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Tipi di impresa pp. 42-52
Le imprese sono variamente classificate in relazione ad una molteplicità di fattori. I criteri di distinzione
possibili si basano su
1. natura della proprietà
2. tipo di prodotto
3. dimensioni
4. modalità del processo produttivo
5. forma giuridica
6. tipo di organizzazione
1. Secondo il criterio della natura della proprietà, la distinzione avviene per cambiamento del soggetto
economico
● privata (proprietà privata): la proprietà è di uno o più soggetti privati; il fine è il profitto
● pubblica (proprietà pubblica): la proprietà è dello Stato o di altre strutture pubbliche; la finalità è
la socialità, ma comunque esiste un vincolo di economicità (almeno il pareggio tra ricavi e
costi).
Ci sono bisogni (istruzione, sanità, …) che vengono soddisfatti attraverso i servizi pubblici, ma
ciò non significa necessariamente che le imprese che forniscono tali servizi siano pubbliche
(possono essere anche private). La distinzione tra impresa privata e pubblica non si basa sul
tipo di prodotto offerto, ma sulla natura della proprietà.
● non profit o terzo settore: rientrano i soggetti giuridici collettivi privati che svolgono attività di
utilità sociale volte ad accrescere la qualità della vita delle comunità nelle quali agiscono (forme
di volontariato e donazioni). Si possono considerare delle imprese in quanto sono guidate da
logiche competitive
2. Secondo il criterio del tipo di prodotto (e produzione), l’impresa può essere
● agricola (settore primario)
● manifatturiera (settore secondario)
● di servizi (settore terziario)
Distinzione tra terziarizzazione e deindustrializzazione, ovvero fenomeni in atto che stanno interessando l’Italia
in particolare.
● terziarizzazione: cresce la quota dei servizi rispetto al totale del sistema economico
● deindustrializzazione: la quota dei servizi cresce e quella dell’industria cala sia in valore relativo che
assoluto
Parlando di tipi di prodotto, bisogna distinguere anche tra
● beni, i quali si possono distinguere in
di consumo: utilizzati direttamente dal consumatore finale.
❖ immediato: fornisce la sua utilità in un unico atto di consumo
➢ durevole: fornisce la sua utilità in più atti di consumo
➢
strumentali: produzione di un’altro bene
❖ a fecondità semplice: fornisce la sua utilità in un unico atto
➢ a fecondità ripetuta: fornisce la sua utilità in più atti
➢
● servizi alle persone: ad esempio il parrucchiere
❖ alle organizzazioni: ad esempio l’agenzia pubblicitaria
❖
3. Secondo il criterio delle dimensioni, le imprese si distinguono in
● piccole
● medie
● grandi
In realtà questa distinzione si può basare su diverse variabili
● variabili quantitative, le più semplici da applicare, ma presentano dei limiti (non confrontare imprese
di settori diversi e fare attenzione al momento in cui vengono misurati …)
- economiche: ad esempio fatturato e valore aggiunto
- tecnico-produttive: ad esempio la capacità produttiva (potenziale produttivo), la produzione
(ciò che effettivamente si produce) e il numero degli addetti (più facilmente applicabile)
- patrimoniali: ad esempio il patrimonio netto e il capitale investito
● variabili qualitative, richiedono un’analisi più approfondita dell’impresa
- tipo di organizzazione
familiari, spesso sono piccole imprese
❖ non familiari/ manageriali
❖
- potere di mercato: potere che ha un’impresa nei confronti delle altre imprese. Viene misurato
da un indicatore chiamato quota di mercato, data dal rapporto tra il fatturato dell’impresa e il
fatturato delle imprese concorrenti. Più tale indicatore è elevato, maggiore è la grandezza
dell'impresa
4. Secondo il criterio della modalità del processo produttivo, si distinguono tipi di impresa
● artigianale: l'organizzazione della produzione è per mestieri. Le imprese artigiane propongono
al mercato un prodotto unico; di norma sono piccole e labour Intensive, cioè con un'alta
incidenza del costo del lavoro sui costi totali
● industriale: l'organizzazione della produzione è per fasi specializzate costituite da operazioni
standardizzate e ripetitive. Le imprese industriali possiedono di norma dimensioni medio-grandi
con prodotti di serie e mostrano una struttura capital intensive, cioè con un peso elevato degli
ammortamenti sul totale del costo della produzione
5. Secondo il criterio della forma giuridica, si fa riferimento alla natura della responsabilità di chi avvia
l’attività d’impresa nei confronti di terzi. Si distinguono tipi d’impresa
● individuale: il soggetto giuridico, cioè il titolare di diritti e doveri, è una persona fisica. In questo
caso, il titolare risponde con i propri beni delle eventuali perdite dell'impresa. Il soggetto
giuridico e il soggetto economico corrispondono
● società
- di persone: di cui fanno parte La società semplice, le in nome collettivo è la società in
accomandita semplice. E’ una società formata da più persone. In questi casi, si dice che
l'autonomia patrimoniale della società è imperfetta, ovvero salvo per i soci accomandanti
della società in accomandita, i soci rispondono dei beni dell'azienda qualora il
patrimonio della società fosse insufficiente
- di capitale: di cui fanno parte le società a responsabilità limitata, le società per azioni e
la società in accomandita per azioni. Questi tipi di società godono di un'autonomia
patrimoniale perfetta, ovvero delle obbligazioni sociali risponde solo il capitale della
società, come persona giuridica, la quale è titolare dei diritti e dei doveri dell'impresa.
Si ha una separazione tra patrimonio della società e patrimonio dell’imprenditore
● cooperativa: Sono una forma societaria con autonomia patrimoniale perfetta con una
normativa Allora dedicata in virtù del prevalente scopo mutualistico a favore dei soci che le
caratterizza. A prescindere dal numero di quote possedute, ogni individuo ha lo stesso peso nel
momento in cui si prendono decisioni
6. Secondo il criterio del tipo di organizzazione del processo produttivo, si dinguono imprese
● integrata: impresa che svolge tutta la produzione al suo interno
● organizzata a rete/ decentrata: impresa che si avvale della collaborazione di altre imprese;
vengono affidati esternamente parti o tutta la produzione
Funzioni dell’impresa
L’impresa è dedicata alla produzione dello scambio e svolge una serie di funzioni nel sistema economico e
nella società. Esso aggrega risorse per ottenere prodotti che si dirigono al mercato soddisfacendo i bisogni
che lo compongono è che lo portano a generare una domanda da parte di potenziali clienti.
Le imprese sono organizzazioni interconnesse che hanno funzioni economiche e meta-economiche.
Funzioni economiche
1. produrre beni o servizi capaci di soddisfare un bisogno e per questa via generare uno scambio
Lo scopo e ruolo fondamentale dell’impresa nella società è quello di soddisfare i bigoni umani
attraverso la produzione di beni e servizi, in modo migliore rispetto a tutte le altre possibili modalità.
Proprio per questa sua funzione, l’impresa è detta anche azienda di produzione. Le aziende di
produzione sono aziende che soddisfano bisogni presenti nel mercato ottenendo attraverso lo
scambio, le risorse che sostengono i processi aziendali.
Oltre alle aziende di produzione, vi sono anche
● aziende composte/miste: aziende che si occupano di soddisfare bisogni pubblici con risorse generate
internamente in parte provenienti dal prelievo fiscale e ad esse redistribuite; ad esempio le università e
le aziende sanitarie
● aziende di erogazione: aziende che si propongono di soddisfare i bisogni dei partecipanti all’azienda
con risorse messe a disposizione dagli stessi o da altri a titolo di donazione; ad esempio la famiglia
2. un’altra funzione economica è quella di distribuire ricchezza assicurando il dovuto corrispettivo a tutti
coloro che operano nell’impresa. L’attività d’impresa deve consentire la remunerazione desiderata del
capitale investito in relazione al rischio avvertito ed alle aspettative della proprietà
3. l'impresa deve produrre un valore capace di remunerare le risorse impiegate e comunque non inferiore
alle stesse
La nascita dell’impresa si basa su
● principio di specializzazione: ogni soggetto si focalizza su un’attività specifica e si rivolge agli altri per
ciò di cui ha bisogno. Tale principio è sempre più spinto e i bisogni stessi aumentano sempre di più
● economia di scambio: con lo scambio acquisisce ciò che l’individuo non fa
Funzioni meta-economiche
Oltre alle funzioni economiche, ci sono le cosiddette funzioni meta-economiche, ovvero che fuoriescono
dall'ambito delle funzioni economiche.
Esse sono
1. miglioramento della qualità della vita delle persone
2. applicazione della scienza a fini produttivi: grazie alla scienza un’invenzione si è trasformata in
innovazione
3. trasmissione culturale: cultura in senso più ampio, ad esempio il Premio Rolex per le imprese
4. ruolo solidaristico: l’impresa si fa anche carico bisogni della collettività che possono essere sganciati
da ciò che produce; aiutare la comunità con il proprio sostegno
La qualità di un intero sistema economico più o meno ampio e la sua efficienza (capacità di contenere i costi),
derivano dalle prestazione di ogni singola organizzazione, ma anche dalla capacità dell'organizzazione di
interconnettersi.
Le funzioni rappresentano l’utilità dell’impresa nella società, ma la loro realizzazione dipende molto dai fini del
soggetto che guida l’impresa.
Fini pp.104-111
Le finalità imprenditoriali sono le ragioni che muovono l'imprenditore nelle proprie scelte. E’ riferimento ad
esse che l'impresa muoverà i suoi passi nel confronto competitivo sul mercato.
I fini segnano nel profondo la vita dell'impresa in quanto risultano dall'orientamento culturale di chi guida;
normalmente sono espressi in forma qualitative e tracciano il senso del fare dell'impresa nel lungo periodo.
Vocabolario di base
● reddito: divario positivo tra il ricavo dei prodotti venduti ed il costo delle risorse impiegate
- costo: rappresenta la quantificazione, il valore, dei fattori produttivi impiegati (≠ prezzo)
- ricavo: rappresenta la quantificazione, il valore, dei prodotti ceduti (≠ guadagno: entrata al netto
dei costi)
● redditività: rapporto tra il reddito (flusso) e il capitale investito (fondo)
● profitto: quota del reddito che spetta all’imprenditore, è la sua 'remunerazione'. Si dice
Il profitto è una grandezza
● residuale: ciò che rimane all’imprenditore dopo aver remunerato tutti gli altri soggetti che
lavorano nell’impresa
● eventuale: potrebbe non restare nulla, oppure essere troppo elevato, sproporzionato
E’ il corrispettivo che spetta all’imprenditore per una serie di prerogative
● rischio a fronte dell’apporto di capitale
● creatività e capacità innovativa: è colui che ha l’idea
● organizzazione dei fattori produttivi: si fa carico di tutta l’organizzazione (ad esempio
macchinari, …)
Le principali teorie riguardanti le finalità imprenditoriali sono
● massimo profitto
● massimo profitto condizionato
● creazione e diffusione di valore economico
● sopravvivenza dell’impresa
● sviluppo dimensionale dell’impresa
● desiderio di autonomia
● leadership competitiva: emergere tra i competitors, riuscire ad acquisire una quota di mercato
superiore rispetto alle altre imprese dello stesso settore (potere di mercato)
● prestigio sociale: desiderio di consenso, legittimazione da parte della società
● sopravvivenza dell’organismo aziendale: in assenza di questa condizione di base nessuna delle
altre finalità potrà essere perseguita. L'imprenditore nelle sue scelte aspira prima di tutto al
conseguimento di questa condizione innestando su di essa le altre finalità.
Uno studioso italiano, Sergio Sciarelli, ha sviluppato la teoria delle 3P o del successo sociale.
1. profitto
2. potere → leadership competitiva
3. prestigio → prestigio sociale