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Costruire un vantaggio di costo attraverso l'efficienza della catena del valore
Un altro fattore per costruire un vantaggio di costo è controllare l'efficienza complessiva della catena del valore. Il concetto di "x-efficiency" è l'insieme di costi che l'impresa sostiene nelle varie attività gestionali e che potrebbero essere eliminati senza alcun effetto negativo sull'efficienza ed efficacia.
Le strategie per acquisire il vantaggio di costo possono essere:
- Il massimo sfruttamento delle economie di produzione (di scala, scopo e di esperienza).
- L'innovazione di processo o di prodotto, strada per ottenere un vantaggio di costo almeno a medio termine. L'impresa difatti produce un prodotto che a parità di valore, ha un costo di produzione inferiore.
- Riorganizzazione geografica dell'attività produttiva, localizzazione degli stabilimenti in aree che offrono le migliori opportunità per ridurre i costi medi rispetto al settore.
- Riduzione delle "x-efficiencies" che si sviluppano nel
Strettamente il prodotto. Il valore dei fattori di unicità. Quei fattori unici che creano effettivamente valore per il cliente, valore che si manifesta in due maniere: riduzione dei costi che egli sostiene per realizzare una certa attività, aumento delle prestazioni che egli ottiene da una certa attività. Questo è il punto di partenza della differenziazione, l'analisi e comprensione dei bisogni del consumatore (delle sue preferenze). La percezione del valore di unicità da parte del cliente è la sostenibilità economica (una maggiore redditività). Se un cliente attribuisce un valore al prodotto, l'impresa fissa il prezzo maggiore di quello degli altri operatori nella stessa area di business, senza risentire di una riduzione della domanda. Deve però stare attenta ha non collocarsi in aree con obiettivi diversi da quelli prefissati e con dinamiche competitive diverse che possono richiedere competenze a cui l'impresa non
È necessariamente dotata. Non bisogna confondere la differenziazione con la segmentazione. Il modo in cui l'impresa determina l'unicità della sua offerta rispetto a quella degli avversari, la seconda riguarda dove essa intende competere, valorizzando i suoi elementi d'unicità.
La differenziazione può essere attuata a tre livelli:
- Componenti tangibili, attributi concreti del prodotto;
- Componenti intangibili, tutti gli elementi che influenzano la percezione che il cliente ha del valore di un prodotto e del suo posizionamento rispetto a quelli concorrenti.
- Componenti aggiuntive e relazionali, quegli elementi aggiuntivi che l'impresa propone insieme al prodotto che aumentano il valore complessivo dell'offerta. (Vedi tabella 4.10)
Come per la determinazione del vantaggio di costo, gli interventi volti a differenziare l'offerta vanno ideati e attuati con riferimento alle singole fasi della catena del valore agendo sui fattori di
unicità più rilevanti e sulle attività della catena del valore dove l'impresa ritiene di avere le potenzialità migliori per creare unicità cui i clienti attribuiscono valore. La strategia di focalizzazione è una terza strategia competitiva di base, rappresenta un'attuazione di una delle due precedenti in un'area relativamente piccola del mercato. La focalizzazione ha alcuni vantaggi importanti: a) consente all'impresa di indirizzare tutti i propri sforzi economici e strategici in un contesto circoscritto b) favorisce la specializzazione delle risorse e delle conoscenze da parte dell'impresa c) facilita la maturazione di esperienza produttiva e di mercato d) riduce la pressione competitiva proveniente dalle grandi imprese, che tendono ad avere minore attenzione verso le aree di business di piccola dimensione. La strategia di focalizzazione presenta alcuni rischi quali: a) investire e specializzarsi in un'area di mercato troppo piccola, limitando le opportunità di crescita b) dipendere eccessivamente da un unico segmento di mercato, aumentando il rischio di perdere clienti in caso di cambiamenti nel settore c) essere vulnerabili alle imprese concorrenti che decidono di entrare nel segmento di mercato focalizzato. In conclusione, la scelta della strategia competitiva più adatta dipende dalle risorse, dalle competenze e dalle opportunità presenti nell'ambiente di riferimento. La strategia di differenziazione e la strategia di focalizzazione offrono entrambe vantaggi e rischi specifici, e l'impresa deve valutare attentamente quale sia la migliore opzione per raggiungere il successo nel proprio settore.un'area del mercato economicamente non sostenibile.
investire e specializzarsi in un'area del mercato facilmente aggredibile.
seguire il ciclo di vita dell'area di mercato dove si è focalizzata l'attività.
La strategia verticale determina i confini "verticali" (a monte e a valle) dell'attività svolta dall'impresa, ovvero nella scelta della attività che l'impresa intende svolgere direttamente al suo interno e di quelle che affida all'esterno. L'integrazione verticale di un'impresa descrive attività verticalmente correlate ai fini della produzione di un determinato output. Volpato definisce la filiera produttiva l'insieme di lavorazioni conseguenti che vengono effettuate per trasformare un certo insieme di materie prime in un prodotto finito e collocarlo sul mercato. Quanto è maggiore questo numero tanto più elevato il grado di integrazione dell'impresa (schema).
In figura 4.12). Il processo di integrazione verticale può procedere verso "monte" o verso "valle"; nel primo caso l'impresa assume il controllo diretto delle attività di produzione di input che in precedenza erano acquistati all'esterno. Nel secondo caso, essa porta al suo interno le attività di produzione che utilizzano gli output in precedenza venduti a soggetti esterni che svolgevano direttamente quelle attività. Criterio fondamentale per determinare i confini verticali è quello del costo. L'impresa tende a realizzare all'interno quelle attività il cui costo è inferiore al prezzo da pagare se eventualmente fossero prese dall'esterno. Per conoscere l'attività da realizzare all'interno si veda la relazione:
Dove:
- Cp indica i costi interni di produzione dell'attività.
- Ca indica i costi "amministrativi" derivanti dalla gestione.
dell'attività all'interno dell'impresa. È il prezzo da pagare per quello stesso output da acquistare sul mercato.
Ct Indica l'insieme dei costi che l'impresa sostiene per l'operazioni inerenti all'acquisto dell'output.
In un mercato in concorrenza perfetta dove il prezzo di vendita è uguale al costo di produzione interno dell'impresa, la scelta del grado d'integrazione verticale è ricondotta al confronto tra i costi amministrativi ed i costi di transazione. Secondo la teoria di Coase l'integrazione verticale è il frutto di una scelta aziendale volta a minimizzare i costi per un determinato input produttivo o per poter realizzare un certo output finale. Integrazione verticale e transazioni sul mercato non sono le uniche alternative possibili per ottenere un certo fattore di produzione, ma le due situazioni estreme. Una relazione intermedia è chiarita dalla "teoria dell'agenzia".
Spiega il rapporto fra due soggetti, l'agent agisce nell'interesse dell'altra il principal, si evidenziano però problemi di asimmetria informativa che esistenti. I confini verticali dell'impresa variano anche in relazione al ciclo di vita del settore. Nella fase di introduzione l'impresa è fortemente integrata sia a monte che a valle. La fase di sviluppo è caratterizzata da un processo di progressiva de-integrazione, favorita in primo luogo dall'entrate di numerosi nuovi operatori. Nella fase di maturità, da un lato c'è l'esigenza di minimizzare i costi totali, dalla altra parte l'affermarsi di una strategia di nicchia o di "grandi volumi" spingono l'impresa a concentrare i propri sforzi su poche attività. L'integrazione verticale si riflette sia sui costi di produzione, sia sulle modalità di creazione di valore per il cliente, sia infine sul grado di controllo.
chel'impresa ha delle dinamiche competitive di tipo verticale orizzontale. I vantaggi dell'integrazione verticale sul piano dei costi si manifestano con l'integrazione di attività di una filiera produttiva realizzate all'interno dell'impresa, l'integrazione permette di controllare quelle attività che maggiormente risultano cruciali per la determinazione del valore finale del prodotto. L'impresa può essere spinta a intervenire in attività della filiera a monte o a valle rispetto a quelle di origine, dall'intento di controllare la concorrenza nel proprio mercato. L'integrazione verticale può diventare la soluzione più conveniente quando il distributore ha elevato potere nel suo mercato, controllando eventuali comportamenti distortivi. Gli svantaggi dell'integrazione verticale comprendono dal punto di vista dei costi transazionali, quei costi di amministrazione o di coordinamento delle attività.attività realizzate all'interno dell'impresa. Questi costi sono chiamati da Milgrom e Roberts "costi di influenza (influence costs)". Si tratta dei costi sostenuti dalle diverse unità organizzative al fine di orientare a loro favore l'allocazione delle risorse. Quanto più la struttura organizzativa è complessa e articolata, tanto più i costi influenza sono elevati. Con le forme contrattuali di quasi-integrazione verticale, l'impresa può stabilire con il proprio fornitore o cliente una relazione di lunga durata attraverso un idoneo contratto. Nella relazione verticale verso valle, il franchising rappresenta una forma importante e diffusa di integrazione contrattuale. Sulla base di questo contratto, un soggetto franchisor garantisce la fornitura dei propri prodotti o servizi a un altro franchisee che si impegna a distribuirli in esclusiva, impegnandosi nei loro confronti a rispettare una certa politica di prezzo nel mercato.La strategia di diversificazione è l'insieme di azioni a sviluppare la presenza competitiva in una molteplicità di settori non necessariamente correlati. Può essere attuata in maniere diverse: attraverso crescita interna, cioè sviluppando nuovi prodotti o servizi all'interno dell'azienda stessa, o attraverso crescita esterna, cioè acquisendo altre aziende o creando partnership strategiche. La diversificazione può essere una strategia efficace per ridurre il rischio e sfruttare nuove opportunità di mercato.