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TARIFFE NON LINEARI
Ramsey discrimina in base all’elasticità della domanda, ma ciò crea problemi di redistribuzione e di
applicazione per via della presenza di asimmetrie informative. Discostandoci dunque dal principio di
uniformità tariffaria , un'altro modo di discriminare i prezzi, tralasciando l'elasticità della domanda (regola di
Ramsey) è la discriminazione rispetto alla quantità consumata (livelli di consumo).
Una discriminazione basata sui livelli di consumo può portare a miglioramenti di tipo paretiano, nel senso che
alcuni, se non tutti, i consumatori possono trarne beneficio senza che l'impresa riduca i propri volumi di ricavi.
La non proporzionalità tra la quantità acquistata ed il prezzo medio, da il nome di tariffa non lineare o tariffe
a più parti. 29
esempio : Tariffa a due parti o Binomia ( impresa mono-prodotto) BRAEUTIGAM 1989
Questa tariffa è composta da una parte fissa e da una variabile, la parte fissa è rappresentata dall'intercetta e,
mentre quella variabile è data dall'inclinazione della retta m, come si vede dal primo grafico.
E=e+my
La Spesa totale cresce con il consumo (y) : ; ed è rappresentata nel grafico dall'area sottostante la
tariffa binomia.(e rappresenta la parte fissa, my quella variabile) Tariffa Binomia
Spesa
E media e
(spesa marginale
totale) m
m
e Y
Y
il secondo grafico illustra l'andamento della spesa media o prezzo medio per unità acquistate, che è
continuamente decrescente all'aumentare delle quantità acquistate, e il prezzo unitario è costante.
esempio : Tariffa a tre parti
L'estensione dell'analisi, modifica la funzione di spesa del consumatore. Nel caso di tariffa a tre parti la
relazione diventa :
y per y ≤ y
e + m
1 1
E =
) per y ≥ y
e + m y + m (y - y
1 1 2 1 1 30
Tariffa atre parti o
Spesa
E Tariffa a blocchi
media e
(spesa marginale
totale) m1
m2 m2
m1
e m Y1 Y Y1 Y
I grafici mostrano l'andamento delle grandezze di spesa aggregata, marginali e medi; la spesa marginale assume
un andamento tipico, con il riferimento al quale la tariffa viene anche detta tariffa a "blocchi", dove questi
ultimi corrispondono agli intervalli di consumo in cui il prezzo viene mantenuto costante. Questa
differenziazione del prezzo induce ad una più netta distinzione tra prezzo marginale, riferito alle unità
dell'ultimo blocco e prezzo inframarginale, riferito a tutti i blocchi che lo precedono.
esempio: Tariffe a più parti (multiparti) Tariffa a più parti
Spesa
E media e
(spesa marginale
totale) Spesa media e
marginale
e+G(y) (e+G(y))/y
Inclinazione = m,
Spesa marginale spesa marginale
m Y
Y
Una tariffa a n parti consiste nel considerare una tariffa composta da una parte fissa (e) e da n-1 parti variabili
(m1,m2,....,m n-1). Se il valore di n è molto elevato, la funzione di spesa totale è data dalla relazione E = e+G(y)
dove G(Y) è la spesa variabile nell'intervallo di tempo considerato.
Nel grafico la relazione è illustrata dalla curva continua, crescente in modo meno che proporzionale rispetto
all'intercetta e, analogamente le funzioni di spesa media e marginale sono costantemente decrescenti. 31
MIGLIORAMENTI DI BENESSERE GRAZIE ALLE TARIFFE NON LINEARI
Le tariffe non lineari aumentano il benessere : dimostrazioni formali Panzar 1977 e Willig 1978, che mostrano
come , partendo da una tariffa uniforme fissata al di sopra del costo marginale per consentire all'impresa di
non produrre in perdita, è possibile definire una tariffa binomia che consente ad alcuni consumatori di trarre
dei vantaggi senza danneggiare nessun altro e garantisce l'equilibrio finanziario dell'impresa.
In modo intuitivo, si può procedere considerando che alla tariffa applicata p >Cmarg(c), ciascun consumatore
1
1;
acquista la quantità massima y se viene introdotto un prezzo inferiore al precedente (p <p <e), alcuni
2 1
consumatori passeranno a livelli di consumo superiori a y (acquistando le unità aggiuntive a un prezzo
1
inferiore) mentre gli altri manterranno i livelli di consumo scelti in precedenza (la nuova tariffa non danneggia
alcun consumatore, ma avvantaggia solo quelli che acquistano delle unità aggiuntive e consente all'impresa di
aumentare i propri ricavi)
Il principale fattore che porta all'uso di questa tariffa e del suo relativo criterio (basato sui livelli di consumo)
è l'abbandono dell'ipotesi semplificatrice di consumatori identici.
esempio di Brown e Sibley 1986 ( confronto tra una tariffa uniforme e una tariffa binomia)
L'esempio illustra il caso di due consumatori A (domanda bassa) e B (domanda alta)
- tecnologia funzione di costi totali : C = F + m(y A + y B )
Sia P , il prezzo uniforme che garantisce il pareggio: F + m(y A + y B ) = P 1 (y A + y B )
1
osservando il grafico determiniamo che le aree:
a e h surplus dei due consumatori;
c e z perdita secca di surplus, ovvero di benessere collettivo;
b e k surplus dell'impresa a copertura dei costi fissi F; confronto tra una tariffa
P, MC P , MC binomia ed una uniforme
a h
P1 b k
c z
m m
D1 D2
Y Y
1B 1B*
Y Y
1A 1A*
L'introduzione di una tariffa binomia porterebbe all'eliminazione delle perdite secche e l'espansione dei
consumatori ai livelli Y* e Y*
1A 1B
Come viene introdotta la tariffa binomia:
si pone una quota di accesso pari F/2 , fissata in modo tale da coprire i costi fissi;
un prezzo unitario o d'uso pari al costo marginale m;
effetti della tariffa :
eliminazione della perdita secca di surplus;
espansione dei livelli di consumi, rispettivamente y1A* e y1B*; 32
Problemi della tariffa:
il consumatore a bassa domanda può trovare troppo onerosa la quota di accesso ed uscire dal mercato,
e questo avverrà sicuramente se tale quota risulti maggiore alla somma del suo surplus (graficamente
la somma delle aree a+b+c ). Quindi se F/2 > a+b+c;
mentre la tariffa uniforme influenza su quanto consumare, la tariffa binomia con la presenza di un
canone fisso influenza la decisione di consumare o meno.
Per quanto riguarda il regolatore, gli interventi della regolazione devono andare nella direzione di trovare una
soluzione che porti alla definizione di prezzi prossimi al costo marginale consentendo, comunque a tutti i
consumatori di partecipare al servizio, mediante modalità adeguate di accesso.
la soluzione consiste nell'introdurre delle tariffe binomie che vengono offerte in modo opzionale e non
coercitivo ai consumatori. Si consente così al consumatore di scegliere da un "menu" con almeno due o più
opzioni tariffarie,questo comporta non solo un vantaggio per il consumatore, ma aiuta anche l'impresa e il
regolatore a superare il problema di asimmetrie informative, in quanto con la scelta del consumatore di un
proprio piano tariffario si classifica quest'ultimo in una categoria di appartenenza con un determinato livello
di consumo e preferenze, si ottengono le informazioni necessarie, impossibili da acquisire a priori.
le dimostrazioni formali Panzar 1977 e Willig 1978 (confronto tra due tariffe binomie)
L'offerta di più opzioni tariffarie ai consumatori consente di ottenere miglioramenti paretiani; in questo caso,
anzichè confrontare una tariffa uniforme con una tariffa binomia, consideriamo 2 tariffe binomie
confronto tra
Spesa
spesa marginale tariffe binomie
totale p1
p2
p2 p2
p1
p1 m Y* Y Y* Y
Si considerino due tariffe:
P (y) = P + p y P (y) = P + p y con P < P e p > p
1 1 1 2 2 2 1 2 1 2
Poichè la prima tariffa può essere sempre scelta, nessun consumatore sarà danneggiato e sceglierà la seconda
tariffa solo se il suo livello di consumi supera Y* che è il livello in corrispondenza del quale il volume di spesa
per il consumatore è identico per entrambe le tariffe:
Y*= (P -P )/(p -p )
2 1 1 2
La rappresentazione grafica dei prezzi dà luogo a una scheda di prezzi "a blocchi", dove il secondo blocco
inizia in corrispondenza del livello Y*, mentre l'andamento della spesa totale associata alle due tariffe è una
funzione spezzata in corrispondenza di Y* e rappresenta l'inviluppo interno delle funzioni di spesa delle due
tariffe binomie. Dal grafico pare evidente l'equivalenza tra l'andamento di un menu tariffario composto da due
tariffe binomie e quello di una tariffa a tre parti, di cui una è costituita dalla quota di accesso e le altre da prezzi
d'uso decrescenti. 33
esempio: tariffa a n parti
Generalizzando le osservazioni del confronto tra tariffe binomie, si può rilevare che l'equivalenza è perfetta,
se la tariffa a più parti è concava, ovvero se la scheda dei prezzi a blocchi è decrescente.
tariffe a n parti
Spesa
marginale
R(y) p1
p2
p3
p2 p4
p1
m
p1 Y1 Y2 Y3 Y Y* Y
Un menu tariffario che comprende due opzioni, consente pertanto a due tipologie di consumatori di compiere
una scelta ottimale a seconda che i loro livelli di consumo siano superiori o inferiori a Y*, qualora i consumatori
fossero tre, la possibilità di passare da due a tre opzioni tariffarie comporterebbe un miglioramento paretiano
poiché la terza tipologia di consumatori, quelli con livelli di consumo più elevati di tutti, può scegliere di
passare a una nuova tariffa con un prezzo di accesso più elevato ma un prezzo d'uso inferiore a quello
precedente.
Dunque estendendo il caso ad n consumatori, è dimostrabile che una tariffa a n+1 parti, è sempre più efficiente
rispetto a una a n parti, in quanto la possibilità di passare da un segmento ad un altro porta ad un aumento di
benessere, sempre assumendo che la tariffa sia superiore al costo marginale (Mc decrescente).
L'analisi condotta ci ha portato a rilevare che l'aumento della varietà dell'offerta tariffaria comporta un aumento
del benessere per la collettività; il problema che deve essere affrontato è quello i conoscere la distribuzione
delle tipologie di consumatori in base alle loro diverse preferenze.
In sintesi:
permettono l’equilibrio finanziario dell’impresa e un miglioramento paretiano
Le tariffe multi-parte
rispetto alle tariffe uniformi
Si può dimostrare che un menù di n+1 tariffe a due parti, comporta miglioramenti di benessere rispetto
ad un menù di n tariffe binomie, poichè permette ai consumatori di scegliere liberamente le tariffe più
aderenti alle proprie esigenze.
In generale, quei consumatori che op