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I PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE
1. Premessa
Fra comunicazione e decisione sussiste un vincolo strumentale, la prima è funzionale alla
seconda; è anche vero che la comunicazione è efficace se risponde a principi generali e
possiede requisiti qualitativi. Principi e requisiti sono distinti tra la prospettiva dell’utilizzatore
di informazioni e quella dell’emittente; in entrambi i casi, essa è ispirata ad un postulato
utilitaristico. Vi sono casi in cui a comunicazione utile per l’emittente non risponde alle
esigenze del destinatario.
2. Il principio utilitaristico
La comunicazione aziendale è ispirata da un postulato, una regola di comportamento. Sia che
riguardi il soggetto che emette la comunicazione, sia quello che la riceve, l’interesse è
commisurato all’utilità delle stesse informazioni, ossia alla capacità di rivelarsi strumentali al
conseguimento delle finalità prefissate. La comunicazione sarà più utile quanto più agevolerà
il raggiungimento degli obbiettivi.
A) Utilità per il soggetto emittente: L’azienda che invia informazioni trae utilità dalla
comunicazione, quando quanto trasmesso influisce sulle decisioni degli interlocutori,
condizionando il comportamento a suo favore. Al variare del caso, varieranno i requisiti
e le caratteristiche qualitative delle informazioni trasmesse.
B) Utilità per il destinatario: I destinatari traggono vantaggio dalle informazioni trasmesse,
quando esse vengono utilizzate a supporto delle proprie decisioni. La comunicazione è
utile quando le informazioni trasmesse posso aiutare le decisioni e il raggiungimento
dei fini per cui agiscono.
È necessario identificare i principi generali della comunicazione aziendale: i requisiti qualitativi
che le informazioni devono possedere per dimostrarsi utili variano a seconda che la
comunicazione sia considerata nell’ottima dell’azienda o dei destinatari. Si considerano di
seguito i principali requisiti qualitativi e i principi generali.
3. I requisiti qualitativi della comunicazione nell’ottica del destinatario
Affinché le informazioni contribuiscano ad identificare l’azione che consente di raggiungere gli
obbiettivi prefissati, essa deve possedere alcuni requisiti qualitativi basilari per il
soddisfacimento dei bisogni conoscitivi. I requisiti variano a seconda dei soggetti destinatari
(soggetti interni ed esterni all’azienda).
- Disponibilità, accessibilità e tempestività: La disponibilità è una condizione per
l’utilizzo delle informazioni trasmesse. La disponibilità è correlata alla loro
accessibilità in termini di costo, implicito o esplicito. Il grado di accessibilità è legato
alla sua onerosità alla propensione del destinatario di sostenere costi per ottenere
informazioni. La tempestività è la puntualità dell’informazione rispetto alle proprie
esigenze.
- Pertinenza, rilevanza e completezza: Un’info deve essere pertinente con le esigenze
conoscitive del destinatario, ossia soddisfare le sue attese. Un’info deve essere
rilevante, il destinatario deve essere disposto ad utilizzare l’informazione per la scelta
e a sopportare sacrifici per acquisirla. La rilevanza è proporzionale alla significatività, al
peso e all’influenza esercitabile nell’identificazione del comportamento per raggiungere
gli obbiettivi. Rilevanza e completezza sono legate: da un lato, la rilevanza sopperisce
alla completezza se non è possibile o conveniente acquisire tutte le informazioni utili;
dall’altro la rilevanza si sostituisce alla completezza, quando la numerosità di
informazioni ne compromette la chiarezza, in questo caso si preferisce rinunciare alla
completezza.
- Comprensibilità, chiarezza ed esaustività: Solo informazioni comprensibili possono
essere utilizzate proficuamente. La comprensibilità è funzione di preparazione e
completezza dei fruitori, nonché del codice impiegato. La comprensibilità è anche
funzione di chiarezza ed esaustività. La chiarezza impedisce che ci siano elementi di
ambiguità. L’esaustività permette di capire il contenuto senza il bisogno di ulteriori
informazioni.
- Verità e verificabilità: La verità è la capacità delle informazioni di dimostrarsi aderenti
alla realtà; più la descrizione è esatta, minore sarà il rischio di attuare scelte non
convenienti. Un’informazione è vera quando descrive esattamente come stanno le
cose. La verifica della verità è problematica, in quanto: la verità ha valenza relativa; la
verità presenta difficoltà di accertamento a causa di asimmetrie informative, limitata
disponibilità e accessibilità alle fonti; la verità è valida solo per informazioni di fatti già
manifestati.
- Correttezza: Un’informazione è corretta, quando prova di rispettare regole e norme
per salvaguardare l’attendibilità. La correttezza è relativa da un lato dalla prospettiva
dell’emittente, dall’altro dalla prospettiva del destinatario: un messaggio corretto per
uno dei due, può non esserlo per l’altro.
- Neutralità, imparzialità, obbiettività ed oggettività: Affinché una decisione identifichi
una scelta ottimale, le informazioni devono essere neutrali, cioè imparziali e non
distorte. Vi è un problema: l’azienda comunica con una pluralità di soggetti con specifici
obbiettivi, ma fabbisogni informativi differenti, che devono essere soddisfatto
attraverso la stessa informazione e lo stesso messaggio: quindi la neutralità implica
l’imparzialità; la neutralità si riferisce all’obbiettività, l’azienda può divulgare
informazioni distorte da una visione soggettiva di sé stessa, mentre il destinatario
necessita di elementi di valutazione oggettivi.
4. I principi generali della comunicazione nell’ottica del destinatario
Le informazioni divulgate non presentano sempre i requisiti qualitativi illustrati, ma solo nella
misura in cui l‘azienda si attiene a principi generali: un insieme di linee-guida, il cui rispetto
permette che le informazioni trasmesse siano utili ai destinatari. Non sempre i fini dell’azienda
con la comunicazione sono conciliabili con le esigenze conoscitive dei soggetti cui si rivolge;
in alcuni casi le divergenze necessitano un intervento autoritativo a tutela dei più deboli, ossia
i destinatari.
1) Il principio di economicità: i requisiti di disponibilità, accessibilità, tempestività,
pertinenza, rilevanza e completezza sono riconducibili al principio di economicità, a
favore dei destinatari delle informazioni. Le informazioni sono per gli interlocutori dei
beni economici, per il soddisfacimento di fabbisogni conoscitivi e comportano il
sostenimento di oneri. L’azienda deve subordinare la comunicazione a tale principio a
favore del destinatario, accrescendo il divario tra utilità cedute per l’acquisizione di
informazioni (accessibilità) e utilità ottenute dalla disponibilità (tempestività,
pertinenza, rilevanza, completezza). L’azienda deve colmare le asimmetrie informative,
rendendo disponibili le informazioni nei tempi e modi adeguati alle esigenze dei
soggetti con cui interagisce; questo può essere in contrasto con le esigenze proprie
dell’azienda.
2) Il principio di trasparenza: I requisiti della comprensibilità, chiarezza ed esaustività sono
riconducibili al principio di trasparenza. Il suo obbiettivo è assicurare che le
informazioni comunicate veicolino efficacemente il messaggio contenuto, impedendo
che risulti ambiguo o confuso. Da un lato, i requisiti permettono al destinatario di
accrescere la probabilità di conseguire i fini prefissati: perché il messaggio è chiaro e il
destinatario ha potuto comprenderne il contenuto; dall’altro, contribuisce a rendere più
efficiente l’assunzione di decisioni, riducendo i costi connessi all’interpretazione del
significato. Non sempre la trasparenza della comunicazione favorisce l’azienda.
3) Il principio di attendibilità: I requisiti della correttezza, neutralità, ed altri rispondono al
principio di attendibilità. Il suo obbiettivo è assicurare che i messaggi forniscano una
descrizione fedele della realtà che rappresentano. È attendibile l’informazione priva di
errori e pregiudizi forvianti per le valutazioni dei destinatari. Esso condiziona l’efficacia
della comunicazione rispetto al destinatario.
5. I requisiti qualitativi della comunicazione nell’ottica dell’azienda
L’azienda subordina il proprio agire ad un criterio di utilità in termini di convenienza
economica. L’azienda ricerca la più conveniente correlazione tra bisogni e beni economici, per
il più efficace perseguimento delle proprie finalità. È possibile raggruppare i requisiti
qualitativi in due classi:
1) I requisiti della comunicazione rivolta agli organi di governo: L’azienda è emittente e
destinatario della comunicazione. Al suo interno si sviluppano flussi informativi che
permettono il coordinamento dei comportamenti per la più efficace realizzazione degli
obbiettivi. La comunicazione interna pone in contatto i diversi organi aziendali,
aggiorna le conoscenze possedute, comunica direttive e piani, consentendo il confronto
dei risultati conseguiti. La comunicazione interna deve possedere i requisiti qualitativi
che la rendono utile per il destinatario. Le informazioni devono essere: chiare, non
distorte, rilevanti, veritiere e correte per supportare le fasi di decisione, di
trasmissione degli ordini e di controllo. La comunicazione interna può essere falsata dal
prevalere di esigenze individuali in contrasto con l’obbiettivi di continuità aziendale.
2) I requisiti della comunicazione rivolta a soggetti terzi: L’obbiettivo della comunicazione
a terzi è condizionarne i comportamenti a proprio favore. La sua utilità è commisurata
alla capacità delle informazioni di ottenere l’assenso necessario a orientare e
determinare gli atteggiamenti dei destinatari. Diventano prioritari i requisiti di
persuasività, comprensibilità, credibilità, specificità dei contenuti in relazione alle
esigenze conoscitive.
- Persuasività: Per suscitare consenso e apprezzamento per condizionare i
comportamenti, le informazioni devono essere convincenti; esse devono indurre
il destinatario a riconoscerne la validità dei contenuti. È il motivo per cui l