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Il debito come meccanismo di governance

Banche e creditori influenzano la gestione facendo valore il loro potere. In entrambi i casi il debito è un meccanismo di governance. Il management subisce 3 pressioni dai creditori perché:

  1. In caso di inadempienza dell'impegno al pagamento di capitale e interessi (insolvenza) il controllo dell'impresa passa ai creditori che possono chiedere il fallimento che porta alla vendita dei beni dell'impresa per ottenere la liquidità necessaria a pagare i creditori. Il fallimento determina la revoca degli amministratori (sostituiti in Italia dai curatori fallimentari, determinati dall'autorità giudiziaria).
  2. I creditori possono bloccare i finanziamenti e chiedere interventi specifici e/o sostituzione del management o indicando soluzioni di risanamento.

Possiamo dedurre che i manager di un'impresa indebitata hanno un incentivo più forte dei manager di un'impresa senza debito a comportarsi in modo

Diligente ea perseguire risultati economici e finanziari positivi. Alcuni autori hanno indicato di risolvere il problema dell'agenzia mantenendo alto i livelli di indebitamento. È vero che da un lato riusciamo a risolvere il problema dell'agenzia, ma i costi rimangono alti per l'impresa:

IPOTESI DEI FREE CASH FLOW (Jensen 1986)

Applicabile in situazione dove l'impresa tende a introdurre liquidità in eccesso che dovrebbe essere utilizzato x pagare i dividendi o per effettuare finanziamenti. Si può prevedere che questo eccesso porterà i manager ad effettuare spese ed investimenti improduttivi.

IL RUOLO DELLE BANCHE:

Le banche hanno vantaggi informativi e strumenti di influenza potenzialmente sfruttabili anche nell'interesse di altri stakeholder  possibili atteggiamenti passivi a causa di garanzie a tutela del prestito (beni). Quando si parla di garanzie reali in caso di inadempienza la banca può chiedere la vendita di questi beni.

Le garanzie personali invece vanno ad indicare un soggetto che dovrà provvedere al pagamento nel caso in cui il primo debitore non lo faccia. L'attività delle banche può andare nell'interesse non solo dei creditori ma, visti i suoi vantaggi informativi, anche altri stakeholder (es. dipendenti).

Le banche possono svolgere attività di controllo attivo sulle imprese a vantaggio di tutti gli stakeholder.

LA REPUTAZIONE

Il manager può rinunciare a scelte che nell'immediato sarebbero vantaggiose per il timore di rovinare la propria reputazione e autoescludersi dal mercato.

Reputazione: risorsa che i manager preferiscono non disperdere.

Agire sulla reputazione dei manager può essere una leva che può essere utilizzata da investitori e autorità pubbliche per spingere i manager ad adottare specifiche pratiche.

Un esempio di spinta e di come le autorità possano spingere i manager verso l'adozione di certe

pratiche è rappresentato dai Codici volontari di governance: NON un insieme di disposizioni che le società sono tenute a rispettare a pena di sanzione MA un modello di best practice da adottare spontaneamente.

Il primo codice fu il Cadbury Report, 1992, Borsa di Londra e Banca di Inghilterra: Complay or explain. Esso contiene un elenco di comportamenti da eseguire in certi casi, esso non è vincolante si suggerisce alle società quotate di comportarsi in un determinato modo.

Le principali borse europee hanno adottato codici di autodisciplina modellati sulle specifiche esigenze locali.

La borsa Italiana ha pubblicato il suo codice (Codice Preda) nel 1999, aggiornato più volte.

Obiettivi del codice di autodisciplina italiano:

  • aumentare l'affidabilità delle imprese per gli investitori mediante una gestione efficace dei rischi e degli eventuali conflitti di interesse tra gestione e proprietà, minoranze e maggioranze
  • diffondere la conseguenza
delle regole di buon comportamento e degli stili per accrescere la cultura della comunità finanziaria. - massimizzare il valore per l'azionista: si dichiara che il perseguimento di tale finalità potrà innescare in un orizzonte temporale non breve un circolo virtuoso in termini di efficienza ed integrità aziendale in grado di ripercuotersi positivamente anche sugli altri stakeholder Indice del codice di autodisciplina: vengono toccati tutti gli aspetti della corporate governance, indicano per ogni aspetto importante della governance le norme di comportamento. Nel caso in cui non si seguissero la reputazione di buona azienda viene messa in discussione, si agisce psicologicamente sulla reputazione dei manager. Non si rispettano le norme per gestire al meglio l'azienda. Capitolo 15 - Strategia d'impresa In generale le imprese hanno bisogno delle strategie per le stesse ragioni per cui gli eserciti necessitano di strategie militari. Vale a dire uno

scopo per schierare le risorse nella maniera + efficace possibile. Le strategie di business hanno infatti le loro radici nelle strategie militari. Il termine Strategia indica l'arte della guerra. L'attività svolta dai generali di un esercito. L'arte della guerra di Sun Tzu scritto intorno al 500 a.c. è considerato il primo trattato sulla strategia.

Strategia militare e strategia di business condividono alcuni aspetti e concetti. Il termine strategia non significa tattica. Mentre strategia significa vincere la guerra, Tattica significa vincere le battaglie.

In altre parole la strategia è il piano complessivo per lo spiegamento di risorse necessarie a conseguire una posizione di un vantaggio competitivo (ha una visione complessiva), la tattica è un progetto di azioni specifiche (parte operativa, ha il compito di mettere in esecuzione sul campo le decisioni strategiche).

In ambito aziendale la definizione di strategia è in concreto una ricerca

Formattazione del testo

Continua di un'armonia chiamata BEST FIT tra gli obiettivi da raggiungere, le risorse disponibili, la concorrenza, la domanda, l'ambiente in cui opera l'impresa. L'armonia è ricercata con coerenza interna e coerenza esterna.

La strategia è il fondamento dell'attività gestionale delle imprese, poiché definisce COSA FARE, PERCHÉ FARLO e COME SVOLGERE L'ATTIVITÀ D'IMPRESA all'interno di un ORIENTAMENTO STRATEGICO DI FONDO.

L'OSF rappresenta la visione dell'impresa, la sua identità in termini di valori e di filosofia di comportamento (rappresenta l'identità dell'impresa).

In termini grafici possiamo avere questa visione, una sorta di piramide rovesciata dove al primo livello abbiamo l'orientamento strategico (l'identità dell'impresa in termini di valori, filosofia e comportamento). All'interno dell'OSF si innesca la strategia, COSA FARLO, PERCHÉ.

COME SVOLGERLO.L'OSF non è dettagliato, a differenza della strategia. Essa è + articolata e studia in maniera minuziosa i comportamenti da eseguire, cosa che con l'OSF non accade.

I LIVELLI di strategia

La strategia è il collegamento tra l'impresa e l'ambiente esterno. Essa, durante la ricerca dell'armonia (BEST FIT) crea questo collegamento tra l'ambiente interno e l'ambiente esterno.

Possiamo individuare diversi livelli d'impresa.

In cima alla piramide troviamo la strategia d'impresa (o strategia complessiva, corporate), essa è orientata a definire le aree in cui competere e in cui operare in relazione agli obiettivi di lungo periodo dell'impresa.

Di seguito si hanno le strategie competitive (o strategie di area di affari). Queste aree sono le parti dell'azienda che hanno un proprio mercato, una propria strategia, propri concorrenti e una propria mission. Esse sono presenti solo nelle imprese

multi-business. In base alle risorse a disposizione l'impresa deve decidere su COSA fare leva per ottenere il miglior vantaggio competitivo possibile all'interno di un settore. Ad un terzo livello troviamo le strategie operative. Esse coinvolgono i singoli aspetti della gestione (la parte commerciale, il marketing, ecc..) che consentono di realizzare gli obiettivi competitivi. Anche per le singole funzioni si possono formulare gli obiettivi da raggiungere e adeguare strategie (finanziarie, di marketing, di produzione). Le strategie operative hanno rispetto a quelle competitive un raggio di azione limitato. LA FORMULAZIONE DELLE STRATEGIE La formulazione delle strategie richiede una valutazione ed un'analisi del contesto interno ed esterno. La diagnosi esterna riguarda l'analisi dell'attrattività del settore, quella interna riguarda una valutazione di risorse e capacità dell'impresa (business AUDIT.) si distingue in due fasi: ANALISI E

DIAGNOSI

Nella fase di analisi si evidenziano le risorse core dell'impresa, a cui segue la fase di diagnosi (vengono fatte emergere eventuali carenze rispetto agli obiettivi che l'impresa si è posta).

La formulazione della strategia è un processo di ricerca delle opportunità di mercato (analisi interna ed esterna) che valorizzano le risorse distintive aziendali. Formulare la strategia è un processo complesso. Al suo interno riveste un ruolo fondamentale (anche se non necessario) la PIANIFICAZIONE.

IL RAPPORTO TRA STRATEGIA E PIANIFICAZIONE

La strategia è l'insieme delle scelte di fondo attraverso cui l'impresa intende conseguire il proprio sistema di obiettivi. Riguarda le scelte di fondo.

La pianificazione è il processo organizzativo e negoziale che conduce alla definizione dell'impostazione strategica dell'impresa. Riguarda l'aspetto procedurale, il percorso, che porta alla definizione delle scelte.

strategiche. Unendo i contenuti della strategia ed i processi di pianificazione otteniamo la pianificazione strategica. I concetti pianificazione e strategia sono strettamente collegati tra loro ma non sempre la strategia ha bisogno della pianificazione. Per questo distinguiamo tra:

  • Le strategie esplicite: sono il risultato di un processo formale di pianificazione enunciate in un documento ufficiale, il piano strategico
  • Le strategie implicite: sono il risultato di un processo decisionale destrutturato e diffuso nell'intera organizzazione senza la formalizzazione di un documento ufficiale, implicito. Tipiche delle piccole imprese, a conduzione familiare.

In generale in tutte le aziende si svolgono strategie, in alcune sono esplicitate (hanno un documento ufficiale), altre no.

IL CICLO DI PIANIFICAZIONE AZIENDALE

In generale il processo di pianificazione prende le mosse da u

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Publisher
A.A. 2019-2020
152 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher A.F. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Magno Francesca.