Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 84
Economia e gestione delle imprese Pag. 1 Economia e gestione delle imprese Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e gestione delle imprese Pag. 81
1 su 84
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Cooperazioni "strutturate" con altri produttori del suo stesso settore

IIIcooperazioni "strutturate" con altri produttori del suo stesso settore, per il conseguimento di obiettivi condivisi. Lastrategia di cooperazione può anche coinvolgere fornitori e/o distributori. Dall'oligopolio concentrato può risultare vincente una mossa verso il definitivo controllo o la quasi - occupazione del settore: ad esempio, l'acquisizione del controllo di altri membri dell'oligopolio e la fusione tra imprese rappresentano altrettante soluzioni strategiche che possono condurre alla formazione di un'entità dominante, la monopolizzazione del settore.

Le capacità aziendali da attivare nelle nuove strategie sono molteplici: innanzitutto quelle finanziarie, che consentono di portare a termine i processi di acquisizione o fusione e, quindi, ristrutturazione del sistema aziendale; in secondo luogo, quelle di innovazione tecnologica, che sorprendono e spiazzano i competitori. Se la manovra strategica ha successo,

Il nuovo adattamento si realizza in Z. Anticipando tale passaggio evolutivo, è possibile che alcuni oligopolisti si accordino per formare coalizioni orientate al controllo dei prezzi di vendita dei prodotti, o dei prezzi di acquisto dei fattori; oppure diano luogo a valle con altre imprese per influenzare l'evoluzione del comportamento del consumatore e/o per ostacolare l'entrata di nuovi competitori. Ancorché non tutte le imprese si evolvano in modo virtuoso, la matrice assume l'ipotesi che il sistema aziendale soggetto, oggetto focalizzato intenda essere non solo un attore del processo evolutivo. Ogni cella della "matrice" individua una transizione verso un adattamento sempre più voluto e virtuoso. Il comportamento aziendale in tale zona è ipotizzato come potenzialmente introduttivo ad un radicale cambiamento di strategia e, quindi, a un passaggio di quadrante. Sono snodi di tale cambiamento, dapprima, la valle

“contrattazione” dei rapporti con fornitori e distributori e la “cooptazione” di partner finanziari o partner d’affari nella compagine aziendale; poi, la “cooperazione strutturata” con altre imprese per raggiungere un obiettivo comune; e infine, in uno stadio molto avanzato del ciclo di vita aziendale, la formazione di “cartelli” e “coalizioni” per limitare o controllare i mercati in tutta la loro profondità. E’ possibile passare dalla stato di necessità, che obbliga a comportamenti passivi (I quadrante), alla scelta di strategie consapevolmente attive che selezionano i mercati e li rendono oligopolistici, basate soprattutto sulla differenziazione del prodotto/servizio e sull’innovazione tecnologica/organizzativa. Dalla competizione per differenziazione (II quadrante) è almeno potenzialmente breve il passo verso la scelta di strategie ancor più avanzate di controllo, price non price competition.

Le strategie dell'oligopolio concentrato sono caratterizzate dall'uso di un completo di fattori di e (IIIquadrante). Dall'oligopolio concentrato è possibile, infine, attivare strategie aggressive che conducono all'adattamento tramite monopolizzazione del settore o di più settori. Se hanno successo, tali strategie portano al dominio nel IV quadrante.

Il ciclo contraddittorio dell'adattamento. Data un'evoluzione virtuosa, può sempre verificarsi un'inversione di tendenza e una crisi. Quest'ultima è annunciata dal perdurare di squilibri aziendali che conducono a ridimensionamenti e ristrutturazioni. Se queste ultime operazioni non hanno successo, si arriva all'uscita dal settore. La crisi di un percorso evolutivo virtuoso può manifestarsi anche per l'avanzata maturità del settore.

È irrealistico ipotizzare che a successi possano far seguito insuccessi, sia a motivo di irrimediabili variazioni negative di Y, sia a motivo di ingovernabili variazioni.

di X. Le risorse/competenze autogenerate e le condizioni di sistemicità aziendale, se non sono difese adeguatamente erinnovate con tempestivi investimenti, scompaiono o deperiscono. Esse sono anche soggette a trasmigrazione: si pensi al passaggio di un manager particolarmente esperto da un'azienda all'altra concorrente; o all'imitazione rapida di una innovazione di processo o di prodotto da parte di un rivale. Non solo indebolimenti o deficienze di risorse e competenze (Y), ma anche imprevisti movimenti di X - ad esempio, una rapida crescita qualitativa e/o quantitativa della concorrenza diretta - possono dare luogo, prima, a squilibri e, verso stati precedenti, poi, a crisi aziendali che sospingono l'impresa focalizzata cioè verso rapporti intersistemici e tipologie di adattamento già conosciute, ma superate; o addirittura conducono a rapporti non più sostenibili con l'ambiente, cioè dal settore. Ad esempio,

se lo Stato fa venire meno i propri aiuti alla produzione o modifica il quadro di riferimento legislativo che protegge e regola un monopolio, rendendo il settore di fatto competitivo, l'impresa in adattamento Z può trovarsi ad operare in un ambiente indesiderato, rifluendo verso l'adattamento IVZ.

Altro caso è quello del monopolista che, appannato nel suo letargo strategico, subisce lo sviluppo di una forza nuova e imprevista o, addirittura, di un nuovo ambiente, che ne possono pregiudicare l'equilibrio sistemico e indebolire il posizionamento competitivo sia nel breve, sia nel lungo periodo.

Nel III quadrante, l'entrata di nuovi operatori nell'oligopolio, dotati di straordinaria capacità di innovazione nella tecnologia o nel marketing, fa variare le X in senso incrementativo, il che può trasformare radicalmente il settore, leader costringendo imprese già a cercare nuove soluzioni ai propri problemi nel II quadrante e, quindi,

a passare dall'adattamento in Z all'adattamento di tipo Z .

III IIIn conclusione, procuratasi la desiderata omeostasi all'esterno e arrivata a un certo posizionamento competitivo, l'impresa deve sempre prestare attenzione ad almeno tre problemi di gestione e organizzazione, a prescindere dalla sua collocazione di quadrante:

  • curare il radicamento nel settore e il continuo sviluppo delle proprie capacità competitive;
  • non farsi sottrarre legalmente o fraudolentemente le risorse/competenze critiche (e distintive);
  • anticipare i cambiamenti di ambiente, in modo tale da poter pensare ad adeguate risposte alle pressioni competitive.

Quando si verificano cambiamenti tali per cui si accresce il determinismo ambientale e/o si riduce al controllo, è importante che l'impresa dimostri a se stessa di saper reagire agli eventi.

STRATEGIE DI ADATTAMENTO. L'impresa che progetta e dirige la propria evoluzione.

La strategia nel rapporto

impresa – ambiente – società vivere ordinariamente Vi è una dimensione dell’evoluzione e dell’adattamento che non appartiene al la quotidianavivere strategicamenteesistenza; che, invece, appartiene al la lotta per la sopravvivenza. Il concetto di strategia “attiene alla relazione tra impresa e ambiente” e, quindi, le decisioni strategiche sonoprimariamente interessate ai problemi esterni, non già ai problemi interni dell’impresa; esse specificatamente sidedicano alla scelta del mix dei prodotti che farà l’impresa e del mercato o dei mercati in cui essa li venderà.top decision makers Guardando al settore di riferimento e al desiderato mix di prodotti e mercati per cui lottare, iplan of action)aziendali fanno un atto ben concreto: deliberano un “piano” di operazioni ( con obiettivigeneralmente a medio – lungo termine, e danno indirizzi perché i collaboratori agiscano inconformità a tale piano, (budget), costruendo "programmi" annuali e/o infra-annuali controllandone in seguito la realizzazione: è, questa, tipicamente un'attività di management. L'idea di strategia non è dissociabile dall'idea del piano e dei programmi, da realizzare attraverso concrete operazioni di produzione e vendita. Strategia è ricerca consapevole di strumenti, metodi e azioni suscettibili di assicurare all'impresa sopravvivenza, successo o vantaggio competitivo, in condizioni di equilibrio. Proiettandosi verso l'ambiente e i mercati, la strategia aziendale può di fatto manifestarsi come: progetto e percorso d'azione totalmente dipendenti dall'ambiente e dalle evoluzioni di quest'ultimo; è - questo il caso delle imprese in libera concorrenza, che si adeguano, lottando per la mera sopravvivenza, di (strategia di "mantenimento" e non crescita); fatto non potendo crescerecapabilitiesprogetto e percorso d'azione che, invece, attivano in vario modo le dell'impresa per il successo- o il vantaggio competitivo: è questo il caso delle imprese che vogliono crescere, cercando di controllare(strategia di "controllo" e crescita);l'ambiente, fino anche ad arrivare al monopolioprogetto e percorso d'azione che prevedono modalità di collaborazione con altre imprese o istituzioni per- (strategia di "cooperazione").raggiungere un obiettivo condiviso nel settore di riferimento plan ofLe imprese di piccola o piccolissima dimensione, soprattutto nei primi anni di vita, non sempre elaboranoaction routineformalizzati, perché sono fortemente dipendenti dalla pressioni competitive e sono schiacciate dallaplan of actionNelle grandi imprese, invece, il è frutto di una progettazione formalizzata, resa possibile dallaesperienza accumulata, dalla disponibilità e dal saper far uso delle

risorse.Oggetto e soggetto di cambiamento, l'impresa opera in un concreto sistema economico - sociale. La strategia devevisione.tradursi in operazioni orientate alla soluzioni di problemi di adattamento. Ci vuole Razionalità e visionesono richieste anche nel periodo breve, quando emergono opportunità o, all'opposto, improvvise crisi.

La semplicità deve sempre contraddistinguere il pensiero e l'azione d'ordine strategico. In sintesi, pensare e fare strategia significa:

  • ideare e "percorsi" strategici;
  • scegliere un percorso nell'ambito delle alternative "opzioni" della crescita, della non crescita o della cooperazione interaziendale;
  • definire la serie di "operazioni" di e management, da formalizzare nel governance plan of action;
  • confrontare il risultato delle operazioni, svolte in un certo periodo di tempo, con l'obiettivo pianificato, misurando e valutando l'eventuale "scostamento".

positivo o negativo che sia; trarne le dovute “conseguenze”

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
84 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ap.alan.ap di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Paniccia Paola Maria.