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PARTE I.

LA STRATEGIA NEL SISTEMA IMPRESA.

CAPITOLO I.

IL SISTEMA IMPRESA E L' AMBIENTE COMPETITIVO.

1.1 L' impresa come sistema.

1.1.2 Gli elementi fondanti l' evoluzione del sistema impresa:

  1. il proprio patrimonio genetico;
  2. e la propria strategia di azione,

Il patrimonio genetico articola in:

  1. la visione e la missione che l’impresa intende perseguire;
  2. la traduzione di questa visione/missione in una strategia competitiva;
  3. il modello di generazione, sviluppo e utilizzazione delle risorse.

Il patrimonio genetico comprende gli aspetti che caratterizzano l' impresa al momento del suo avvio e successivamente nei vari stadi del suo sviluppo. Esso è costituito da tre componenti le cui caratteristiche evolvono nel tempo:

  1. la spinta imprenditoriale;
  2. le risorse tangibili e intangibili disponibili;
  3. le relazioni che l' impresa è in grado di attivare al suo interno e con attori esterni.

Il sistema impresa è autopoietico, ossia è un sistema che evolve a partire da se stesso. In quanto sistema autopoietico, l’impresa ha due proprietà apparentemente contrastanti: è aperta, poiché scambia risorse con l' ambiente di cui è parte; è chiusa, poiché è in grado di mantenere relativamente stabile la propria organizzazione, autofecondandosi cioè dei risultati della propria stessa produzione.

1.1.3 La preparazione del sistema impresa e lo scambio con l’ ambiente.

L' evoluzione del sistema impresa non è il risultato della sola apertura allo scambio con l’ ambiente. L' evoluzione è il risultato della metabolizzazione di quelle energie all’ interno dell’ impresa, realizzata attraverso la particolare configurazione del sistema impresa; è basata, quindi, sul suo equilibrio interno.

1.1.4 Gli obiettivi del sistema impresa:

  1. il raggiungimento dell’equilibrio economico;
  2. l’ arricchimento del patrimonio di risorse disponibili;
  3. il rafforzamento della capacità di utilizzazione delle risorse disponibili.

Questi tre fattori non costituiscono solo le condizioni che l’ impresa deve assolvere per poter soddisfare gli obiettivi specifici dei suoi stakeholders. Rappresentano anche il punto di riferimento per individuare concretamente l’ equilibrio tra tali obiettivi specifici.

1.2 L’ impresa come sistema "sostenibile".

1.2.1 Il concetto di sostenibilità

L' impresa sostenibile è un’ impresa che nell’ attuare il proprio modello di crescita riesce a soddisfare in maniera equilibrata gli obiettivi di tutti i suoi stakeholders interni ed esterni.

Attraverso un certo insieme di scelte strategiche e di comportamenti operativi, essa evolve rispettando nel tempo tre condizioni consistenti: la creazione, in condizioni di equilibrio finanziario, di valore economico adeguato rispetto al livello di rischi assunti;

2.

l' ottimizzazione dell' impatto ecologico delle scelte aziendali, in particolare, di quelle relative agli investimenti strutturali, ai processi produttivi, all' utilizzazione dei materiali, alla configurazione dei prodotti, che più direttamente possono incidere sull' equilibrio dell' ambiente circostante.

3. la soddisfazione di tutti gli attori sociali, intesa come opportunità non solo di beneficiare della ricchezza economica che essi contribuiscono a creare, ma anche di trarre condizioni utili per il miglioramento della propria situazione professionale ed esistenziale.

L' approccio alla sostenibilità deve essere differenziato in relazione alle specificità settoriali e culturali delle imprese e graduale. Inizialmente, tende a sostanziarsi nella dichiarazione di valori fondamentali e nell' adozione di un codice di condotta verso i lavoratori e i principali interlocutori esterni. In una fase successiva, l' impresa dovrebbe tradurre i principi generali in obiettivi da perseguire attraverso specifiche linee di azione sia di medio sia di breve termine. I temi della sostenibilità dovrebbero, quindi, progressivamente confluire nel processo di progetto strategico dell' impresa e nella struttura dei processi di rendicontazione. Devono divenire, di conseguenza, anche i modelli di comportamento organizzativo e la struttura aziendale. Sette determinanti del valore economico dell' impresa possono essere in vario modo in...

  • gestione conoscenze
  • identificazione bisogni dei destinatari
  • desiderabilita' beni e servizi
  • stimoli emozionali
  • informazioni per la decisione
  • socializzazione delle pratiche
  • per sviluppo della qualita' della vita

1.2.2.1 Il Global Compact.

Il Global Compact intende promuovere una cittadinanza d' impresa responsabile in modo che il mondo del business contribuisca insieme alle istituzioni ai vari livelli alla individuazione di soluzioni alle sfide ambientali e sociali conseguenti la globalizzazione. Tale impegno deve manifestarsi all' interno dell' organizzazione aziendale attraverso l' inclusione dei valori di sostenibilità nella sua visione strategica, nella cultura organizzativa e nelle operazioni quotidiane. Raggiunto questo consolidamento interno, i progetti per la comunità e altre azioni a favore di soggetti esterni diventano un ampliamento naturale dei valori aziendali e non iniziative congiunturali, derivate dalla sensibilità di qualche singolo amministratore o dirigente. Il Global Compact definisce nove principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro e all' ambiente, a cui ne è stato aggiunto uno relativo alla lotta alla corruzione. Tali principi sono suggerite una serie di azioni per la loro attuazione concreta; è anche auspicata la costituzione all' interno delle imprese di strutture gestionali per la realizzazione di programmi attuativi e per l' integrazione dei principi nell' intera organizzazione aziendale e nel suo sistema di valori. Il Global Compact è costituito da un ufficio ad hoc direttamente collegato con sei agenzie delle Nazioni Unite. Attualmente al Global Compact partecipano circa 4000 imprese e altri soggetti economici in tutto il mondo; inoltre, vi fanno riferimento 80 reti di livello nazionale.

1.2.3.1 Il Global Reporting Initiative.

Il sistema Global Reporting Initiative fornisce un frame work standardizzato a livello internazionale per la misurazione e la comunicazione agli stakeholders delle performance aziendali con riferimento agli obiettivi di sostenibilità. Il GRI fornisce una struttura di indicatori, distinti in tre sezioni: economica, ambientale, sociale. Accanto agli indicatori ritenuti fondamentali (core), sono previsti alcuni additional relativi a questioni emergenti o che potrebbero non essere rilevanti per alcune tipologie di aziende. L'azienda sceglie su quali tematiche offrire informazioni relative al suo profilo e alle modalità di gestione e quali indicatori di performance economica, ambientale, sociale misurare.

1.3.1 L' ambiente rilevante per l' impresa.

1.3.1.1 I contenuti dell' ambiente rilevante e i suoi livelli di analisi.

L' ambiente è costituito da:

  1. un insieme di attori: sistemi che perseguono specifici obiettivi
  2. un insieme di condizioni che sono la risultante diretta o indiretta dei comportamenti degli attori e di fattori più generali

Gli attori e le condizioni che costituiscono l' ambiente assumono natura diversa ai vari livelli in cui esso si genera

impegnata. L’ uscita dal settore è scoraggiata nei casi in cui la presenza dell’ impresa in tale settore è funzionale alla sua posizione competitiva in altri;

3. l’ intervento di attori istituzionali. Il soggetto pubblico o altri stakeholders esterni sono generalmente interessati alla presenza dell’impresa nel settore per l’impatto positivo che essa può avere sul tessuto economico e sociale del territorio. In questa prospettiva, possono esercitare pressione sulla stessa impresa per impedirne l’uscita dal settore;

4. l’ azione di forze interne all’ impresa. L’ uscita dal settore, anche se giustificata sul piano economico e strategico, può essere osteggiata da quei soggetti che, da tale uscita vedrebbero diminuito il proprio ruolo aziendale.

La struttura di costo delle imprese.

L’ impatto sull’intensità della concorrenza dello squilibrio tra capacità produttiva nel settore e dimensione della domanda è influenzato dalla struttura dei costi tipica delle imprese nel settore. Nei casi in cui la leva operativa è alta (ovvero i costi fissi rappresentano la componente prevalente dei costi totali) e si manifesta un eccesso dell’ offerta totale rispetto alla domanda, ciascuna impresa è spinta a ridurre il prezzo di vendita del proprio prodotto, al fine di elevare il più possibile la riduzione della propria quota di mercato e, quindi, di propri volumi di produzione. Nel caso in cui i costi fissi sono una proporzione elevata dei costi totali, una riduzione anche limitata della quantità prodotta e venduta al di sotto del punto di equilibrio economico determina una perdita relativamente rilevante. Per l’ impresa, quindi, è essenziale evitare la riduzione della propria quota di domanda; a tal fine, essa trova accettabile una riduzione del prezzo di vendita (fino al livello in cui il margine di contribuzione rimane positivo). Al contrario, nei settori dove gran parte dei costi hanno natura variabile, l’ impresa può sostenere meglio la riduzione della produzione, soprattutto se riesce a mantenere relativamente stabile il prezzo.

Il grado di differenziazione del prodotto/servizio.

L’ intensità della concorrenza nel settore è correlata con il grado di differenziazione che caratterizza i prodotti offerti nel settore. Prodotti tra loro concorrenti poco o affatto differenziati sono considerati dal mercato come (quasi) perfetti sostituti e, quindi, scelti soltanto (a parita di penetrazione distributiva) in funzione del loro prezzo. Al contrario, la possibilità di differenziare il proprio prodotto permette all’ impresa di occupare uno spazio di mercato meno sensibile alla dimensione del prezzo e, di solito, più ampio nonostante che, almeno per il periodo iniziale, risulti al prodotto “altratt degli altri operatori. La differenziazione è essa stessa una modalità per competere, tra cui l’utilizzazione incide sui costi dell’ impresa, se non sempre l’ opportunità di attenuare, tra l’altro, un effetto netto positivo sulla redditività.

Le modalità in cui si manifesta l' intensità della concorrenza.

L’ intensità della concorrenza che caratterizza un determinato settore in una certa fase storica può essere valutata attraverso l’ osservazione dei comportamenti posti in essere dalle imprese, in particular da quelle che occupano le posizioni di leadership. Il primo di questi comportamenti riguarda la determinazione dei prezzo. In generale, le cambiamenti dei prezzi rappresenta un indicatore di una concorrenza piuttosto efervescente; a condizione che le imprese non attuino tale cambiamento in maniera coordinata. Il ripetuto lancio di nuovi prodotti o di significative innovazioni di quelli esistenti costituisce un’ altra politica fortemente competitiva che è in molti casi accompagnata dall’estensione della gamma di prodotti offerti e dallo sviluppo di sevizi aggiuntivi. Una terza modalità di confronto competitivo riguarda la comunicazione. L’ incremento degli investimenti in comunicazione, il lancio di nuove campagne pubblicitarie e promozionali sono indicatori di una forte concorrenza. Attraverso la comunicazione, le imprese cercano di distinguere il proprio prodotto da quello dei concorrenti, rafforzarne il posizionamento e aumentarne il valore percepito dalla domanda. I forti investimenti in comunicazione sono indicatore di elevata concorrenza sopratutto nei settori che hanno superato le fasi iniziali del ciclo di vita. In questi ultimi, infatti, un’ elevata spesa in comunicazione è normalmente giustificata dalla esigenza di far percepire alla domanda potenziale il nuovo prodotto e sviluppare un mercato ancora in via di formazione. Infine, la concorrenza può manifestarsi, facilitando l’ accessibilità al proprio prodotto. In questo senso, si assiste all’ attivazione di forme distributive innovative e allo sviluppo di particulari relazioni con le strutture distributive esistenti. Un esempio della notevole intensificazione della concorrenza nel settore bancario, in seguito alla liberalizzazione del settore, è stata la proliferazione degli sportelli bancari.

4.3 La minaccia di nuovi entranti.

Gli effetti della pressione dei nuovi entranti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
82 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Manulela91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Caroli Matteo.