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Export-led growth
Equilibrio esterno
Ruolo delle X: rilevante solo dopo il 1955-56 (prima, spesa pubblica in agricoltura, edilizia, trasporti)
Fattori favorevoli alla crescita delle X: domanda mondiale
ŵ < п ↓
Ragioni di scambio: Px stabili, P materie prime BC >0
Stabilità dei P
Contenimento della domanda interna consente la stabilità dei prezzi
Investimenti e X crescono, moltiplicatore si riduce per effetto della redistribuzione del reddito :1951-62: investimenti crescono del 10% l’anno, la domanda aggregata del 7,8%
Dualismo produttivo e dualismo dei consumi: X versus mercato interno
ŵ > п ↑
PPc (settore tradizionale): 3-4% annuo; Px e P industriali (ingrosso)sMediastabili P consumo in lieve aumento: inflazione non da domanda ma da squilibri settoriali Mezzogiorno e emigrazione
Politica di sviluppo: Industrializzazione diffusa vs. emigrazione Concentrazione dello sforzo di industrializzazione nel nord bassa creazione dioccupazione ind.
al sud emigrazione come valvola di sfogo sociale e politica
Modificazione destinazione: Europa, triangolo ind., ma anche migrazioni interne al Sud
1951-61: 2 milioni emigrano, 12% popolazione presente al Sud depauperamento di risorse
Assorbimento di L nei servizi e nella AP (3.500.000 dipendenti pubblici)
Aumento dell'occupazione dipendente 1951-63 (Italia)
Costruzioni +84%
Commercio +100%
Ind manifatt. + 40%
Nuova politica industriale per il Mezzogiorno
-Accrescere l'efficienza del settore produttivo meridionale (minore creazione di occupazione e valvola dell'emigrazione)
-legge 634 1957: aree e nuclei di sviluppo (non più dunque interventi dispersi sul territorio) con agevolazioni più elevate rispetto al resto del Mezzogiorno
4 aree: Napoli-Caserta-Salerno; Bari-Taranto-Brindisi; Catania-Siracusa; Porto Torres-
Contributi a fondo perduto (fino al 20% degli I)
Riserve a favore del sud: 40% degli I pubblici da effettuare al sud
AP: 30% degli acquisti al sud
PPSS: 60%
dei nuovi impianti-Istituzione del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno (fino al 1971)predisporre il piano quinquennale degli interventifissare i criteri per gli incentivirelazione annuale al parlamento1858-63: prima ondata di insediamenti industriali (25% degli I industriali):Italsider (Bagnoli e Taranto); Montedison (Br), Sincat (Siracusa), Anic (Gela)Cap. 3 Lotte sindacaliTre sottoperiodi:1960-63: conflittualità operaia, P e BP1964-69: ristagno degli investimenti e ristrutturazione in fabbrica1969-73: autunno caldo e azione sindacaleLo sfondo:- Governi di centro sinistra (DC-PSI): 1963-73-Dibattito su programmazione e riforme-Azione sindacale: aumenti salariali e garanzie e tutele (1970: Statuto dei lavoratori)-L’esaurimento del fenomeno migratorio verso l’estero
Rapido aumento dell’occupazione industriale, concentrata nel
Rivendicazioni salariali e normative, aumento della conflittualità
Cgil abbandona il principio della contrattazione centralizzata
Intersind rompe il fronte accettando la contrattazione aziendale (1962), estesa poi a tutta la confindustria. Si inverte nel 1963 il trend della quota dei W/Y (fig. 2 p.68): da 57% nel 1961 a 65% nel 1963.↑ P ↑ I
Conseguenze:
domanda C↑w ↑c ADπcosti: w> riduzione margini di profitto
Ma cambi fissi e P internazionali stabili (cfr. tab.): limiti all’ ↑ P
Disavanzo BC La stretta del 1963
Fughe di capitale: paura delle sinistre?
- Nazionalizzazione energia elettrica e istituzione dell'ENEL;
- imposta cedolare: da secca ad acconto (esentati i non residenti: fughe di capitali che rientravano con targa estera);
- istituz. della Commissione Naz. per la progammazione econ.,
- Riforma urbanistica (Sullo)
Disavanzo BP: (finanziato solo nel marzo 1964 con un prestito internazionale per contrastare le aspettative di
Caduta degli investimenti (iniziata già prima della stretta?), della produzione ind. edell’occupazione 1964-69
Razionalizzazione del processo produttivo: aumento della produttività, riduzionedell’occupazione, ristagno degli investimenti
Spiegazioni dell’aumento della produttività: espulsione di lavoratori marginalichiusura di imprese marginali
Ristrutturazione finanziaria
Autunno caldo: 1969 salari, ritmi e riforme
Risultati: abolizione delle gabbie salariali (minimi contrattuali); 150 ore(formazione); tutele procedurali (Statuto dei Lavoratori); aumenti salariali
Risposta dell’industria: ristrutturazione dell’apparato produttivo-Industria pesante: sussidi pubblici; dislocazione al sudimplicazioni: alto K/Y; scarsa crescita dell’occupazione al sud-grande impresa a elevata intensità di
lavoro: decentramento produttivo (eriforme)
Conseguenze: aumento delle piccole imprese, efficienza?
LETTURE 1: F. Vianello, I meccanismi di recupero del profitto:l’esperienza italiana 1963-73π
P, W, πG = P – w/ G= profitto lordo per unità di prodottoΠ
Esempio: P = 10; W=40; = 5 Π
in termini fisici: W/P = 4 profitto= –W/P = 1Π
in termini monetari: P = (1+g)W/ P = (1+0,25)40/5
G’ = G – k/x profitto netto unitario ↑
Due possibilità per aumentare G’: aumentare G o x
Come aumentare G
- ↑ P: presenta problemi di competitività in cambi fissi↑ disoccupaz. ↓ŵ
- Deflazione: ↑ π
- Ristrutturazione: due modi: riorganizzazione interna a parità di I;decentramento produttivo(segue) 1963: caduta degli I e ristrutturazione
Tab. 1: mostra l’andamento delle seguenti variabili nel periodo 1961-73:
1961-63: ↑ w; ↑ P; vincolo estero ↓ I; ↑ U; ↓ ŵstretta
- creditizia
- Dunque deflazione: ↑ disoccupaz. ↓ŵ
- ŵU G πProduttività e Investimenti: aumento e caduta di Iristrutturazione e riorganizzazione: lavoratori e imprese “marginali”razionalizzazione e organizzazione del lavoro: intensificazione del lavoro
- πU G
- Ragioni della caduta degli I: due spiegazioni- stretta creditizia- redistribuzione del reddito: (↓ Profitti/Y), saggio del profitto e disincentivo ainvestire; qual è il “saggio minimo di profitto”? (teorie alternative delladistribuzione: produttività marginale vs. rapporti di forza)
- Vianello (segue): anni 1970
- Indipendenza della conflittualità dal ciclo: segmentazione e rigidità (Spaventa, DeCecco). Relazione non meccanica fra U (e occupazione) e w.
- 1970-73: ↑ w; ↑ P non più vincolati dal cambio fisso
- Fine del sistema di cambi fissi aggiustabili stabilito a Bretton Woods
- 1971: fine della convertibilità del $
- 1973:
Influenza della politica monetaria sul reddito reale "quanto meno in senso restrittivo" (segue)
Il modello (implicito) della Banca d'Italia
Politica monetaria controlla la distribuzione del reddito e questa influenza C, I, Y, N, BP π
Variabili esogene: W, π
Politica monetaria M P e dunque (dati W e la distribuzione del reddito Distribuzione del reddito I ecc.
Tre meccanismi:
1. W/Y s (s < s ) S e dunque I e Nw c
2. ↓ Profitti ↓ autofinanziamento ↓ I
3. ↓ Profitti ↓ incentivi a I
Due modelli a confronto
Moneta Moneta
P IY rm Yw mW/Y YY Pwπ I Nπ
Banca d'Italia Modigliani-La Malfa
Due Modelli: Variabili esogene (contraddistinte dal quadrato).π,
Banca d'Italia: w, M (variabile strumentale, o di policy)
Modello M-L : w parzialmente esogeno, r denota le condizioni sul mercato del credito: tasso di interesse e disponibilità di credito.
Interpretazione di M-L della politica monetaria seguita dalla BI:π,
impedire ↓ W/Y e ↓ I. QuestaFino a 1963, la BC ha aumenato M per consentire di trasferire sui P w> π,politica ha incontrato il vincolo estero, BP<0, tanto maggiore in quanto è continuato l’aumento di w > edèdunque dovuta intervenire con una stretta creditizia.
Critica dei nessi logici del modello ↑W/Y ↓s ↓ S e ↓ I e ↓ Y e N1. (sw < sc) dunque- W/Y s? s è stabile nel medio periodo, al più potrebbe influire sulla composizione dei C- ↓↓s I ?Y= I/s = S/s (cioè in equilibrio I=S) ma solo se il Y è al livello di pieno impiego↑I richiede ↑s (cioè ↓c)(cioè Y= Y ) e S = sYf f Cioè, al di fuori del pieno impiego, il nesso di causalità va da I S e non viceversa.f ↓s non implica ↓ Y poichè per ipotesi I si è ridotto per fartuttavia, anche nel caso in cui Y= Yposto a ↑CSe dunque la redistribuzione del
Il reddito influenza il livello del Y, non può essere attraverso questa via.- Profitti
- autofinanziamento