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VERTICE
STRATEGICO AMMINISTRAZIONE
FINANZA PERSONALE R & S E
CONTROLLO
F 1 F 2 F 3
ACQUISTI MARKETING
PRODUZIONE
MAGAZZINO PROD PUBLICITA'
A E PROMOZ.
PROD VENDITE
B 24
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Economia e Marketing - Prof.ssa Stranieri
- il product manager si occupa della direzione
Struttura funzionale con product manager,
marketing. Ha una natura direttiva ma non una diretta responsabilità su una funzione
aziendale, è una persona assunta per controllare e gestire una linea produttiva. Le sue
Organizzazione aziendale
funzioni sono compiti specialistici, più integrazione tra le unità specializzate per funzioni.
La struttura funzionale con product manager
Gestisce tutte le funzioni aziendali legate a un tipo di prodotto.
VERTICE
STRATEGICO
F 1 F 2 F 3 F 4
PM a
PM b
PM c
- il project manager stabilisce che il prodotto non
Struttura funzionale con project manager,
- PRODUCT MANAGERS = DIREZIONE MARKETING
- FUNZIONE DEL PRODUCT MANAGERS: COMPITI SPECIALISTICI + INTEGRAZIONE
è l’elemento centrale, ma lo è il progetto. Spesso l’azienda assume persone in base ai
FRA LE DIVERSE UNITA' SPECIALIZZATE PER FUNZIONE
progetti che ha e una volta portato a termine il progetto l’azienda si riorganizza in modo
strategico. Anche il direttore del progetto unisce le diverse funzioni. Il direttore di progetto è
un’autorità gerarchica. Abbiamo una duplice dipendenza: dal direttore di progetto ed al
Organizzazione aziendale
direttore dell’unità funzionale. Il rischio è che spesso le varie funzioni non riescano a
La struttura funzionale con project manager
comunicare nonostante siano interconnesse.
VERTICE
STRATEGICO
F 1 F 2 F 3 DIR. PROGETTO a
- la troviamo in strutture complesse come multinazionali o grandi
Struttura divisionale, - AUTORITA' GERARCHICA DEL DIRETTORE DI PROGETTO
aziende. La linea intermedia e il nucleo operativo vengono divisi in diverse unità divisionali.
- DIPENDENZA DUPLICE: DAL DIRETTORE PROGETTO E DAL DIRETTORE DELL'UNITA' FUNZIONALE
Più aumenta la dimensione dell’azienda più è necessario avere la gestione. Le funzioni sono
all’interno di una divisione, e il criterio divisionale è diverso. Ogni divisione è organizzato in
modo a sé stante. Nelle aziende spesso manca la comunicazione e quindi viene assunta
una persona che fa da ponte trasversalmente alle varie divisioni. 25
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Economia e Marketing - Prof.ssa Stranieri 08 maggio 2014
Relazioni verticali nel sistema agroalimentare
Mentre l’organizzazione interna è più studiata, quella esterna è presa meno in considerazione
supply chain.
e deve essere studiata maggiormente. L’organizzazione esterna è anche detto
Con le relazioni verticali si analizza una transazione di scambio di natura economica (ossia
prevede un esborso monetario). Questi scambi possono essere coordinati dall’esterno,
(quindi possono essere gestiti con strumenti negoziali di diversa natura).
Con il coordinamento verticale si analizzano le metodologie negoziali per fare lo scambio.
coordinamento verticale è diverso dalle relazioni verticali.
Il
Abbiamo tre grandi famiglie di coordinamento:
Mercato Forme ibride Integrazione verticale
Si analizzano transazioni che Sono più complesse di quelle Si parla del massimo grado di
iniziano e si concludono sul di mercato, ma meno rispetto coordinamento dove chi
mercato stesso. a quelle di integrazione scambia diventa proprietario
Sono le più semplici forme di verticale. del bene scambiato e quindi
coordinamento. s i p a r l a d i i n t e g r a re l a
transazione (internalizzazione
della transazione). (Vedi
consorzio o cooperativa).
Principali forme di coordinamento legate al per le aziende alimentari: l’agricoltura ha
mercato
un mercato dedicato a questo settore:
Borsa merci Mercato ortofrutticolo
(Agricoltura - industria alimentare) (Agricoltura - distribuzione)
È un mercato vero e proprio dove si verifica Cambiano i soggetti che ne prendono parte.
lo scambio di prodotti agricoli non deperibili I prodotti di cui si parla sono beni deperibili
(cereali, ...). (cambia l’oggetto della contrattazione).
Sono facilmente standardizzabili dal punto di Il prodotto deve essere presente nella fase di
vita qualitativo. contrattazione.
Si effettuano delle contrattazioni e durante le Il trasferimento del prodotto è immediato al
contrattazioni il prodotto non è fisicamente termine della contrattazione e formazione
presente. della quotazione.
Offerta: produttori (impresa agricola)
Domanda: trasformatori
Contrattano sulla base del bene e questo sa
origine ad un prezzo di mercato quando
domanda e offerta si incontrano.
Quando si parla di si parla di:
forme ibride
Contratti
È la forma più usata in qualsiasi settore. È un accordo bi- o pluri- laterale per l’acquisto di un
bene agricolo. Può essere stipulato prima della produzione del prodotto oppure dopo che il
prodotto sia pronto.
Ci si può rivolgere ad un fornitore stipulando delle condizioni bene precise che vanno
rispettate. Con un contratto si riesce a tutelare maggiormente i soggetti dello scambio.
Sono molti i comparti nel quale vengono usati i contratti, nell’agro-alimentare è il metodo più
diffuso. 26
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Il contratto prevede una serie di condizioni: - prezzo e quantità di scambio; - caratteristiche
qualitative; - tempistiche di scambio; - tempi e modalità di consegna ... .
Accordi interprofessionali
Cambiano i soggetti che contrattano: si parla di organizzazioni.
Si contratta su scambi futuri. Solitamente vengono siglati annualmente stabilendo le
condizioni contrattuali del settore specifico. È presente in molti comparti, ma è molto usato
nel settore del latte e dei semi oleosi.
Permette di evitare che i grandi imprenditori influenzino troppo prezzi e scambi dei piccoli
imprenditori.
Essendo degli accordi quadro, e quindi dei riferimenti, non sono obbligatori.
Soccida
Riguarda il comparto zootecnico, molto usato nel particolare dell’avicolo.
Una parte cede il bestiame (ha la proprietà) e una parte dà l’allevamento. Quando il bestiame
è pronto per la macellazione il proprietario dello stesso lo riacquista pagando in funzione
dell’incremento ponderale raggiunto. C’è uno stretto contatto tra agricoltura e industria.
Le forme di possono essere:
integrazione verticale
Cooperativa agro-alimentare
Hanno uno scopo mutualistico, quindi valorizzano la materia prima agricola, quindi attraverso
la cooperativa l’agricoltore ha modo di produrre un prodotto con valore superiore rispetto a
quello che avrebbe se non aderisse alla cooperativa.
Sono strumenti che danno tecnologie, tecniche e impianti particolare che alzano il valore.
Sono molti i comparti dove è presente: lattiero-caseario, vitivinicolo, oleario, ... .
È una delle forme più usate nell’agro-alimentare.
La decisione di aderire o meno alla cooperativa si basa su un giudizio di convenienza che si
basa sul valore che ottengo per un prodotto trasformato tramite
valore di trasformazione:
cooperativa rispetto al valore che avrei per lo stesso prodotto senza aderire alla cooperativa.
V : valore di trasformazione
t
V : valore di trasformazione unitario
tu
P : prezzo unitario
tu
C : costi
t
Se V che ottengo con la cooperativa è > allora è conveniente aderire alla cooperativa, se
tu
invece è < non è conveniente. 13 maggio 2014
Le forme di mercato sono quelle che hanno più basso livello di coordinamento.
Nelle forme ibride il coordinamento tra i soggetti è più formalizzato (grado di coordinamento
più elevato), nell’integrazione verticale invece abbiamo grado massimo.
Teoria neo-istituzionale: sulla base della natura della transazione ci possono essere diversi tipi
di coordinamento. l’obiettivo dell’organizzazione esterna è quello di scegliere la
Teoria dei costi di transazione:
forma di coordinamento più efficiente per massimizzare il profitto e minimizzare i costi della
transazione in oggetto.
Dice che l’esistenza di queste diverse forme di coordinamento è dovuta la presenza di costi
di transazione. 27
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Economia e Marketing - Prof.ssa Stranieri
Diversi tipi di costi:
- Di informazione, tempo che l’imprenditore spende per cercare il miglior fornitore
- Di negoziazione, quando mi trovo con il fornitore a contrattare le condizioni di vendita
- Di monitoraggio, i costi sostenuti dall’azienda per controllare che la transazione vada a buon
fine
Sulla base della complessità e delle dimensioni della transazione costi saranno più o meno
alti.
- Specificità dell’asset, crea una dipendenza nella transazione.
- Grado di incertezza, transazione più o meno complessa sulla base della probabilità che
questo vada a buon fine. Una variabile che entra in gioco è la concorrenza o anche la
conoscenza del fornitore stesso.
- Grado di frequenza, è il numero di transazioni in un periodo determinato. Se è elevato
avremo un alto grado di frequenza se è saltuario avremo un basso grado di frequenza.
Queste caratteristiche determinano l’entità dei costi della transazione. La specificità dell’asset
e il grado di incertezza sono quelli che contano di più. Se è certo che avremo la transazione i
costi sono bassi e si sceglie il mercato come forma di coordinamento. In caso di incertezza,
che è più comune, si valuta l’asset: se è alto si sceglie come coordinamento l’integrazione
verticale o le forme ibride; se è basso si scegli il mercato.
Le forme di coordinamento esistono perché soggetti non hanno conoscenza illimitata, quindi
probabilmente le loro scelte non sarebbero ottimali. Bisogna scegliere quella che minimizza i
costi di transazione sulla base dei tre fattori. 28
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Economia e Marketing - Prof.ssa Stranieri 20 maggio 2014
Elementi di marketing
Il marketing è un concetto ampio: si va dalla strategia (marketing strategico), fino all’attivit&agra