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R&S è autofinanziata e investimenti delle grandi imprese

R&S è autofinanziata e fornisce quindi una spiegazione del fatto che la maggiore parte degli investimenti è realizzata da grandi imprese. Le grandi imprese inoltre possono essere in una condizione migliore grazie alla presenza di economie di scala o di varietà nell'attuare la R&S e possono affrontare più facilmente i rischi legati all'attività innovativa. Il modello precedente non è completamente coerente con le ipotesi del modello di concorrenza perfetta infatti se l'innovazione riduce i costi, l'innovatore può ridurre il prezzo catturando l'intero mercato e quindi ex post, diventa un monopolista, protetto dalla legge o dall'incapacità dei suoi rivali di imitare l'innovazione mentre se ci fosse concorrenza ogni altra impresa imita l'innovatore finché i profitti non sono nulli, eliminando così l'incentivo ad innovare. Da un punto di vista shumpeteriano, la

La struttura ottimale di mercato non è quella di concorrenza perfetta, ma di concorrenza dinamica che implica livelli di potere di mercato positivi, cioè una forma di monopolio che contiene un certo grado di competizione, non tra imprese contemporaneamente attive, ma la competizione potenziale di nuovi prodotti o processi produttivi, che possono rimpiazzare il prodotto del monopolista corrente e il suo processo produttivo (distruzione creatrice). La concorrenza perfetta implica un'allocazione efficiente delle risorse dal punto di vista statico ma l'ottimalità viene meno se si considera l'aspetto dinamico; questo non significa che il monopolio è la struttura di mercato che porta alla massima efficienza dinamica ma implica che il sistema ottimale è un sistema di concorrenza dinamica, dove nel breve periodo c'è un certo potere di mercato che è però solo temporaneo.

leader follower

Nel mercato solitamente ci sono dei

“ ” (grandi imprese) e dei “ ” (piccole imprese). Nel modello che viene analizzato vi sono due imprese (monopolista e potenziale concorrente) e un terzo (laboratorio) che ha scoperto e brevettato un’ innovazione incrementale o graduale cioè che non sostituisce completamente il prodotto esistente e pertanto anche se il rivale entra nel mercato con un nuovo prodotto, il monopolista è ancora in grado di ottenere profitti positivi. Il laboratorio non può portare la sua innovazione direttamente al mercato quindi vuole vendere il brevetto all’impresa che è disposta ad offrire di più. Il monopolista sta ottenendo profitti di monopolio; se acquista il brevetto, rimane monopolista e ottiene gli stessi profitti (al lordo della somma che deve pagare allaboratorio) mentre i profitti del potenziale entrante rimangono nulli. Se il potenziale entrante acquista il brevetto, può entrare nel mercato e competere con il monopolista.

quindi ciascuno riceverà un profitto di duopolio. Il monopolista è disposto a pagare al massimo (differenza tra il profitto che ottiene se acquista il brevetto e quello che ottiene se non l'acquista) mentre il potenziale entrante è disposto a pagare al massimo (differenza tra il profitto che ottiene se acquista il brevetto e quello che ottiene se non l'acquista). Il monopolista è disposto a pagare di più del potenziale entrante se cioè . I profitti dell'industria sono diversi dai profitti d'impresa quindi il doppio dei profitti di duopolio è il profitto totale di duopolio pertanto la condizione richiede che i profitti totali siano maggiori in monopolio che in duopolio e generalmente la condizione è soddisfatta. L'incentivo ad investire in R&S del monopolista è maggiore di quello del potenziale entrante perché la perdita che il primo subisce se non ottiene il brevetto ( e ) è maggiore.di quanto guadagna il rivale se acquista il brevetto (). La posizione dominante del monopolista nel mercato pertanto tende a persistere nel tempo. La struttura del mercato evolve nella direzione che rende massimi i profitti totali dell'industria (cioè il monopolio) e tale effetto viene detto effetto di efficienza. Il mercato pertanto tende a concentrarsi e le situazioni di concorrenza perfetta nella realtà sono temporanee per questo esistono istituzioni come l'antitrust che mirano a tutelare la concorrenza. Le autorità intervengono solo se dalla concentrazione si hanno effetti negativi per la collettività. In condizioni di incertezza il monopolista nel momento in cui fa la sua offerta non sa il potenziale entrante sta a sua volta facendo un'offerta oppure no. Se né il monopolista né il potenziale entrante fanno un'offerta, il brevetto rimane inutilizzato e il monopolista mantiene il suo monopolio. Se il monopolista fa

un'offerta e ottiene il brevetto continua a guadagnare i profitti di monopolio. Se non fa un'offerta, con probabilità il potenziale entrante ottiene il brevetto e l'ex monopolista ottiene profitti di duopolio; con probabilità il potenziale entrante non fa un'offerta e il monopolista guadagna profitti di monopolio. Il monopolista quindi è disposto a pagare al massimo, mentre il potenziale entrante è disposto a pagare al massimo. Se è elevato, il monopolista è disposto a pagare meno per l'innovazione rispetto al rivale perché vi è l'effetto rimpiazzo. All'aumentare della probabilità di entrata cioè al diminuire della probabilità di non entrata ( ) aumenta la disponibilità a pagare. Fino ad ora abbiamo considerato il caso di un'innovazione graduale, cioè un'innovazione che non costituisce completamente il prodotto esistente. L'innovazione drastica,

Invece, rende del tutto obsoleto il prodotto esistente. Quindi, se il rivale ottiene il brevetto ed entra nel mercato, i profitti del monopolista diventano zero, mentre il rivale ottiene profitti di monopolio. Se il monopolista ottiene il brevetto, i suoi profitti sono altrimenti con probabilità il rivale fa l'offerta e il monopolista ottiene profitti nulli, mentre con probabilità il rivale non fa un'offerta e il monopolista ottiene . Il monopolista è disposto a fare un'offerta . Il rivale, a sua volta, è ora disposto a offrire fino a , che è maggiore di Il monopolista in questo caso è disposto a offrire meno di quello che è disposto a offrire il potenziale entrante, mentre nel caso delle innovazioni graduali accadeva il contrario. Se c'è incertezza o se l'innovazione è sufficientemente grande, allora i potenziali entranti possono avere un incentivo a investire in R&S maggiore dei monopolisti. Le

Le imprese devono considerare anche il rischio insito nelle loro strategie di R&S e spesso le scelte in condizioni di incertezza implicano un trade off, cioè una strategia poco rischiosa implica un'innovazione piccola con elevata probabilità di successo, mentre una strategia rischiosa punta ad una grande innovazione con bassa probabilità di successo. In generale i leader di mercato sono responsabili dell'ottenimento di innovazioni piccole e incrementali, mentre le imprese piccole e i nuovi entranti tendono ad ottenere innovazioni grandi e radicali. Molti mercati sono caratterizzati da una marcata curva di apprendimento, cioè una forte relazione negativa tra i costi di produzione e l'output cumulato (misura dell'esperienza produttiva passata). La curva di apprendimento può essere vista come un esempio di complementarietà tra R&S e produzione, cioè una forma di investimento in R&S basata sull'attività.

La posizione dominante è attribuita alla capacità di muoversi lungo la curva di apprendimento più velocemente dei suoi rivali e quindi di trarre vantaggio dall'effetto valanga. In senso organizzativo, alcune innovazioni sono state radicali, cioè se introdotte da un'impresa dominante implicano un cambiamento significativo nel modo in cui quell'impresa deve condurre l'attività di R&S, rendendo le sue capacità produttive preesistenti obsolete. Le innovazioni radicali (in senso organizzativo) sono state introdotte da nuovi entranti, mentre le imprese dominanti hanno introdotto innovazioni graduali (nel senso di mercato e organizzativo).

imprese dominanti tendono a investire di più in innovazioni graduali mentre i potenziali entranti sono la fonte principale delle innovazioni drastiche. Ci può essere una differenza tra l'ammontare investito e l'effettivo tasso di innovazione, cioè le imprese possono avere diverse produttività nella loro attività di R&S. Le considerazioni strategiche possono non essere le sole rilevanti nel determinare l'investimento in R&S e la struttura del mercato, infatti l'inerzia organizzativa può essere anche più importante.

Molti governi vogliono stimolare l'investimento in R&S realizzato dalle imprese per favorire la crescita economica e l'aumento del benessere sociale. Il modo più diretto, anche se non necessariamente il più efficiente, è quello di sussidiare gli investimenti in R&S. Due strumenti di politica tecnologica che influenzano indirettamente gli investimenti in R&S

Le politiche dei brevetti hanno lo scopo di remunerare gli innovatori, ma poiché i brevetti attribuiscono ai loro inventori un potere di monopolio, hanno anche un costo in termini di efficienza. Se aumenta la protezione brevettuale, aumentano gli incentivi ad investire e nel lungo periodo il tasso di progresso tecnico è più elevato, ma l'aumento del potere di mercato riduce l'efficienza allocativa statica. La forza della protezione dipende sia dalla durata che dall'ampiezza. In Italia, l'invenzione deve soddisfare i requisiti della novità e non ovvietà affinché sia brevettabile, ed esiste un margine di discrezione nel determinare se soddisfi o meno i requisiti. Per l'ampiezza del brevetto, la legislazione americana sui brevetti stabilisce che un prodotto che ha le stesse caratteristiche sostanziali di un prodotto brevettato, anche se diverso da quest'ultimo, può violare il brevetto.

i proprietà intellettuale. I brevetti proteggono le invenzioni che sono nuove, inventive e suscettibili di applicazione industriale. Il diritto d'autore, invece, protegge le opere creative come libri, musica, film, opere d'arte e software. I brevetti sono concessi per un periodo di tempo limitato, di solito 20 anni, mentre il diritto d'autore dura per tutta la vita dell'autore e per un periodo di tempo successivo alla sua morte. È importante notare che i brevetti e il diritto d'autore sono due forme di protezione della proprietà intellettuale separate e distinte. Mentre i brevetti si applicano a invenzioni e processi, il diritto d'autore si applica a opere creative.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
31 pagine
7 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matelecl di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Atzeni Gianfranco.