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FATTORI INTERNI
• Costi: tengo conto del costo pieno unitario (problema di attribuzione dei costi indiretti) e del costo
variabile unitario più il costo fisso diretto unitario (sarà il prezzo soglia/limite).
• Obiettivi del prezzo
I possibili obiettivi della determinazione del prezzo base sono:
➢ Obiettivi di profitto: ottenere un ceto margine di contribuzione semplice percentuale, ottenere una
certa redditività delle vendite o una certa redditività dell’investimento in un nuovo prodotto,
recuperare l’investimento entro un certo tempo.
➢ Obiettivi di vendita: aumentare rapidamente la quota di mercato.
➢ Obiettivi di mantenimento dello status quo: mettere fuori mercato un new comer, evitare una guerra
dei prezzi.
➢ Obiettivi di immagine: creare un’immagine di qualità e esclusività del prodotto.
NB:
Prezzo di scrematura→ poiché ci
sono clienti (pionieri) disposti a
pagare il massimo e a mano a mano
lo abbasso punto su obiettivi di
vendita ma solo se il prodotto ha un
ciclo di vita basso.
Prezzo di penetrazione→ funziona
solo quando il ciclo di vita del
prodotto è abbastanza lungo e
punto a obiettivi di vendita.
Promotion (comunicazione)
Gli obiettivi della comunicazione sono informare, persuadere e far ricordare allo scopo di:
1. Costruire l’immagine del prodotto (parte integrante del marketing mix);
2. Costruire l’immagine dell’azienda (comunicazione istituzionale che va al di là di uno specifico
marketing mix);
3. Aumentare le vendite.
Decisioni fondamentali relative alla leva “comunicazione”:
- Scelta dei contenuti della comunicazione;
- Scelta dei destinatari della comunicazione;
- Scelta degli strumenti di comunicazione.
Contenuti della comunicazione
• Comunicazione di prodotto: core selling proposition, i messaggi cui si punta per influenzare il
comportamento d’acquisto del cliente;
• Comunicazione istituzionale: identità e valori dell’azienda, programmi di responsabilità sociale,
bilancio di sostenibilità.
Destinatari della comunicazione
• Comunicazione di prodotto
- clienti finali: comunicazione di tipo pull, il riempimento del canale distributivo è “tirato” dalle
richieste dei clienti finali;
- gli eventuali intermedi commerciali: comunicazione di tipo push, il riempimento del canale
distribuivo è “spinto” dalle richieste di grossisti/dettaglianti;
- entrambi.
• Comunicazione istituzionale, tutti gli stakeholder dell’impresa (istituzioni pubbliche, dipendenti).
Strumenti della comunicazione Promozioni delle vendite: comunicazione
monodirezionale; essa riguarda un
vantaggio temporaneo per il cliente
finale/intermediario (sconto quantità,
buono sconto ecc.)
Merchandising: non riguardante un
vantaggio temporaneo per il cliente
(agendo su colori luci ecc.).
Direct marketing: comunicazione tramite
telefono→ non di persona.
Attività di comunicazione della rete di
vendita: comunicazione personalizzata di
persona (tramite venditore).
Ciclo di vita del prodotto
Esempio: marketing mix e fasi del ciclo di vita del prodotto
NB: nella funzione commerciale oltre alla subfunzione marketing vi è una subfunzione vendite. Essa coordina:
• attività operative di vendita: visite ai clienti esistenti, negoziazione con il cliente;
• amministrazione della vendita: controllo sulla puntualità di pagamento, inserimento dell’ordine nel
sistema informativo aziendale;
• gestione della rete di vendita: scelta e dimensionamento della forza vendita, formazione dei venditori.
Entrambe pianificano e controllano le vendite.
FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO
La funzione ricerca e sviluppo si occupa della generazione di innovazione tecnologica all’interno
dell’impresa.
Definizioni preliminari
➢ INVENZIONE: ideazione di qualcosa mai pensato prima (ciò che è stato inventato);
➢ INNOVAZIONE: la prima applicazione di un’invenzione a fini economici (Innovation= invention +
exploitation);
➢ DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE: applicazione ai fini economici di un’invenzione da parte di un
numero crescente di imprese;
➢ TECNOLOGIA: insieme di strumenti tecnici, conoscenze, procedimenti che consentono di ottenere
un certo output a partire da certi input (tecnologia di processo→ la tecnologia della fissione
nucleare controllata per produrre energia elettrica; tecnologia di prodotto→ tecnologia
dell’automobile per spostarsi da un luogo all’altro);
Innovazione tecnologica
Essa è una qualsiasi innovazione riguardante la tecnologia.
Perché generare innovazione tecnologica in azienda?
Innovazione organizzativo gestionale
Questo tipo di innovazione non riguarda la tecnologia. Tuttavia l’innovazione organizzativo gestionale può
beneficiare di quella tecnologica (i configuratori di prodotto permettono ai clienti di configurare prodotti su
internet senza essere degli esperti) viceversa l’innovazione tecnologica può beneficare di quella
organizzativa. L’innovazione organizzativo gestionale si basa sul lato commerciale/del marketing
introducendo:
- Nuovo canale di vendita, usare internet per proporre i prodotti;
- Nuovo sistema gestione del personale, coinvolgimento dei dipendenti che si trovano a livelli più
bassi→ employee involvement;
- Nuovo sistema di gestione dei fornitori, collaborazione con pochi fornitori stabili per potere avere
consegne frequenti e puntuali così da ridurre le scorte di MP;
Tale innovazione nasce dalla funzione ricerca e sviluppo ma contribuisce alla generazione di utile/ricavi.
Quali percorsi si possono seguire per generare innovazione tecnologica di prodotto in azienda?
1. Il percorso sequenziale • Ricerca di base: esse hanno
obiettivi a lungo termine, infatti in
questa fase si parla di attività
“poco sicure” poiché non si è certi
di quanto tempo servirà per
terminare tale ricerca.
• Ricerca applicata: si
sperimentano i prodotti precedentemente studiati, quindi la conoscenza scientifica deve essere
applicata al prodotto (es→ si prova un farmaco sulle persone).
• Sviluppo: processo che porta a produrre su larga scala il prodotto ottenuto dalla ricerca applicata.
Questo percorso è tipico delle aziende di grandi dimensioni che possono impegnarsi in attività costose e
caratterizzate da risultati incerti come quelle di ricerca.
NB: in questo caso ci possono essere varie idee, per questo è importante che ci sia un lavoro di SCREMATURA.
Essa è fondamentale per selezionare le idee e concentrare su di esse le risorse per non rischiare di
disperderle. Dopo aver effettuato questa operazione si potrà creare un PROGETTO.
➢ PROGETTO: è un processo di impulso che produce un output unico e originale che potrà essere
ripetuto solo una volta (es→ in produzione la produzione a prodotto singolo è un processo ad
impulso)
2. Il percorso sequenziale troncato L’innovazione qui è attivata
NON da nuove conoscenze
generate in azienda, MA da
un’idea di nuovo prodotto (n.p.)
emersa/raccolta in/dall’azienda.
Quindi quest’ultima si concentra
sulle attività di sviluppo.
Sviluppo del concetto
Quali benefici il prodotto dovrà dare al cliente? Come si posizionerà il prodotto rispetto ai concorrenti? A chi
è destinato il nuovo prodotto? Queste operazioni riguardano per lo più la funzione marketing, proprio per
questo motivo è necessario anche il suo supporto. Data l’dea essa viene sviluppata dal punto di vista del
cliente; a questo punto si potrà testare il concetto di nuovo prodotto. Uso un prototipo di prodotto in modo
tale da definire il target di prezzo, i termini di distribuzione del prodotto, l’intenzione d’acquisto su un totale
di papabili clienti (tecnica mista quantitativa e qualitativa). Da qui posso capire se cambiare o meno il mio
prodotto oppure se modificare qualcosa, entro quindi in orientamento a mercato. Queste attività di testing
sono fondamentali per spendere il minor prezzo possibile.
Progettazione di sistema
Dopo il test attuato in gran parte dalla funzione marketing entrano in ballo gli ingegneri. In questa fase si
stabiliscono delle specifiche ingegneristiche del nuovo prodotto, tra cui l’architettura del prodotto (se fatto
per parti o come pezzo unico), il layout, lo styling, il carry-over cioè vedere se posso recuperare parti del
vecchio prodotto e inserirle in quello nuovo. In quest’ultimo caso ci sarebbe un trade-off poiché riduco i
prezzi ma rischio che il prodotto non venga visto come innovativo. È fondamentale che in questa fase si
rimanga fedeli allo sviluppo del concetto del prodotto precedente.
Progettazione di dettaglio
Fase che produce una descrizione tecnica completa e dettagliata del nuovo prodotto. L’output di questa fase
sarà la distinta base del prodotto.
Industrializzazione
Dopo aver definito il prodotto nel dettaglio si deve stabilire il processo produttivo del mio prodotto finito:
decido quindi la sequenza di operazioni da effettuare (ciclo di lavorazione + scelta dei macchinari +
attrezzature). Definisco inoltre i tempi standard (tempo effettivo per la lavorazione + tempi set-up) e si fa il
bilanciamento della linea di montaggio.
Esempio: avendo tre operai su una linea di montaggio devo dividere il totale di tempo standard su ogni
operaio. Se uno lavora molte ore e gli altri meno ho una perdita di efficienza (tempo effettivo>tempo
standard) poiché la linea di montaggio non è bilanciata. L’ingegnere in questi termini ha tanti collegamenti
non solo con la funzione sviluppo ma anche con la funzione operation. L’ufficio ingegneria di processo può
far parte sia della funzione operation che della funzione dell’ufficio tecnico, infatti questa corrisponde a una
scelta totalmente organizzativa.
Rilascio in produzione
Dopo le precedenti fasi vado in produzione con delle PRE-SERIE che non sono destinate alla vendita ma hanno
come obiettivi principali l’addestramento dei lavoratori e l’ottimizzazione del processo produttivo. Da qui
nascono delle curve di apprendimento che sono delle curve di esponenziali negativi. Il guadagno di tempo ha
l’andamento di tale curva: quando si cercano idee nell’attività di produzione ha un andamento esponenziale,
quando le idee di miglioramento sono uscite l’andamento diventa asintotico. Imparo quindi a fare bene i
prodotti durante queste preserie in modo tale da trovare o idee migliori oppure migliorare la produzione.
Dopodiché si produce il prodotto su scala, MA questo fa parte della funzione operation.
NB: ogni fase precedentemente esplicata è