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VALUTATIVI
Cognitive Reflection Test Un paio di scarpe e un pallone da calcio costano insieme 110€. Le
scarpe costano 100€ in più del pallone. Quindi il pallone quanto
costa? 5€
C’è una risposta saliente (10€) alla quale il cervello tende ad ancorarsi
velocemente ma è sbagliata. Per arrivare alla risposta giusta è
necessario più tempo.
5. FUNZIONE DI PONDERAZIONE della Prospect Theory
Le persone tendono a ponderare le probabilità. Cioè tendono a
sopravvalutare le probabilità basse e a sottovalutare le probabilità
elevate. In un grafico si formano due curve. Se fossimo perfettamente
razionali invece la retta sarebbe perfettamente lineare. (vedi grafico).
La funzione di ponderazione è il secondo ingrediente fondamentale
della Prospect theory dopo la funzione di valore. La funzione di
ponderazione spiega come sono strutturate soggettivamente le
probabilità: gli individui tendono ad esagerare il peso assegnato a
piccole probabilità e a sotto-ponderare probabilità maggiori. Questo
spiega il successo delle scommesse sportive, del lotto, dei gratta-e-vinci,
del gioco d’azzardo.
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6. FALLACIA DEL GIOCATORE D’AZZARDO
Si attende uno spostamento rapido verso la media: dopo tre volte che alla roulette esce il colore rosso, il
giocatore è tentato dal pensare che la prossima volta uscirà il nero. È una tendenza a fare inferenza a partire da
piccoli campioni che in realtà non sono statisticamente significativi. Questa tendenza prende il nome di “legge
dei piccoli numeri”.
7. FALLACIA DELLA MANO CALDA
Nel basket un giocatore con la mano calda è uno che fa tanti canestri. Questa espressione viene utilizzata per
indicare la situazione contraria rispetto alla fallacia del giocatore d’azzardo. Dopo che è uscito 4 volte il colore
rosso, la persona comincia a pensare che uscirà sempre rosso anche le volte successive. Anche in questo caso il
campione sottostante non è statisticamente rappresentativo e non si può razionalmente fare un’inferenza di
questo tipo.
Le due fallacie sono tendenzialmente correlate, cioè le persone che sono soggette a una, tendenzialmente lo
sono anche all’altra.
8. EFFETTO ANCORAGGIO
Le scelte di un individuo possono essere influenzate da informazioni distorte.
Esempio 1: vengono estratti dei numeri casualmente e poi si chiede a una persona quanti sono i paesi africani.
Benché estratto a caso, il numero ottenuto esercita una forte influenza sulla risposta. Cioè se la ruota della
fortuna fa uscire 90, le persone tendono a dire che il n° di paesi africani è 70, 80, … mentre se dalla ruota della
fortuna esce un numero molto basso, anche la risposta sarà bassa. Le persone tendono inconsciamente ad
ancorarsi, anche se non c’è nessun motivo razionale.
Esempio 2: viene data una bottiglia di vino costosa agli studenti e gli viene chiesto quanto sono disposti a pagare
rispetto alle ultime due cifre del codice fiscale. Le persone si fanno influenzare dal contesto perché cercano degli
appigli anche in informazioni che in realtà sono irrilevanti rispetto al quesito posto. Il risultato è che gli studenti
le cui ultime due cifre sono basse forniranno un prezzo che sono disposti a pagare basso, viceversa gli studenti
che hanno le due ultime due cifre alte daranno un valore più alto, anche i due argomenti (codice fiscale e prezzo
della bottiglia di vino) non sono correlati.
9. Self-serving Bias / OVERCONFIDENCE
Le persone tendono ad attribuire i successi a sé stessi e le sconfitte a fattori esterni. C’è una sorta di asimmetria.
Si tratta di un eccesso di sicurezza in sé e nei propri mezzi → eccesso di autostima e di fiducia in sé stessi.
L’eccesso di autostima può portare a decisioni errate. L’overconfidence è stata riscontrata in campo finanziario e
in campo corporate, in particolare nei dirigenti di azienda, nei leader, …
10. PRESENTED-BIASED PREFERENCES (preferenze schiacciate sul presente)
Questo bias, come i precedenti, è legato soprattutto alle scelte intra-personali. La dimensione sociale è in
secondo piano. La dimensione individuale è suddivisa in due parti: il sistema 1 e il sistema 2. Si tratta inoltre di
un bias che riguarda le scelte inter-temporali, cioè riguardano il presente e il futuro dell’individuo. La dualità tra
sistema 1 e sistema 2 all’interno dell’individuo si manifesta anche quando si tratta di valutare una scelta che
riguarda il presente e il futuro. 10
Modello standard: si ipotizza che il fattore di sconto sia indipendente da quando l’utilità viene valutata (ipotesi di
coerenza temporale): il decisore ha le stesse preferenze su piani futuri in diversi momenti di tempo.
L’evidenza empirica in realtà ci dice qualcosa di diverso, grazie ad un approccio induttivo che parte dai dati senza
assumere qualcosa prioristicamente. Emerge che le persone hanno una preferenza per la gratificazione
immediata (incoerenza temporale), quindi c’è un’asimmetria temporale. Per esempio il fumatore che dice:
domani smetto di fumare. E così via giorno per giorno. C’è un conflitto tra l’oggi e il domani all’interno
dell’individuo. C’è un problema di procrastinazione e di auto-controllo, cioè si sposta in avanti un’azione che non
si vuole fare oggi. Le preferenze dunque sono sbilanciate sul presente perché si preferisce la gratificazione
immediata (taste for immedia gratifications). Spesso le persone scelgono di pagare l’intero mese
proprio perché sono consapevoli della loro
difficoltà ad andare in palestra regolarmente e
quindi, consapevoli di questo bias, fanno
l’abbonamento per “costringersi” ad andare in
palestra.
11. TROPPE POSSIBILITÀ DI SCELTA
Qual è il risultato delle enormi possibilità di scelta di cui dispone il consumatore oggi?
L’economia tradizionale direbbe che è meglio avere più possibilità di scelta piuttosto che meno. Quindi non
percepisce questa cosa come un problema.
Nella realtà invece emerge che chiaramente maggiori opportunità sono meglio di averne meno, ma a ciò c’è un
limite. Di fronte a una miriade di alternative il consumatore si paralizza perché si sente spaesato di fronte a un
eccesso di possibilità di scelta. Ciò deriva dal fatto che la razionalità è limitata e quindi infinite possibilità di scelta
non sono valutabili o comparabili tutte dal sistema cognitivo limitato dell’essere umano.
Dunque non è detto che avere troppe possibilità di scelta sia necessariamente migliore di non avere scelte. Si
crea un paradosso (Schwartz): avere troppe possibilità di scelta ad un certo punto diventa negativo anziché
positivo. Vi è un costo legato all’eccesso di opportunità di scelta. Il rischio è la sindrome dell’Asino di Buridano,
che non sapendo scegliere cosa mangiare morì di fame.
Anche internet oggi, nella società dell’informazione, può causare un “overload informativo”. Infatti l’individuo
bombardato da mille fonti rischia di fare una cernita a priori e non cogliere tutte le informazioni disponibili. Le
persone tendono a servirsi sempre delle stesse informazioni di default. Le persone non riescono a gestire troppe
informazioni e si trovano in difficoltà, perché non possiedono gli strumenti per utilizzare al meglio tutte quelle
informazioni. Si è costretti quindi ad utilizzare delle euristiche, per esempio andare sempre sugli stessi siti che si
ritengono affidabili per avere informazioni politiche.
Avere troppe informazioni da esaminare implica inoltre la creazione di un meccanismo per il quale aumenta il
rischio del rimpianto perché si confronta la scelta presa con molte alternative, cioè opportunità a cui si ha
rinunciato. Aumenta dunque l’insoddisfazione perché aumentano le aspettative.
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CAPITOLO 5 - Biases ulteriori
12. FALLACIA DEL COSTO IRRECUPERABILE (Sunk Cost Effect)
Molte persone, poste di fronte a dilemmi di questo
tipo, optano per il concerto di Ligabue, ovvero per
il bene o servizio a cui è associato il prezzo più
elevato. E questo malgrado le loro preferenze
fossero per l’altro bene o servizio.
Questa è un’ulteriore fallacia/anomalia identificata
dall’economia comportamentale: è infatti
irrazionale farsi guidare nelle proprie scelte di oggi
da considerazioni legate a costi (monetari o
temporali) sostenuti nel passato e irrecuperabili.
Tutti i 150€ sono sunk costs, cioè sono costi che
non si possono più recuperare. Quindi nel presente bisognerebbe farsi guidare soltanto dalle proprie preferenze.
Spiegazione psicologica più accreditata della fallacia del costo irrecuperabile (Arkes e Blumer, 1985): waste
aversion (avversione allo spreco).
Spesso anche i politici o le imprese usano questo tipo di argomenti per convincere l’opinione pubblica e
procedere nella realizzazione di un’opera pubblica già iniziata.
Esempio di fallacia del costo irrecuperabile: il ripostiglio di casa spesso è pieno di cose che non vengono usate
ma che sembra anti-economico buttare via. Nel prendere tali decisioni, dovremmo considerare i costi sommersi,
in riferimento a vecchie attrezzature sportive, libri vecchi mai letti, CD musicali mai ascoltati o film DVD che
sappiamo non rivedremo più in futuro.
13. OPTIMISTIC BIAS (illusione di invulnerabilità)
Si tratta della tendenza di un individuo a ritenere di essere meno soggetto ad eventi avversi rispetto al resto
della popolazione (“non può succedere a me”).
Questo bias si lega anche alla valutazione delle probabilità da un punto di vista soggettivo (sottovalutazione
delle probabilità quando esse riguardano noi stessi). Ciò conduce anche a scegliere assicurazioni meno costose e
a fare meno attenzioni a comportamenti di limitazione del rischio.
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14. PROJECTION BIAS
Il soggetto tende a proiettare la sua situazione contingente nel futuro. Cioè il soggetto si fa condizionare dalla
sua situazione attuale per prendere decisioni che riguardano il futuro.
Quando un individuo si reca al negozio di alimentari dopo aver mangiato, tende a comprare meno cibo, tanto
che questo risulta spesso insufficiente. Se invece si reca al negozio poco prima dell’ora di pranzo, tende a
comprare più cibo di quanto ne abbia effettivamente bisogno. Questo avviene perché il soggetto tende a
proiettare la sua situazione contingente anche nel suo futuro. Si potrebbe ovviare a tale inconveniente, per
esempio, facendo una lista della spesa prima di recarsi a