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Si distinguono in base alle posture imprenditoriali:
Business idea innovativa
o Business idea imitativa
o
La business idea si compone di:
Un segmento di mercato
o Un prodotto/offerta
o Una struttura organizzativa
o
Occorre consonanza tra questi elementi che siano alla base dell’avvio
dell’impresa.
Strategie: livelli di gestione
Si distinguono tre livelli gestionali:
Strategico decisioni che vincolano l’impresa nel medio-
o lungo periodo e regolano i suoi rapporti con l’ambiente
Direzionale programmazione, organizzazione e controllo
o Operativo traduce in atti concreti le attività definita a livello
o strategico e direzionale
Le relative decisioni riguardano tre livelli di strategie:
Strategia corporate investono l’intera azienda/gruppo
o Strategia di business specifiche di ciascuna unità
o Strategia funzionale specifiche di ciascuna area funzionale
o
Economie interne vs economie esterne
Una prima distinzione tra queste diverse forme di economie si ha tra
quelle che vengono generate all’interno dell’impresa e quelle che,
invece, derivano tra i rapporti che ha la stessa intrattiene con i
soggetti esterni
La tassonomia delle economie interne
Le economie interne si basano sul concetto di ottimizzazione della
trasformazione fisica
Economie di scala (decisione statica, lungo periodo, mono
o prodotto)
Economie di gamma (decisione statica, breve periodo,
o pluriprodotto)
Economie di apprendimento (decisione dinamica, breve
o periodo, monoprodotto)
Economie di elasticità (decisione dinamica, breve periodo,
o monoprodotto)
Economie esterne
Le economie esterne hanno due caratteristiche:
1) Da un lato, esse sono generate dalle relazioni esterne che
l’impresa detiene con una pluralità di soggetti
2) Dall’altro lato, tali economie non generano, come quelle
evidenziate in precedenza, un impatto solo sui costi medi totali
ma possono produrre effetti positivi anche sui ricavi aziendali
I contenuti dell’analisi strategica
Pianificazione strategica
È il processo formale di definizione delle scelte strategiche
Long range planning
Attenzione ai vincoli endogeni: fonti di finanziamento,
o tecnologia, risorse manageriali
L’analisi dell’ambiente esterno viene ad essere marginalizzata
o
Strategic planning
Attenzione ai fattori ambientali esterni
o Forte ambizione predittiva
o
Strategic managment
Riconosce l’impossibilità di rappresentare compiutamente tutte
o le variabili esogene rilevanti
Guarda alla capacità adattiva dell’impresa ai mutamenti di
o contesto
Tende a sacrificare la progettualità sistemica di medio-lungo
o termine
Strategic thinking
Tende a recuperare la progettualità di medio-lungo termine
o interpretando la complessità e variabilità dell’ambiente
competitivo come una fonte di opportunità
Ruolo centrale delle risorse umane come ‘sentinelle’ dei
o cambiamenti che si manifestano di confini applicativi
dell’impresa
Strategia
Possibile via di evoluzione dell’impresa
Percorso strategico
Cammino evolutivo dell’impresa
Processo strategico
Schema decisionale che rappresenta il processo logico di definizione
della strategia d’impresa
Analisi strategica
Processo di raccolta ed elaborazione delle informazioni per lo sviluppo
del processo strategico
La matrice portafoglio
La matrice BCG (Boston Consulting Group):
È definita da due variabili: tasso di sviluppo del settore e quota di
o mercato relativa
La posizione competitiva è definita in base ad un criterio
o finanziario in quanto si basa su informazioni sulla capacità
aziendale di generare flussi netti di liquidità
È più adatta per l’analisi del posizionamento dei singoli prodotti
o
La matrice della performance relativa
Costruzione:
È definita da due variabili : la competitività relativa e la redditività
o relativa
La dimensione relativa può essere costruita rispetto al vettore, a
o concorrenti, all’impresa stessa in due tempi diversi
La redditività può essere espressa da valori economici
o La competitività può essere rappresentata dall’andamento delle
o vendite o delle quote di mercato
Problema principale: delineare i confini dei settori molto
o frammentati
Benchmarking
Consiste in analisi delle esperienze di successo di altre organizzazioni
per valutare la loro trasposizione in una specifica realtà aziendale.
In pratica si confronta la propria impresa con la migliore del settore.
Tipi di benchmark:
Interna: consiste nel confronto di prassi e prestazioni di unità
o organizzative della medesima struttura
Competitiva: consiste nel confronto con le prassi delle migliori
o aziende del settore
Non competitiva: consiste nel confronto con le migliori prassi e
o prestazioni di talune funzioni di aziende di altri settori
Ciclo di vita del settore
Utilità
Indica l’evoluzione delle vendite complessive delle imprese di un
settore in funzione del tempo, consentendo di prevedere gli stadi
successivi
A cosa serve
Per valutare il trend di crescita del settore e quindi la redditività
potenziale dello stesso
La swot analysis
È un quadrato di sintesi delle interdipendenze tra l’ambiente interno e
quello esterno.
Fasi della swot analysis
Ponderazione delle variabili in base al loro apporto alla strategia
o Deduzione delle implicazioni per il processo strategico
o Identificazione delle variabili più importanti
o Qualificazione delle stesse in relazione ai concorrenti
o
Limiti Soggettività delle valutazioni
o Semplificazioni delle valutazioni multicriteri/intertemporali
o Data-demanding
o
Vantaggi
Coinvolgimenti del managment
o Semplicità della rappresentazione sinottica
o Focalizzazione su aspetti chiave
o
Integrazione orizzontale
Si ha un’integrazione orizzontale quando l’impresa espande l’attività a
prodotti, processi e know how affini alla filiera tecnologico-produttiva
già esistente.
Tra le produzioni integrate sussistono analogie tecnologiche e di
mercato.
È un’integrazione orizzontale quando un’impresa che produce
lavastoviglie da incasso acquista un’impresa che produce forni da
incastro
Obiettivi
L’obiettivo dell’integrazione orizzontale è quello di aumentare la quota
di mercato relativa detenuta dall’impresa rafforzando così la propria
posizione e il proprio potere di mercato.
Inoltre l’integrazione orizzontale migliora l’efficacia e l’efficienza in
quanto l’azienda incrementa la familiarità con il settore produttivo i cui
opera.
Vantaggi
Tempi brevi di espansione
o Lo sfruttamento di tutte le risorse disponibili
o La maggior valutabilità dei rischi da parte degli organi
o imprenditoriali
Possibilità di aggredire il mercato di specifici prodotti con prezzi
o aggressivi compensati da altre linee di prodotto
Svantaggi
Maggior rischio perché ci si concentra sullo stesso
o settore/mercato
L’aumento della dimensione aziendale può comportare sia
o difficoltà nel controllare il processo di crescita sia un aumento
delle attività burocratiche
Integrazione verticale
La strategia di integrazione verticale consiste in un processo di
internalizzazione sequenziale o verticale delle fasi di filiera tecnologico-
produttiva immediatamente collegate a quelle in cui già opera
l’impresa del know how.
affinità
Essa può assumere due forme:
Integrazione a monte o ascendente: quando le fasi di
o internalizzate della flirt tecnologico-produttiva sono precedenti
rispetto a quelle già svolte
Integrazione verticale a valle o discendente: quando le fasi
o internalizzate della filiera tecnologico-produttiva sono successive
a quelle già svolte
Obiettivi dell’integrazione verticale
Aumento del valore aggiunto
o Maggiore controllo sul ciclo produttivo
o Aumento del potere di mercato nei confronti dei concorrenti
o perché l’impresa aumenta la propria dimensione
Aumentare la forza contrattuale dell’impresa favorendo la
o creazione di barriere all’entrata
Migliorare l’efficienza aziendale attraverso la riduzione
o dell’incidenza dei costi interni
Limiti dell’integrazione verticale
Aumento dei costi fissi e della ripidità aziendale
o Rischio di blocco dell’apprendimento in quanto l’impresa
o internalizzando più fasi della filiera tecnologico-produttiva può
non specializzarsi in talune attività
Aumento delle barriere in uscita
o
Diversificazione orizzontale
Si ha diversificazione orizzontale quando le nuove produzioni sono
destinate al segmento di clientela già servito, mentre lo sviluppo dei
nuovi prodotti può essere effettuato mantenendo le tecnologie
esistenti oppure mediante tecnologie differenti.
È la forma di diversificazione considerata meno rischiosa per l’impresa.
Spesso consiste in una esplorazione del mercato ai fini di una
espansione più forte da compiere in un momento successivo.
Diversificazione correlata(o laterale)
Quando l’azienda entra in nuovi mercati sfruttando sinergie di ricerca,
progettazione, sviluppo del prodotto, gestione della produzione e del
rapporto con il mercato.
La clientela può essere nuova o quella già gestita.
Rispetto alla diversificazione orizzontale, la diversificazione correlata
richiede un impegno gestionale maggiore in quanto sono minori le
affinità sfruttabili dall’impresa.
Diversificazione conglomerale
Quando l’azienda estende l’attività verso produzioni completamente
nuove, rivolte ad una clientela completamente diversa.
La diversificazione conglomerale è la strategia di diversificazione che
presenta i più alti rischi di gestione e i rischi di mercato più bassi.
Obiettivi della diversificazione
I principali obiettivi perseguibili sono:
Crescita aziendale: la crescita può portare a benefici di
o immagine e legittimare l’impresa di fronte ai propri interlocutori.
Aumento della redditività: aumenta le opzioni disponibili in termini
o di modularità dei volumi di produzione.
Riduzione del rischio di mercato
o
Opzioni per la realizzazione di strategie corporate
Principali opzioni:
Crescita interna
o Fusione/acquisizione
o Accordi di collaborazione
o Costituzione di imprese s