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Costi standard e varianze

- DISTINTA BASE * PREZZO STANDARD UNITARIO = VALORE COMPLESSIVO DEL COSTO STANDARD DI MP

- FASI DELLA LAVORAZIONE (tempo standard) * COSTO ORARIO STANDARD = COSTO STANDARD DI CIASCUNA FASE: La somma dei costi standard di ciascuna fase dà il costo totale standard della MOD

- COEFFICIENTE DI ALLOCAZIONE * MISURA DI VOLUME (ore di mod) = COSTI STANDARD GENERALI DI PRODUZIONE

Le varianze in un sistema a costi standard rappresentano l'errore dell'aver utilizzato tali costi e non i costi effettivi:

Una varianza di costo è la differenza tra un costo standard e un costo effettivo. Un sistema a costi standard genera varianze dei costi di produzione relative alle materie prime, alla mod e ai costi generali di produzione. La varianza dei materiali diretti può essere scomposta in due componenti di impiego e di prezzo, mentre la varianza della mod può essere scomposta in due componenti di efficienza e di costo. Tuttavia, queste componenti della varianza potrebbero essere interdipendenti.

La varianza dei costi generali di produzione può essere scomposta nelle componenti di volume e di spesa. Il fine della scomposizione della varianza in queste componenti è quello di agevolare l'analisi dei risultati effettivi da parte del management. La responsabilità di una singola componente della varianza è infatti normalmente assegnata a uno specifico centro di responsabilità.

I costi standard vengono utilizzati: (1) base per il controllo della performance, (2) misurazione razionale delle rimanenze e del CDV, (3) come informazione di costo utile al processo decisionale, (4) come mezzo per ridurre le registrazioni contabili.

7.2. Sistema a costo pieno: assegna ai prodotti il costo pieno di produzione, tenendo conto dei costi di prodotto, cioè costo dei materiali diretti, manodopera diretta (se ritenuto un costo variabile), costi generali variabili di produzione, costi generali fissi di produzione allocati; e dei costi di periodo, costi

commerciali, generali e amministrativi.

7.3. Sistema a costi variabili: tratta i costi fissi di produzione come costi di periodo; tiene conto dei costi di prodotto come materiali diretti, manodopera diretta (variabile), costi generali variabili di produzione, e come costi di periodo, costi generali fissi di produzione e costi commerciali, amministrativi e generali.

7.4. Costi qualità: tutti i costi che l'impresa sostiene per evitare che prodotti difettosi siano consegnati al cliente o per porvi rimedio una volta che questo sia accaduto: (1) qualità di conformità, allineata agli standard programmati; (2) qualità totale (total quality management), l'obiettivo da parte dell'impresa di migliorare le caratteristiche di un prodotto sotto molteplici aspetti (prestazione, affidabilità, aderenza alle specifiche, durata, utilizzabilità, servizio, qualità percepita), bilanciati tra loro in funzione di una soddisfacente comprensione dei

Bisogni e delle aspettative dei clienti.

  • Costi di prevenzione (prevention cost): si sostengono per attività volte alla prevenzione di difetti e altri problemi connessi alla qualità, come addestramento e certificazione dei fornitori, riprogettazione dei prodotti, miglioramenti di processo. Sono definiti costi "buoni" poiché riducono quelli appartenenti alle altre categorie.
  • Costi di ispezione (quality appraisal cost): attività svolte prima della consegna dei prodotti finiti ai clienti, test e ispezione (difficile per imprese di servizio).
  • Costi per difettosità rilevati all'interno (internal failure cost): per "aggiustare la situazione" prima che i prodotti siano consegnati ai clienti, scarti o rilavorazioni.
  • Costi per difettosità rilevati all'esterno (external failure cost): si sostengono per "aggiustare le cose" quando il problema si verifica dopo aver consegnato il prodotto ai clienti.
rimborso, costi di garanzia, costo per la seconda erogazione di servizio (costo connesso all'insoddisfazione spesso viene danneggiata l'immagine dell'impresa) 7.5. Costi congiunti: quando prodotti, detti prodotti congiunti, sono realizzati utilizzando materie prime diverse generate però congiuntamente e inevitabilmente attraverso un unico processo, così che il processo di produzione non consente di calcolare oggettivamente il costo delle diverse materie prime, rendendo congiunti i costi correlati (joint cost). Allocare i costi di prodotto congiunti a ciascuno dei prodotti finali. Criterio di allocazione: in proporzione al valore di vendita dei prodotti finiti; in proporzione al valore del peso della materia prima utilizzata per i prodotti finali. 7.6. Sottoprodotti: *mix ottimale. Le decisioni di breve termine fra alternative diverse 14.1. Analisi differenziale: quando l'azienda si trova di fronte diverse alternative si lavora in logica differenziale.

analizzando cioè costi e ricavi incrementali detti appunto differenziali. In quest'analisi si tieneconto solo delle voci che risultano rilevanti, cioè variano da un'alternativa all'altra; tutto ciò che èconsiderato irrilevante resta invariato in un'analisi tra alternative.

I costi differenziali sono quei costi che analizzati in relazione ad una determinata alternativa risultanodifferenti da come sarebbero in relazione ad ipotesi diverse, sempre riferiti ad una specifica situazione.

I ricavi differenziali sono quelli che esaminati in certe condizioni, risultano diversi da come sarebbero inaltre.

Il reddito differenziale al quale si rinuncia quando la scelta fra alternative di un corso d'azione implica larinuncia al corso d'azione alternativo.

Queste due configurazioni di costo (diverso dal costo pieno) e di ricavo hanno senso solo in logicadifferenziale, ossia in un'analisi tra alternative diverse.

14.2. Confronto con i

costi pieni:
  • La natura del costo: Il costo pieno di un prodotto è la somma dei suoi costi diretti più una quota equa dei costi indiretti; i costi differenziali includono solo gli elementi che variano da un'alternativa ad un'altra.
  • La fonte dei dati: le informazioni del costo pieno dei prodotti sono già presenti nel sistema contabile, progettato per raccoglierle e distribuirle con regolarità. Non esiste un sistema analogo per i costi differenziali, gli elementi di costo che li compongono sono di volta in volta diversi e dipendono dallo specifico problema di scelta, quindi devono essere individuati coerentemente con la scelta, e non è possibile definirli a priori.
  • Il costo storico: il sistema contabile a costo pieno raccoglie i dati storici e rileva quali sono stati i costi. I costi differenziali si riferiscono sempre al futuro, quindi non mostrano la maggior parte delle volte valori consuntivi, ma valori prospettici in relazione

ad una scelta futura.

14.3. L'analisi di contribuzione: ha il suo cardine nel concetto di contribuzione o di margine di contribuzione totale (per un impresa o segmenti di impresa esso rappresenta il totale dei ricavi meno i costi variabilitotali). In quest'analisi troviamo anche un altro elemento: il secondo margine di contribuzione che è dato dalla differenza del primo margine di contribuzione e il totale dei costi fissi diretti; esso mostra quanto ciascuno dei servizi abbia contribuito a coprire i costi fissi comuni ad entrambe le attività (per esempio con due attività di lavanderia).

14.4. Costi variabili: variano in relazione al volume di vendita dei servizi o dei prodotti.

I costi fissi diretti: non esisterebbero se il servizio stesso non esistesse, infatti qualora il servizio venisse interrotto sarebbero direttamente eliminati.

Costi diretti dell'oggetto del costo: costi variabili + costi fissi diretti

Costi fissi comuni: non è possibile attribuire,

se non in maniera arbitraria, tali costi ad un oggetto del costo, quindi in analisi di contribuzione vengono allocati per determinare i costi pieni.

14.5. L'obiettivo dell'impresa è quello di massimizzare il capitale di rischio. Nella scelta tra alternative si procede per fasi:

  1. Definire il problema
  2. Individuare possibili alternative: più numerose sono le alternative più complessa è l'analisi, quindi eliminare le alternative poco interessanti; l'alternativa di riferimento è lo status quo (cioè rimanere nella stessa situazione).
  3. Per ciascuna soluzione valutare e misurare quelle conseguenze che possono essere espresse in termini quantitativi: ciascuna alternativa prospetta numerosi vantaggi e svantaggi, valutare ogni elemento differenziale e stabilire, dopo una valutazione complessiva quale alternativa prospetti il vantaggio netto complessivo maggiore.
  4. Per ciascuna soluzione individuare quelle conseguenze che non possono

essere espresse in termini quantitativi e porle a confronto l'una con le altre e rispetto ai risultati (quantitativi) attesi: processo indispensabile ma soggettivo

5. Scegliere un'alternativa sulla base di tali elementi: cercare più informazioni (costoso e oneroso per iritardi delle tempistiche); prendere una decisione sulla base delle alternative già esaminate.

Nell'orizzonte temporale, tempi più lunghi della proposta comporta numerosi costi differenziali, la durata breve della proposta implica un minor numero di costi differenziali.

14.6. Problemi nella scelta fra alternative

  • Make or buy: l'alternativa buy è di esternalizzare la produzione, deve essere effettuata in base al costo complessivo generato dall'outsourcing, non solo in base al costo d'acquisto. Nella situazione di make troviamo i cosiddetti costi invisibili, che non sono facilmente riconducibili ad oggetti di costo dell'attività, sono dunque
rilevati come costi generali, tuttavia sono influenzati da diverse decisioni ma il loro trattamento contabile impedisce di sapere come si modificheranno. Nella situazione di buy, delle volte esternalizzare il processo comporterebbe maggiori costi.

14.7. Contribution pricing: è quel processo tale per cui l'azienda decide il prezzo di vendita non in base al costo pieno, ma usando costi e ricavi differenziali, ad esempio le aziende in crisi economica, decidono di vendere un prodotto ad un prezzo inferiore rispetto al costo pieno, poiché ricavi differenziali - costi differenziali è maggiore di zero, questo da il contribution price. A questo proposito si utilizza la tecnica del dumping, cioè la pratica di vendere grandi quantità di prodotto di uno specifico mercato ad un prezzo inferiore rispetto al costo pieno.

14.8. L'analisi di sensibilità:

  1. Definire il problema
  2. Formulare ipotesi
  3. Ripetere il processo con diverse ipotesi

Se una

variazione di una certa variabile fosse in grado di modificare significativamente il risultato, tale risultato è sensibile a tale variabile.
Dettagli
A.A. 2022-2023
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandra-rea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia ed organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mura Matteo.