Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TOTALE PASSIVO RICLASSIFICATO = CAPITALE INVESTITO
Se prendiamo i valori che abbiamo ricavato nello stato patrimoniale riclassificato possiamo calcolare quegli indicatori sintetici che ci danno una migliore idea della bontà della gestione della nostra azienda. In particolare, valutando lo stato patrimoniale riclassificato, possiamo valutare con degli indici l'equilibrio finanziario e l'equilibrio patrimoniale della nostra azienda.
Le voci usate per calcolare lo stato patrimoniale riclassificato sono utilizzate per calcolare gli indici e valutare l'equilibrio finanziario e patrimoniale dell'azienda. Quando parliamo di questi equilibri, ci riferiamo a molti indici che devono essere considerati.
Il primo indice è l'indice di indipendenza finanziaria, ovvero IIF, dato dal rapporto tra patrimonio netto e capitale investito moltiplicato per 100. Tale rapporto ci fa capire che al numeratore abbiamo il capitale proprio, ovvero la consistenza del capitale che arriva, e al denominatore abbiamo il totale del capitale investito.
patrimonio investito dall'azienda. La risultante di tale indice va a valutare quanto la mia azienda è indipendente rispetto al capitale di terzi. A livello didattico si dice che il valore massimo di tale indice è 100 e ha un valore minimo di zero. Viene 100 se 19PN=CI. I valori vanno dal 33 al 66%. Buono se sopra al 33 e ottimo se supera il 66%. Nella pratica i valori di accettabilità oscillano tra 33 e 66%. Questo indice è buono se superiore a 33% e ciò equivale al fatto che il capitale di impresa corrisponde ad un terzo del capitale investito e ciò è accettabile e gestibile a livello finanziario. Diventa ottimo quando è superiore al 66% perché vuol dire che il capitale proprio dell'azienda diventa superiore al capitale di terzi.
Indice di indebitamento II= CT/PN (calcolo percentuale mette difficoltà). CT= capitale di terzi, ovvero che si ricava dalle operazioni definite precedentemente. Il patrimonio netto è il valore
che ritroviamo come detto prima. Il valore massimo di questo indice è infinito e il valore minimo è zero. Un valore buono si aggira sotto a 2 ed è ottimo se inferiore a 0,5. Valore ottimo di 0,5 vuol dire che ci sarà indipendenza finanziaria molto più elevata dell'indebitamento verso terzi. Mi dice quanto la mia azienda è indebitata verso soggetti terzi. Indice di copertura delle immobilizzazioni 1 Ci sono due indici, quello di copertura delle immobilizzazioni 1 e 2. Va a valutare l'equilibrio finanziario e patrimoniale dell'azienda. ICIM1= PN/IM (IM= attivo immobilizzato) il valore buono di tale indice è maggiore di 1. Se lo è significa che con il nostro PN noi riusciamo a coprire tutte le attività immobilizzate. Può capitare che con il PN non si copra tutto l'attivo, quindi si va a calcolare l'indice di copertura delle immobilizzazioni 2 che è dato dalla somma del PN + DML (debiti) / IM. In tale indice cambia.che sommiamo al PN il DMLT. In questo caso il valore di ICIM2 deve essere per forza maggiore di 1. Ci deve dare una conferma. Tale indice ci va a confermare se c'è un equilibrio fra il valore delle attività di medio-lungo termine e il valore delle passività. Se c'è questo equilibrio e quindi se i valori si equivalgono vuol dire che posso finanziare le attività di medio-lungo termine. Se invece è uguale a 1 tutte le attività di MLT dell'azienda non riescono ad essere finanziate da passività di MLT e si ha uno squilibrio finanziario. Non devo accingere a passività di breve termine per finanziare attività di medio-lungo termine perché vado incontro a una mancanza di capitale per le attività a breve termine. Indice di disponibilità Viene sintetizzato con ID= attivo circolante (RIM+LD (liq.differite)+LI (liq. immediate)) / DBT Questo indice è buono se maggiore a 1 e ciò ci indica che con i debiti di breve termine riesco a finanziare.tutte le attività di breve termine.
Indice di liquidità IL = LD + LI / DBT
Non consideriamo le rimanenze, che sono valori stimati che possono non riflettere in modo preciso i valori. Se tale indice è maggiore di uno siamo in ottima situazione di equilibrio finanziario di breve termine.
LEZIONE 16
Finita la riclassificazione dello stato patrimoniale e abbiamo visto gli indici usati per poter valutare l'equilibrio finanziario e patrimoniale dell'attività.
La redditività 20
Vediamo come si riclassifica il conto economico e vediamo l'analisi della redditività.
Raggruppiamo in nuove voci che ci servono per calcolare valori sintetici detti indici di redditività che ci servono per valutare l'equilibrio reddituale dell'azienda. Ci servono per valutare quanto l'azienda sia in grado di produrre reddito all'interno di un determinato esercizio.
Ogni colonna rappresenta una gestione dell'azienda.
- Gestione operativa
- Gestione
- finanziaria
- Gestione straordinaria
- Gestione fiscale
La sommatoria di tutti i costi e ricavi nelle varie gestioni andranno a dare quello che viene chiamato utile o perdita di esercizio. Nel conto economico riclassificato cambiano le voci intermedie che si formano in ciascuna gestione. Vediamo quello che si trova nella gestione operativa.
Valore della produzione VDP: lo stesso che si trova a conto economico nel ricavo di esercizio dato dalla somma dei ricavi, rimanenze di pf e sottratte le rimanenze iniziali di pf. Dividiamo costi per materie prime, servizi, affitti e oneri diversi. La differenza tra VDP e costi della produzione darà luogo ad un nuovo valore chiamato valore aggiunto. Il valore aggiunto è un valore nuovo che si aggiunge rispetto al conto economico ed è un valore intermedio che si usa quando si riclassifica il conto economico. Valore aggiunto va a vedere quello che è il valore che si crea nell'azienda per effetto del processo di trasformazione.
costi operativi, compresi i costi del lavoro e gli ammortamenti. Il MON rappresenta quindi il vero guadagno ottenuto dall'azienda dalla sua attività operativa. Una volta ottenuto il MON, possiamo sottrarre i costi finanziari, che includono gli interessi sui prestiti e altri costi legati al finanziamento dell'azienda. In questo modo otteniamo il risultato prima delle imposte, che rappresenta il guadagno dell'azienda prima di pagare le tasse. Infine, sottraiamo le imposte per ottenere il risultato netto, ovvero il guadagno effettivo dell'azienda dopo aver pagato tutte le tasse. Questo risultato è importante perché rappresenta il profitto netto dell'azienda, che può essere reinvestito o distribuito agli azionisti. In sintesi, la formattazione del testo utilizzando tag html potrebbe essere la seguente:La definizione di VA è: la differenza tra il valore della produzione e il valore dei consumi intermedi, ovvero la creazione di valore dalla materia prima al prodotto finito.
Il PIL è la sommatoria di tutti i VA delle aziende presenti nel territorio italiano.
Una volta determinato il valore aggiunto, sottraiamo il valore del lavoro L per ottenere il margine operativo lordo (MOL).
Il costo del lavoro viene isolato perché rappresenta un aspetto rilevante tra i costi di produzione delle aziende di trasformazione.
Dopo aver ottenuto il MOL, sottraiamo gli ammortamenti, che rappresentano i valori determinati dalla sommatoria delle quote di ammortamento dei beni immobilizzati nell'azienda. In questo modo otteniamo il margine operativo netto (MON).
Il MON rappresenta il risultato della gestione operativa dell'azienda ed è dato dal valore della produzione meno tutti i costi operativi, compresi i costi del lavoro e gli ammortamenti.
Successivamente, sottraiamo i costi finanziari per ottenere il risultato prima delle imposte, che rappresenta il guadagno dell'azienda prima di pagare le tasse.
Infine, sottraiamo le imposte per ottenere il risultato netto, ovvero il guadagno effettivo dell'azienda dopo aver pagato tutte le tasse.
Questo risultato netto rappresenta il profitto dell'azienda, che può essere reinvestito o distribuito agli azionisti.
costi dellaproduzione. Cosi si sono formate diverse nuove voci intermedie tra cui- Costi- VA- MOL- MON 21. Una volta ottenuto il MON andiamoa sommare a questo i proventi dinatura finanziaria per poi sottrarre glioneri di natura finanziaria e ottenerela RPGS (risultato prima dellagestione straordinaria). A RPGSsommiamo i proventi e i costi dinatura straordinaria trovando ilrisultato prima delle imposte. Aqueste sottraiamo poi il valore delleimposte andando cosi a trovare ilnostro risultato finale che è l'utile ola perdita di esercizio. Nonostantestiamo facendo una riclassificazione,in realtà il risultato finale del contoeconomico non varierà mai rispettoal risultato che si riporta nel contoeconomico. Una volta riclassificato il conto economico arriviamo a calcolare gli indici di redditività. Questisono valori sintetici che ci servono a capire se l'azienda è in equilibrio redittuale, ci servono acapire se si ha equilibrio tra i costi cheAzienda sostiene per produrre e i ricavi che azienda ottiene dalla vendita di questi beni. Equilibrio reddituale può voler dire anche che l'azienda è in grado di produrre reddito. Essendo la nostra azienda un'attività a fine di lucro è importante che sia in grado di produrre reddito e tali indici valutano proprio la capacità della nostra azienda di produrre reddito e remunerazione per i soci e capacità di produrre reddito anche nei confronti di tutti i portatori di interesse nei confronti della società, compresi i lavoratori che avranno in cambio una remunerazione da parte dell'azienda.
LEZIONE 17
Vista la riclassificazione del conto economico e abbiamo visto come si arriva ad un nuovo conto economico detto riclassificato che è il conto economico con aggiunta di alcune voci che vanno ad aggregare e riclassificare voci che si trovano nel conto economico. Le nuove voci servono per riuscire a calcolare dei valori sintetici che sono indici che ci servono per
valuterà l'equilibrio reddituale della nostra azienda. Nella riclassificazione si formano nuove voci come il valore aggiunto, il MOL, il MON, RPGS, RPI, UT. Una volta riclassificato il conto, andiamo a considerare gli indici che ci aiutano a capire quando la nostra azienda risulta essere in equilibrio reddituale. Prima di calcolare gli indici, è bene andare a calcolare gli indici percentuali che iniziano ad indicare la redditività. I principali indici percentuali che possiamo utilizzare sono: - Valore aggiunto sul valore della produzione x 100. Questo valore percentuale ha al numeratore il valore che risulta dalla sottrazione fra il valore della produzione e i costi della produzione. Tale valore ci può indicare quanto i costi della produzione, inerenti alla gestione operativa, pesano sulla formazione del valore della produzione. È un primo indicatore importante perché andiamo a vedere se i costi di produzione che noi sosteniamo sono coerenti con il valore che sire anche quanto incide il costo del lavoro nella creazione del valore dell'azienda.