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FIDUCIARIA3
La marca svolge una funzione di garanzia, di semplificazione della valutazione e di rassicurazione. Appare chiaro quanto possa diventare importante il ruolo della marca come mezzo per semplificare i nostri processi di scelta (non possiamo impiegare tutto il tempo necessario per informarci su tutti i prodotti disponibili) ➔ la cosiddetta brand loyalty si caratterizza dunque per avere una dimensione cognitiva (all'insieme delle valenze funzionali e simboliche che il cliente associa ad una certa marca) ed una dimensione comportamentale (la tendenza al riacquisto).
Può essere utile fare un rapido cenno anche ai diversi tipi di marca che possono essere utilizzati:
- Marca aziendale: Marche che definiscono un'identità
- Marca di prodotto o linea di prodotti: Marche che definiscono un'identità o di
- Marche collettive: Individuano un insieme di aziende produttrici che si riuniscono per la promozione di una certa categoria di prodotti
- Private labels: Marche commerciali
aziendali di “ascoltare” il proprio mercato;
La capacità di innovare in modo continuo i caratteri dell’offerta➔2. ogni forma di differenziazione di successo tende ad essere imitata dai concorrenti e dunque si pone per ogni azienda il problema di riuscire a “rilanciare” continuamente sul fronte degli elementi differenziali. La marca può essere un forte baluardo rispetto al problema dell’imitazione e dunque può talvolta rendere meno pressante la necessità di innovare continuamente i caratteri dell’offerta aziendale;
La capacità di comunicare➔3. da questo punto di vista basti considerare che ogni forma di differenziazione può avere un valore per il cliente soltanto se quest’ultimo è in grado di avere la consapevolezza dell’esistenza di questi interventi ed è in grado di avere quel minimo di informazione per procedere ad una valutazione (= per il cliente esiste solo quello che è
In grado di percepire e che esiste nel modo in cui lo percepisce). Per questa ragione la capacità di comunicare le "differenze" e di farlo in modo tale che siano percepite in modo positivo rappresenta un elemento fondamentale per il successo di ogni forma di differenziazione.
I vantaggi basati sul controllo dei canali di distribuzione. A causa della crescente importanza che il controllo sui canali di distribuzione ha assunto negli ultimi decenni, questo aspetto è ormai diventato in molti settori di tale importanza da diventare un punto essenziale di attenzione nel quadro della definizione delle strategie aziendali.
La produzione di beni e servizi e la loro commercializzazione rappresentano due tipi di attività di natura sostanzialmente diversa in quanto individuano lo svolgimento di distinte funzioni "tecnico-economiche":
- Da un lato una funzione "di produzione" di valore che passa per una trasformazione;
- Dall'altro lato...
quote maggiori di valore aggiunto)o quello della collaborazione (= i due tipi di operatori cercano di muoversi sul mercato in modo sinergico fra loro). La questione continua ad essere di estrema attualità, soprattutto in relazione al manifestarsi di due fenomeni:
- Il peso crescente esercitato dalle forme di distribuzione moderna➔ supermercati, centri commerciali;
- Alcuni effetti connessi alla crescente concorrenzialità che caratterizza molti mercati.
Oggi è difficile se non impossibile mettere a punto una strategia di impresa realistica senza tenere conto della dimensione legata alla distribuzione. Può essere utile richiamare una classica distinzione che descrive le diverse logiche secondo cui possono essere impostate delle strategie distributive. Nella letteratura economico-aziendale si tende infatti a distinguere fra strategie distributive di tipo push e strategie di tipo pull:
- Strategie di tipo push = casi in cui la logica di approccio mercato si fonda sullo
Lo sforzo della rete di vendita di "imporre" il prodotto al cliente è una soluzione che esalta il potere del canale di distribuzione e che l'impresa produttrice è in genere costretta a subire perché non ha i mezzi tecnici o economici per raggiungere direttamente il cliente finale.
Strategie di tipo pull sono situazioni in cui l'azienda produttrice riesce ad agire sul cliente finale, facendo in modo che sia questo a chiedere esplicitamente al venditore quel dato prodotto. Il canale è interessato a distribuire quei prodotti che "si vendono da soli" e che spesso svolgono una funzione di richiamo della clientela verso il punto vendita, con possibili effetti benefici a catena. Sul piano tecnico, realizzare una strategia pull significa essenzialmente mettere in atto politiche "di marca" fondate su tutte le leve che il marketing mette a disposizione in questo campo e alla pubblicità. La costruzione della strategia concorrenziale:
Le scelte di fondo in tema di approccio al mercato e di posizionamento. Ogni scelta in tema di strategie concorrenziali trova il suo necessario presupposto nelle scelte relative alla definizione del business: è evidente che, se prima non decidiamo quali siano i confini del mercato a cui intendiamo rivolgerci non è possibile stabilire quali e quanti potranno essere i nostri concorrenti e quale la logica del confronto concorrenziale.
Quanto appena detto non è sufficiente per comprendere la complessiva struttura logica del processo che porta alla definizione di una strategia aziendale ➔ è necessario prendere in esame il tema della segmentazione e del posizionamento.
La definizione della strategia di approccio al mercato: la segmentazione
SEGMENTAZIONE DEL MERCATO = svolgimento di due tipi di attività sostanzialmente diversi anche se strettamente collegati fra loro, di cui una ha una natura essenzialmente conoscitiva e l'altra invece natura prettamente
Un mercato può essere descritto come un'entità i cui componenti corrispondono con quelli dell'insieme di coloro che:
- Sono portatori di una specifica esigenza o di una determinata categoria di esigenze;
- Sono potenzialmente in grado di dare vita ad una domanda di beni e/o servizi volti a dare soddisfazione a quella esigenza; questo significa in concreto che:
- Sono dotati di una certa capacità;
- Esistono le infrastrutture che possono permettere alle aziende produttrici di "servire" in modo efficace ed efficiente quel certo mercato.
Questa definizione così com'è risulta essere abbastanza astratta, va considerato che nella realtà i confini effettivi di questo mercato non sono mai definiti dal bisogno in quanto tale ma dal modo in cui le aziende di produzione interpretano le forme di manifestazione di questo bisogno.
Entrando dunque nello specifico, segmentare un mercato
significa essenzialmente che due tipi di attività hanno natura rispettivamente, conoscitiva e decisionale, ovvero:
- Verificare se, nel quadro di un flusso di domanda che sino a quel momento è stato considerato come un qualcosa di omogeneo, esistano in realtà dei modi significativamente diversi riguardo a:
- Il modo di provare quel certo bisogno;
- I modi attraverso cui si vorrebbe vederlo soddisfatto;
- La quantità di denaro che si è disposti e in grado di destinare a questo fine.
- Predisporre un'offerta che alla luce del quadro conoscitivo tracciato non sia più "generica" ma invece "mirata" rispetto alle esigenze di uno o più di quei sotto-insiemi individuati in cui si ritiene di poter articolare il mercato che in precedenza era considerato come un'entità omogenea.
Per approfondire i contenuti relativi al tema della segmentazione, possiamo analizzare la sua duplice natura:
- Conoscenza - da questo
punto di vista la segmen