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COMPOSIZIONE DI UN’AZIENDA

Operazioni → sono le unità elementari di analisi dell’azienda

Le operazioni possono essere aggregate, e vanno a creare dei processi.

I processi possono essere aggregati per:

- 1. natura → cioè se hanno la stessa natura (es. tutto ciò che riguarda gli acquisti in

un’azienda → funzione (es. funzione acquisti, dentro la quale ci sono tutte le

persone che nell’azienda si occupano di acquisti / funzione vendite…)

es. ?

struttura organizzativa funzionale →

processi aggregati per funzione

fx aziendale

fx produzione

fx distribuzione

PRO → tanta comunicazione verticale

all’interno delle funzioni

CONTRO → manca comunicazione fra

i vari tipi di funzioni (comunicazione

orizzontale) 11

- 2. oggetto → se hanno lo stesso oggetto (accorpo tutti i processi che riguardano, ad

esempio, l’oggetto che può essere un determinato prodotto, ES. sono tutti i processi

che si occupano dall’ideazione, alla produzione…alla distribuzione di un oggetto).

L’oggetto può essere o il bene ch el’azienda emette sul mercato, o il servizio che

propone, o il/i mercato/i nel quale l’azienda opera (→ divisione aziendale).

PRO → L’opportunità, da parte di una singola divisione, di concentrarsi su un solo prodotto

o servizio, quindi una maggiore attenzione.

Avere una struttura interna per ogni divisione permette di occuparsi al meglio del processo

decisionale, definendo gli obiettivi strategici;

CONTRO → problema di perdita di controllo a causa della dislocazione, magari ho una parte

della produizione negli Usa, un’altra in Cina.

Il fatto che le aziende siano in diverse parti del mondo comporta che anche i consumatori,

proivenienti da diverse parti del mondo, abbiano bisogni diversi. Serve quindi

comunicazione. Usi, costumi e abitudini sono diversi in tutto il mondo, il mercato va adattato

ai bisogni dei consumatori, e per farlo serve comunicazione.

solo grandi aziende come Mc Donald

L’insieme di operazioni e processi sono le combinazioni economiche generali.

3. Struttura organizzativa a matrice

Si incrocia la struttura divisionale e quella funzionale.

È confusionale (contro). SI lavora per progetti. 12

4. struttura organizzativa semplice

In base a quale processo organizzativo viene scelto, l’azienda si organizzerà di

conseguenza. Quando l’azienda è piccola, appena

nata o è una start-up si adotta una struttura

organizzativa semplice, con al vertice

l’amministratore delegato e sotto di lui i dipendenti

(es. farmacia). A mano a mano che l’azienda vuole

espandersi, dalla struttura semplice si passa alla

struttura funzionale o divisionale.

RECAP

LE 4 STRUTTURE POSSIBILI DI UN’AZIENDA:

- funzionale

- divisionale

- semplice

- a matrice

FUNZIONALE DIVISIONALE

A MATRICE SEMPLICE

Le attività di configurazione dell’assetto istituzionale

Sono le operazioni che determinano la nascita, il disegno di base, le trasformazioni e la

cessazione dell’istituto. 13

In’un azienda si sceglie:

1. L’assetto istituzionale → cioè quale vuole essere la natura dell’azienda, le

decisioni fondamentali

2. La gestione → vasto insieme di operazioni attraverso le quali l’impresa attua

direttamente la produzione economica (progetta, acquista, trasforma, vende), che in

base al tipo di azienda può essere:

- Caratteristica → riguarda la gestione delle risorse con riferimento a quella

che è l’attività specifica di un’azienda (cioè: ogni azienda è caratterizzata dal

proprio modello di business, e la gestione caratteristica è la gestione propria

in base al tipo di attività e business che l’azienda svolge).

La gestione caratteristica è una gestione “attiva”; quando ben condotta,

produce un risultato reddituale positivo: il reddito operativo della gestione

caratteristica, (Il reddito è quella misura che prende in considerazione quali

sono le variazioni di ricchezza avvenute in un determinato periodo di tempo)

= i ricavi sono almeno in grado di coprire i costi che l’azienda ha sostenuto.

es. per le imprese agricole, estrattive e manifatturiere: acquisto di impianti e

di materie prime, trasformazione tecnica, vendita;

- Finanziaria → Si attiva nel momento in cui vengono a mancare all’azienda

delle risorse finanziarie (fabbisogno finanziario).

Questo accade perché o c’è un problema di ammontari (l’ammontare dei

costi che l’azienda sostiene per svolgere la propria g. caratteristica è più

elevato rispetto all’ammontare dei ricavi), oppure c’è uno squilibrio legato

alle tempistiche (es. pago i fornitori dopo 30 gg per le materie prime che mi

vendono, metto i beni sul mercato, ma il pagamento del cliente arriva dopo 90

gg = squilibrio in termini temporali - i soldi ci sono lo stesso ma non subito).

l’insieme delle operazioni volte a coprire il fabbisogno finanziario, ossia il

fabbisogno di mezzi monetari necessari per avviare l’impresa e per

sostenerne lo sviluppo.

Il fabbisogno finanziario si copre ricorrendo a

- capitale prorpio o di rischio: si ricorre ad azioni o azionisti, l’azienda

--------va sul mercato in cerca di investitori che possanno investire

--------nell’azienda (di rischio perché è un rischio anche per gli azionisti)

--------- capitale di prestito, che deriva dalle banche (non è di rischio perché

--------le banche hanno delle garanzie)

La gestione finanziaria è una gestione “passiva”: comporta interessi passivi

sul capitale di terzi e remunerazioni del capitale proprio.

- Patrimoniale → è speculare a quella finanziaria, perché ci si muove nella

situazione opposta: l’azienda non è in fabbisogno finanziario ma ha un

eccesso di ricchezza. Succede quando i ricavi sono decisamente più elevati

dei costi. L’azienda deve quindi investirli, ad esempio acquistando dei titoli di

Stato o di azioni di altre imprese (gruppi aziendali).

La gestione patrimoniale è in linea di principio una gestione “attiva”, ma

talvolta può provocare perdite (ad esempio, per quotazioni decrescenti delle

azioni acquistate). 14

- Assicurativa → è quella gestione che permette di andare a coprire i rischi

(furti, incendi, danni a terzi ecc.) da cui un’impresa può essere impattata

mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione (negoziazioni di rischi

particolari). Alcuni rischi possono derivare dalla g. caratteristica.

Ci sono anche rischi trasversali, cioè non legati direttamente all’azienda

stessa (es. rischio climatico - tsunami)

È una gestione tipicamente “passiva” che comporta il costo dei premi

assicurativi e di indennizzi solo a fronte di equivalenti danni (c’è uno sborso di

denaro non un guadagno).

es. assicurazione della macchina: paghi una determinata somma di denaro

che ti va a coprire i possibili danni.

es. se sono un’azienda produttiva uno dei rischi che potrei avere è quello che

mi vada a fuoco un magazzino.

- Tributaria → l’azienda deve pagare i tributi, le tasse.

Per l’azienda, la gestione tributaria è tipicamente una gestione “passiva”,

comportando solo oneri tributari. Dalla parte dello stato la gestione è “attiva”,

perché ricevono i tributi.

Tuttte queste possono coesistere nello stesso momento. La gestione

caratteristica c’è sempre.

EQUILIBRIO

Le aziende hanno bisogno di raggiungere un equilibrio.

1. Equilibrio istituzionale → tutti i membri che fanno parte dell’istituto azienda

condividono i valori e le regole di comportamento e ricevono le remunerazioni, che

risultano essere per loro appropriate.

Si ha quando tutti i membri del soggetto di istituto:

- condividono i valori e gli obiettivi che ispirano la vita dell’istituto, le sue

strutture e modalità di governo, le logiche organizzative;

- ricevono ricompense e benefici giudicati equi rispetto ai contributi forniti.

Caratteristiche:

- durabilità (devo far in modo che la remunerazione continui nel tempo)

- autonomia (ogni azienda è a se stante, ha una propria identità)

2. Equilibrio economico (economicità) → l’equilibrio istituzionale viene legato a quello

economico, che si ha nel momento in cui l’azienda è in grado di andare ad attrarre

risorse necessarie per andare a fornire la remunerazione adeguata a fattori produttivi

e alle risorse (= quando l’azienda riesce a ricavare tanto da poter pagare i dipendenti

adeguatamente e loro sono contenti).

L’azienda quindi continua ad esistere grazie ad entrambi gli equilibri, che sono legati.

Se l’azienda è in perdita, e non c’è quindi eq. economico, licenzia personale, perché non è in

grado di fornire loro una remunerazione adeguata (eq. eocnomico impatta su quello

istituzionale). 15

3. Equilibrio reddituale → prende come unità di misura il reddito, misura l’equilibrio tra

componenti positivi e negativi di reddito. Registra il flusso, le variazioni dei costi e dei

ricavi in un determinato periodo di tempo (esercizio, di solito si calcola nel periodo

dal 1/01 al 31/12 - osservo se il 31/12 i costi sono almeno uguali ai ricavi, costi =

ricavi). Il calcolo per capire se ho raggiunto l’equilibrio reddituale è il conto

economico. Se l’equilibrio reddituale è positivo (ricavi > costi) si raggiunge il reddito

positivo, cioè l’utile. Se costi > ricavi il reddito è negativo (perdita). Componenti

negativi di reddito (costi) e positivi di reddito (ricavi).

4. Equilibrio patrimoniale → prende come unità di misura il patrimonio (la ricchezza a

disposizione di un’azienda in un istante ben preciso), si calcola il rapporto tra

entrate ed uscite.

Ricchezza composta da: risorse finanziarie, la “cassa”, gli impianti…

Alle entrate vanno tolte le uscite: debiti, tasse…

L’equilibrio reddituale e patrimoniale devono andare in concomitanza

5. Equilibrio monetario → segue le movimentazioni di denaro, gli impegni di

pagamento (vediamo il flusso delle risorse finanziarie in entrata ed in uscita

dall’azienda). Nel bilancio è sotto la voce di cassa. Si ritrova nel rendiconto

finanziario, documento che le aziende devono redigere obbligatoriamente a partire

dal 2015.

Questi ultimi 3 sono legati fra loro, devono lavorare assieme e fanno parte dell’equilibrio

economico.

BILANCIO DI ESERCIZIO

Devo capire se l’azienda, a fine anno, è

Dettagli
A.A. 2023-2024
68 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariiiiiiiiiiiiiiiiiiiii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Girella Laura.