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ECONOMIA & GESTIONE DELLE IMPRESE

PARTE I – L’impresa vista da fuori

L’impresa appartiene alla categoria delle organizzazioni rappresenta il luogo in cui in cui l’azione

combinata di più individui consente di ottenere risultati difficilmente perseguibili da un solo individuo. In

generale l’impresa fornisce un utilizzo più efficiente delle risorse necessarie a soddisfare i diversi bisogni

degli individui, rispetto all’auto-produzione di un singolo soggetto, questo per motivi chiari come: la

cooperazione di più individui; l’applicazione del principio di divisione del lavoro e della specializzazione

produttiva, nella quale ciascuna impresa si occupa di un unico bisogno. Dunque, a seguito della continua

variazione spaziale e temporale, è ancor più facile comprendere l’importanza della finalità d’impresa. In

relazione alla sua finalità, e dunque alla natura del contributo che l’impresa apporta al soddisfacimento dei

bisogni, è possibile distinguere tre fondamentali funzioni tecnico-economiche:

 funzione di produzione di beni e servizi;

 funzione di adattamento;

 funzione finanziaria.

La funzione di produzione di beni e servizi descrive l’attività di quelle imprese la cui azione combinatoria

si concretizza in un processo di trasformazione di risorse finalizzato alla produzione di nuove risorse adatte a

soddisfare direttamente uno specifico bisogno. L’output può quindi consistere:

 nella produzione di beni, intesa semplicemente come la combinazione o trasformazione fisico-

chimica dei diversi input (sono inclusi processi di trasformazione, assemblaggio, montaggio ecc.);

 nella produzione di servizi nel caso in cui il risultato del processo di trasformazione sia riconducibile

ad un bene immateriale o alla cessione di un’attività (consulenza, servizio di trasporto, ecc.).

La funzione di adattamento nello spazio e nel tempo si presenta ogniqualvolta l’attività d’impresa si

concretizza nel rendere usufruibili, all’utenza portatrice del bisogno, beni già prodotti da altre imprese.

L’adattamento può riguardare anche la varietà dei prodotti rendendo disponibile nello stesso luogo beni

diversi, prodotti da produttori diversi. La funzione finanziaria non è altro che uno specifico caso della

precedente funzione, trattando principalmente di un oggetto di adattamento costituito da risorse finanziarie.

Luogo d’incontro di maggior rilievo del sistema economico, è ovviamente il mercato, il quale non è altro

che il luogo in cui avviene l’attività di scambio. I principali protagonisti di questo luogo sono ovviamente i

venditori, che forniscono beni e servizi, gli acquirenti, che comprano ciò che i venditori offrono, per trarne

disponibilità. È importante sottolineare la differenza tra due tipologie di mercato, che sono:

1. mercato dei beni finali, nel quale oggetto di scambio è un bene o servizio acquistato dal

consumatore finale;

2. mercato dei beni intermedi, dove invece l’acquirente non è il consumatore finale ma bensì un

operatore economico che utilizza il bene per sottoporlo a ulteriori processi di trasformazione.

Questa distinzione è utile per comprendere anche il concetto di filiera produttiva, la quale è l’insieme di

fasi di lavorazione necessarie a realizzare un bene o servizio destinato al consumatore finale, quindi essa è

costituita da tutte le imprese che contribuiscono alla realizzazione e trasformazione di un bene o servizio

finale. Ovviamente, ogni fase di lavorazione apporta, insieme alla modifica fisica, un proprio valore

economico, da aggiungere al prodotto finale. Il concetto di filiera produttiva, insieme a quello di mercato, è

utile per comprendere chi siano i fornitori dell’impresa e chi siano, invece, i clienti e i concorrenti diretti.

Elementi essenziali per la nascita di un’impresa, sono:

1. la presenza di una domanda, e quindi di una clientela alla quale destinare il prodotto;

2. l’esistenza di fornitori di risorse materiali per la creazione e strutturazione del sistema operativo

nonché per la sua crescita e per la sua corrente alimentazione.

Vi sono poi numerosi altri soggetti che interagiscono diversamente con l’impresa; questi sono:

 lo Stato, che procede a riscuotere le imposte e a garantire la presenza di infrastrutture o servizi

strumentali;

 le istituzioni finanziarie, che forniscono risorse finanziarie, da restituire maggiorate degli interessi;

 i gruppi di pressione, i quali sono portatori di certe esigenze sociali e politiche che possono creare

vincoli ed orientamenti;

 i partner, che possono collaborare con l’impresa con un rapporto non riconducibile ad una semplice

relazione di fornitura;

 la concorrenza, ovvero l’insieme di tute le altre imprese che offrono utilità della stessa specie alla

clientela attuale o potenziale dell’impresa.

I presupposti essenziali per, ancora, la nascita dell’impresa possono essere ricondotti all’esistenza di:

 una volontà creatrice, proveniente da uno o più soggetti promotori dell’iniziativa imprenditoriale;

 un’utenza portatrice di una domanda di beni e servizi che giustifica l’attività d’impresa;

 un insieme di risorse disponibili o acquisibili, necessarie per il soddisfacimento delle esigenze

dell’utenza.

Elementi necessari ma non sufficienti, questi presupposti devono essere affiancati da delle condizioni, quali:

 esistenza di un patrimonio genetico, costituito da un’idea imprenditoriale e dal capitale di rischio;

 generazione di un sistema delle capacità, attraverso cui si crea in modo concreto la possibilità di

svolgere l’insieme dei processi necessari.

Ovviamente a questi aspetti, si deve aggiungere quello dell’esistenza di soggetti promotori, titolari di

interessi motivanti. Vi possono essere diversi individui o enti che possono impersonare questo ruolo, come

ad esempio: persone fisiche, in questo sono uno o più individui a ricoprire il ruolo di soggetto promotore;

imprese, qui invece, non si tratta più di persone fisiche, ma bensì di persone giuridiche, già operanti nel

sistema; Stato, questo è ovviamente un soggetto promotore particolare, in quanto interverrà con una logica

diversa rispetto a quella delle categorie precedenti. Per quanto riguarda invece gli interessi che possono

muovere i soggetti promotori a dar vita all’iniziativa imprenditoriale, possiamo distinguerli in:

a. interessi lucrativi di natura economico/finanziaria, alla base vi è un interesse di lucro, il quale si

concretizza sotto forma di ricchezza monetaria. Nel caso di una persona fisica, essa si identifica

come il capitalista puro, che vede l’impresa come un’opportunità di investimento scelta tra molte

altre alternative. Il rendimento può avvenire o direttamente, con la distribuzione degli utili, o

indirettamente, attraverso l’aumento del valore della quota di partecipazione. Nel caso delle persone

giuridiche, l’imprese agisce con una logica finalizzata a cogliere un’opportunità di investimento

giudicata finanziariamente appetibile. Infine anche lo Stato a nuove iniziative imprenditoriali, con lo

scopo e una finalità di rilevanza sociale;

b. interessi lucrativi di natura tecnico/economica, anche in questo caso, come prima, lo scopo è

puramente lucrativo, ma la sua manifestazione avviene attraverso dei vantaggi economici diretti,

sotto forma di minor costo, o indiretti. in questa situazione, il caso più rilevante si ha con riferimento

a persone giuridiche, in quanto l’impresa, già esistente, spinta alla creazione di una nuova iniziativa

imprenditoriale, per i futuri vantaggi che apporterà. Per quanto riguarda le persone fisiche, questi

interessi assumono rilevanza nel momento in cui si parla di vantaggi derivanti dall’attività stessa

dell’impresa (né è un esempio, il caso dell’autoconsumo);

c. interessi non lucrativi di natura economico/sociale, questi non sono riconducibili al perseguimento

di un lucro, ma bensì all’ottenimento di vantaggi di altra natura. Per questi motivi, il caso

maggiormente frequente riguarda lo Stato, il quale crea le condizioni per raggiungere obiettivi

rilevanti sotto il profilo sociale.

Per quanto riguarda il concetto dell’utenza, ovvero della clientela, gli aspetti che le attribuiscono concretezza

sono quelli di: rilevanza economica della domanda e tipo di domanda che si intende soddisfare. Ovviamente

anche l’entità quantitativa della domanda deve essere consistente in modo da poter rendere conveniente e

vantaggioso per l’impresa soddisfare la domanda individuata. Esistono, comunque, diversi tipi di domanda:

a. domanda latente, questa si ha quando non abbia ancora avuto manifestazione sul mercato o non vi

sia nemmeno nella mente dei consumatori la consapevolezza di poter avere un certo bisogno;

b. domanda emergente, esiste già un mercato del prodotto di riferimento, anche se è ancora ad uno

stato primitivo e per questo motivo, vi sono ampi margini e buone opportunità di sviluppo;

c. domanda esistente, questa è già affermata sul mercato, ma è mal soddisfatta, in quanto non soddisfa

la clientela o quantitativamente, in quanto vi sono ancora margini di crescita del mercato che le

imprese già operanti non sanno colmare, o qualitativamente, e dunque l’impresa nota delle sacche di

insoddisfazione nella clientela che essa stessa potrebbe migliorare.

Elemento necessario per la realizzazione di una qualunque iniziativa imprenditoriale sono le risorse, le quali

però devono essere ben distinte e classificate, comprendendo diverse tipologie. Vi sono quindi:

a. risorse finanziarie, le quali sono costituite da denaro e sono quindi strumentali all’acquisizione di

tutte le altre risorse. Le risorse non finanziarie invece contribuiscono direttamente alla realizzazione

del prodotto o servizio oggetto dell’attività d’impresa;

b. risorse d’apparato, costituiscono l’insieme delle capacità di cui dispone l’impresa, configurandosi

quali risorse a fecondità ripetuta (ne sono esempi gli impianti, i macchinari ma anche il know-how);

c. risorse ricorrenti, sono invece le risorse a fecondità non ripetuta, in quanto cedono la loro utilità in

un unico contributo al processo di formazione (materie prime e materiali di consumo).

Continuando la ricerca dei requisiti per la creazione di un’impresa, non da sottovalutare è il patrimonio

genetico, il quale è formato da due componenti fondamentali:

a. idea imprenditiva, che rappresenta l’essenza della nuova impresa, essendo il modo concreto

attraverso il quale l’impresa dovrà cercare di generare valore, basandosi principalmente sul

Dettagli
A.A. 2017-2018
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandro.dimattia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Livi Elena.