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S
la politica monetaria non è influenzata dalle relazioni con il resto del mondo perché ∆M = ∆DC. É possibile gestire la politica monetaria in modo indipendente
!
da ciò che accade nel resto del mondo. !
In un mondo a cambi fissi, il cambio è stato prefissato su una certa parità centrale dal governo e molto spesso abbiamo un saldo della bilancia dei pagamenti
S
BP ≠ 0 e quindi ∆RU ≠ 0. Come conseguenza la politica monetaria è influenzata dalle transazioni svolte con il resto del mondo. ∆M = ∆DC + ∆RU quindi
S
quando si ha BP < 0, ∆RU↓ perché la Banca Centrale interviene cedendo gli euro in suo possesso e questo ha un impatto negativo su ∆M . Viceversa
S
quando si ha BP > 0, ∆RU↑ perché la Banca Centrale interviene accumulando riserve e questo ha un impatto positivo su ∆M . Con perfetta mobilità dei
capitali a cambi fissi, la Banca Centrale perde il controllo della propria politica monetaria perché attraverso il canale della bilancia dei pagamenti c’è una
! S
continua influenza sulla variazione dello stock di moneta offerta. Se ∆RU ≠ 0 ciò va ad impattare su ∆M .!
!
La sterilizzazione!
Riesco eventualmente ad isolare la politica monetaria dall’influenza del saldo della bilancia dei pagamenti? Poiché l’acquisto e la vendita di titoli esteri sul
mercato dei cambi influenza l’offerta di moneta domestica attraverso modificazioni dello stock di riserve ufficiali ∆RU, una Banca Centrale potrebbe voler
S S
compensare questo effetto. Questo effetto di compensazione è chiamato sterilizzazione: devo far sì che ∆M = 0. Essendo ∆M = ∆DC + ∆RU devo fare in
modo che ∆DC = - ∆RU. Si tratta di una operazione di mercato aperto attraverso la quale la Banca Centrale controbilancia la variazione conosciuta dalle RU
!
sull’andamento dell’offerta di moneta. La variazione dello stock di riserve ufficiali deve essere uguale alla variazione del credito interno con segno negativo:!
S
nel caso in cui BP < 0 questo in cambio fisso si associa ad una perdita di riserve ∆RU↓ che provocherebbe una diminuzione di M . La Banca Centrale per
• limitare/annullare l’impatto che il saldo della bilancia dei pagamenti può esercitare sulla politica monetaria effettua un’operazione di sterilizzazione: tutta la
moneta che viene persa attraverso il canale estero viene ricostituita attraverso un’operazione di mercato aperto. La Banca Centrale vende titoli e riceve
!
moneta.! S
nel caso in cui BP > 0 questo in cambio fisso si associa ad un aumento di riserve ∆RU↑ che provocherebbe un aumento di M . La Banca Centrale per
• limitare/annullare l’impatto che il saldo della bilancia dei pagamenti può esercitare sulla politica monetaria effettua un’operazione di sterilizzazione: svolge
!
un’operazione di mercato aperto di segno opposto rispetto a quella precedente, acquistando titoli e cedendo moneta.!
La Banca Centrale per svolgere queste operazioni di mercato aperto utilizza titoli del debito pubblico che non sono illimitati, quindi questo processo non può
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andare avanti all’infinito ma dev’essere un’operazione temporanea.!
!
3. LIVELLO DEI PREZZI E TASSO DI CAMBIO NEL LUNGO PERIODO!
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La legge del prezzo unico!
La legge del prezzo unico stabilisce che lo stesso bene che viene offerto sui diversi mercati in libera concorrenza all’interno di questi mercati dovrebbe
conoscere esattamente lo stesso prezzo quando i costi di trasporto e le barriere allo scambio sono inesistenti. Qualora questa condizione venisse ad essere
violata entrerebbero in gioco gli arbitraggisti che senza correre rischi comprerebbero questo bene laddove il prezzo è più basso e andrebbero a rivenderlo sul
mercato dove il prezzo è più alto, ristabilendo la condizione della legge del prezzo unico P = P * (assumendo moneta unica).
i i Pagina 5
!
In base alla legge del prezzo unico lo stesso bene viene pagato allo stesso prezzo, una volta espresso in valuta comune, all’interno di due mercati diversi e il
ristabilimento della condizione avviene mediante non solo la variazione dei prezzi dei singoli beni ma anche mediante una modificazione del tasso di cambio
·P →
nominale. In presenza di monete diverse occorre introdurre il tasso di cambio: P = E in USA i prezzi della pizza sono quotati in
USA$ USA$/Canada$ Canada$
dollari, in Canada sono quotati in dollari canadesi e quindi dobbiamo effettuare un’operazione di conversione, dove E = numero di dollari americani
USA$/Canada$
·5$, ·15$,
per ottenere un dollaro canadese. Con 10$ = E se E = 2 la legge del prezzo unico è rispettata. Qualora 10$ = E
USA$/Canada$ USA$/Canada$ USA$/Canada$
sempre con E = 2 tutti acquisterebbero il bene in USA e lo rivenderebbero in Canada. Ci sarà un eccesso di domanda di pizze americane, quindi
USA$/Canada$
↑. ↓.
P Ci sarà un eccesso di offerta di pizze canadesi (perché oltre alle pizze made in Canada ci saranno quelle importate dagli USA), quindi P
USA$ Canada$
Questo ha inoltre un effetto sul tasso di cambio E perché se aumenta la domanda di pizze americane aumenta la domanda di dollari americani (e la
USA$/Canada$
domanda di dollari canadesi diminuisce). Il dollaro americano tenderà ad apprezzarsi fino al punto in cui, tenendo conto dell’eventuale aumento dei prezzi
della pizza in USA e variazione al ribasso dei prezzi dalla pizza in Canada, il tasso di cambio (E↓) farà in modo che verrà di nuovo a riprodursi questa
↑10$ ·↓15$ →
condizione di stretta uguaglianza tra ciò che sta a sinistra e destra del segno di uguale. Si avrà una situazione in cui = E 15$ = E
USA$/Canada$
·10$ e oltre alla variazione dei prezzi, l’aumento della domanda di dollari americani sui mercati valutari spinge il tasso di cambio del dollaro
USA$/Canada$
!
americano ad apprezzarsi da 2 a 1.5 nei confronti della valuta canadese e ristabilisce l’equilibrio.!
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Principio di parità dei poteri di acquisto!
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Più in generale vale la condizione di parità dei poteri di acquisto, data dall’applicazione della legge del prezzo unico tra paesi per tutti i beni e servizi.!
!
P = E·P*! ·P
P = ∑ α = indice del livello generale del prezzi nell’economia domestica!
n, i=1 i i
·P
P* = ∑ α * = indice del livello generale del prezzi nell’economia estera!
n, i=1 i i
!
E = tasso di cambio tra la moneta domestica e la valuta estera!
→ ·P
Se i due paesi fossero USA ed Eurozona P = E *. Si parla di parità dei poteri di acquisto per il semplice motivo che quando questa condizione viene
$ $/€ €
ad essere soddisfatta, una certa quantità di moneta vi mette nella condizione di comandare l’acquisto della stessa quantità di beni fisici all’interno di questi
! ·50
due diversi sistemi economici. Con 100 = 2 siete indifferenti tra acquistare lo stesso paniere a New York piuttosto che a Berlino.!
$ $/€ €
La parità dei poteri di acquisto implica che il tasso di cambio sia determinato dal livello dei prezzi: E = P /P *. Immaginate che P * rimanga stabile nei
$/€ $ € €
↑E ↑P
prossimi decenni e P continui a crescere. Il tasso di cambio E si deprezza: = /P *. Quindi sono i prezzi che influenzano l’andamento dei cambi
$ $/€ $/€ $ €
sui mercati valutari almeno nel lungo periodo. Se i prezzi in USA continuano a crescere mentre quelli dell’Eurozona rimangono costanti, se il tasso di cambio
non si aggiustasse non saremo più nella condizione di indifferenza e ci sarebbe nel più lungo periodo tutta la convenienza a muoversi verso una delle due
regioni del mondo, acquistare lì i beni per andarli a rivendere altrove. Qualora E ≠ P /P * ci sarebbero delle modificazioni dal lato della competitività, in
$/€ $ €
!
quanto il cambio reale continuerebbe ad essere modificato.!
!
La parità dei poteri di acquisto può essere rappresentata in due forme:! → · →
PPP assoluta: i tassi di cambio sono uguali al rapporto tra i livelli dei prezzi dei due paesi P = E P * E = P /P *!
• $ $/€ € $/€ $ €
!
• PPP relativa: le variazioni dei tassi di cambio sono uguali alle variazioni dei prezzi (inflazione) tra due periodi. Passando dai livelli ai tassi di variazione %:!
!
∆E/E = ∆P/P - ∆P*/P* = π - π*!
!
Perché:!
∆E/E = (E - E )/E !
t t-1 t-1 →
∆P/P = (P - P )/P = π perché essendo P = P (1 + π) P (1 + π) - P /P = (P + π P - P )/P = π P /P = π!
t t-1 t-1 t t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1
! →
∆P*/P* = (P* - P* )/P* = π* perché essendo P* = P* (1 + π*) P* (1 + π*) - P* /P* = (P* + π* P* - P* )/P* = π* P* /P* = π*!
t t-1 t-1 t t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1 t-1
→ → →
Di conseguenza ∆P/P = ∆E/E + ∆P*/P* π = ∆E/E + π* ∆E/E = π - π* se il differenziale inflazionistico tra l’economia domestica e quella straniera è
positivo, perché tenga la PPP relativa, il tasso di cambio della moneta domestica deve continuamente deprezzarsi di una determinata percentuale. Se π =
10% e π* = 0 perché ci sia continuamente indifferenza tra acquistare il paniere rappresentativo dei beni domestici americani e il paniere rappresentativo dei
!
beni stranieri europei, E↑ deve continuamente deprezzarsi del 10%, se così non fosse entrerebbero in gioco gli arbitraggisti.!
!
Approccio monetario ai tassi di cambio!
Essendo i prezzi a muovere i cambi, cosa sta dietro al livello dei prezzi all’interno di ciascun sistema economico? Utilizzando questo approccio monetario, si
!
parte dalle condizioni di equilibrio del mercato monetario: !
! →
S
M = L·P offerta di moneta = domanda di moneta!
!
dove:!
S
M = offerta di moneta in termini nominali !
L = preferenza per la liquidità (o domanda di saldi monetari reali) !
P = livello dei prezzi!
!
L·P = domanda di saldi monetari nominali! S S
Possiamo esplicitare il livello dei prezzi domestici P = M /L(r, y) ed esteri P* = M* /L*(r, y). L’approccio monetario consiste nel concentrare l’attenzione su ciò
che accade all’interno mercato monetario domestico ed estero. Le determinanti del livello dei prezzi all’interno dell’economia domestica e straniera sono
! S S S S
domanda e offerta di moneta. Quello che governa l’andamento del tasso di cambio nominale nel lungo periodo E = P/P* = (M /L)/(M* /L*) = (M /M* )·(L*/L)!
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S
La maggiore offerta di moneta domestica M determina un aumento dei prezzi domestici