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LEZIONE 19. LEVA FINANZIARIA (II PARTE) FINE FASE 1 DI BILANCIO

La cosa più interessante della leva finanziaria è il (ROI-ROD) ed è interessante perché il risultato verrà moltiplicato per l'indice di indebitamento ed essendo moltiplicata ha un effetto esponenziale sul risultato del ROE. La leva dimostra che in alcuni casi per un'azienda l'indebitamento è positivo in quanto ha effetto positivo sul ROE e sugli effetti del capitale. Finchè la parentesi resta +, ovvero se ROI>ROD moltiplicato per un valore + da effetto esponenzialmente ++.

Ovvero ciò significa che l'azienda avrà un EFFETTO LEVA + DEL DEBITO SULLA REDDITIVITÀ del CAPITALE. Viceversa se ROIsituazione negativa sullaremunerazione del capitale investito dai soci. Ciò che si evince è che 1 l’indebitamentoper un azienda può essere fisiologico ossia un evento + per l’azienda con ripercussioni+ sulla redditività del capitale investito. D’altra parte può essere patologico che siverifica quando il valore è – e quindi effetto negativo con ripercussioni – sullaredditività. Un secondo concetto molto importante dell’equazione è che tutti i valoriche troviamo in stato patrimoniale e conto economico sono strettamente legati traloro. Ne è dimostrazione la leva stessa poiché sono indici espressi sia in stato p, che inconto economico. Ad esempio il ROE= UT(conte econ)/PN(stato pat). Oppure il ROI=MON(c econ)/CI(s pat) ; ROD = OF-PF(c econ) / CT(s pat) .Un’ altra relazione è Utile si esercizio è il risultato finale che troviamo, questo risultatosi trova sia a contoeconomico CE andrà a formare il valore di patrimonio netto. Un'altra ancora riguarda l'ammortamento che per attribuire il costo di esercizio pluriennale ogni anno il 31/12 si calcola la quota ammortamento per tutte le immobilizzazioni iscritte a stato patrimoniale. Un altro riguarda i ricavi delle vendite che va a formare il VDP in conto economico, in realtà a stato patrimoniale origina i crediti commerciali verso clienti. La leva finanziaria è un'occasione per sintetizzare tutte queste relazioni nonché modo per far capire come spesso l'azienda opera quando si indebita o in maniera patologica o fisiologica. LEZIONE 20/21,22. ESEMPI DI BILANCIO E RICLASSIFICAZIONE Esempio pratico del bilancio di Rovagnati. (STAMPA FOGLIO E VEDI RISULTATI prima prova a farlo da solo!!!). 7 pagine in cui si riportano tutti i costi e ricavi d'azienda. Si riportano due anni di bilancio al 2002 e al 2001, quindi volendo si può riclassificare gli indici di.equilibrio finanziario e redditività di entrambi. La riga segna il subtotale di ciò che è venuto prima, una somma in poche parole. LEZIONE 23. INTRODUZIONE ALL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (INIZIO SECONDA FASE)

L'Obiettivo dell'azienda è la massimizzazione del profitto che si traduce con il mettere in piedi obiettivi da raggiungere per ogni esercizio come l'incremento del fatturato o investimenti vari. Comprende pratiche e metodi che vanno a studiare tutto il flusso dell'azienda, dall'organizzazione degli input, sia i processi sia l'organizzazione degli output. Gli input riguardano persone, materiali e risorse di varia natura ma anche di risorse immateriali o finanziarie. Si parla di un organizzazione piuttosto ampia, investimenti, materie prime e lavoro. Uno dei compiti di studio ad esempio è quale debba essere la struttura organizzativa migliore per raggiungere le finalità che l'azienda si pone. O quale sia

il corretto funzionamento delle risorse. O lo studio di flussi fisici/informativi ovvero flussi di natura materiale, ad esempio il lavoro o i flussi di materia prima. E' quindi una disciplina molto vasta orientata su vari aspetti dell'azienda e sulla sua organizzazione. Un'azienda ben organizzata sarà colei in grado di creare valore e di minimizzare i costi nel minor tempo possibile, per questo è importante studiarla. (creerà valore per gli stakeholder ovvero coloro che sono portatori di interessi per l'azienda come soci e finanziatori ma anche per i dipendenti stessi dell'azienda e crea valore anche per il mercato e crea valore a livello di società ovvero contribuisce alla creazione del PIL) Un altro obiettivo è minimizzare i costi infatti scegliendo la giusta strategia è possibile utilizzare un coordinamento tale di raggiungere la massimizzazione del profitto. Quando si parla di problema organizzativo ci si riferisce a

Come realizzare il processo di divisione di lavoro nell'impresa. Tale processo è stato frutto di diverse pratiche e teorie, una delle più note e riconosciute è la teoria di Mintzberg che individua 5 componenti fondamentali, egli individuò 5 componenti fondamentali dell'organizzazione aziendale:

  1. Il vertice strategico
  2. Linea intermedia
  3. Nucleo operativo
  4. Tecnostruttura
  5. Staff di supporto

Ciascuna di esse è composta dai lavoratori che contribuiscono all'attività aziendale ma ciascuna si suddivide in base al ruolo che rivestono. Mintzberg sostiene che esse sono ordinate in base ad una struttura piramidale o gerarchica che quindi dall'alto impartisce ordini e controllo. Alla base vi è il nucleo operativo, salendo la linea intermedia e al di sopra il vertice strategico. La tecnostruttura e lo staff di supporto non risponderanno direttamente alla gerarchia ma costituiscono un supporto a tale linea.

Infatti si costruiscono a lato dellapiramide. LEZIONE24. LE COMPONENTI DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
  • Nucleo operativo - E’ la base dell’organizzazione e realizza la cosiddetta attivitàoperativa(tipica o caratteristica), ovvero tutta quell’attività svolta da un’impresa(perun’impresa alimentare consiste nel trasformare la materia prima in prodotti alimentarifiniti). Comprende quel fattore lavoro che consente di acquistare input nonchétrasformarli in output e vendere e distribuirli (funzione acquisti-produzione-vendite).Comprende tutte quelle attività lavorative che forniscono inoltre supporto alle attivitàprecedenti come manutenzione degli impianti o attività di magazzini etc…
  • Nelleorganizzazioni semplici - rappresenta l’impresa che è la sua caratterizzazione specificaovvero componente aziendale con mera funzione esecutiva ovvero le risorse lavoroche rientrano in tale componente del nucleo

operativo avranno responsabilità limitate nei confronti degli obiettivi aziendali, quindi c'è qualcuno dall'alto della piramide che decide quali attività da svolgere e le modalità e un nucleo operativo che esegue tali ordini. Dal fondo salendo segue – la linea intermedia- nelle organizzazioni si colloca tra nucleo e vertice. Rappresenta una forma di divisione del lavoro di carattere direttivo che interagisce a monte e a valle della linea gerarchica ossia le risorse lavorative impiegate saranno coloro che vengono assunti per dare ordini che verranno poi eseguiti dal nucleo operativo. Scelgono le linee esecutive da perseguire (direttore di marketing, di produzione etc...) Inoltre trovandosi a metà strada interagisce anche col vertice pertanto le persone che ricopriranno le funzioni interagiscono con entrambe le parti o meglio fanno da ponte tra decisioni di vertice e procedure esecutive del nucleo. In questo caso esistono i manager o

direttori di azienda che sono visti come dipendenti con condizioni contrattuali differenti, meno tutelati avendo maggiori responsabilità. Hanno il compito di supervisionare e coordinare le attività subordinate (svolte dal nucleo), attività di feedback tra l'unità operativa e vertice quindi riportano costantemente i risultati ottenuti e contribuiscono alla strategia della propria unità funzionale nonché si occupano di monitorare e segnalare problematiche nella propria unità. Difatti nel momento in cui il vertice delinea la strategia aziendale interpella la linea intermedia per conoscere al meglio come individuare le strategie migliori. (es: se occorre effettuare strategia di mercato, interpellerà con il direttore marketing in quanto ha il contatto diretto sulle problematiche dal punto di vista pratico in questo settore). Si conclude con la punta - vertice strategico - Confluiscono tutti quelli responsabili della gestione dei.risultati dell'azienda di fronte ai portatori di interessi primari (stakeholder) ovvero coloro che ne rispondono direttamente come soci, parti terze proprietari e lavoratori stessi etc... Hanno il più alto livello di responsabilità. Comprende una serie di diverse funzioni: dalla supervisione dell'operato delle componenti sottostanti quindi una funzione di controllo nonché digestione delle relazioni impresa-ambiente circostante (banche, fornitori, clienti, finanziatori etc...) e definisce le scelte strategiche (coadiuvandosi della linea intermedia per scelte + corrette e adeguate). Ai lati della struttura fanno parte: - tecnostruttura: è presente nelle organizzazioni complesse e si occupa di standardizzare il lavoro e far si che sia facilmente valutabile e calcolabile. Generalmente viene realizzata da componenti esterne alla gerarchia aziendale. La sua presenza presuppone che esista una divisione del lavoro direttivo ovvero chi controlla il lavoro.chi lo standardizza (ingegneri industriali, coloro che pianificano o selezionano personale etc...) Nella pratica si suddividono 2 tipologie di analisti: di lavoro (ingegneri industriali) e personale (selezione, formazione). Segue-staff di supporto- rappresenta l'unità del sistema organizzativo che da supporto all'attività aziendale e sono esterne alla linea gerarchica, ad esempio l'ufficio legale dell'azienda, piuttosto che le relazioni pubbliche o il settore di ricerca e sviluppo (sono comunque particolarmente importanti e di supporto), la mensa aziendale etc... LEZIONE 25. TIPOLOGIE DI STRUTTURE ORGANIZZATIVE Per le industrie alimentari l'organizzazione avviene su tre tipologie: struttura elementare, struttura funzionale e struttura divisionale. -struttura elementare- : le dimensioni di Mintsberg sono organizzate nella maniera più semplice, basate su un concentramento di più funzioni all'interno della stessa persona. Ciòcapita nelle aziende specie di piccole dimensioni in cui non ci deve essere una suddivisione troppo dettagliata dei compiti. Ad esempio l'alta direzione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
28 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Coulson di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e marketing delle imprese alimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Stranieri Stefanella.