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Estratto del documento

MODELLO DI BASE

L’impresa produce y, impiega capitale K, con H indichiamo il lavoro qualificato mentre con L

quello non qualificato o meglio:

• H quantità di lavoro ad alta qualifica impiegato nell’impresa

• L quantità di lavoro a bassa qualifica impiegato nell’impresa

I lavoratori H sono più produttivi dei lavoratori L quindi:

F > F F , F > 0 dove con F indichiamo la produttività marginale

H L H L

Il salario di ciascun lavoratore dipende dal livello delle sue competenze quindi i lavoratori H

saranno più costosi per l’impresa dei lavoratori L:

W > W

H L

Il problema dell’impresa sarà scegliere la combinazione di competenze in grado di produrre l’outout

y a costi minimi

Funzione di costo totale

CT = W · H + W · L dove con CT indichiamo i costi totali del lavoro

H L

Non mi importa di K perchè non investo capitale. La curva che descrive le possibili combinazioni di

lavoratore H e L lasciando invariati i costi è la curva di ISOCOSTO.

Fig. 1 CT > CT

2 1

L’inclanazione della curva è data da - (W / W ) da cui derivo la pendenza e l’intercetto ottenendo:

L H

H = - (W / W ) · L + (CT / W )

L H H

Premio salariale

Si definisce il premio salariale del lavoratore qualificato il premio % imposto dal mercato per

assumere un lavoratore H piuttosto che un lavoratore L

W = (1 + γ) · W = W + γ W dove γ è il nostro premio salariale del lavoratore H

H L L L

La pendenza dell’ISOCOSTO è pari a:

- (W / W ) = = - [W / (1 + γ) W ] = [- 1 / (1 + γ)]

L H L L

Minimizzazione dei costi

La funzione di produzione è: y = f (K, L, H)

Il problema dell’impresa consiste nel minimizzare i costi data la funzione di produzione. Da un

punto di vista formale:

min = W · H + W · L sotto vincolo y = f (K, L, H)

CT H L

Vediamo ora alcuni casi

Caso 1 interdipendenza tra H e L (imperfetti sostituti)

Il primo caso che si analizza è quello in cui la produttività di un tipo di lavoro dipende dal numero

di lavoratori presenti dell’altro tipo. Ad esempio quando un impresa richiede sia ingegnieri H sia

operai L (l’ingegniere H da solo non può produrre da solo). Se H o L sono assenti il livello di

produzione y = 0. Si parla quindi di fattori interdipendenti o imperfetti sostituti. Gli ISOQUANTI

descrivono tutte le combinazioni di H e L che danno luogo allo stesso ammontare di produzione y.

Proprietà ISOQUANTI

1. non si intersecano mai

2. devono essere inclinati verso il basso

3. gli isoquanti + alti sono associati a maggiori livelli di produzione

4. in caso di produzione interdipendente gli isoquanti sono convessi verso l’origine

Graficamente: y > y

2 1

Spostandosi dal punto A al punto B l’impresa assume lavoratori L ciascuno dei quali porta FL, ed il

guadagno in termini di produzione è dato da: ΔL · F L

L’impresa così però sta rinunciando a: ΔH · F H

Dato che l’ammontare di output è costante in tutto l’isoquanto il guadagno di assumere L è uguale

alla perdita di H ΔL · F = ΔH · F ΔL · F + ΔH · F = 0

L H L H

Riordinando l’espressione:

ΔH / ΔL = - (F / F ) saggio marginale di sostituzione tecnica

L H

La pendenza dell’isoquanto è dunque il negativo del rapporto tra i prodotti marginali.

Soluzione l’impresa produce in corrispondenza del minor costo possibile dato il vincolo di

produzione (ossia il nostro isoquanto). Quindi la combinazione di competenze ottimali richiede che

la pendenza dell’isocosto sia uguale alla pendenza dell’isoquanto. Graficamente:

Pendenza isocosto - (W / W )

 L H

Pendenza isoquanto - (F / F )

 L H

L’impresa sceglie la combinazione di competenze tale che il prodotto marginale relativo eguagli i

costi relativi cioè: (W / W ) = (F / F )

L H L H

Esempio funzione di produzione Cobb-Douglas

 β α

y = L · H β, α > 0

Calcoliamo ora le produttività marginali:

β - 1 α

F = ∂y / ∂L = β L · H

L β α – 1

F = ∂y / ∂H = α L · H

H

NB: il prodotto marginale di ciascun tipo di lavoro dipende anche dal numero di lavoratori dell’altro

tipo (come vediamo entrano entrambi i fattori ecco perchè c’è interdipendenza).

Il rapporto tra le produttività marginali sarà:

β - 1 α β α – 1 α – α + 1 β – β + 1

F / F = (β L · H ) / (α L · H ) (β / α) · (H / L )

L H F / F = (β / α) · (H / L) (1)

L H

Utilizzando la condizione di equilibrio (1) rapporto tra i salari:

W / W = F / F da cui W / W = (β / α) · (H / L)

L H L H L H

(H / L)* = (W / W ) / (α / β) (2) *ottimale

 L H

Sostituendo W = (1 + γ) W in (2) abbiamo

H L

(H / L)* = [W / (1 + γ) W ] · (α / β)

 L L

Il rapporto delle competenze ottimali sarà (H / L)* = α / (1 + γ) β quindi il mix ottimale dipende da

α, β, e γ. Se α aumenta il rapporto delle competenze ottimali (H/L) aumenta, se β diminuisce il

rapporto H/L aumenta e se γ diminuisce il rapporto H/L aumenta.

NB: over education H occupati in posti dove lavorano L (assumo chi mi produce di più)

Esercizi di statica comparata

Cosa succede se varia il premio salariale del lavoratore qualificato γ?

Ipotizziamo quindi che γ aumenta y*

 γ > γ

1

A B (1) (2) (3)

Devo traslare l’isoquanto verso l’isocosto e vedere dove si incontrano (usiamo più L e meno H).

L’aumento del salario del lavoratore H porta ad una rotazione dell’isocosto che non può più

garantire y*. Il nuovo equilibrio si raggiunge in B in cui la pendenza del nuovo isocosto è:

1 / (1 + γ ) < 1 / (1 + γ)

1

(H / L)* = α / (1 + γ) β

Il punto di ottimo si ha in corrispondenza di un più basso rapporto tra le qualifiche. L’impresa

sostituisce lavoratori altamenti qualificati con lavoratori a bassa qualifica. In caso di produzione

interdipendente un aumento del premio salariale del lavoratore qualificato H determina una

diminuzione del rapporto delle competenze ottimali. La combinazione ottimale delle competenze è

indipendente dalla redditività dell’impresa.

Lezione 4

Caso 2 indipendenza tra H e L (perfetti sostituti)

Ipotizziamo che un impresa produce impiegando due tipologie di lavoro ma il processo produttivo è

indipendente dal n° di lavoratori assunti di ciascun tipo (ad esempio degli addetti alle vendite di un

impresa che produce PC possono essere sia H sia L). Possiamo dire che la produttività di ciascun

tipo è costante: F = a F = b b > a

L H

L’impresa impiegherà solo un tipo di lavoratori. Ipotizziamo che H sia più produttivo rispetto ad L

di una percentuale pari a δ (delta) allora:

b = a (1 + δ) dove con δ indichiamo il premio alla produttività

La soluzione è data come sempre dalla condizione per cui la pendenza dell’isocosto è uguale alla

pendenza dell’isoquanto: W / W = a / b

L H

Questa però non può essere vera! Uno dei due sarà sempre maggiore dell’altro.

a / b > W / W segue che se la produttività relativa dei non qualificati è maggiore del

 

L H loro costo relativo questi verranno assunti altrimenti assumono H

a) se a / b > W / W assumo L

 

L H

b) se a / b < W / W assumo H

 

L H

Graficamente: a / b > W / W L (L*, 0)

 

L H

a / b < W / W H (0, H*)

 

L H

Richiamiamo:

• premio salariale W = (1 + γ) W

 H L

• premio di produttività b = a (1 + δ)

a / b > W / W a / a (1 + δ) > W / (1 + γ) W 1 / (1 + δ) > 1 / (1 + γ) (1 + δ) < (1 + γ)

   

L H L L

γ > δ

Cioè il lavoro non qualificato dovrebbe essere impiegato nei casi in cui il premio salariale γ del

lavoratore qualificato è maggiore del suo premio di produttività con:

γ = (W – W ) / W δ = (b – a) / a

H L L

La regola generale dice che conviene assumere L se γ > δ

Effetti della compressione salariale

Una caratteristica chiave dei mercati del lavoro imperfetti è la compressione salariale per diversi

livelli di qualifica/comptenza. Si definisce compressione salariale quella tendenza dei salari ad

essere simili (W – W tende a 0) indipendentemente dalla distribuzione delle qualifiche dei

L H

lavoratori. Vediamo le conseguenze dell’esistenza della compressione salariale sulle competenze

ottimali: W = W (1 + φ) W = W (1 - φ)

L L H H

dove W e W corrispondono ai salari “compressi” e dove φ (phi) è un fattore di compressione che

H L

accresce le retribuzioni dei lavoratori non qualificati e riduce quelle dei qualificati. Se vi è

produzione indipendente:

a / b = W / W assumo L

L H

a / b = W (1 + φ) / W (1 - φ)

L H

Se si aggiunge φ L è impiegato con minore probabilità quanto più compressi sono i salari

(fenomeno di over education). Se cresce φ il rapporto tende a 1 e quindi preferisco assumere H. Una

certa posizione viene ricoperta da lavoratori più qualificati rispetto a quanto avverebbe in assenza di

compressione salariale.

Il costo del capitale

La regola γ > δ in caso di lavoro indipendente non è più valida se interagisce con capitale a costo >

0. Ipotizziamo che il processo produttivo richieda ad esempio l’affitto di un macchinario che ha un

costo pari a Ck. Definiamo costo per unità di output prodotto:

(W + Ck) / a per i lavoratori L

L

(W + Ck) / b per i lavoratori H

H

Si assumerà H quando il costo unitario del lavoro H è minore del costo unitario di L per cui:

(W + Ck) / b < (W + Ck) / a (1)

H L

Sostituendo in (1) W = (1 + γ) W e b = a (1 + δ) abbiamo:

H L

[(1 + γ) W + Ck] / a (1 + δ) < (W + Ck) / a [(1 + γ) W + Ck] / (1 + δ) < (W + Ck)

L L L L

(1 + γ) W + Ck < (W + Ck) (1

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
38 pagine
7 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simopippo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e politica delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cottini Elena.