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POLITICHE E L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER IL COMMERCIO

4.1. Introduzione

La storia delle politiche commerciali evidenzia un andamento ciclico, dal protezionismo al libero scambio.

Nel periodo compreso tra il XIV ed il XVIII secolo, il mercantilismo fu dominante: i paesi ricchi avevano l'obiettivo di esportare molto ed importare poco in modo da migliorare il saldo commerciale (e ricevere oro ed argento). Questo orientamento protezionista, collegato alla creazione di monopoli commerciali, incoraggiò la creazione di imperi coloniali ed il contrabbando.

Rispondendo alla pressione delle classi manifatturiere che si erano sviluppate sfruttando la rivoluzione industriale, e beneficiando di un sostanziale incremento delle entrate a causa della crescita di reddito, la Gran Bretagna ridusse del 20% i dazi doganali, tra il 1840 ed il 1860. Nel 1846 abolì le Corn Laws, dazi ad aliquota variabile sulle importazioni di frumento e cereali.

La ragione di scambio

della GB non peggiorò, come temuto, perché altri paesi (Danimarca, Paesi Bassi, Turchia) seguirono l'esempio britannico, aprendosi al libero scambio. Trattati commerciali per la riduzione dei dazi furono negoziati in Europa. Questi trattati spesso garantivano la clausola di nazione maggiormente favorita (MFN): i paesi che sottoscrivono un accordo si impegnano ad estendere reciprocamente il livello di dazio più basso applicato ad ogni paese terzo. Gli Stati Uniti, tuttavia, mantennero una politica protezionista. Dopo la depressione mondiale del 1873, alcuni paesi europei (come la Germania, la Francia e l'Italia) cominciarono a proteggere le loro industrie nascenti contro quelle britanniche maggiormente sviluppate. Gli Stati Uniti aumentarono i propri dazi fino al 57% in media. Solo GB e Paesi Bassi mantennero una politica di libero scambio. La nuova ondata colonialista favorì la ripresa del mercantilismo, anche nei paesi.

più aperti al libero scambio.Tra la I e la II Guerra Mondiale l’integrazione dei mercati si ridusse drammaticamente. Il protezionismo raggiunse il suo piccoin seguito alla depressione del 1929.Negli Stati Uniti, lo Smoot-Hawley Tariff Act del 1930 impose un dazio medio superiore al 50%. La reazione degli altri paesi fuimmediata con l’introduzione di nuovi dazi sulle importazionidagli Stati Uniti. 27 marzo 2008 10Nel 1933, il volume degli scambi si era ridotto ad un terzo di quello del 1929. Le restrizioni agli scambi favorirono il crollodella economia degli S.U. e la diffusione globale della crisi.Nel 1934, il Congresso USA autorizzò il Presidente a negoziare accordi commerciali bilaterali, con una riduzione dei dazi fino al50%.Questi accordi comprendevano la clausola MFN. Alla fine della II GM si diffuse il convincimento che l’abbandono di politiche ‘beggar-thy-neighbor’, e la diffusione del commerciomondiale, ostacolata

Dopo la crisi del '29, avrebbero favorito il mantenimento della pace internazionale. A tal fine, si tentò di creare un'organizzazione per la regolamentazione e la diffusione del commercio mondiale (International Trade Organization, ITO). Nel 1947 si tenne una conferenza all'Avana, la Conference on Trade and Employment, alla fine della quale si arrivò alla formulazione del cosiddetto Havana Charter che istituiva l'ITO che, però, non venne ratificato, soprattutto per gli ostacoli frapposti dal Congresso degli Stati Uniti. Il GATT, o General Agreement on Tariffs and Trade, costituisce un capitolo del documento Havana Charter. Per il periodo dal 1948 al 1994, prima della nascita della WTO, il GATT ha operato per una riduzione delle barriere commerciali. 4.2. L'assetto istituzionale della Organizzazione Mondiale per il Commercio Il GATT (e ora WTO) non ha potere coercitivo. Attraverso la

risoluzione delle dispute commerciali si può ammettere che il paese che ha aperto il caso, e che è stato dichiarato realmente danneggiato da specifiche politiche commerciali, adotti misure di ritorsione senza che vi sia una violazione delle regole.

27 marzo 2008 13 multilaterali

Le negoziazioni concluse, con una progressiva liberalizzazione dei mercati, sono raggruppate in otto cicli, oround (i primi 5 sono basati su negoziati bilaterali paralleli):

  • 1947 Ginevra
  • 1949 Annecy
  • 1951 Torqay
  • 1956 Ginevra
  • 1960-1961 Dillon Round
  • 1964-1967 Kennedy Round
  • 1973-1979 Tokyo Round
  • 1986-1994 Uruguay Round
  • 2001-... Doha Round

27 marzo 2008 144.3. Uruguay round

Avviato al convegno ministeriale tenutosi a Punta del Este nel settembre 1986, concluso il 15/12/1993 a Ginevra, e sottoscritto da 125 membri il 15 aprile 1994 a Marrakesh e ratificato alla fine di quell'anno, esso round rappresentò il più

ambizioso dinegoziazione tra quelli intrapresi fino adallora. 27 marzo 2008 15

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
20 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Mazza Isidoro.