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Cosa accade con la domanda che aumenta?
Se la domanda cresce, cioè si sposta sulla destra, si allarga lo spazio di domanda potenziale, perché la domanda passa da 2000 a 2300; quindi lo spazio diventa di 799. Uno spazio così ampio fa sì che può entrare uno efficiente come noi, perché è oltre il DME e oltre 500, e quindi può entrare in piena efficienza; se entra ed iniziamo una guerra dei prezzi tutti e due poi li riportiamo alla concorrenza perfetta, e non ci guadagna nessuno; noi non ci guadagniamo più il mostro prezzo limite.
Quindi come facciamo ad affrontare questa situazione?
Alcuni potrebbero dire di spingere la produzione da 1501 a 1801, avanziamo di 300 unità; è una giusta risposta, se però la produzione fosse completamente reversibile. Se noi abbiamo il nostro impianto per 1501, una volta che abbiamo scelto l'impianto ci muoviamo.
sarebbero potute essere acquisite da Fiat, che avrebbe potuto aumentare la sua produzione e ridurre i costi. In questo modo, Fiat avrebbe potuto mantenere la sua posizione di oligopolista e continuare a ottenere profitti. Inoltre, Fiat avrebbe potuto cercare di diversificare la sua produzione, introducendo nuovi modelli di auto o espandendosi in altri settori correlati. Ad esempio, avrebbe potuto iniziare a produrre veicoli commerciali o macchinari agricoli. Un'altra strategia che Fiat avrebbe potuto adottare sarebbe stata quella di cercare di aumentare la domanda di auto nel mercato. Ciò avrebbe potuto essere fatto attraverso campagne pubblicitarie, offerte speciali o miglioramenti nella qualità dei prodotti. Infine, Fiat avrebbe potuto cercare di espandersi a livello internazionale, cercando nuovi mercati in cui vendere le sue auto. Questo avrebbe potuto ridurre la dipendenza dal mercato interno e aumentare le opportunità di vendita. In conclusione, Fiat avrebbe avuto diverse opzioni per affrontare la situazione di oligopolio e costi crescenti. Tuttavia, la scelta delle strategie dipenderebbe da vari fattori, come la disponibilità di risorse, la concorrenza nel mercato e le preferenze dei consumatori.ecc., non poteva competere con la 127 (che era il segmento C di allora della Fiat) che era fatta con grande economia discala e grande divisione del lavoro, le loro macchine erano più belle, ma costavano anche molto di più. Quindi, segmentavano la domanda, cioè erano più in parallelo gli impianti. Se parliamo di spilli: facciamo entrare dei produttori di spilli che fanno la capocchia a rombo di legno, esagonale di marmo,..; quindi differenziano un po' il prodotto e quindi possono ottenere un prezzo più alto, sufficiente a coprirgli i maggiori costi di produzione che hanno, perché hanno minore extend of the market (quindi divisione del lavoro). È chiaro che se ad un certo punto iniziamo una guerra di prezzo, cioè fintanto che la Fiat 127 che veniva circa 4 milioni, e l'Abarth che veniva 5 milioni e mezzo, cioè fintanto che la differenza era del 20-30% in più ci stava sul mercato; se Fiat avesse voluto uccideregli altri piccoli potrebbero abbassare il prezzo ad un livello bassissimo, anche se c'era molta qualità avrebbero sofferto molto sul mercato. All'inizio andavano bene tutti: uno grande e tante piccole di nicchia che chiudono gli spazi restanti del mercato (poi sappiamo che Fiat se le è comprate). Qual è il rischio di questo modello? È il rischio che uno di questi, sia A, B o C, ad un certo punto decida di non essere più un entrant accomodante, ma voglia fare l'entrant aggressivo, cioè decida di dire: sono A, ho 100 di mercato, di produzione, c'è ancora questa domanda potenziale, me la prendo, e divento io grande; cioè diventa un incumbent. Alfa Romeo e Lancia ci stavano pensando, così Fiat si è fiondata a comprarle. A quel punto era talmente più grande che era impossibile, la DME era aumentata tantissimo. Oppure un altro rischio è che questo gioco non lo faccia direttamente A, ma Adiventa una testa di ponte per un’impresa moltogrande (che quindi ha già una DME ammortizzata) che entra su quella fascia di mercato e ci mangia 499.
Nel 1985 Alfa Romeo era pubblica (era considerata auto sportiva per eccellenza), mentre l’auto di massa era fatta dal privato; hanno fatto un’offerta di pubblico acquisto e sono state due le imprese che si sono spaventate: uno era Fiat e l’altra era Ford. Ford perché i beni sono anche pezzi di storia, non sono semplici oggetti, i beni brand hanno della storia; l’Alfa Romeo è stata una marca che ha vinto tantissime gare, faceva auto di eccellenza; Henry Ford, che aveva creato la fabbrica più grande del mondo, diceva che ogni volta che passa un’Alfa Romeo si toglieva il cappello; per confermare quanto gli americani amassero questo marchio.
I brand, i marchi, non hanno solo pubblicità, hanno anche storia, e certe nazioni, certi popoli sono molto più affini a
queldeterminato brand; non a caso dagli anni '80 in poi per qualsiasi modello di Alfa c'era sempre il modello America. Per questonon è un caso che nel 1985, quando l'Alfa Romeo si pone in vendita sul mercato, la Ford si presenta subito. Alla fine vince Fiat;l'antitrust interviene, e Fiat si prende l'Alfa Romeo.
L'idea di Ford era non solo di comprare un brand straordinariamente amato dagli americani, ma di utilizzare l'Alfa Romeo neivari segmenti (come adesso si fa l'Alfa Romeo Giulia, lo Stelvio, la C4, ma fa anche la Mito, cioè auto di entrata su un segmentoper giovani), quindi di utilizzare Alfa Romeo (riprendendo il caso dalla figura, l'impresa A) come testa di ponte per entrare nelgrosso mercato della Fiat. È la stessa cosa che volevano fare i giapponesi quando hanno comprato la Rover in Inghilterra.
Quindi, questo gioco funziona perché se la domanda cresce ancora, va a 2005, io faccio entrare B,
cioè riempio la domanda con piccole medie imprese marginali; se la domanda una volta andata a 2003 torna a 2000, o a 2100, saltano per aria loro e non io. Queste si chiamano imprese buffer, imprese cuscinetto; sono imprese che entrano ed escono negli spazi lasciati dall'aumento di domanda una volta che l'oligopolista si è sistemato. Tuttavia i due rischi sussistono che uno diventi incumbent, o che faccia testa di ponte. Per far questo, se la domanda continua a rimanere stabile qua (vedi freccia verde sulla figura), io ne compro una, o due, e inizio a chiudere; quindi invece di cambiare il mio impianto da 1500 a 1800 acquisisco impianti, come ha fatto Fiat: con Alfa Romeo e Lancia andava quel volume di produzione di auto che era la dimensione minima efficiente per affrontare il mercato europeo, perché ormai in quegli anni il mercato non era più il mercato nazionale, ma era il mercato europeo (poi diventerà il mercato globale). Riassumiamo: abbiamovisto che data una domanda dobbiamo scegliere dove posizionarci; essendoci una dimensione minima efficiente (DME), quindi delle economie di scala date dall'organizzazione della produzione, noi non andiamo a coprire tutta la domanda per spuntare un prezzo di concorrenza che non ci consegna nessun profitto, ma andiamo a produrre più indietro, produciamo una quantità minore di quella potenzialmente coperta dalla domanda. Di quanto minore? Della nostra DME. Quindi se la domanda è 2000 e la nostra DME è 500 produciamo 1501, per lasciare uno spazio di 499, cioè il massimo spazio che noi possiamo lasciare senza che entri uno efficiente come noi. Cosa succede se la domanda si sposta? Lo spazio che abbiamo lasciato, sommato al nuovo spazio della domanda che si è spostata, permette l'entrata di uno efficiente come noi, perché diventata 799 (la DME è 500). Come possiamo fare? Una soluzione, introdotta da Modigliani, che abbiamo chiamato
imprese buffer, è far coprire questi spazi a tante piccole o medie imprese che ci coprono quel mercato, e quindi chiudendo quegli spazi in più non permettono l'entrata di un grande operatore, e quindi noi continuiamo a fare il nostro prezzo limite e ad avere i nostri profitti. Questa situazione è molto vantaggiosa per noi, perché se la domanda dovesse aumentare ancora, a 2400, ne entra un altro, se dovesse diminuire ancora ne esce uno. Qual è il problema? Che ci sono 2 rischi: o che uno di questi medi decide di diventare grande e di entrare nella fetta di 499+100, poi magari A compra anche B, e quindi di diventare grande come noi e di farci concorrenza; oppure che questo sia una testa di ponte per uno già grande come noi, di un altro Paese, altro stato, che utilizza la nostra impresa per entrare nel nostro mercato. Per evitare questo io posso acquisire, comprare una di questi, ma lo posso fare solo una volta che la nuova domanda che siè spostata la considero come stabile, perché la domanda potrebbe anche addirittura andare indietro (indietro rispetto ai nostri2000). (lezione 4 maggio)
Abbiamo visto nel prezzo limite cosa succede quando la domanda aumenta, cioè si sposta verso destra; la domanda che aumenta, crea uno spazio affinché entri uno altrettanto efficiente come noi, ovvero con almeno la nostra DME. Avevamo lasciato 499, se aumentava di altri 500 vengono 999 di spazio e ne entra uno in piena efficienza. Questo genera un problema per la teoria del prezzo limite: qui il contributo di Modigliani, che ipotizza che per coprire questo spazio che si è aperto ‘impresaleader possa “sopportare” l’entrata di piccoli operatori non altrettanto efficienti come lei, che vanno a chiudere gli spazi rimanenti tra il vecchio prezzo limite ed il nuovo spazio che si è aperto. Ad esempio, nel settore delle auto Fiat “permetteva” a Lancia, Alfa Romeo, Auto Bianchi,
Abarth, ecc., di andare ad occupare degli spazi. "permetteva" nel senso che non avviava unalotta di prezzo oltre confine, quindi nel nostro ciclo di vita del prodotto l'incumbent permette all'entrant di rimanere unentrant accomodante.Perchè abbiamo fatto questo? Perchè io, aumentando la produzione, vado a subire dei costi crescenti; ricordiamo che la culp,costi unitari di lungo periodo, sono i livelli di attivazione, e quindi una volta che ho scelto il mio impianto quello mi devo tenere.Non riesco a seguire la domanda all'infinito.Per rafforzare questo concetto ed introdurne degli altri, vediamo cosa avviene quando la domanda si ritrae.Questa è la curva del prezzo limite classica: abbiamo la domanda a 2000, siamo andati a produrre 1501 (2000-1500+1); esiamo in perfetto vantaggio col massimo del prezzo limite, lasciando 499.Cosa accade se la domanda si ritrae (cioè va a 1600)?O addirittura si ritrae ancora (va a 1400)?**Sequindi va a 1600 diminuisce il nostro prezzo limite, e quindi abbiamo questo livello di prezzi, molto basso; siamo qui già vicini al prezzo di concorrenza, ma addirittura qua (linea in corrispondenza di 1400) va ancora minore rispetto al nostro impianto.