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TIMBRO:
6. è un elemento fisiologico, difficilmente modificabile in quanto innato.
Definiti tutti gli elementi del sistema vocale, possiamo dire che:
Le qualità paralinguistiche dipendo da:
FATTORI BIOLOGICI
• come ad esempio sesso, età.
FATTO SOCIALI:
• come ad esempio cultura, provenienza, posizione sociale.
FATTORI DI PERSONALITA’
• ad esempio depresso, euforico, ansioso.
FATTORI TRANSITORI:
• ad esempio emotività, situazioni, contesto.
3) IL SISTEMA PROSSEMICO: riguarda il comportamento nello spazio
GESTIONE
Nel sistemo prossemico l’elemento fondamento è la e il
COMPORTAMENTO NELLO SPAZIO di ogni individuo. Ci riferiamo:
alla distanza tra gli interlocutori.
• l’orientazione ossia la posizione reciproca delle persone.
• il modo di muoversi nell’ambiente.
• l’organizzazione dello spazio e degli oggetti in relazione allo spazio e agli
• interlocutori. Gli oggetti diventano elementi di nostra apparenza che tendono a
marcare il territorio. Li dove l’individuo non ha la possibilità di “allungarsi”
interviene l’oggetto delimitando il campo. 19
Appunti di Enrico Montagna
Fondamentale: nell’ambito della prossemica BOLLA
è la cosiddetta
INDIVIDUALE: una sfera di circa un metro appartenente ad ognuno di noi dove
nessuno entra a meno che non si autorizzato. Una sorta di spazio intimo !
ZONE:
A tal proposito, quindi possiamo distinguere nello spazio diverse
ZONA INTIMA:
• una zona dai 0 a 50 cm. Implica condizioni di intimità, familiarità,
seduzione, condivisione, segretezza.
ZONA PERSONALE:
• da 50 cm a 120 cm. Questa zona si lega a situazioni
informali come ad esempio un saluto tra conoscenti. In questa zona assume
notevole importanza la MICROCINESICA ovvero si da importanza all’espressioni
visive.
ZONA SOCIALE:
• da120 cm a 240 cm. Questa zona prevede rapporti formali di
comunicazioni, si lega a contesti emotivi come ad esempio la diffidenza (fermata
al pullman o in ascensore). L’aspetto affettivo viene accantonato infatti si parla di
NEUTRALITA’ AFFETTIVA.
ZONA PUBBLICA:
• dai 2,40 cm in poi. In questa zona, i toni e i volumi sono alti
per creare un andamento non monotono. La comunicazione non verbale viene
molto sottolineata poiché Li dove non c’è una condizione affettiva che
predispone bene l’interlocutore allora l’empatia, il tono , la c.n.v aiuta
l’interlocutore ad aprirsi.
Come difendiamo il nostro spazio ? Ad esempio in ascensore.
L’ individuo difende il proprio spazio attraverso la famosa Bolla Individuale. Sia
OGNUNO DI NOI HA UNO
nelle relazioni formali che nelle relazioni informali
SPAZIO DA GESTIRE.
Vi sono diverse tipologie di Spazi:
Il modo in cui è organizzato lo spazio sociale può determinare “a monte“ il
2 tipologie di spazi:
comportamento comunicativo. Infatti possiamo distinguere
SPAZI CENTRIFUGHI:
• sono quei spazi che mantengono le personale in
isolamento reciproco (es. stazione ferroviarie). Il luogo non offre al livello fisico,
delle strutture o contesti che permettono agli individui di creare iterazioni con i
suoi simili.
SPAZI CENTRIPETI:
• sono quella tipologia di spazi che favoriscono incontri e
socialità tra gli individui (bar, ristorante) 20
Appunti di Enrico Montagna
Volendo fare una sorta di parallelismo, possiamo dire che anche a livello aziendale
SPAZIO
la parola assume particolare importanza. Più spazio significa più lusso
(azienda di divani). Più spazio significa più comodità, più confort (azienda
compagnia aree), La parola spazio conferisce al consumatore uno status
benessere.
Altro, elemento fondamentale nel sistema prossemico è:
L’ORIENTAZIONE è la modalità di collocarci nello spazio rispetto ad un altro
individuo. Vi sono due FORME DI ORIENTAZIONE ( !! per la nostra cultura):
ORIENTAZIONE FRONTALE
• (faccia a faccia)
ORIENTAZIONE DI FIANCO
•
4) SISTEMA APTICO - attiene al contato fisico dei soggetti della c.
Questo sistema aiuta ad individuare l’insieme delle azioni di contatto che possono
intervenire tra gli interlocutori in un atto comunicativo ad esempio: mano a mano,
Toccare l’altro individuo influenza la natura e la
mano sulla spalla, carezza.
qualità delle relazione ed esprime diversi atteggiamenti interpersonali.
Come abbiamo detto, il sistema aptico individua diverse azioni/forme di contatto.
2 FORME DI CONTATTO:
A tal proposito possiamo distinguere
CONTATTO FRONTALE:
• riguarda la spera dell’intimità ed è data dalla distanza
inferiore a quella di un braccio teso
CONTATTO LATERALE:
• riguarda uno stretto contatto fisico come ad esempio
prendersi a braccetto o per mano.
5) SISTEMA CRONEMICO attiene alla dimensione temporale
- individui percepiscono e usano il
Il sistema cronemico definisce il modo in cui gli
tempo per organizzare le proprie attività e per scandire la propria esperienza. E’
ritmo personale.
chiaro che ogni individuo è portatore di uno specifico Inoltre
l’aspetto del tempo è differente a seconda delle cultura. Si possono avere culture
lente (orientale) oppure cultura veloci (come quella occidentale)
Nell’ambito del sistema cronico si deduce che la comunicazione tra soggetti che
hanno ritmi biologici (distinzione tra uomo e donna), culturali (cultura veloci e lenti)
e psicologiche differenti può provocare distonie.
A tal proposito possiamo fare delle differenze tra:
SISTEMA MONOCRONICO: tipico della sfera maschile
• meno flessibile, tempo
vettoriale, orientato all’azione e alla segmentazione della comunicazione in unita
standardizzate
SISTEMA POLICRONICO: tipico della spera femminile
• più flessibile, orientato
alla relazione e al contesto.
In base alla tipologia di sfera bisogna entrare in SINCRONIA COMUNICATIVA nel
intento di instaurare un flusso comunicativo con il nostro interlocutore. 21
Appunti di Enrico Montagna
6) IL SISTEMA VESTEMICO: riguarda la dimensione estetica
Il sistema vestemico attiene all’apparenza fisica in relazione all’abbigliamento e agli
ornamenti (tatuaggi, acconciature) indossati da ogni individuo. L’apparenza fisica
costituita da abbigliamenti e ornamenti contribuisce alla creazione dell’immagine di
sé in funzioni dei diversi rapporti: interpersonali, intimi, pubblici. Ogni cultura
VALORE
attribuisce un diverso al modo di vestirsi, di indossare oggetti, truccarsi,
tale da influenzare l’interazione. Esempio (se vado a un matrimonio indiano mi
devo vestire e acconciare diversamente rispetto ad un matrimonio italiano)
SEGNALI DEL CORPO:
Detto ciò, possiamo riassumere i
Il paraverbale, cioè i La mimica, cioè i segnali La postura, cioè i segnali
del viso (sorriso, del busto, delle gambe e
segnali della voce (voce sopracciglie aggrottate, dei piedi (accavallare le
acuta, parlare ecc.) gambe, busto proteso in
velocemente, ecc.) avanti, ecc.)
I segnali automatici, come La gestualità, cioè i segnali
I SEGNALI DEL
l’arrossire, il sospirare, il delle braccia e delle mani
CORPO
sudare, la dilatazione della (grattarsi, stare a braccia
pupilla conserte, ecc.)
Il contatto fisico: la pelle I segnali sociali, come La prossemica: la distanza,
calda, fredda, sudata l’abbigliamento, la cosmesi vicinanza con
l’interlocutore
LE FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE
Gestione della situazione sociale: riguarda il messaggio non verbale che
• rafforza o contrasta messaggio verbale;
Autopresentazione: tramite “segnali”;
• Comunicazione degli stati motivi: espressioni facciali, postura, gestualità,
• spazi;
Comunicazione degli atteggiamenti: riguarda l’approvazione o meni di un
• contenuto del messaggio;
Controllo del canale: riguarda azioni per il controllo del canale verbale (lo
• sguardo regola i turni di parola). 22
Appunti di Enrico Montagna
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Gli assiomi della comunicazione definiscono <<alcune proprietà semplici della
comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali>> Ci atteniamo
Pragmatica della comunicazione umana di Watzlawick - Helmin e Beacon.
alla DOGMI
In particolare, gli assiomi possono essere definiti come dei (vanno presi
per veri, non dimostrati) importanti per definire le successive teorie della
comunicazione.
Quando parliamo di comunicazione, è necessario fare una piccola premessa che
2 ELEMENTI:
consiste nell’andare a definire
- DEFINIZIONE DELL’ IDENTITA’ ossia definiamo noi stessi. Questa definizione
implica la;
- DEFINIZIONE DELLA RELAZIONE
Questa definizione/premessa è necessario perché la Pragmatica della
comunicazione prendere come riferimento il modello dialogico-relazionale, il quale
si sofferma proprio su questi due elementi (oltre che sul feedback)
Vi sono 5 ASSIOMI:
1° ASSIOMA: “Non si può non comunicare” ovvero chiunque si trova in una
situazione sociale (iterazioni con i nostri simili) sarà sempre la sorgente di un flusso
informativo indipendente dalle nostre intenzioni, dall’efficacia dell’atto
comunicativo oppure dalla comprensione reciproca. Questo significa che l’uomo si
trova sempre a comunicare all’interno di un sistema. Ogni non comportamento
sarà sempre un comportamento, ogni tentativo di non comunicare sarà sempre un
atto comunicativo (se sto in silenzio, voglio comunicazione che mi sto ritraendo e
quindi comunico di non voler comunicare).
Vi sono 3 risposte ci fanno capire che non possiamo non comunicare:
RIFIUTO DELLA COMUNICAZIONE: prevede che il soggetto A si rivolge al
• soggetto B dicendo di non voler comunicare. Questo modo di agire può risultare
imbarazzate. Ad ogni modo, il soggetto A non è riuscito ad evitare una relazione
con il soggetto B in quanto ha comunicato di non voler comunicare.
SINTOMO: è un contesto in cui noi simuliamo una situazione non reale per far si
• che l’interlocutore interrompa l’atto di comunicazione. Ad esempio: far finta di
parlare al telefono, far finta di dormire.
SQUALIFICA: si ha quando un soggetto cerca invalidare i contenuti offerti dal
• nostro interlocutore attraverso varie tecniche: cambiare discorso, dire frasi
incompleti. Quindi il sogg utilizza delle tecniche per costringere l’interlocutore ad
abbandonare il campo 23
Appunti di Enrico Montagna STUDIARE LA
Quindi nell’ambito della comunicaz