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• FFE I CCC CFG

il fabbisogno finanziario esterno , che rappresenta la parte del

fabbisogno totale da coprire con fonti esterne (aumenti di capitale e/o indebitamento finanziario)

Governo dell'evoluzione della struttura finanziaria

Esso è finalizzato a gestire l'accesso alle diverse forme tecniche di finanziamento mantenendo la struttura delle

fonti coerente con i caratteri del fabbisogno finanziario totale. I tre obiettivi fondamentali sono:

• mantenimento dell'equilibrio finanziario strutturale:

◦ attivo di breve superiore al passivo di breve

◦ adeguato livello di capitalizzazione tra le fonti a medio termine

• conseguimento di un'adeguata economicità della gestione finanziaria:

◦ economicità assoluta: ottenere un reddito operativo tale da coprire gli oneri finanziari e

l'imposizione fiscale, garantendo ugualmente una piena remunerazione alla proprietà e un adeguato

livello di autofinanziamento al sistema operativo

◦ economicità relativa: mantenere il rapporto tra oneri finanziari ed indebitamento (ROD, costo

medio del capitale di finanziamento) ad un livello pari o inferiore al ROI, rapporto fra reddito

operativo e capitale investito, ovvero avere un effetto di leva finanziaria positiva

• contenimento del livello di rischio finanziario:

◦ adeguato livello di elasticità della fonti: mantenere una capacità di credito a medio termine e una

capacità attrattiva di capitale, oltre un adeguato grado di diversificazione delle fonti di

finanziamento, evitando casi di “dipendenza finanziaria”

◦ ottimizzazione delle politiche di credito commerciale: contenere i rischi di insoluto, ad esempio

fissando limiti per la concessione di crediti verso i clienti

◦ ottimizzazione del trade-off tra rischio economico e rischio finanziario: ponderare le scelte inerenti

il livello di indebitamento con il rischio economico dell'attività svolta

Mantenimento dell'equilibrio finanziario corrente

Per mantenere l'equilibrio finanziario corrente è necessario innanzitutto elaborare un piano finanziario, che

preveda la dinamica di entrate e uscire sul breve periodo. L'impresa deve poi disporre di riserve di liquidità

immediata (funzione di copertura dai rischi) come di riserve di liquidità potenziale, ovvero elementi del capitale

di funzionamento (working capital) siano superiori ai livelli fisiologici, e possano dunque essere smobilitati per

ottenere un flusso aggiuntivo di liquidità.

Difesa del valore azionario

Questa funzione è collegata con:

• il conseguimento ed il mantenimento di un'adeguata immagine aziendale

• i rapporti fra vertice imprenditoriale e proprietà

• capacità di difesa da “scalate ostili” da parte di azionisti di minoranza, dove non esista un capitale di

comando forte

Governo delle operazioni di “finanza straordinaria”

L'ultima funzione riguarda le valutazioni relative all'opportunità e alla convenienza di realizzare operazioni di

acquisizione, fusione, scissione, trasformazione. La funzione finanziaria viene esercitata con l'elaborazione di

fattibilità economia e finanziaria di questo genere di operazioni, composti da piani che comprendono previsioni

sui finanziamenti da utilizzare per gli investimento e sui flussi economici e finanziari che deriveranno da questi.

Metodi di valutazione degli investimenti

I metodi moderni di valutazione degli investimenti si fondano su logiche finanziare (potenzialità di produrre

cash flow) piuttosto che su logiche economiche (potenzialità di produrre reddito).

Le logiche finanziare richiedono la valutazione di tre fattori essenziali:

• entità dei flussi monetari (positiva e/o negativi) generati dall'iniziativa

• distribuzione nel tempo dei flussi monetari generati: ovvero rendere confrontabili i flussi di cassa

riferibili ad un certo investimento, tramite la loro attualizzazione, applicando un opportuno tasso di

attualizzazione, che esprime il “costo opportunità” della mancata disponibilità attuale

• incertezza, ovvero il rischio, associati alle previsioni dei flussi monetari: la previsione dei flussi di cassa

associati a un investimento è fondata su probabilità, e dunque sono richiesti rendimenti proporzionati al

grado di rischio assunto (il tasso di attualizzazione viene maggiorato di un valore detto “premio per il

rischio”)

Sulla base di queste premesse si può affermare che il valore di un investimento è una sintesi che tiene conto dei

risultati attesi, in termini di flusso di cassa, dei tempi previsti per conseguire questi risultati e infine del grado di

incertezza associato ai risultati.

Altri criteri da osservare per una razionale valutazione degli investimenti sono:

• relativa indipendenza economica di ciascun progetto: l'impatto economico deve riguardare solo il

progetto che si sta valutando

• determinazione dei flussi di cassa:

◦ effettivamente prodotti (al netto degli oneri tributari)

◦ al lordo degli effetti della gestione finanziaria (pagamento di oneri finanziari)

◦ complessivi (comprendenti anche i flussi generati dall'investimento in modo indiretto)

Una volta che si è determinata la sequenza dei flussi di cassa attesi da una certa iniziativa, i tempi previsti per i

flussi, il loro grado di incertezza, l'imprenditore può avvalersi di numerosi metodi di valutazione, i più comuni

dei quali sono il valore attuale netto e il tasso di rendimento implicito.

Valore attuale netto semplice e rettificato

Fra i metodi maggiormente usati c'è quello del valore attuale netto (VAN). Per valore attuale netto di un progetto

di investimento si intende la somma algebrica del valore attualizzato di tutti i flussi di cassa ad esso riferibili:

n

∑ t

=F + ∗(1+i ) -t

VAN F dove F è il flusso monetario al momento iniziale, (1+i) è f.di attualizzazione

t0

t t

0 t=1

Il VAN misura il contributo del progetto alla crescita del valore complessivo dell'impresa, dunque un progetto

che presenti VAN negativo andrebbe scartato, poiché distruggerebbe valore interno. Ovviamente l'imprenditore

dovrà orientare le proprie scelte verso progetti che generino, a parità di risorse finanziarie da impiegare, i VAN

più elevati. Si noti che il VAN è decrescente all'aumentare del tasso di attualizzazione i.

L'utilizzo del VAN semplice presenta tuttavia un limite in quanto non permette di valutare i progetti sulla base

della loro attitudine a liberare risorse finanziarie nei momenti in cui si prevede che si concentreranno i

fabbisogni finanziari generati da altri progetti di investimento.

Questo limite può essere superato integrando la formula del VAN per comprendere i benefici del reinvestimento

dei flussi di cassa positivi generati dai progetti.

Innanzitutto si capitalizzano al periodo finale n tutti i flussi di cassa, utilizzando un tasso r che indica il

rendimento medio atteso per altri progetti realizzabili in futuro, utilizzando i flussi finanziari che si prevede di

liberare a partire dalle previsioni attese del progetto in corso di valutazione, dove diventa importante allora

anche l'attitudine a liberare risorse finanziarie.

Successivamente occorre attualizzare al momento iniziale t il montante lordo, ovvero il valore ottenuto

0

attraverso la capitalizzazione descritta precedentemente, usando il solito tasso i. Si può esprimere allora il VAN

rettificato come: n

n n t

+(1+i ) ∗ ∗(1+r)

VAN RETT.=F F

t t

0 =1

t

Indice di rendimento attualizzato

Nell'ipotesi che ad un flusso di cassa negativo al momento iniziale seguano flussi di cassa positivi nei periodi

successivi, è possibile costruire il cosiddetto indice di rendimento attualizzato (IR), che rapporta il valore attuale

lordo (valore del montante lordo) alle risorse assorbite dal progetto al momento iniziale:

n

n n t

(1+i ) ∗ ∗(1+r )

F t

t=1

IR= F t 0

Questo indice risulta utile in quanto permette, a differenza del VAN, di effettuare scelte orientate a massimizzare

il VAN ottenibile per unità di risorse finanziarie investite, ovvero massimizzare il rendimento del capitale

investito.

Tasso di rendimento implicito

Un altro metodo particolarmente diffuso è il tasso di rendimento implicito (detto TIR o anche IRR, internal rate

of return). Riferendoci alla formula del VAN, il TIR rappresenta quel tasso che pareggia il valore attualizzato dei

flussi di cassa, ovvero quel tasso i che azzera il valore del VAN semplice. Si ricava dall'equazione:

n

∑ t

+ ∗(1+i ) =0

F F

t t

0 =1

t

Questo metodo sposta la prospettiva di analisi del VAN al tasso i, incognita dell'equazione, e permette al

management di valutare la convenienza degli investimenti confrontando il TIR di diversi progetti con un

parametro di riferimento rappresentato dalla redditività minima attesa dalle strategie imprenditoriali.

Tuttavia questo metodo risulta meno affidabile del VAN, ad esempio perché non permette di tenere conto che il

costo opportunità dei flussi di cassa prodotti in tempi differenti può essere variabile.

Altri metodi

Altri metodi meno diffusi sono:

• metodo del tasso di rendimento semplice: rapporto fra il reddito operativo medio annuo generato

dall'investimento ed il capitale investito nell'iniziativa

• metodo del tempo di recupero: il tempo di recupero è pari al numero di anni necessari a reintegrare il

capitale investito nel progetto

Tasso di riferimento

Il tasso di riferimento da utilizzare ai fini delle applicazioni dei metodi del VAN (tasso di attualizzazione) e TIR

(tasso da confrontare), che misura il cosiddetto “costo opportunità” del capitale investito nel progetto,

rappresenta il tasso di rendimento (al netto delle imposte) che può essere giudicato accettabile in funzione del

grado di rischiosità del progetto (misurato dal livello di leva operativa, l'incidenza dei costi fissi sui costi

variabili dell'impresa) e delle modalità di finanziamento del progetto (il tasso di rendimento dovrà essere almeno

pari al costo medio ponderato delle fonti di finanziamento, debt and equity).

Le vie finanziarie “esterne”

L'esistenza dell'impresa presuppone l'accesso ai messi finanziari necessari per la copertura dei fabbisogni

generati dalla strutturazione e dal funzionamento corrente del sistema operativo. Questi finanziamenti possono

essere divisi sulla base della “sorgente” da cui provengono in due categorie di “vie finanziarie”:

• vie finanziarie esterne: tutte le forme di finanziamento provenienti dall'esterno a titolo di equity

(capitale di rischio, attraverso sottoscrizioni da parte di s

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Publisher
A.A. 2013-2014
49 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vix94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ciampi Francesco.