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PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
La qualità dell’attuazione di una strategia dipende molto dalle scelte organizzative che
l’impresa compie. Dal punto di vista organizzativo le scelte organizzative che l’impresa deve
compiere per attuare le due diverse strategie viste sono diverse.
Una impresa differenziata, dal punto di vista organizzativo, è una impresa che tende a essere
meno verticalmente gerarchizzata, quindi più piatta, e da più potere decisionale alle periferie
dell’impresa. Questa autonomia decisionale può riguardare molti aspetti. Se una impresa
persegue economie di scala si dovrà configurare in modo diverso. Una impresa può cambiare o
deve cambiare la propria organizzazione a seconda di qual è il tipo di strategia che vuole
sviluppare. L’organizzazione è uno strumento utilizzato per coordinare le azioni. Queste azioni
devono essere coordinate in modo tale da raggiungere un obiettivo. Se una impresa, ad
esempio, punta su bassi costi, dovrà fare in modo che tutte le azioni che si svolgono
nell’impresa siano coordinate in modo tale da raggiungere quell’obiettivo.
L’idea di fondo dell’organizzazione è che coloro che lavorano insieme per produrre beni e
servizi sono in grado di creare maggiore valore rispetto a chi lavora individualmente. Il lavoro
di gruppo genera più valore rispetto al lavoro individuale.
Nella produzione artigianale individuale solitamente si produce quando c’è qualcuno che lo
chiede. Se il numero di clienti tende a crescere esponenzialmente, l’artigiano assume un’altra
persona che svolge una attività, ad esempio, di gestione del rapporto commerciale. Se il
numero di beni richiesti cresce, allora il solo artigiano non è più in grado di far fronte alla
domanda, e si deve introdurre un altro soggetto. Se la domanda fa richiesta di prodotti
diversi tra loro, anche la tipologia di acquisti tenderà a diversificarsi e ci sarà la necessità di
impiegare un’altra persona per la definizione delle nuove tipologie di beni che possono essere
Appunti di economia e gestione delle imprese
Di Giovanni D’Ambrosio
prodotti. Questa attività dovrà poi essere coordinata, e siccome le esigenze dei clienti
possono essere diverse, ci sarà bisogno di un coordinamento tra commerciale e produzione per
definire quali tipi di prodotti devono essere messi in produzione prima degli altri, e quindi
bisognerà stabilire una tempistica nei processi produttivi. L’imprenditore a un certo punto si
renderà conto di dover sviluppare altre attività di carattere direzionale e si mette a
controllare le attività svolte dagli altri soggetti. Aumenterà anche l’attività amministrativa. Vi
saranno altre unità organizzative che si occuperanno di ciò. All’interno dell’unità produttiva
potrà aumentare il numero delle persone che opera. Si genererà una vera e propria funzione di
produzione, dove i soggetti tenderanno a sviluppare attività simili. Quindi possiamo dire che
all’aumentare della complessità delle attività, da una unità individuale autorganizzata si
passa ad un sistema organizzativo aziendale composto da tante unità organizzative. In
questo caso abbiamo una funzione produttiva, una funzione commerciale, una funzione di
ricerca e sviluppo, una funzione approvvigionamento, una funzione amministrativa e una
funzione direzionale, che tenderà a sovraintendere le attività di tutti e a sviluppare le
decisioni fondamentali.
L’organizzazione, il lavoro di team, e la capacità di coordinarlo attraverso gli strumenti
organizzativi consente di produrre e creare maggior valore rispetto all’ipotesi di produzione
individuale.
Il sistema organizzativo aziendale è un sistema complesso che è il risultato dell’interazione
tra più elementi, ossia la strategia dell’impresa, la struttura organizzativa e la sua
progettazione (è il sistema formale di compiti e di relazioni di autorità fra loro raggruppate).
Il sistema organizzativo aziendale è fatto di risorse umane (l’insieme di tutte le persone che
operano all’interno di una organizzazione viene detto organico, ossia tutti i soggetti che
partecipano con il loro lavoro all’attività dell’impresa). Poi ci sono i meccanismi operativi, ossia
dei sistemi informativi, sistemi di coordinamento interno che influenzano direttamente i
comportamenti degli attori. Possono anche essere sistemi decisionali, di pianificazione,
modalità di gestione delle risorse umane. Infine il sistema organizzativo aziendale è
fortemente influenzato dalle tecnologie. Le tecnologie sono fondamentali anche per i processi
produttivi. Vedi schema slide.
Struttura o Macrostruttura organizzativa progettare una struttura organizzativa implica
capire qual’ è il tipo di contesto competitivo in cui opero, quali risorse ho, capire come sta
andando l’ambiente esterno. La progettazione della struttura organizzativa è un processo con
il quale i manager raggruppano l’attività (individuano le varie attività, le scorporano, e decidono
che quelle attività dovevano essere raggruppate costituendo delle unità organizzative,
definendo un assetto organizzativo a partire dalle attività che svolge). È un processo con cui i
manager raggruppano le attività, selezionano e gestiscono le unità organizzative, definiscono
la divisione del lavoro, le modalità di coordinamento.
Differenziazione funzionale una stessa unità organizzativa si duplica in funzioni di diverse
specializzazioni.
Le scelte in termini di progettazione della struttura organizzativa sono legate alle scelte
strategiche dell’impresa. La progettazione della struttura organizzativa deve consentire ai
manager di controllare tutte le attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi. La
divisione del lavoro è fondamentale.
Ci sono due tipi di divisione del lavoro: una verticale e una orizzontale.
Divisione del lavoro verticale è quella decisione che fissa i rapporti di dipendenza
gerarchica all’interno dell’organizzazione. A è il capo, ha un potere di autorità formale su B e
Appunti di economia e gestione delle imprese
Di Giovanni D’Ambrosio
C. B e C, subordinati gerarchicamente, riportano al capo A. Ad esempio, A è il direttore
dell’impresa, B è il responsabile, C il responsabile commerciale. Nel disegnare la struttura
organizzativa prevedo, in questo caso, che si siano 2 livelli gerarchici. Se B ha un potere di
autorità formale nei confronti di X e Y, si crea un altro rapporto di dipendenza gerarchica. In
queste organizzazioni con molti livelli gerarchici, X chiede le cose solo a B, non ad A. questa
logica ha dei vantaggi e degli svantaggi. A livello verticale viene distribuita l’autorità formale
dentro le unità organizzative.
Divisione del lavoro orizzontale questa decisione implica che vengano definiti i compiti
organizzativi (task), di tutti gli individui che operano all’interno dell’organizzazione. Quindi
all’interno di una funzione di produzione, dove c’è un responsabile di produzione B, B definisce
i compiti organizzativi, le attività che devono essere svolte da X e Y. A livello orizzontale
agisce anche l’attività di comunicazione e integrazione tra unità organizzative.
Vedi organigramma slide rappresentazione formale di una struttura organizzativa. Il
marketing sta sotto la direzione commerciale (questa è una scelta di progettazione
organizzativa). In altri casi la funzione commerciale è subordinata alle decisioni di chi
gestisce il marketing. La direzione tecnica ha sotto di se attività di sviluppo prodotto,
ricerche. Poi vi sono vari stabilimenti produttivi. Il settore rappresentato è quello ceramico.
Ha una struttura organizzativa funzionale. Un organigramma di questo genere, rispetto alla
strategia dell’impresa ci dice che l’impresa, che opera nel settore ceramico, ha tre livelli
gerarchici in termini di unità organizzative (all’interno delle quali ci sono 4 livelli).
La progettazione della struttura organizzativa procede per blocchi. Esistono i ruoli individuali,
che è l’insieme dei compiti operativi (task) richiesti a una singola persona. Poi ci sono delle
funzioni che sono delle unità composte da gruppi di persone che lavorano in team in funzione
del tipo di competenze che hanno e degli strumenti o tecniche che utilizzano. In una funzione
vengono raggruppati quegli individui che hanno competenze simili e che sviluppano attività
simili in termini di strumenti o tecnologie utilizzate. Nella funzione di produzione ci sono
individui che hanno competenze operative in termini manifatturieri specializzate, e che
utilizzano un insieme di macchinari simili. Tutti i soggetti che gestiscono le relazioni con i
clienti vengono raggruppati nella funzione commerciale. Si parla quindi di scelte di
raggruppamento di individui in funzione di attività basandoci sulle competenze di quegli
individui e sul tipo di attività che vengono usate. Poi c’è la divisione, che è una unità composta
da un insieme di funzioni, ma viene creata quando si condividono la responsabilità di produrre
un dato bene o servizio.
Le tre forme principali di modelli organizzativi sono:
Funzionale nel modello funzionale la ripartizione delle attività e delle responsabilità
organizzative di primo livello è basata su funzioni aziendali. Dopo il livello direzionale, i
responsabili sono il direttore tecnico, amministrativo e il direttore commerciale. C’è un
vertice, ci sono delle responsabilità di primo livello ripartite per funzioni, e all’interno
di ciascuna funzione esiste un secondo livello (ad esempio nella funzione produzione
esiste una sotto-unità che si occupa di assemblaggio). Questo è il modello funzionale
classico. Questo modello consente una elevata specializzazione funzionale. Le unità
organizzative (funzioni), sono costituite sulla base di compiti comuni, attività simili. Se
un nucleo di persone che si occupano di produzione sono raggruppate all’interno della
stessa unità organizzativa, queste possono imparare reciprocamente, sviluppando
apprendimento. È un modello molto rigido. C’è poca elasticità strategica. La struttura
funzionale funziona bene quando la dimensione dell’impresa è relativamente piccola. La
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Di Giovanni D’Ambrosio
struttura funzionale funziona bene quando le dimensioni sono abbastanza piccole
perché una struttura funzionale richiede un grosso lavoro di