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Il tasso di cambio

Quindi E = P / P * T, di conseguenza P < EP * NT NTP < E P*. Dal momento che P < E P* - il tasso di cambio della moneta domestica risulta deprezzato: E > P/P* rispetto al livello calcolabile sulla base di un semplice criterio di PPP, applicato al livello generale dei prezzi (e ai beni tradable).

La condizione di PPP viene ridefinita come: P = k E P*, mentre, nel breve/medio termine k tende a essere costante, nel lungo periodo k varia per effetto della diversa intensità con cui si manifesta crescita.

Il parametro k è funzione del livello del reddito pro capite domestico relativamente al reddito pro capite estero (tipicamente il reddito USA) e tende ad assumere valori:

  • prossimi all'unità quanto più il grado di sviluppo (approssimato dal reddito pro capite) è simile a quello USA;
  • distanti dall'unità quanto più il grado di sviluppo (approssimato dal reddito pro capite) è distante da quello USA.

18

REALEA causa dei problemi relativi alla PPP, gli economisti hanno cercato di generalizzare l'approccio monetario alla PPP per ottenere una teoria migliore.

Il tasso di cambio reale è il tasso di cambio per i beni e servizi reali. In altre parole, è il valore/prezzo/costo relativo dei beni e servizi fra paesi. È il prezzo in dollari di un paniere di beni e servizi europeo rispetto al prezzo in dollari di un paniere di beni e servizi americano:

Se a distanza di 1 anno il paniere UE costa 100€, il paniere USA costa 200$ e il tasso di cambio nominale è 1$ per euro, allora il tasso di cambio reale è 0,5 panieri USA per paniere UE.

Con 200$ a disposizione potrò acquistare:

  • 1 paniere dei consumi USA;
  • 2 panieri dei consumi UE (200$ equivalgono a 200€ che comandano l'acquisto di 2 panieri UE).

Una riduzione del valore del cambio reale coglie l'esistenza di un apprezzamento del tasso di cambio reale.

Ogni volta q decresce

c'è un apprezzamento reale, ogni volta che cresce c'è un deprezzamento reale. Dato l'esempio: gli americani vogliono consumare in Europa e nessun europeo ha interesse ad importare beni dall'America, che quindi sopporta una perdita di competitività (ogni qualvolta si riduce e il dollaro si apprezza). Un apprezzamento reale del tasso di cambio comporta un peggioramento della bilancia commerciale. Un deprezzamento del tasso reale induce un miglioramento della bilancia dei pagamenti, favorendo l'export e contenendo l'import. Il deprezzamento si associa ad un guadagno della produttività. È possibile andare a valutare il tasso di cambio reale, utilizzando un bene che sia omogeneo in tutto il mondo: il BIG MAC. (Studiare bene le tabelle) Nella colonna C è osservato il tasso di cambio implicito, cioè non quello effettivamente osservato sul mercato, ma E(PPP), il tasso di cambio che mi mette in condizioni.

diindifferenza tra l'acquistare il bene sul mercato domestico anziché quello estero. E(PPP) deve soddisfare la condizione: P=EP*, quindi lo calcolo facendo: E(PPP) = P/P*

Quando la condizione di PPP è soddisfatta e P = P*, allora q=1. La moneta continua ad essere neutrale nel lungo periodo.

A. Quando i cambiamenti economici sono influenzati solo da fattori monetari e quando le ipotesi della PPP valgono, i tassi di cambio nominali sono determinati dalla PPP.

B. Quando i cambiamenti economici sono causati da fattori che influenzano la produzione / le preferenze, i tassi di cambio non sono determinati solo dalla PPP, ma sono influenzati anche dal tasso di cambio reale.

- Caso di shock nominali (come la crescita della offerta di moneta)

In questo caso i cambi nominali sono determinati dalla PPP. Più precisamente è possibile affermare che se allora si tiene la condizione di PPP ne segue che in caso di shock nominali il tasso di cambio reale - almeno nel lungo periodo -

non varia. 20Esiste la possibilità che shock nominali si associno - in presenza di rigidità dal lato dei prezzi nel breve periodo - a variazioni di breve periodo del tasso di cambio reale. Se nel breve periodo: si viene a manifestare un deprezzamento reale del tasso di cambio, che esprime una sottovalutazione rispetto al valore del tasso di cambio reale di equilibrio di lungo periodo. Tale variazione esprime: - guadagno di competitività (di prezzo); - perdita di potere d'acquisto nei confronti dell'estero. Con riferimento a un mondo composto da n paesi un indicatore complessivo di competitività è costituito dall'indice di tasso di cambio reale effettivo q(EFF, j). - Caso di shock reali (come la variazione della domanda relativa mondiale per i beni USA o l'aumento dell'offerta relativa di prodotti USA). In questo caso, i cambi nominali risentono anche della variazione del cambio reale di equilibrio (che è influenzato dallePer studiare le determinanti del tasso di cambio reale è utile ricorrere al diagramma domanda-offerta relativa, tracciato assumendo che:
  • l'offerta relativa di prodotti USA - nel lungo periodo - sia indipendente dal tasso di cambio reale q (US/EU). Cioè corrente con l'ipotesi secondo cui nel lungo periodo all'interno di ciascun sistema economico il reddito prodotto dipende esclusivamente da (1) stock di forza lavoro; (2) stock di capitale; (3) stato della tecnologia.
  • la domanda relativa di prodotti USA sia funzione crescente del tasso di cambio reale q (US/EU). Ciò è ovvio in quanto se q aumenta i beni USA diventano relativamente meno cari. La domanda relativa per beni USA cresce.

Determinazione del tasso di cambio reale di lungo periodo

Un aumento della domanda relativa di prodotti USA causa un aumento del prezzo dei beni USA rispetto al prezzo dei beni esteri: P(US) aumenta rispetto a E x P : q si riduce e in

equilibrio si$/€ EUmanifesta apprezzamento reale del valore dei beni USA:- l'apprezzamento reale del valore dei beni USA rende più care le esportazioni americane e meno costose le importazioni negli USA (riducendo pertanto la quantità relativa domandata di prodotti americani, rispetto al caso di cambio reale invariato);- l'apprezzamento del cambio reale USA è funzionale al ristabilimento della condizione di equilibrio sul mercato dei beni. Infatti, al cambio reale originario si manifesterebbe un eccesso di domanda di beni USA (pari alla linea verde). Determinazione del tasso di cambio reale di lungo periodo: caso di shock positivo alla domanda relativa.Una diminuzione della domanda relativa di prodotti USA porta ad un deprezzamento reale del valore dei beni USA, comportando effetti speculari a quelli appena visti.Un aumento dell'offerta relativa di prodotti USA (causato da un aumento della produttività USA) provoca una riduzione del prezzo

dei beni americani rispetto al prezzo dei beni esteri: P(US) si riduce a E x P : q aumenta, si manifesta deprezzamento reale del valore dei beni USA. Il $/€ EU deprezzamento reale del valore dei beni americani rende meno care le esportazioni USA e più costose le importazioni negli USA. Il deprezzamento del cambio reale USA è funzionale al ristabilimento della condizione di equilibrio sul mercato dei beni. Infatti, al cambio reale originario si manifesterebbe un eccesso di offerta di beni USA (di dimensioni pari alla linea verde). Determinazione del tasso di cambio reale di lungo periodo: caso di shock positivo alla offerta relativa. Il tasso di cambio reale è un approccio più generale per spiegare i tassi di cambio. Sia fattori monetari che fattori reali influenzano i tassi di cambio: - variazioni del livello di moneta, che portano a temporanea inflazione e a cambiamenti delle aspettative di inflazione; - variazioni dei tassi di crescita della moneta, che provocano

inflazione persistente e variazionidelle aspettative di inflazione.variazione della domanda relativa: l’aumento della domanda relativa di prodotti domestici porta• ad un apprezzamento reale;variazioni dell’offerta relativa: l’aumento dell’offerta relativa di prodotti domestici porta ad un• apprezzamento reale.Quando cambiano i fattori monetari (solo) e vale la PPP, non si verifica alcuna variazione del tassodi cambio reale; e lo shock nominale - nel lungo periodo - impatta solo sul tasso di cambionominale.Quando variano fattori che influenzano la produzione reale/preferenze, il tasso di cambio realecambia. (1) con un aumento della domanda relativa di prodotti domestici, il tasso di cambio realesi aggiusta e comporta anche una modificazione del tasso di cambio nominale in modo nonambiguo. (2) con un aumento dell’offerta relativa di prodotti domestici, la situazione è piùcomplessa.Problema del trasferimento, GEMU e tasso di cambio

realeRiconsideriamo il problema del trasferimento, GEMU richiede enorme trasferimento di risorse da:(N - 1) paesi (Francia, Italia, UK)• N - esimo paese (Germania)• 23necessario per consentire la ricostruzione della parte orientale della Germania.

Sappiamo che quando la struttura al margine sella spesa è DIVERSA tra i due paesi (caso di homebias), la domanda relativa mondiale varia per effetto del trasferimento.

Il nuovo equilibrio richiede - in condizioni di home bias in consumption, il peggioramento delleragioni di scambio del paese che trasferisce.

E’ infatti immediato notare che - assumendo il punto di vista dei paesi che trasferiscono - si avrà:

Nel caso specifico: • (N - 1) paesi devono sopportare un deterioramento delle ragioni di scambio,che equivale a un deprezzamento del tasso di cambio reale. • N - esimo paese, per contro, devesopportare un miglioramento delle ragioni di scambio, che equivale a un apprezzamento del tassodi cambio

reale. Usando il punto di vista degli (N - 1) paesi - assimilati all'economia domestica - dovrà quindi essere: Riscrivendo tal condizione informa debole o relativa, dovrà quindi essere:

Che consente di evidenziare tre possibili soluzioni al problema dell'aggiustamento posto da GEMU e dal trasferimento di risorse.

  1. Deprezzamento del tasso di cambio reale delle (N - 1) monete vs DM. ∆q / q > 0 soluzione cui si oppone la Francia che non vuole svalutare per non rinunciare alla politica del Franc Fort.
  2. Crescita del livello dei prezzi della Germania. ∆q / q > 0 soluzione cui si oppone la Germania che non vuole rinunciare alla possibilità di gestire la propria politica monetaria per conseguire il proprio obiettivo interno, rappresentato dalla stabilità dei prezzi.
  3. Calo del livello dei prezzi negli N - 1 paesi. ∆q / q > 0 soluzione cui si pongono gli N - 1 paesi che ritengono insostenibile una pol
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LucreziaFranzoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lossani Marco Angelo.