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-RICAVO DI INDIFFERENZA (PG 485)
-CURVA DI RISCHIO
-GRADO DI COMPIMENTO DELL’ODG
-IMPRESA COME INSTITUT/NESSO DI CONTR/
RESIDAULITà DEL PROFITTO
-TEORIE SULLA PROPRIETà
-UNITà ORGANIZZATIVE
Impresa sistema organico/cibernetico ecc
Pre-appello:
leva operativa. leva finanziaria endogena
teorie proprietà esterna. ricavo di indifferenza
general elettric. 3 postulato
1)LEVA FINANZIARIA
2)3 POSTULATO
3)MATRICE DELLE POSSIBILI AZIONI DI SVILUP
4) ricavo di indifferenza
5) leva operai in fune del profitt
Esercizio “Economia e gestione di impresa”
L’impresa alfa nell’anno T produce tre beni. Il budget di produzione del prodotto:
A prod a bud: 5000 pz. \ CU: 5 \ P: 6
B prod a bud: 2500 pz. \ CU: 7 \ P: 10
C prod a bud: 5000 pz. \ CU: 8 \ P: 12
Si calcolino le unità di mix profittevoli, il ricavo di equilibrio , il tasso di contribuzione e il
profitto in funzione di R. A B C
5 7 8
Cu 5000 2500 2500
Prod a budjet 0.5 0.25 0.25
\\% 6 10 12
P 3000
CS
Quando si parla di unitario ci si rifà sempre al singolo prodotto, mentre quando si parla di mix ci si
riferisce all’intera produzione dell’impresa.
Unità di mix profittevoli: le unità di mix profittevoli sono quelle quantità che graficamente
seguono il break even point, ossia quelle quantità che vendute generano profitto. Q - q , in
percentuali Q - q \ tot.
Ricavo di equilibrio: è quel ricavo che indica il break even Point.
Tasso di contribuzione: indica il quantum disponibile su ogni euro di ricavo che va a copertura
dei costi di struttura, ossia quanto del ricavo riesce a coprire i costi di struttura ed è dato da:
1 - Cu \P
Profitto in funzione del reddito: è dato dal prodotto tra la differenza dei ricavi e ricavo di
equilibrio per il tasso di contribuzione. P(R)= TC (R - R|)
Cu: (5 x 0.5) + (7 x 0.25) + (8 x 0.25) = 6.25
P: (6 x 0.5) + (10 x 0.25) + (12 x 0.25) = 8.5
MC (di mix) : P - Cu = 8.5 - 6.25 = 2.25
TC = 1 - Cu\P = 1- 6.25\8.5 = 0.265
Q| (quantità di equilibrio )= CS \ MC = 3000 \ 2,25 = 1333,33
Q - Q| (unità di mix profittevoli) = 10000 - 1333.33 = 8666,66
R| = CS \ TC = 3000\0.265 = 11320.75
P(R) = TC (R- R|) = 0.265 ( 85000 - 11320.75) = 0.265 x 73679,25 = 19525,0012
—-> R = P x Q = (5000x6) + (2500x10) + (2500x3000) = 85000
Si potrebbe pensare che se c’c'è profitto l’azienda è sana ma questo non ha alcun fondamento
logico, questo perché ad esempio l’azienda in un dato esercizio potrebbe creare profitto mediante
la vendita di asset, quali ad esempio capannoni industriali. questa vendita contribuirà alla
creazione di momentanea di profitto che come ben capiamo non potrà essere perpetrata nel
tempo, ma non contribuirà alla creazione di valore. è la creazione del valore a conferire all’azienda
il vantaggio competitivo, il profitto altro non è che una conseguenza della creazione di valore.
Uno dei dati più rilevanti da analizzare al fine di definire lo stato di salute dell’azienda è senza
dubbio il TASSO DI CONTRIBUZIONE, il quale ci dice come l’azienda gestisce la propria attività
con particolare riguardo ai rapporti che intercorrono con i propri negoziati (fornitori ecc.) e come
sono determinati i ricavi. questo indice tendendo da 0 ad 1, essendo 0.26 nel caso dapprima
analizzato ci fa capire come questa impresa, nonostante riesca a creare profitto, effettivamente
non sfrutta al massimo le proprie capacità. Questo lo si può capire perché il tasso di contribuzione
ha una relazione direttamente proporzionale con il profitto, pertanto ad un tasso di contribuzione
basso corrisponderà certamente un profitto basso, o quantomeno se quest’ultimo possa comunque
sembrare cospicuo dobbiamo considerare che essendo basso il TC, il profitto può incrementare
producendo risultati migliori.
Nel caso preso in considerazione, analizzando il margine di contribuzione dei singoli prodotti è:
MC(A)=1 MC(B)=3 MC(C)=4
Pertanto quello che frutta maggiormente in questo caso è il prodotto C. Ma questo non significa
che è opportuno investire tutto su quel prodotto, questo perché l’analisi va fatta in stretta relazione
al ciclo di vita del prodotto stesso. Infatti il prodotto ha una fase di avviamento del mercato, una
fase di consolidamento fino ad arrivare ad un momento di maturità del prodotto e il conseguente
declino del prodotto. Pertanto in merito al prodotto “A” occorre fare la seguente analisi e verificare
se esso sia in fase di lancio (in quel caso si è disposti a tenerlo in quanto una volta affermatosi sul
mercato, aumentando il prezzo il MC aumenterà anch’esso). Se invece il prodotto è in fase di
declino allora si potrebbe pensare ad eliminarlo.
Avendo detto che tale azienda non sfrutta al massimo le proprie potenzialità significa che il profitto
può essere aumento. essendo il profitto direttamente proporzionale al tasso di contribuzione (TC),
significa che bisognerà agire sullo stesso, diminuendo i costi unitari o aumentando il prezzo. Per
quanto riguarda l’aumento del prezzo bisogna tener conto del ciclo di vita del prodotto, mentre
per quanto riguarda la diminuzione dei costi unitari bisogna gestire meglio i rapporti con i
negoziati, quali ad esempio i fornitori. In tal caso si configurano due possibilità, ossia trovare
fornitori che offrono un servizio di pari qualità ad un prezzo inferiore o trovare materiali sostitutivi.
Lavorare sul tasso di contribuzione significa operare politiche di adeguamento, trasformazione e
ristrutturazione.
ADEGUAMENTO (BREVE PERIODO)
La politica di adeguamento rappresentata graficamente è una politica di breve periodo in cui non
varia la struttura stessa dell’azienda. Passando dallo stato S11 allo stato S21 diminuisce il ricavo di
equilibrio e aumenta il tasso di contribuzione. Quest’ultima è la curva di isocosto di struttura.
GRAFICO1
TRASFORMAZIONE E RISTRUTTURAZIONE (medio-lungo periodo)
Facendo investimenti importanti quali l’acquisto di un macchinario o l’accensione di un mutuo i
costi di struttura cambiano pertanto cambierà la struttura dell’impresa.
Nel grafico disegnato dallo stato S1 è possibile passare a due differenti tipi di stati.
GRAFICO2
1) Può avere luogo una condizione peggiorativa tale per cui si arriva ad una condizione che non
essendo sostenibile per l’impresa, ossia una condizione in cui i costi di struttura sono troppo
elevati, costringe la stessa a ridurre addirittura il tasso di contribuzione.
GRAFICO3
2) quando si crea una seconda curva significa che si è operata una trasformazione. mentre prima
i costi di struttura aumentavano, in questo caso si configura una situazione paradossale in cui i
costi di struttura sono diminuiti pertanto conseguentemente è aumentato il tasso di
contribuzione ed è diminuito il ricavo di equilibrio. una situazione del genere può avere luogo
se l’impresa gioca sulle “competenze manageriali” attraverso, ad esempio, una rinegoziazione
del debito, il quale prevede che in sede di remunerazione del mutuo ad un tasso x (molto
elevato) l’impresa vada presso un nuovo istituto di credito contrattando per un nuovo mutuo ad
un tasso minore, saldando contestualmente il primo mutuo sottoscritto.
ESERCIZIO 2 A B C
15 21 24
Cu 15000 7500 7500
Prod a budjet 0.50 0.25 0.25
\\% 18 30 36
P 90000
CS
Unità di mix profittevoli in percentuali?
ricavo di equilibrio in percentuale?
tasso di contribuzione e profitto in funzione dei ricavi?
Cu = (15x0,50) + (21x0,25) + (24x0,25) = 18,75
P = (18x0,5) + (30x0,25) + (36x0,25) = 25,5
MC = P - Cu = 25,5 - 18,75 = 6,75
TC = 1- Cu/P = 1 - 18,75/25,5 = 1 - 0,73 = 0,27
Q| = CS/MC = 90000/6,75 = 13333,33
Q - Q|/ Q = 30000 -13333,33/ 30000 = 0,55 X 100 = 55%. (TUTTO FRATTO 30000)
CS/TC 90000/0,27
R|(%) = ———— = —————— = 0,43 X 100 = 43%
R 765000
R = (18x15000) + (30x7500) + (36x7500) = 765000
P(R) = TC (R-R|) = 0,27 (765000-333333,33) = 116550,001
Commento: Si potrebbe pensare che se c’c'è profitto l’azienda è sana ma questo non ha alcun
fondamento logico, questo perché ad esempio l’azienda in un dato esercizio potrebbe creare
profitto mediante la vendita di asset, quali ad esempio capannoni industriali. questa vendita
contribuirà alla creazione di momentanea di profitto che come ben capiamo non potrà essere
perpetrata nel tempo, ma non contribuirà alla creazione di valore. è la creazione del valore a
conferire all’azienda il vantaggio competitivo, il profitto altro non è che una conseguenza della
creazione di valore. tasso di contribuzione basso indica che l’azienda non gestisce bene i propri
negoziati con i fornitori, ossia le proprie operation, ed inoltre indica che si potrebbe migliorare
l’equilibrio del portafoglio prodotti (quindi il TC ci dà due diverse letture). Il profitto è relazionato al
TC attraverso una relazione direttamente proporzionale, ossia all’aumentare dell’uno aumenta
anche l’altro. Un tasso di contribuzione basso sta indica che l’azienda nonostante abbia del profitto
possa incrementarlo impiegando al meglio le proprie capacità, facendo aumentare
contestualmente il TC.
L’azienda può operare sul tasso di contribuzione facendo diminuire il rapporto tra CU/P. Pertanto in
questo caso si hanno due scelte o diminuire i costi unitari o aumentare il prezzo del prodotto. Per
quanto riguarda il prezzo del prodotto devo valutare se esso sia in una fase di lancio, fase di
consolidamento, di maturità o se è al termine del suo ciclo di vita. pertanto in base allo stato del
prodotto occorrerà prendere delle contromisure in termini di regolazione del prezzo, questo perché,
come possiamo ben capire, se un un prodotto è in fase di lancio aumentare il prezzo troppo
velocemente non aiuta il prodotto a consolidarsi sul mercato e quindi sarebbe controproducente.
(analizzando il margine di contribuzione di ogni singolo prodotto ( (a)= 3, (b)=9 (c)=12 ) essendo i
prodotti b e c prodotti ben consolidati e quindi ben venduti non occorre modificarne il prezzo, per
quanto riguarda il prodotto A che come possiamo vedere ha un MC di contribuzione molto basso,
dobbiamo considerare che essendo il prodotto ormai in fase di maturazione ma essendoci una
richiesta molto alta occorre produrre queste ultime 150000 unità facendone confluire una parte in
magazzino per l’esercizio successivo, esercizio in cui verrà dismessa la produzione di quel bene).
Altra possibilità è la diminuzione del Costo Uni