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Estratto del documento

David Ricardo (1772-1823)

A 14 anni è già un agente di cambio. A 40 anni, dopo un investimento di successo, è già abbastanza ricco da poter pensare al pensionamento. Successivamente si dedica all'attività da economista e nel 1817 pubblica la sua opera principale, "I Principi di Economia Politica e dell'Imposta", in cui presenta il suo modello. Per analizzarlo, introduciamo due concetti di base: costo opportunità e vantaggio comparato.

Il costo opportunità misura il costo di tutto ciò che si rinuncia a produrre secondo una determinata scelta produttiva, all'interno della logica del trade-off. Supponiamo che in un'economia si debba scegliere se produrre rose o computer. Definiamo il costo-opportunità della produzione di computer il valore del numero di rose che l'economia rinuncia a produrre, e viceversa il costo opportunità della produzione di rose.

Nel nostro esempio, la Colombia produce computer.

E gli USA producono rose, ma i lavoratori colombiani producono computer in modo meno efficiente dei lavoratori statunitensi. Il nostro esempio consente di analizzare il caso in cui le differenze di costi-opportunità consentono di riorganizzare la produzione internazionale, generando vantaggi in entrambi i Paesi. Supponendo che sia USA che Colombia vogliano consumare entrambi i beni, è possibile migliorare (in senso paretiano) il benessere di entrambi i Paesi analizzando i costi-opportunità. Per gli Stati Uniti, il costo-opportunità della produzione di rose è uguale a 100mila computer; per la Colombia, il costo-opportunità della produzione di rose è uguale a 30mila computer. "Scambiando" le produzioni, nel mondo si produrrà la stessa quantità di rose, ma 70mila computer in più. Un Paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene se il costo opportunità di produrre quel bene è inferiore.

In altri Paesi. Nel nostro esempio, gli USA hanno un vantaggio comparato nella produzione di computer, mentre la Colombia ha un vantaggio comparato nella produzione di rosa. Il commercio tra due Paesi porta benefici a entrambi se ogni Paese esporta i beni per i quali hanno un vantaggio comparato, dato che entrambi gli Stati potranno produrre (e consumare) più beni e servizi.

Si noti che non esiste nessuna autorità al mondo che imponga ad un Paese cosa fare, dato che vige sempre la legge del libero mercato, per cui produzione e scambi sono determinati da meccanismi di domanda e offerta – motivo per cui è comunque difficile credere che negli Stati Uniti all'improvviso si possa smettere di produrre rose. Ad ogni modo, possiamo formalizzare queste intuizioni attraverso il modello di Ricardo a un fattore.

Il modello di Ricardo ha diverse ipotesi formali:

  • L'esistenza di un solo fattore di produzione, cioè il lavoro, e di un'offerta di lavoro
  • La presenza di due Paesi, USA e Colombia, che producono due beni, computer e rose
  • La presenza di costi di produzione costanti
  • La mobilità perfetta del lavoro tra i due settori
  • La presenza di una tecnologia di produzione che determina la quantità di output prodotta in base alla quantità di lavoro impiegata

costante (L);- L'esistenza di solo due beni, la stoffa (s) e il cibo (c). Indichiamo con Q i metri di stoffa e Q i chili di cibo.- L'esistenza di una tecnologia (e quindi di una produttività del lavoro) costante nel tempo, che possa essere anche diversa tra Paesi ma sia comunque invariabile;- L'esistenza di un salario "concorrenziale", pagato ai lavoratori, funzione della produttività e del prezzo del bene prodotto. I lavoratori accettano l'impiego nel settore che paga i salari più alti;- L'esistenza di solo due Paesi, H ed F.Date le ipotesi, possiamo indicare la produttività del lavoro (costante) come lavoro impiegato per unità di prodotto (es. numero di ore-lavoro per produrre un'unità). Indichiamo con a il lavoro impiegato per unità di prodotto di stoffa in H e con a il lavoro impiegato per unità di prodotto di cibo in H.LcDato che le risorse sono scarse, esiste un trade-off tra produzioni.

Chiamiamo frontiera delle possibilità produttive (FPP) il massimo ammontare di beni o servizi che possono essere prodotti dato un ammontare fisso di risorse. In un'economia a un solo fattore, la FPP è una linea retta. Per esempio, data un'offerta di lavoro L pari a 1000 ore, un a pari a 2 e un a pari a 1, la frontiera delle possibilità produttive sarà data da 1Q + 2Q ≤ 1000, da cui deriva che il massimo della produzione di stoffa s(Q = 0) sarà 500 metri e il corrispettivo della produzione di cibo (Q = 0) sarà 1000 kg. La pendenza della FPP (a / a ), in valore assoluto, rappresenta il costo-opportunità del cibo in termini di stoffa, cioè i metri di stoffa a cui si rinuncia per produrre un kg aggiuntivo di cibo (nel nostro esempio, mezzo metro di stoffa). Dato che la FPP è una retta, il costo-opportunità è costante. Se la frontiera delle possibilità produttive rappresenta la massimacombinazione di beni che un'economia può produrre dato l'ammontare delle risorse, viene da chiedersi cosa verrà prodotto effettivamente nei singoli sistemi secondo le assunzioni del modello. Per rispondere al quesito, occorre derivare i prezzi dei beni, ricordando che siamo in un regime di concorrenza perfetta, per cui i salari orari dei produttori di cibo corrispondono al valore di mercato del cibo prodotto in un'ora (P/a). Esistono tre casi possibili: 1. Se il prezzo del cibo (P) è maggiore del costo opportunità del cibo (a), allora verrà prodotto solo cibo e non stoffa. 2. Se il prezzo del cibo (P) è minore del costo opportunità del cibo (a), allora verrà prodotta solo stoffa e non cibo. 3. Se il prezzo del cibo (P) è uguale al costo opportunità del cibo (a), allora verranno prodotti sia cibo che stoffa. Da questa trattazione si deduce che, in assenza di commercio internazionale, per consumare sia cibo sia stoffa i prezzi relativi devono aggiustarsi fin quando i salari non siano uguali nei due settori. La produzione di entrambi i beni avverrà solo se il prezzo relativo di un bene è uguale al suo costo opportunità, per cui si ha P/P = a/a. Se il prezzo del cibo diminuisse a $3/kg, il salario orario per produrre cibo diventerebbe $3. Dato che il salario orario nel settore della stoffa è di $2, il prezzo relativo del cibo sarebbe P/P = 3/2.

stoffa è $3,50, in quel caso i lavoratori sarebbero disposti a produrre solo stoffa. Se il Paese H dovesse avere un vantaggio comparato nella produzione di cibo rispetto al Paese F, avrebbe un rapporto a /a inferiore. Supponendo che il Paese H sia più efficiente nella produzione sia di cibo sia di stoffa, diremmo che H ha un vantaggio assoluto in entrambe le produzioni, poiché il contenuto di lavoro necessario per unità di prodotto è inferiore in H rispetto a F, nella produzione sia di stoffa sia di cibo, e quindi a < a*Ls Lsma anche a < a*, dove l'asterisco indica i valori relativi al Paese F (estero). Nel Paese F, la minore efficienza rende più ripida la FPP. In assenza di commercio internazionale, il prezzo relativo del cibo rispetto alla stoffa sarebbe uguale al costo opportunità del cibo rispetto alla stoffa, e quindi maggiore in F rispetto che in H (se F ha un costo opportunità più alto). Perciò,

Risulta conveniente spedire cibo da H ad F e stoffa da F ad H. Come varia questa situazione in presenza del commercio internazionale?

Pur avendo un vantaggio assoluto, un Paese avrà un vantaggio comparato nel produrre un solo bene, cioè quello che usa le risorse nel modo più efficiente rispetto alla produzione alternativa. Ciò significa che anche se un Paese è il produttore più/meno efficiente di tutti i beni può trarre un beneficio dal commercio.

In presenza di commercio, per determinare i prezzi ricorriamo ad un'analisi di equilibrio economico generale, in cui consideriamo le quantità relative domandate e offerte. La domanda relativa di cibo sarà la quantità di cibo domandata in tutti i Paesi rispetto alla quantità di stoffa domandata in tutti i Paesi. Se il prezzo del cibo (P) aumenta rispetto al prezzo della stoffa (P), in entrambi i Paesi i consumatori tenderanno a comprare meno cibo e più stoffa.

Causando una diminuzione della domanda relativa di cibo. L'offerta relativa di cibo sarà invece la quantità di cibo offerta da tutti i Paesi diviso la quantità di stoffa offerta da tutti i Paesi (formula a destra).

In questo caso, entrano nuovamente in gioco i prezzi relativi dei beni e i costi opportunità:

Quando il prezzo relativo del cibo è inferiore al costo opportunità in entrambi i Paesi, nessun Paese produce cibo, poiché i lavoratori saranno disposti a produrre solo stoffa.

Quando il prezzo relativo del cibo è uguale al costo opportunità in H (o in F), in H (F) i lavoratori saranno indifferenti a produrre cibo o stoffa, poiché riceveranno salari uguali. In F (H), invece, i lavoratori saranno disposti a produrre solo stoffa.

Quando il prezzo relativo del cibo è compreso fra i costi opportunità dei due Paesi, in H i lavoratori si specializzeranno nella produzione di cibo (che garantisce salari.

più alti), mentre in F si specializzeranno nella produzione di stoffa. L’offerta mondiale di cibo,in questo caso, sarà data dalla produzione massima di cibo in H diviso la produzione massima di stoffa in F,cioè (L/a )/(L*/a* ).Lc LsQuando il prezzo relativo del cibo è più alto del costoopportunità in entrambi i Paesi, nessun Paese producestoffa. I lavoratori in H e in F producono solo cibo.Possiamo quindi osservare la curva di offerta relativa mondiale come una funzione “a gradini”:Nel grafico in basso, nel caso 1 ogni Paese si specializza nella produzione del bene in cui ha un vantaggiocomparato. In 2, invece, il prezzo relativo internazionale del cibo è pari al costo opportunità del cibo (espressoin termini di stoffa) in H – per cui H non si specializza completamente, mentre F si specializza nella produzionedi stoffa). In questo modello, nel commercio internazionale il prezzo di un bene espresso in

termini dell'altrobene si trova sempre in una posizione compresa tra i prezzi interni dei due beni precedenti all'apertura del commercio internazionale.

Da quanto abbiamo detto, quindi, i guadagni dallo scambio derivano dalla possibilità di specializzarsi nella produzione che utilizza le risorse in modo più efficiente, sfruttando il proprio vantaggio comparato. Il reddito percepito verrà poi utilizzato per acquistare i beni o servizi che il Paese desidera. All'apertura del commercio internazionale, i lavoratori di H ottengono un reddito maggiore dalla produzione di cibo, poiché il prezzo relativo del cibo aumenta all'apertura del commercio internazionale; discorso analogo vale per i lavoratori di F con la produzione di stoffa.

Il commercio è quindi considerabile come un "metodo" di produzione indiretta, o a una tecnologia che trasforma cibo in stoffa e viceversa. Senza questo metodo, un Paese alloca le risorse disponibili.

Formattazione del testo

nella produzione di entrambi i beni che desidera consumare. Con questo metodo, un Paese specializza la propria produzione e com

Dettagli
A.A. 2021-2022
58 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicoletta.garra di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Luppi Barbara.