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A B C
ricavi 200 100 300
Costi variabili 70 60 165
- (manodopera dir,
materie prime, energia)
Costi fissi speciali 50 30 100
- (direttore linea,
ammortamenti
specifici)
= margine di contribuzione di II 80 10 35
livello Costi fissi comuni 90
-
= utile di impresa 35
Se si sottraggono dai ricavi i costi variabili diretti ed i costi fissi si evidenzia il MARGINE DI
CONTRIBUZIONE DI SECONDO LIVELLO: sulla base del quale l’ordine di redditività è il
seguente in ordine decrescente: A, C, B 46
Full costing si attribuiscono all’oggetto di calcolo i costi variabili ed i costi fissi.
à A B C
ricavi 200 100 300
Costi variabili (manodopera 70 60 165
diretta, materie prime,
energia)
Costi fissi diretti (direttore di 50 30 100
linea, ammortamenti specifici)
Costi fissi indiretti 30 15 45
Costi totali 150 105 310
UTILE 50 -5 -10
il risultato è influenzato dalla distribuzione dei costi indiretti tra le linee produttive
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IL MARKETING
Il marketing è “soddisfare i bisogni espressi dai consumatori in modo redditizio”; ovvero
riuscendo, attraverso il prezzo, a remunerare i fattori produttivi che dall’impresa sono stati
utilizzati. Esistono diversi obiettivi:
1. Comprendere il cliente: capire ciò di cui il consumatore ha bisogno, ovvero ciò
che il consumatore richiede.
2. Integrazione delle attività: attraverso un coordinamento interno, dall’utilizzo delle
risorse, alla creazione/vendita, fino alla generazione di valore.
3. Obiettivo di redditività: l’azienda ha bisogno di fare profitto per remunerare le
risorse, unitamente al soddisfacimento delle esigenze del cliente.
Il concetto di marketing suggerisce che perseguire l’interesse del cliente, alla fine,
favorisce anche l’interesse dell’impresa: situazione win-win.
Win-win è un'espressione inglese (traducibile come vincente-vincente, oppure io vinco-tu
vinci) che indica la presenza di soli vincitori in una data situazione. Per estensione si
considera win-win una qualsiasi cosa che non scontenti o danneggi alcuno dei soggetti
coinvolti.
Il marketing riguarda attività operative (come si commercializza un prodotto) e
strategiche (individuazione dei bisogni del consumatore in modo redditizio).
il processo di marketing strategico adotta una prospettiva di medio-lungo termine; il suo
compito è quello di specificare la mission dell’impresa, definirne gli obiettivi, elaborare
una strategia di sviluppo, e garantire un’equilibrata struttura del “portafoglio-profitti”. È il
processo orientato all’analisi ed incentrato sull’individuazione dei bisogni degli individui e
delle organizzazioni. mission imprenditoriale
à
Il marketing operativo è un processo orientato all’azione nel breve-medio termine, e si
indirizza a mercati o segmenti esistenti. È il classico processo teso al raggiungimento di un
obiettivo di quota di mercato attraverso l’uso delle “4P” (decisioni di prodotto,
distribuzione, prezzo e comunicazione). Il marketing operativo è efficiente solo se è
basato su opzioni strategiche solide e ben definite.
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MARKETING STRATEGICO
“E’ il processo orientato all’analisi ed è incentrato sull’individuazione dei bisogni degli
individui e delle organizzazioni”. È sintetizzato all’interno della mission aziendale. Quindi
l’azienda prima decide per il medio-lungo periodo, e successivamente agisce attraverso
strumenti operativi, come ad esempio il marketing mix (marketing operativo) . È di
responsabilità di direzione aziendale e coinvolge anche alte funzioni. C’è uno sviluppo
temporale delle funzioni di marketing diverse rispetto al marketing operativo. Il marketing
strategico, generalmente viene “programmato” precedentemente rispetto all’operatività
del marketing operativo. Il ruolo del marketing strategico è seguire l’evoluzione del
mercato di riferimento e identificare i differenti prodotti, mercati e segmenti attuali o
potenziali da soddisfare.
Ad esempio, rispetto a 2/3 anni fa, i produttori di prodotti “senza” hanno un mercato più
ampio, che coinvolge più persone (non solo individui con patologie o intolleranze);
l’aumento di tale mercato ha fatto si che i prodotti delle aziende leader, fossero
affiancati a molti prodotti di aziende “competitors”.
L’attrattività di un prodotto-mercato dipende anche dalla competitività dell’impresa,
cioè dalla sua capacità di soddisfare i bisogni dei clienti meglio delle aziende concorrenti.
Questa capacità esiste quando l’azienda ha un vantaggio competitivo, sia grazie alla
presenza di qualità distintive difendibili, che la differenziano dai rivali, sia grazie a una
produttività superiore che le conferisce un vantaggio di costo.
Al marketing strategico spetta la valutazione della sua fattibilità economica e finanziaria.
A questo proposito è decisiva l’interfaccia tra le attività di ricerca e sviluppo, produzione
e marketing strategico. Per giungere ad una decisione, il ruolo del marketing strategico
riguarda dunque fattori:
REATTIVI o DI RISPOSTA: occorre individuare e soddisfare i bisogni espressi per
• prodotti già esistenti, attraverso l’introduzione di innovazioni (legate a bisogni
espressi). La domanda chiave alla quale occorre saper rispondere è: “è fattibile?”.
Ad esempio, un’industria per la produzione di maionese tradizionale, ci contatta
per produrre maionese vegetale, in quanto questa deve rispondere a delle
esigenze dei consumatori. Se l’esigenza di un nuovo prodotto proviene dal
mercato, per esempio a seguito di un’indagine di mercato, si dice che
l’innovazione è “market-pull”. L’indicazione derivante dal mercato viene trasmessa
alla funzione ricerca e sviluppo (R&S), che cercherà di dare una risposta adeguata
al bisogno insoddisfatto. La domanda chiave diventa “è fattibile?”. Sarà poi
compito del marketing operativo promuovere la nuova soluzione nel segmento
target incrementando la domanda esistente.
PROATTIVI o GUIDATI DALL’OFFERTA: occorre identificare i bisogni non espressi o
• soluzioni nuove a bisogni noti. Occorre anche in questo caso considerare
l’innovazione. La domanda chiave è “esiste un bisogno?”. Ad esempio, si vuole
produrre dei prodotti nuovi non ancora presenti sul mercato (esempio, il vecchio
caso dei bastoni da selfie). Occorre considerare se questa mia nuova “idea”,
corrisponde realmente alle esigenze del mercato. Questo accade quando il
laboratorio o la R&S scopre un nuovo processo o un nuovo prodotto, che permetta
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di soddisfare un bisogno latente o di anticipare una domanda in cui non vi è
consapevolezza nel mercato (bastone dei selfie). Queste imprese acquistano
un vantaggio competitivo, perché le innovazioni sono trainate dalla tecnologia,
più che dall’orientamento a soddisfare bisogni espressi dal consumatore.
L’innovazione è in questo caso spinta dall’impresa (caso Apple). L’interrogativo a
cui occorre rispondere è: “esiste un bisogno?”. Ora bisognerà cercare di
segmentare il prodotto ed individuare i target-up a cui destinare il prodotto.
La spesa di ricerca e sviluppo si colloca fuori dai margini di bilancio, perché non si sa se
quella spesa darà un reddito, non ha un legame con un prodotto o un processo.
L’azienda con l’analisi del mercato e l’attività di R&S identifica i bisogni del cliente e
formula un prodotto. Dopo che l’azienda ha definito l’obiettivo strategico, si passa alla
parte operativa. MARKETING OPERATIVO
Il ruolo primario del marketing operativo consiste nel raggiungimento dell’obiettivo di
fatturato programmato, cioè nel vendere ed ottenere ordini di acquisto, minimizzando i
costi. Con il marketing operativo, l’obiettivo di fatturato da realizzare, si traduce in
programmi di fabbricazione per la funzione produzione e in programmi di stoccaggio e di
distribuzione per i servizi commerciali. Il marketing operativo quindi influenza in modo
diretto la redditività a breve termine dell’impresa. Ogni prodotto, anche se di qualità
molto elevata, deve avere un prezzo accettabile per il mercato in cui si inserisce, essere
disponibile in circuiti di distribuzione (brevi, lunghi, diretti, …) adeguati alle abitudini di
acquisto della clientela target ed essere sostenuto da attività di comunicazione. È raro
imbattersi in situazioni di mercato in cui: la domanda supera l’offerta, l’azienda è
conosciuta da tutti i potenziali acquirenti (eccezione, caso Apple), o la concorrenza è
inesistente (monopolio).
Senza il marketing operativo, il marketing strategico non potrebbe fornire risultati
soddisfacenti; viceversa non ci potrebbe essere un marketing operativo redditizio senza
solide scelte strategiche.
Il marketing operativo costituisce l’aspetto commerciale delle attività d’impresa e la sua
funzione chiave è quella di generare vendite. Si hanno due tipologie di marketing
operativo:
MARKETING TRANSLAZIONALE: si focalizza sulle singole vendite considerate a sé
- stanti. La relazione finisce con la conclusione della vendita. Si concentra solamente
sul prezzo.
MARKETING RELAZIONALE: è orientato alla costruzione di una relazione forte e
- duratura in modo da fidelizzare il cliente. Presuppone l’opportunità di condividere i
vantaggi nell’attività di scambio, mentre il marketing traslazionale opera in base
ad un modello in cui i bisogni sono contrapposti: l’acquirente vuole un buon
prezzo, il venditore vuole un buon profitto. Sposta l’attenzione sui vantaggi non
economici, come i servizi, il tempo di consegna e la certezza di una fornitura
continua. 50
Oggi le tecniche di vendita tradizionali appaiono meno efficaci perché i clienti sono più
preparati (grazie specialmente al “consumerismo” cioè all’affermarsi dei movimenti di
tutela del consumatore), e la cui decisione d’acquisto dipende da complessi meccanismi
di influenza sociale come social network e comunità virtuali.
Il marketing mix o il paradigma delle 4P:
PRODUCT: l’insieme di decisioni che l’impresa assume per gestire prodotti esistenti o
ü sviluppare nuovi prodotti. Il prodotto è inteso come insieme di attributi, la
combinazione dei quali fornisce una serie di benefici all’utilizzatore. Il packaging ad
esempio ha lo scopo di proteggere il prodotto, distinguere prodotti relativamen