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Analiticamente: Gini può essere costruito con un rapporto tra sommatorie

Gini può essere costruito con un rapporto tra sommatorie: in cui l'area 0AB è la somma delle pi cum e l'area di concentrazione è la sommatoria delle (pi cum-sicum). Posso essere più precisa e scomporre il tutto: NOI utilizzeremo aida per analizzare i codici ateco con la classificazione economica.

Lezione 15/10/2021

Ricordiamo il paradigma SCP. Al momento ci stiamo focalizzando sulla struttura: forme di mercato e ora stiamo analizzando i vari indici che segnalano il potere di mercato (L) e la concentrazione di mercato.

Sulla concentrazione abbiamo discusso la curva di concentrazione e abbiamo visto i tre indici: il reciproco delle imprese, il rapporto di concentrazione, la quota di mercato delle prime cinque e l'indice HH, quello più attendibile. HH è sommatoria delle quote di mercato al quadrato di tutte le imprese, per considerare tutte le imprese del settore industriale.

Abbiamo parlato del coefficiente di Gini, che lo

Utilizziamo per capire l'aspettazione del mercato. Le quote di mercato sono considerate come ricavo o profitto delle imprese rispetto al mercato. Un altro elemento informativo della struttura industriale, perché se c'è forte sperequazione vuol dire una sola impresa. Quindi conta anche la sperequazione. Oggi vediamo in maniera operativa come si possono utilizzare i dati a disposizione, come vengono classificati i settori industriali. Vedremo anche l'esemplificazione sui settori industriali. Dopo di che vedremo il tema delle determinanti della concentrazione: perché c'è una determinata struttura. Quali sono gli elementi esogeni rispetto al settore industriale.

A livello nazionale, l'ISTAT ha predisposto una classificazione delle attività economiche, quindi nasce l'acronimo ATECO. Ora vige l'ATECO 2007. Da adottare nelle rilevazioni statistiche.

Quando c'è stato il lockdown le attività che potevano operare

comunque erano diversificate in base al codice ATECO. Soprattutto nei servizi. Questo significa che tutte le attività produttive che si traducono in attività che hanno una forma giuridica, che sono di solito società di capitali: si iscrivono alla camera di commercio, e segnalano il codice ATECO. Che è un identificativo di quella attività operativa, ha a che fare con lo scopo sociale. C'è stato un aggiornamento nel 2021. Il codice ATECO 2007 presenta le varie attività economiche raggruppate dal generale al particolare, in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie, sottocategorie. Presenta: - 21 sezioni: si dicono classificate one digit, che è una lettera. La lettera A agricoltura, B estrazione minerali, la lettera C è la più consistente che comprende la manifattura. - Più di 80 Divisioni: all'interno di C troviamo ad esempio l'industria della trasformazione alimentare, tessile, chimica. Le divisioni

sono 2 digit, con2 cifre.- 300 gruppi: 3 digit- Classi: 4 digit- Categorie e sottocategorie: molto particolari.

In maniera speculare, a livello europeo, EUROSTAT ha introdotto un sistema di classificazione noto come NACE: nomenclatura statistica delle attività economiche a livello europeo. ATECO e NACE sono sovrapposte al 90%, non sono identiche. In USA altra identificazione.

Qualche info in più in SEZIONI:

41Dopo F che sono le costruzioni, rappresentano sevizi declinati in modo più dettagliato: perché la dimensione dei servizi è diventata più dettagliata e specifica.

DIVISIONI:

42Dal punto di vista giuridico le società quando si registrano cercano di mantenere un settore industriale ampio, se no troppo vincolante.

ORA: vediamo l'esemplificazione, che risale all'ottobre 2020.

Noi siamo interessati all'analisi del settore industriale. Quindi le modalità per accedere ad AIDA sono sul sito.

A noi interessa utilizzare AIDA in modo

Ragionato: a noi interessa la classificazione merceologica: 43

Vediamo un esempio:

  • Identifichiamo con ATECO 2017
  • Selezione del settore industriale di riferimento
  • Per contenere l'onere e la quantità dell'imprese e cercare di fare un'analisi comparativa, abbiamo bisogno di aggiungere al filtro, anche il filtro geografico. Il filtro è stato ricondotto ad Emilia e Toscana.
  • Il risultato è che ci sono 685 imprese, per di più società, che operano con questo codice ATECO.
  • Rispetto a questo settore industriale, la concentrazione è maggiore in Emilia o in Toscana?
  • Calcolo gli indici di concentrazione: visualizzo i risultati. Rilevo che le variabili significative utilizzabili in logiche economiche sono due: la prima è il ricavo (utilizzata per calcolare market share con fatturato 1/fatturatotot). Ma posso utilizzare anche la variabile dei dipendente: questo è il livello di occupazione, vado a vedere come cambia concentrazione.

seconsidero fatturato o numero dipendenti.- Da queste prime righe si nota che le imprese sono ordinate in modo decrescente, ma non è detto che legame positivo tra fatturato o dipendenti.- Osserviamo che sui dipendenti, la relazione con il fatturato potrebbe essere non univoca.- Dopo di che faccio down load in excel: non è poco frequente che ci siano date diverse da quella dell'ultimo anno, quindi devo fare operazione di pulitura per avere un campione omogeneo- Quindi selezione tutte le imprese con stesso bilancio temporale- Potrebbero inoltre esserci delle società non finite giuridicamente, quindi le devo togliere dal campione. Anche quelle società che sono in liquidazione.- Poi bisogna descrivere la strategia di ricerca per quelle società che hanno ricavi nulli, le opzioni sono due: una società al fine della sua vita, quindi le tolgo. Se invece ipotizzo che lo zero è associato al fatto che l'impresa è nuova, allora la mantengo.

all'interno nel campione.- Rappresentare curva di concentrazione, distinguendo Emilia e Toscana- Calcolare reciproco del numero delle imprese, rapporto di concentrazione, indice di HH e indice di Gini.- Si trovano dei print screen, quindi ad esempio qui siamo in Toscana:44 - Per l'Emilia:(anche se qui il settore è concentrato, l'HH è al di sopra del 0,2%)- Dopo di che si cambia foglio, dove organizzo le imprese in modo crescente in base a market share e calcolo l'indice di Gini e lo disegno.- Un file con i dati su excel e corredare questo file in cui facciamo sintesi di quello che abbiamo fatto: perché scelto quel settore, discutere la natura e i criteri soddisfatti dei vari indici. Di concentrazione- Calcolare indici e commentare risultati- Sintetizzare i risultati emersi e la coerenza con le aspettative.454.DETERMINANTI DELLA CONCENTRAZIONEPassiamo ad una parte più interpretativa. Vogliamo capire quali sono le determinanti della

concentrazione industriale, seguendo sempre il paradigma SCP. Abbiamo visto:

  • STRUTTURA:
    • Forme di mercato
    • Concentrazione
    • Determinanti della concentrazione:
      • Esogene: le imprese devono prendere atto del fatto che ci sono vincoli normativi, demografia. Sono elementi quindi che sfuggono al controllo
      • Endogene: sono quelle che nascono dal comportamento delle imprese e sono associate alle condotte delle imprese che operano nel settore industriale.
  • CONDOTTA
  • PERFORMANCE

CORREZIONE TEST2.

Dove c'è altre imprese, queste pesano 5%. È quindi peso contenuto ma se il peso complessivo arrivasse ad essere superiore, qualche considerazione in più: dovevamo o considerare altre imprese come unico players, e a questo punto le quote di mercato le considero come se fossero di un unico soggetto. Oppure potevamo dire che questa quota di mercato (quella di altre imprese) è

così frammentata che non incide in modo significativo sul mercato. L'errore frequente che c'è stato è legato al fatto che nel settore beta le quote di mercato non avevano un preciso ordinamento. In realtà, per rappresentare la curva di concentrazione e calcolo del rapporto di concentrazione bisogna ordinarle. Quindi bisognava fare: nell'esempio c'erano due settori: alfa e beta, con le proprie quote di mercato. Devo ordinarle e poi cumulare le quote di mercato, sia quelle di beta che quelle di alfa. Dopo di che calcolo i rapporti di concentrazione industriale, sommando le quote delle prime quattro imprese. Poi si può rappresentare la curva di concentrazione e la comparazione tra le due. L'ultima volta abbiamo completato l'analisi della struttura del mercato con gli strumenti analitici, ora ci concentriamo sulle determinanti della concentrazione del mercato distinguendo: - Determinanti esogene - Determinanti endogene o condotte.dipendenti e meno investimenti in capitale fisico. Esempi sono l'agricoltura, l'artigianato, il settore alberghiero. Per quanto riguarda le strategie adottate dalle imprese per mantenere le proprie quote di mercato, possiamo individuare diverse condotte: 1. Innovazione: le imprese cercano di differenziarsi dalla concorrenza attraverso l'introduzione di nuovi prodotti o servizi, migliorando la qualità o l'efficienza dei propri prodotti. 2. Acquisizioni e fusioni: le imprese possono acquisire o fondersi con altre aziende per aumentare la propria dimensione e consolidare la propria posizione di mercato. 3. Strategie di prezzo: le imprese possono adottare politiche di prezzi competitivi o di sconti per attirare i clienti e mantenere la propria quota di mercato. 4. Marketing e pubblicità: le imprese investono in campagne pubblicitarie e strategie di marketing per promuovere i propri prodotti e attrarre nuovi clienti. 5. Collaborazioni e alleanze: le imprese possono stringere accordi di collaborazione o alleanze strategiche con altre aziende per condividere risorse e competenze e aumentare la propria competitività. 6. Diversificazione: le imprese possono espandersi in nuovi settori o mercati per ridurre la dipendenza da un singolo settore e diversificare i rischi. Queste sono solo alcune delle strategie che le imprese possono adottare per mantenere le proprie quote di mercato. La scelta delle strategie dipende dal settore industriale, dalle caratteristiche del mercato e dalle risorse e competenze dell'impresa stessa.one della domanda può influenzare la concentrazione dell'industria. 2. Tecnologia: l'uso di tecnologie avanzate può favorire la concentrazione dell'industria in determinate aree geografiche. Ad esempio, la presenza di infrastrutture e servizi di supporto può rendere più conveniente per le imprese operare in determinate zone. 3. Accesso alle risorse: la disponibilità di risorse naturali o di materie prime può influenzare la concentrazione dell'industria in determinate regioni. Ad esempio, la presenza di giacimenti di petrolio può favorire lo sviluppo di industrie petrolchimiche in determinate aree. 4. Economie di scala: la possibilità di beneficiare di economie di scala può spingere le imprese a concentrarsi in determinate zone. Le economie di scala si verificano quando le imprese producono su larga scala, riducendo i costi unitari di produzione. 5. Cluster industriali: la presenza di un cluster industriale, ovvero un insieme di imprese che operano nello stesso settore e si trovano vicine geograficamente, può favorire la concentrazione dell'industria. La presenza di un cluster industriale può favorire la condivisione di conoscenze, risorse e fornitori, creando vantaggi competitivi per le imprese del settore. 6. Regolamentazione: la regolamentazione governativa può influenzare la concentrazione dell'industria. Ad esempio, politiche di protezione dell'ambiente o normative sulla sicurezza possono rendere più costoso per le imprese operare in determinate zone, favorendo la concentrazione in altre aree. In conclusione, la concentrazione dell'industria dipende da una serie di fattori, tra cui la dimensione della domanda, la tecnologia utilizzata, l'accesso alle risorse, le economie di scala, la presenza di cluster industriali e la regolamentazione governativa.
Dettagli
A.A. 2021-2022
155 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinasanfilippo1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Piva Maria Cristina.