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Estratto del documento

CORSO ECONOMIA INDUSTRIALE

Prof. Elena Argentesi

Periodo di lezione: dal 23/09 al 17/12

Orario lezioni:

  • Che - Giovedì 16-19
  • Venerdì 9-12

Interruzione l'ultima settimana di ottobre e le prime due di novembre (si riprende giovedì 18)

Modalità d'esame:

  • Due prove parziali (inizio novembre e primo appello di gennaio)
  • In alternativa, esame totale negli appelli delle sessioni ordinarie
  • Prova scritta (stessa struttura per parziali e totale):
    • Domande a risposta multipla
    • Domande a risposta aperta
    • Esercizi

Programma del corso:

  • Parte 1: Concetti fondamentali - monopolio e potere di mercato
  • Parte 2: Oligopolio e strategie di prezzo e concorrenza
  • Parte 3: Relazioni contrattuali tra imprese
  • Parte 4: Giochi statici e dinamici - interazione strategica e deterrenza all'entrata
  • Parte 5: Fusioni e acquisizioni

Restrizioni di costo di Varietà e nei prezzi Comportamenti verticali legati alla produzione qualità del Concorrenza o predatorio: al prezzo prodotto nel e decisioni gli sviluppi monopolio sequenziali: recenti -prezzi, Comportamento quantità e i collusi scelte di prodotto Introduzione all'organizzazione industriale (Cap.1) Che cos'è l'organizzazione industriale? Studio di come imprese si comportano nei mercati Enfasi sui mercati di concorrenza imperfetta ---- Potere di mercato Analisi di un'ampia gamma di comportamenti, ad esempio: Fissazione dei prezzi Quali nuovi prodotti introdurre Decisioni sulla fusione fra imprese Scelta di metodi per attaccare o difendere mercati L'organizzazione industriale assume un punto di vista strategico di come le imprese interagiscono. Il ruolo degli economisti è sempre più importante e forte in questo mondo, soprattutto nel settore dell'Antitrust. Il metodo dell'organizzazione

industriale (come si studia l'economia industriale)

Come opera l'organizzazione industriale?

Fa uso degli strumenti della Teoria dei giochi (teorie basate sul metodo di interazione fra le imprese, validi soprattutto in un contesto di non perfetta concorrenza, la teoria dei giochi ci aiuta a prevedere cosa le imprese faranno in una condizione di interazione strategica).

Costruisce modelli: Astrazione (della realtà, si formulano teorie basate sull'astrazione, ovvero semplificazioni questo perché è impossibile catturare l'intera complessità della realtà).

Analisi empirica (uso della teoria per elaborare ipotesi sottoponibili a test, ad esempio) questo per:

  • Misurare le economie di scala.
  • Per sperimentare punizioni contro la collusione.
  • Per verificare azioni di deterrenza all'entrata.

Perché si studia organizzazione industriale?

Antica preoccupazione circa il potere di mercato.

Sherman antitrust act.

Bisogno di una normativa

antitrust già riconosciuto da Adam Smith

Gli eventi legati al mondo dell'antitrust più importanti sono:

Sherman Act (1890)

Sezione 1: vieta i contratti, intese e cospirazioni volte a restringere il mercato (cospirazioni, accordi fra imprese)

Sezione 2: rende illegale ogni tentativo di monopolizzare un mercato (fusione aziendale).

Tale atto poteva essere aggirato attraverso una

Clayton Act (1914)

Supera il cavillo delle fusioni e le regolamenta in maniera più importante il fenomeno delle fusioni per evitare e prevenire possibili monopoli.

Volto a prevenire il monopolio "prima della formazione"

Rende illegale pratiche "che potrebbero ridurre in maniera sostanziale la competizione o volte a creare un monopolio"

Federal Trade Commission fondata quello stesso anno (1914)

La Federal Trade Commission è un'agenzia governativa statunitense istituita nel 1914 a seguito della Federal trade commission act. Il suo compito principale è

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dipromuovere la tutela dei consumatori e l'eliminazione e la prevenzione di pratichecommerciali anticoncorrenziali, come il monopolio coercitivo.Prova d'intenzionalità̀ La legge non punisce la sola dimensione di una impresaModello Struttura, comportamento e performanceIl modello struttura-comportamento-performance (modello nato nel 1930) . "Spettro di variabilità" dei mercati, dalla competizione perfetta al monopoliopuro. Maggiore vicinanza al monopolio significa maggiore perdita di benesseresociale. Compito dell'OI secondo tale modello è di identificare i legami tra struttura dimercato (competizione/oligopolio/monopolio), il comportamento delle imprese(strategie di prezzo) e i risultati di mercato in termini di benessere (perditasecca).Le nuove tendenze: la Chicago school e oltreLa scuola di Chicago (anni 1970) . Sia motivi positivi che negativi possono portare ad un monopolio ad esempiouna migliore tecnologia. L'entrata

potenziale può disciplinare un monopolio (Bain, se le aziende possono entrare in un mercato dove c'è un monopolio il potere di mercato diventa limitato della leader).. Se la struttura del mercato è endogena. La casualità è difficile da determinare (la struttura del mercato determina il comportamento o viceversa?).

L'organizzazione industriale Post-Chicago. Grande attenzione ai comportamenti strategici (teoria dei giochi). La disciplina della competizione può fallire. Accurata analisi econometrica per stabilire le politiche corrette in casi concreti (Prezzi predatori, ondate di fusioni, Collusione).

La nuova organizzazione industriale (quella che studieremo). La nuova organizzazione industriale è un mix di vari aspetti:

  • Teoria per stabilire le politiche degli enti regolatori. Riconoscimento di un legame tra struttura di mercato e comportamento delle imprese

La moderna organizzazione industriale. Storia della politica della

concorrenza: UE

Trattato di Parigi (CECA), 1951: proibiva le barriere al commercio e le pratiche discriminatorie e restrittive. Obiettivi: accesso alle risorse, principio della libera concorrenza

Il trattato di Parigi è il predecessore dell'attuale normativa antitrust:

  • Art.65: Proibisce gli accordi distorsivi del libero scambio (art. 85 del trattato di Roma e art. 81 del trattato di Amsterdam).
  • Art.66 proibisce gli abusi di posizione dominante (art.86 del trattato di Roma e art.82 del trattato di Amsterdam)
  • Art.67: Concentrazioni e fusioni (regolamento 4065/89)

Trattato di Roma (1957) poi trattato di Amsterdam (1997) e trattato di Lisbona (2009)

Concorrenza come obiettivo "intermedio" per il benessere sociale, obiettivo dell'integrazione europea, obiettivi politici e sociali.

Pilastri principali della normativa sulla concorrenza in EU

  • Art.101 TFEU: Divieto di accordi anti-concorrenziali
  • Art. 102 TFEU: Divieto di abuso di posizione dominante

Regolamentazioni delle fusioni: le concentrazioni sono consentite qualora non siano tali da ostacolare la concorrenza effettiva.

Disciplina degli aiuti di stato: limitare le distorsioni alla concorrenza e allo scambio derivanti dai sussidi pubblici.

Quadro istituzionale in EU:

  • Principio di sussidiarietà: casi con significativi aspetti sovranazionali sono trattati dalla commissione europea (DG-Comp), gli altri dalle autorità della concorrenza nazionale.
  • Gli assetti istituzionali variano da paese a paese, ma i principi di base sono gli stessi.

Art 101 TFUE

Sempre sull'art.101

Art.102 TFUE

Sempre sull'art.102

Normativa sulle concentrazioni:

  • Regolamento 4064/89 e regolamento 139/2004
  • Rigide scadenze temporali (ci sono delle deadline anche per rispettare le aziende)
  • Autorizzazioni preventive
  • Principio di sussidiarietà (ci sono casi di rilevanza nazionale e altri a livello comunitario)
  • Modifiche sostanziali (definite nel 2004). Si considerano gli effetti sulla concorrenza

E non solo la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante. Guadagni di efficienza.

La normativa antitrust in Italia (Legge 287/90) segue i principi del trattato UE.

Istituzione della AGCM.

Fondamenti di microeconomia (Cap.2).

Efficienza e esiti di mercato.

Confrontate due casi estremi: competizione perfetta e monopolio.

Cos'è l'efficienza?

Impossibilità di riallocare le risorse disponibili nel mercato migliorando il benessere di un individuo senza nuocere agli altri agenti (efficienza paretiana). Esempio: data una certa distribuzione iniziale di sussidi alimentari, il commercio tra i soggetti riceventi migliorerà l'efficienza della distribuzione?

L'obiettivo finale delle imprese è la massimizzazione dei profitti, ma come massimizzano i profitti le imprese?

All'interno di questo modello ci sono degli elementi fondamentali ovvero: il Tempo (breve vs lungo periodo).

La condizione di massimizzazione dei profitti.

Condizione di primo ordine:

R’ = C’. Tale formule valgono per tutte le tipologie di mercato, cambiano solo i comportamenti delle imprese. Concorrenza perfetta Libero ingresso
  • Le imprese non possono modificare i prezzi (Price-Taker), non c’è potere di mercato
  • Un’impresa può vendere la quantità che desidera al prezzo di mercato prevalente. Non sono richieste numerose imprese. è pero necessario che le imprese credano che le proprie azioni non influiscano significativamente sul prezzo di mercato
  • Perciò, i ricavi marginali eguagliano il prezzo.
  • Per massimizzare i profitti un’impresa di qualunque tipo deve uguagliare i ricavi marginali ai costi marginali
  • Perciò in competizione perfetta il prezzo è pari al costo marginale
C’: Costo marginale CM: Costo medio In caso di spostamenti delle rette (Analisi di statica comparata), cosa succede se aumenta la domanda? L’aumento della domanda e la possibilità di nuovi profitti portanonuove imprese adentrare nel mercato e ciò porta a….Ci sarà l'entrata di nuove imprese che porteranno l'intero mercato in una condizione di nuovo equilibrio con profitto nullo (equilibrio di lungo periodo nella concorrenza perfetta). La competizione perfetta: altri aspetti: Come si deriva la curva di offerta di breve periodo? È la somma orizzontale delle curve di costo marginale delle singole imprese. Si deve trovare q aggregato, dopodiché si trasforma di nuovo con C' (si esplicita nuovamente C'). Profitto normale è diverso dal concetto di Profitto nullo, implica che
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
119 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manuelfuscoo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Argentesi Elena.