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Attivo

Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti: è una voce che ci indica che l'azienda è ancora giovane e neo-costituita, poiché significa che un'azienda versa solamente una parte del capitale sociale che avrà stabilito nell'atto di costituzione sociale dell'azienda. Solitamente i soci versano almeno i 3/10 del capitale sociale dell'azienda quando la fondano, ed i restanti 7/10 andranno a formare quelli che sono i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti. È un elemento attivo del patrimonio perché andrà pian piano ad incrementare quella che è la consistenza patrimoniale della nostra azienda. È una voce in fase di esaurimento con il trascorrere del tempo, perché ogni anno i soci verseranno le quote dovute e questi crediti andranno a ridursi pian piano fino a diventare 0.

Immobilizzazioni: costituiscono una parte ben rilevante nel patrimonio, soprattutto in quelle aziende in cui...

si includono tutti quei beni che hanno una fecondità limitata nel tempo, ovvero che espletano valore all'interno dell'azienda solamente in un esercizio amministrativo. Questi beni sono generalmente di natura tangibile e includono ad esempio le scorte di materie prime, i prodotti in corso di lavorazione e i crediti verso i clienti. D. Patrimonio netto: rappresenta la differenza tra l'attivo e il passivo dell'azienda ed è composto da capitale sociale, riserve e utili o perdite accumulati. E. Passivo: rappresenta le fonti di finanziamento dell'azienda e include ad esempio i debiti verso i fornitori, i debiti verso le banche e le altre passività. F. Conto economico: rappresenta il risultato economico dell'azienda in un determinato periodo di tempo e include i ricavi, i costi e il risultato netto. G. Stato patrimoniale: rappresenta la situazione patrimoniale dell'azienda in un determinato momento e include l'attivo, il passivo e il patrimonio netto. H. Bilancio: rappresenta il documento contabile che riporta lo stato patrimoniale e il conto economico dell'azienda.

Circolante troveremo tutti quei beni che espletano la propria fecondità all'interno di un unico esercizio amministrativo, quindi sono tutti quei beni il cui valore si esaurisce entro i 12 mesi successivi alla chiusura del bilancio. Possono essere definiti come beni a breve termine, mentre le immobilizzazioni sono beni a medio-lungo termine. Possiamo parlare di diverse categorie di beni:

  1. Rimanenze: che fanno riferimento al magazzino di un'azienda. È un valore stimato che può basarsi su diversi metodi di stima.
  2. Crediti commerciali: sono tutti quei diritti che nascono per effetto di una vendita all'interno dell'azienda. Ad esempio, nel momento in cui l'azienda vende un prodotto ad un'azienda di distribuzione, l'uscita di prodotto dall'azienda genera un credito dell'azienda nei confronti dell'azienda distributrice, che si impegna a pagare il prodotto comprato entro 60/90 giorni dalla vendita; questo

Periodo di tempo che trascorre dalla vendita del prodotto fino all'incasso nasce il cosiddetto credito. Questi crediti vengono anche definiti come crediti commerciali, e sono sempre dei crediti a breve termine, ossia devono esaurirsi all'interno dell'esercizio. Poi abbiamo le finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni; sono anche questi dei crediti, ma sono di natura finanziaria perché nascono da attività non di natura commerciale ma dall'attività finanziaria (azioni, obbligazioni ecc.). Infine, abbiamo le disponibilità liquide, ovvero la quantità di denaro che l'azienda ha al suo interno.

Ratei e risconti: voci legate ai principi contabili, ma noi non ce ne occuperemo; esistono per il cosiddetto principio di competenza, ovvero quando un'azienda deve imputare costi e ricavi all'interno di un bilancio, questi ratei e risconti servono a modulare i valori in base ad un principio di competenza.

PASSIVO

Patrimonio netto: è quel valore del patrimonio che corrisponde alle quote sociali che versano i soci all'interno dell'azienda.

B. Fondi per rischi e oneri: fondi che si formano all'interno dell'azienda e che l'azienda decide di costituire per far fronte a possibili rischi e oneri futuri; un esempio di onere futuro sono i fondi per le imposte, poiché queste sono certe. L'onere è quando il costo si è già verificato e avrà un esborso futuro, mentre il rischio è un calcolo stimato di un possibile onere futuro che non si è ancora verificato.

C. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato: fondo che l'azienda costituisce per andare ad accantonare i soldi che dovranno essere versati quando i lavoratori subordinati andranno in pensione oppure cesseranno di lavorare. Questo fondo si alimenta di anno in anno.

D. Debiti: il contrario dei crediti; parliamo di titoli che obbligano l'azienda a

soci che devono ancora effettuare il versamento. Debiti verso fornitori Debiti che l'azienda ha nei confronti dei propri fornitori per l'acquisto di beni o servizi. Questi debiti devono essere saldati entro un determinato periodo di tempo, solitamente stabilito nel contratto di acquisto. Debiti verso istituti di credito Debiti che l'azienda ha nei confronti delle banche o di altri istituti di credito. Questi debiti possono essere contratti per finanziamenti o prestiti ottenuti dall'azienda. Debiti verso soci Debiti che l'azienda ha nei confronti dei propri soci. Questi debiti possono essere dovuti a prestiti o finanziamenti concessi dai soci all'azienda. Debiti tributari Debiti che l'azienda ha nei confronti dell'amministrazione finanziaria per il pagamento di imposte e tasse. Debiti verso il personale Debiti che l'azienda ha nei confronti dei propri dipendenti per il pagamento di stipendi, contributi previdenziali o altre spettanze. Debiti diversi Debiti che non rientrano nelle categorie precedenti, come ad esempio debiti per servizi professionali, debiti per affitti o debiti per forniture di energia elettrica o acqua. I debiti rappresentano le passività dell'azienda, ovvero gli importi che l'azienda deve pagare a terzi. Sono indicati nello stato patrimoniale per evidenziare l'ammontare complessivo delle obbligazioni finanziarie dell'azienda.Solitamente si trova questa voce quando un'azienda è stata neo-costituita, poi tenderà ad andare verso lo zero progressivamente. Impieghi di capitale con fecondità ripetuta nel tempo; sono investimenti che contribuiscono alla creazione di valore per più esercizi amministrativi. Quando parliamo di immobilizzazioni parliamo anche di costi pluriennali, ossia che si presentano all'interno del bilancio di esercizio per più di un anno. Troviamo tutti quei beni che hanno una natura non tangibile; in un'azienda alimentare i costi immateriali possono essere i costi di impianto e di ampliamento (spese pluriennali a cui l'azienda va incontro quando sta costituendo un'azienda, come costi del notaio, commercialista ecc.), di ricerca sviluppo (costi per il resourcing development) e pubblicità, i diritti di brevetto industriale (costo che l'azienda sostiene per poter sfruttare una sua invenzione).concessioni licenze e marchi (sia creati dall'azienda stessa, che acquisiti da aziende esterne), avviamento (valore stimato dell'azienda nel momento in cui viene acquisita) ed immobilizzazioni in corso (immobilizzazioni che vengono corrisposti per l'acquisto di beni immateriali). - Immobilizzazioni materiali: tutti quei beni che hanno una natura pluriennale che sono tangibili; in un'azienda alimentare dei tipici esempi sono terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, altri beni e immobilizzazioni in corso. - Immobilizzazioni finanziarie: contengono tutti quei valori di beni immobilizzati che hanno una natura di tipo finanziaria, ossia di produrre liquidità; esempi sono partecipazioni in imprese collegate controllate e controllanti, crediti verso imprese collegate controllate e controllanti, altri titoli e azioni proprie. Attivo circolante Tutti quei beni che producono un costo di natura annuale, ovvero la cui

La fecondità si esaurisce entro i dodici mesi successivi alla chiusura del bilancio. Parlando di attivo circolante, ci riferiamo a:

  • Rimanenze: è il valore del magazzino di un'industria. Parlando di rimanenze, possiamo riferirci a diverse tipologie, come magazzini di materie prime, sussidiarie o di consumo; magazzini di semilavorati; magazzini di prodotti finiti e merci. Solitamente a bilancio il valore di questi 3 magazzini è differenziato perché la stima del valore del magazzino può utilizzare a seconda del magazzino preso in considerazione dei criteri di valutazione diversi.
  • Crediti: sono quei diritti che si formano all'interno dell'azienda di ricevere un pagamento pari al prezzo di vendita del prodotto. Quando parliamo di crediti, parliamo di crediti verso clienti, verso imprese controllate, controllanti e collegate e verso altri. Nell'industria alimentare i crediti verso clienti sono quelli più importanti, che si traducono in

Una diluizione del pagamento concessa dal fornitore nei confronti dell'azienda considerata. Il credito non genera mai interessi attivi, ossia non genera ulteriori costi oltre il prezzo di vendita del prodotto. I crediti verso le imprese invece sono di natura finanziaria, quindi a differenza di quelli verso clienti producono un interesse attivo, ossia producono dei ricavi in più che andranno riportati.

Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: qualora non si parlerà di crediti, si parlerà di partecipazioni in imprese collegate e imprese controllate, altre partecipazioni, azioni proprie e altri titoli. Queste voci le troviamo nell'immobilizzazione finanziaria, ma le differenzia la temporalità della realizzazione all'interno dell'azienda, nel senso che se parliamo di immobilizzazioni finanziarie si fa riferimento ad un investimento di natura pluriennale, mentre quando parliamo di partecipazioni ci riferiamo

adinvestimenti che esauriscono propria fecondità all'interno dell'esercizio successivo rispetto a quello a chiusura del bilancio.

Disponibilità liquide: tutto quel valore che in un determinato periodo di tempo è presente all'interno dell'azienda. Fanno parte delle disponibilità liquide depositi bancari e postali, assegni e la cassa.


Ratei e risconti attivi: Lezione 7: le passività patrimoniali: introduzione e capitale proprio. Parliamo di elementi negativi del patrimonio, in particolare stiamo andando a descrivere tutte le fonti di finanziamento che l'azienda ha utilizzato per arrivare a una determinata consistenza patrimoniale.


Parlando di passività patrimoniale, distinguiamo fondamentalmente tra capitale proprio e capitale di terzi. Nel capitale proprio rientra il patrimonio netto, mentre nel capitale di terzi rientrano i fondi per rischi e oneri, il tfr, i debiti e ratei e risolti passivi.


Patrimonio

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
43 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a.zerba.igian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e marketing delle imprese agroalimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Stranieri Stefanella.