo un
lubrificante ma è fondamentale per mettere in moto processo di
produzione, concorrenza non è la stessa della teoria del mercato price
taker ma è un fenomeno dinamico che si gioca nella variazione
tecnologica. Cocnorrenza si fa soprattutto attraverso (shupeter)
innovazione e cambiamento tecnolgico. Ad un certo punto è conseguente
che se c’è informazione molto sviluppata rimane sempre incertezza e
questo lo sottolinea keynes, non esiste dicotomia tra mondo finanziario e
reale ma moneta e finanza fanno parte integrante del sistema e con una
loro propria anima nel senso che non solo semplici specchi che riflettono
ma hanno una loro personalità che si esprime nel confronto tra le banche
e le imprese e nel confronto tra imprese e i mercati.
Questo secondo modo è stato sintetizzato nella TEORIA DEL CIRCUITO.
la teoria più recente e vincente e quella a cui ci riferiamo da vari anni,
fa riferimento al mercato e alla teoria dello scambio ed è in linea con
analisi neoclassica solo che cambia ipotesi di normazione perfetta e in
realtà informazione non è una cosa statica, informazione perfetta che si
ipotizza nel istema di equilibrio economico generale è un punto di arrivo
ideale ma quello che conta è studiare il processo, quando analizziamo la
realtà abbaino la foto di un film che idealmente finirà con informazione
perfetta ma in tanto c’è processo continuo di perfezionamento
dell’informazione e questa è la visone del mercato e della informazione
come processo tipica di Von Hayek. che però coglie un aspetto molto
importante che viene ripreso dalla teoria della assimeterie informative. se
informazione è un processo in ogni fotogramma c’è una conoscenza
imperfetta relativa a due punti qualificanti della teoria del mercato,
relativa al progetto e al rendimento futuro. Altra ipotesi che viene rimossa
e viene data assodata in eq generale è che tutti gli agenti che operano
nel mercato operino nel proprio interesse ma che questo non vada a
moficare il loro comportamento ultimo, ipotesi che sta a fondo
dell’analisi di mercato è quella di smith che i vari personaggi che
partecipano al mercato lo fanno guardando al proprio interesse e qui ci si
ferma ma uno potrebbe andare avanti e dire “se tutti guardano al proprio
interesse non è che questo li porta a fregare l’altro?” non abbiamo
fenomeno di opportunismo? intenzione di comportarsi in modo
opportunistico è dietro l’angolo per poter aumentare proprio tornaconto.
Questo pone dei problemi per quanto riguarda informazioni sul
comportamento altrui. ASSIMMETRIA INFORMATIVA Mercato non può
risolvere tutti i problemi e intermediari finanziari risolvono questo
problema,non ci sarebbe mai un mercato per fare credito in queste
condizioni quindi il credito viene fatto con criteri che non sono di
mercato il cui comportamento non si può tradurre in curve di domanda e
offerta e regolate da un prezzo ma è un comportamento che si spiega in
altra maniera e non riducibile a semplice idea che io il credito lo do a
chi paga di più. Se dobbiamo interpretare la curav di domanda e offerta i
credito neoclassica quella ci idcd che c’è un banditore che urla dei prezzi
e favorisce quelli che sono dipsoti a pagare di più ma se io applico questa
logica al credito fallisco perché chi è disposto a paghe di più è quello
che vuole fotterti alla grande!
Posso avere lo stesso rendimento atteso con probalità piccola di avere un
risultato enorme e una probabilità molto piccola di avere un risultato
nullo.
!
il primo ci illustra il trasferimento dei fondi da chi ne ha in eccesso a
chi ne ha bisogno, c’è un problema di trasferimento tra operatori in
surplus o deficit. il secondo ci pone problema di regolamentazione dela
quantità di moneta che deve essere regolata, nella vecchia impostazione
le due cose erano separate e questo perché la realtà industriale sottostante
a questi problemi era molto diffrante tra inghilterra e resto del
continente europeo, quale è la caratteristica distintiva rispetto alle altre
della rivoluzione industriale inglese? è quella che viene prima, si svolge
in un contesto dove ricchezza era nelle mani dei commercianti che
diventano industriali e da li nasce lo sviluppo industriale. Questo cosa
significa? c’è una grossa capacità di autofinanziamento e per costruire
una fabbrica io avevo gai molto denaro da investire ed essendo la prima
rivoluzione industriale ed essendo il primo a produrre con tecnologie di
fabbrica, sono in una posizione di monopolio e quindi profitti enormi e
quindi grossa capacità di autofinanziamenti, di che credito ho bisogno?
credito commerciale!!-> chiedo soldi subito per poter finanziare altri
scambi commerciali. credito commerciale si autoliquida con vendita del
prodotto. nella rivoluzione industriale, la tipologia è molto influenzante
perché è molto più tecnica che procede perché ha pochi investimenti in
capitale fisso, pensiamo a idiustria tessile dove posso partire con pochi
telai e poi aggiungo via via… pensiamo all’industria dell’acciaio non
posso partire producendo con poco ma metto altoforno che avrà
rendimento molto differito, e quindi ho bisogno poco capitale fisso e
quindi il problema di trasferimento da chi è in eccesso a chi ha bisogno è
trascurabile rispetto a: M=kPy.
in inghilterra due posizioni diverse:
1. BAnking school che parte dal concetto espresso, il credito commerciale
siccome di autoliquida perché imprenditore rientra appena vende il
prodotto e devo finanziario solo per ampiezza del periodo di
produzione, e quindi la banking school sottolinea questo fatto, Real
bills a contenuto reale, io ti sconto la fattura che tu hai fatto a quello
che ti compra la tela e ti paga a 60 giorni, ti anticipo adess così puoi
investire in altro capitale variabile, idea della banking school?
facciamo trainer il tutto dall’attività economica, emettiamo tanta
moneta quanta ne richiede attività economica del paese, dobbiamo
stare attenti a finanziare attività economica e non speculative e cioè
fianznaimo quello che produce la tela ma non finanziamo qualcuno
che specula su andamento del prezzo del cotone. il più grosso
esponente id questa scuola è THORNTON. Rifinanzia il sistema che ha
bisogno di credito per sviluppare attività industriale e non finanziare
gli speculatori. Quando domanda di credito si accompagna a
innovazione e produzione, bisogna non creare inflazione e
speculazione.
2. Currency school:Altra scuola sostiene che banche devono fare credito
in modo da tenere base monetaria in linea con oro disponibile presso
BC, e esponente più importante RICARDO. Facciamo un salto in vanti e
andiamo a Walras (1870) e il libro di Walras è del 74, Il nostro Walras
era si un teorico ma non ignorava il mondo in cui viveva e la francia
aveva visto il sorgere di una banca particolare che costituisce una delle
grandi innovazioni della storia della finanza, situazione francese era
partecipante alla seconda rivoluzione industriale quella caratterizzata
da grossi investimenti con aggiunta di una cosa che c’era già in
inghilterra e cioè necessità di fare opere pubbliche per fare ferrovie e
sistema dei canali che attraversa la francia importante per il trasporto.
Questo sforzo richiudeva una disponibilità di grandi capitali per
investimenti. Chi dominava la finanza? la finanza francese vedeva
alcuni attori che hanno ancora il nome oggi come ROCHILd e LAZARD
che erano dei banchieri di affari. i quali tendevano attraverso rete di
rapporti. nel 1852 i fratteli PERRIER costruiscono Credit immobiliare
prende i progetti, li studia a fondo e per stimarne il rendimento futuro
poi provvede al loro finanziamento con emissione di titoli
obbligazionari. Walras dice “ come mai ha successo questo tipo di
intermediari e lo spiega in modo semplice, non tutti sono in grado di
stimare redditività attesa dei capitali,ci sono solo pochi che sanno
veramente farlo e questo tipo di intermediario si giustica con il fatto
che anche se tutti hanno informazioni non tutti sanno elaborare.
Fretalli periere finiscono male perché suscitano cattive idee da parte
delle famiglie bene lasciando però questa innovazione che ha una bella
storia perché viene importata in germania in cui il trasferimento tra
risparmio e investimenti significa trasferire il grosso della ricchezza
all’industria a progetti che erano tipo altiforni e le banche commerciali
tedesche facevano fatica perché non erano più impieghi commerciali
ma finanziamenti industriali e così nasce banca universale che affianca
ad attività commerciale credito a lungo per finanziamento investimento
e lo fa raccogliendo depositi non solo a breve ma anche a medio
lungo termine dai grossi depositanti pagandoli di più. In germania
abbiamo grossa proporzione di raccolta a medio e lungo termine.
serve per aiutare imprese e a smobilizzare azioni sottoscritte dalla
banca, per agevolare raccolta al pubblico dico che io banca partecipo
ad emissione di titoli e quando mercato va ben