Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Economia industriale - Appunti Pag. 1 Economia industriale - Appunti Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia industriale - Appunti Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia industriale - Appunti Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia industriale - Appunti Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia industriale - Appunti Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE BARRIERE ALL'ENTRATA E LA CONCORRENZA POTENZIALE

Definizioni di barriere all'entrata:

- Bain: le connette alla capacità delle imprese preesistenti di guadagnare extra profitti nel lungo periodo, capacità ricondotta a 3 fattori:

  1. vantaggi assoluti di costo delle imprese già esistenti davanti ad una superiorità di efficienza e ad un accesso meno costoso a fonti di finanziamento;
  2. differenziazione del prodotto che da luogo a fenomeni di affezione;
  3. economie di scala.

- Ferguson: si riferisce ai fattori che consentono una divergenza tra prezzo e costo marginale, dunque profitti di monopolio. Questo aspetto evidenzia il contributo negativo di barriere all'entrata per quanto riguarda l'efficienza economica.

- Stigler: definisce le barriere come un costo di produzione che devono sostenere le imprese che cercano di entrare, non le imprese già operanti.

- Von WeizSacker: basandosi sulla definizione di Stigler

Il testo stabilisce una relazione diretta tra barriere all'ingresso e l'efficienza economica. Le definizioni sono diverse e ciò che è una barriera per una definizione non lo è per un'altra. Ad esempio, nel modello di concorrenza monopolistica con differenziazione di prodotto e libertà di entrata, questo mercato non consente extra profitti perché ciascuna impresa vive sulla differenziazione del prodotto. Per Bain, Ferguson e Stigler non ci sono barriere all'entrata. Per V.W., l'eccessivo numero di produttori che si può avere in tale mercato può dar luogo ad una riduzione di benessere sociale, dovendo quindi concludere che vi siano barriere (negative) nell'industria. Demsetz, riprendendo V.W., ritiene che le barriere all'entrata siano qualsiasi elemento che ostacola una contrattazione efficiente tra il consumatore e l'entrante potenziale, in realtà Demsetz attribuisce alle barriere all'entrata un ruolo

limitato per la teoria dell'organizzazione industriale. Per la letteratura più recente non si può identificare in un singolo fattore l'esistenza di barriere. Queste sono il risultato della combinazione di fattori strutturali e della condotta delle imprese esistenti in una data industria, quindi si introduce il concetto di barriere strategiche all'entrata che sono il risultato della interazione competitiva di tipo dinamico tra le imprese, si collega la teoria delle barriere all'entrata con la teoria dell'oligopolio. Le teorie della concorrenza potenziale differiscono per quanto riguarda l'ipotesi sul comportamento delle imprese preesistenti prima e dopo l'entrata e per quanto riguarda la dinamica del processo di riequilibrio.

LE TEORIE DEL PREZZO LIMITE (Bain, Silos, Labini; Modiglioni) anni '50

Le imprese presenti in una data industria possono regolare l'entrata dei concorrenti potenziali, agendo su caratteristiche strutturali del

mercato così da mantenere un prezzo superiore al costo medio o di lungo periodo.

Sulla base delle preesistenti teorie dell'oligopolio si era portati a pensare che se i concorrenti potessero usare le tecniche delle imprese già operanti essi sarebbero entrati qualora il prezzo di mercato fosse stato superiore al costo medio minimo. Ma se l'offerta addizionale è rilevante rispetto alle dimensioni del mercato, vi possono essere riduzioni di prezzo che rendono non remunerativo l'ingresso. Le teorie del prezzo limite mostrano che un'impresa o un gruppo d'imprese possono impedire l'entrata producendo una quantità tale che l'output addizionale dell'entrata determinerebbe una caduta del prezzo al di sotto del costo medio. Sylos fa l'ipotesi che il concorrente potenziale si attende il comportamento ad esso sfavorevole da parte delle imprese esistenti.

POSTULATO DI SYLOS LABINI:

Le imprese esistenti non

diminuiscono la quantità di fronte all'entrata del concorrente potenziale ma lasciano scendere il prezzo così da rendere l'entrata non + remunerativa. In base a questo postulato si determina un prezzo limite e un output limite capaci di prevenire l'entrata di nuove imprese. MODELLI STOCASTICI ED EVOLUZIONISTICI Nell'approccio neoclassico la scelta della tecnica e l'introduzione dell'innovazione derivano da un comportamento massimizzante delle imprese. Approccio diverso è quello evoluzionistico che vede la scelta delle tecniche come risultato sia di fattori casuali sia di regole interne alle imprese (routines). Questo approccio consente di spiegare il fatto che pur esistendo una tecnica superiore alle altre, non necessariamente questa diverrà dominante nell'industria. Facendo riferimento a fattori casuali si può spiegare sia la consistenza di tecniche alternative sia la mancata affermazione di una tecnica ottimale. Una

Una caratteristica importante dei modelli evoluzionistici è quella di poter condurre a differenti risultati di lungo periodo a seconda delle condizioni iniziali, delle caratteristiche dei processi di apprendimento o come effetto di elementi stocastici. I meccanismi di selezione delle tecniche possono portare a soluzioni che chiudono il processo con una particolare tecnologia non necessariamente ottimale. Altre volte coesistono diverse tecnologie, altre volte ancora la tecnologia che tende a dominare nel lungo periodo è quella inferiore. Consideriamo un modello semplificato. Vi sono 2 tecnologie A e B in concorrenza tra loro per un mercato di potenziali utilizzatori che devono rimpiazzare la vecchia tecnologia. Al crescere del numero di utilizzatori di A o di B, si raggiungono nuovi modelli di A o B a maggior redditività/produttività. La scelta di A o B è libera ma una volta fatta non può essere modificata. Supponiamo che i potenziali utilizzatori siano pari.

ad N e che i rendimenti derivanti dall'adozione delle due tecnologie siano espressi da: rendimenti di a: a + h na a,b = rendimento immediato rendimenti di b: b + k nb na,nb = numero di utilizzatori h,k = parametri di maggior rendimento per l'utilizzo Tanto più è alto il parametro che lega il rendimento all'apprendimento, più il rendimento è sensibile all'apprendimento. L'inclinazione della funzione di B è maggiore di quella di A in relazione al fatto che il rendimento in seguito all'apprendimento è maggiore in B che in A. Il primo utilizzato sceglie la tecnica più immediatamente redditizia: poiché a è maggiore di b egli sceglierà A. Questo aumenta la produttività di A e rende conveniente la scelta di A per i successivi utilizzatori. A continuerà ad essere la scelta e il processo è chiuso in A fin dall'inizio; B, nonostante sia potenzialmente superiore, non verrà mai scelta. Le

Caratteristiche del bene R&S possono portare a situazioni di divergenza fra il livello di ricerca e sviluppo dal punto di vista sociale e quello che risulta da un processo competitivo. Si capisce perché sia fortemente sostenuta una politica a favore delle attività di ricerca, e una politica a favore dell'innovazione tecnologica.

DETERMINANTI STOCASTICHE DELLA STRUTTURA DI MERCATO

Una impostazione diversa da quella fino a qua considerata in cui la concentrazione dipende da variabili quali la tecnologia, la dimensione del mercato, è quella secondo cui il livello di concentrazione è in ogni istante il risultato di fattori casuali. Si suppone che le imprese siano all'inizio di eguale dimensione e che ogni impresa abbia la stessa probabilità di crescita. Se la distribuzione di probabilità è normale, dopo il primo periodo una metà delle imprese avranno una crescita superiore alla media e l'altra metà inferiore; il

Il processo si ripeterà con un gruppo di Gilbrat imprese più ridotto che tenderà a crescere più rapidamente delle altre. La legge degli St/St-1 = [1] effetti proporzionali si esprime nel seguente modo: ∑tSt è la dimensione dell'impresa al tempo t. è una variabile causale distribuita indipendentemente da St-1. La [1] è una formulazione forte della legge poiché implica:

  1. il tasso di crescita di un periodo non influisce sul tasso di crescita dell'impresa in periodi futuri;
  2. la distribuzione di probabilità dei tassi di crescita è uguale per tutte le imprese;
  3. la media e la varianza dei tassi di crescita sono uguali per tutte le imprese indipendentemente dalle dimensioni.

MODELLO DI EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE, OTTIMO PARETIANO (CONDIZIONI...)

I 2 teoremi fondamentali di economia del benessere:

  1. un equilibrio di mercato, in concorrenza perfetta, è Pareto efficiente;
  2. se le preferenze degli...
sostituzione tra ogni coppia di fattori. Questo implica che il rapporto tra i prezzi dei beni e i prezzi dei fattori deve essere uguale al rapporto tra i saggi marginali di sostituzione tra i beni e i saggi marginali di sostituzione tra i fattori. In altre parole, se i prezzi dei beni e dei fattori sono tali da soddisfare questa condizione, allora l'allocazione delle risorse sarà Pareto efficiente e rappresenterà un equilibrio di mercato. È importante sottolineare che l'ottimo paretiano dipende dalla distribuzione iniziale delle risorse e dalla funzione di utilità dei consumatori. Inoltre, l'equilibrio di mercato può essere influenzato da fattori esterni come le politiche governative o gli shock economici. In conclusione, l'allocazione Pareto efficiente rappresenta un equilibrio di mercato in cui non è possibile migliorare la situazione di un individuo senza peggiorare quella di un altro. Questo equilibrio dipende dalla corretta determinazione dei prezzi dei beni e dei fattori, che devono rispettare il rapporto tra i saggi marginali di sostituzione.

trasformazione tra i 2 beni di quella coppia. Queste condizioni sono garantite da un prezzo uguale al costo marginale che esprime la valutazione della società delle risorse utilizzate nella produzione marginale; se non vi è corrispondenza tra il costo marginale e la valutazione della società significa che le risorse non sono impiegate in modo ottimale dal punto di vista delle società. L'equilibrio dell'industria nel lungo periodo (tanto lungo da poter modificare la capacità produttiva): Costo marginale = Costo medio = Prezzo. Concorrenza perfetta, equilibrio economico generale e orrido paretiano sono dei punti di riferimento dell'analisi ma non sono delle esperienze concrete. Per la concorrenza ci sono alcune condizioni quali l'informazione perfetta e l'inesistenza di esternalità.

MODELLO DI GASKIN

Nel modello di Gaskin il ritmo di entrata nel mercato dei nuovi concorrenti non è fissato esogenamente ma varia in base

al prezzo fissato dalle imprese dominanti. Le imprese dominantidevono scegliere se ottenere profitti + elevati oggi fissando i prezzi +
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
21 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia Industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Non --.