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In generale il ruolo del TM è quello di effettuare scelte strategiche, supervisione diretta e valutare
le condizioni al contorno dell’impresa (l’ambiente in cui è inserita)
• MIDDLE MANAGEMENT è costituito dai manager divisionali e delle varie funzioni, oltre che dai
quadri. Il compito è quello di calare le scelte strategiche del TM ad un livello più operativo e di
supervisionare i sottoposti. In generale hanno gli stessi compiti del TM ma con un focus più
specifico e non sull’intera impresa
• TECNOSTRUTTURA contiene gli esperti e analisti che operano in moltissime aree dell’impresa e
oltre che come supporto alle decisione ha il compito di standardizzare e controllare le
caratteristiche del nucleo operativo.
• STAFF DI SUPPORTO offre competenze in ambiti diversi da quelli dei tecnici, poiché non sono
orientati alla standardizzazione ma ad aspetti legali, di pubbliche relazioni e comunicazione o a
tutto ciò che riguarda in modo diretto il nucleo operativo
• NUCLEO OPERATIVO, comprende gli agenti che concorrono effettivamente alla realizzazione dei
prodotti finiti, dei servizi o alla lavorazione dei materiali.
Questo era ciò che riguardava la divisione del lavoro, adesso vediamo le varie tipologie di coordinamento:
❖ GERARCHICO O SUPERVISIONE DIRETTA se la relazione è “i è capo di j” ed è un meccanismo:
o Non riflessivo
o Non simmetrico
o Transitivo
❖ STANDARDIZZAZIONE è effettuata dai membri della tecnostruttura che possono agire
(standardizzare) le competenze, il prodotto o i processi di lavoro (attività). Le relazioni sono del tipo
“i standardizza j” dove i ϵ TS e j ϵ OC ed è:
o Riflessivo
o Non simmetrico
o Non transitivo
❖ ADATTAMENTO RECIPROCO se i vari agenti collaborano e coordinano le loro attività in modo
reciproco, un grafo che rappresenta questa situazione, tipica della funzione R&S, si dice
sociogramma. Valgono le proprità:
o Riflessivo
o Simmetrico
o Transitivo non sempre, se vale è un gruppo di pari, altrimenti di simili
Organigramma
Le imprese vivono in un ambiente da cui sono fortemente influenzate, l’ambiente può essere:
• Semplice, se ci sono pochi agenti, e a sua volta:
o Stabile se poco mutevole o con cambiamenti ripetitivi nel tempo
o Instabile se è fortemente entropico
• Non semplice se ci sono numerosi agenti e stakeholders, e a sua volta:
o Stabile
o Instabile
Secondo Mintsperg ogni tipologia di ambiente necessita della sua forma organizzativa: teoria delle
contingenze.
Per costruire un organigramma partiamo dal livello più basso
possibile, ovvero dalle diverse mansioni che sono raggruppate
in reparti per similitudine. Ciascun reparto viene a sua volta
raggruppato in stabilimenti ognuno dei quali i occupa della
produzione. Gli stabilimenti fanno quindi parte della funzione
di produzione, che è una delle funzioni aziendali insieme a
vendite e acquisti. L’insieme delle funzioni costituisce
l’azienda. Secondo la teoria di Williamson ci sono diverse
tipologie di gerarchia possibili per un’impresa. La forma
unitaria(funzionale) e quella divisionale sono focalizzate sulla
struttura interna mentre la forma di gruppo è costituita da un
insieme di imprese.
Forma semplice
È tipica delle imprese piccole a conduzione familiare che hanno come proprietario un imprenditore che ha
anche il compito di gestirla. Sono quasi del tutto assenti la tecnostruttura, lo staff di support e il middle
management, c’è quindi una catena di controllo corta e il coordinamento avviene attraverso la supervisione
diretta dell’imprenditore. È una struttura fortemente adattativa e semplice poiché il manager prende
decisioni rapide, e dal basso costo strutturale, ottima per il monobusiness e mercato di nicchia. Il problema
è che al crescere delle dimensioni entra in crisi e va fuori controllo poiché il manager ha razionalità limitata.
Forma funzionale
È l’evoluzione della forma semplice necessaria quando un’azienda diventa di dimensioni medio-grandi. Per
prima cosa si osserva la separazione tra proprietà e gestione, inoltre sono presenti tecnostruttura,staff di
supporto e manager intermedi. Le varie mansioni vengono raggruppate per somiglianza nelle funzioni e
questo consente di sviluppare un’alta specializzazione del lavoro e di sfruttare le economie di scala. Il
coordinamento avviene attraverso la supervisione diretta e la standardizzazione ed è utilizzata in ambienti
monobusiness. I punti di forza sono dunque l’elevata efficienza operativa dovuta al raggruppamento per
funzioni e allo sfruttamento delle economie di scala. Gli aspetti negativi riguardano invece la rigidità dovuta
alla divisione in funzioni e alla standardizzazione che va bene solo per ambienti molto stabili. Vi sono inoltre
rischi di conflitti interfunzionali e sovraccarico di problematiche per il TM. Infinite è difficile valutare le
prestazioni delle funzioni poiché esse non sono centri di profitto.
struttura funzionale modificata
Per ovviare a queste debolezze è nata una mediante l’aggiunta di
organi integratori quali team interfunzionali,task force o product manager che consentono di migliorare
l’integrazione tra le funzioni e aumentare la diversificazione. Un comitato interfunzionale è un organo che si
occupa di risolvere problemi, soprattutto di tipo strategico, ed evitare che qualsiasi questione arrivi al TM, il
coordinamento tra i membri avviene per adattamento reciproco. La task force è invece costituita da un
esiguo numero di esperti che devono risolvere velocemente i problemi. L’utilizzo di product manager
consente di avere un raggruppamento per funzioni ma anche per prodotto, quindi di sfruttare le economie
di scala aumentando la diversificazione. Il product manager ha come compito di coordinare le funzioni ma
non ha potere gerarchico su di esse. Inoltre così diventano dei centri di profitto parziali e misurabili.
Attenzione alla differenza tra diversificazione e differenziazione: la prima è l’ampliamento dei prodotti
offerti o dei mercati su cui ci si pone; la differenziazione è una percezione di differenza dovuta al marchio,
alla qualità, ecc... La diversificazione è utile quando il costo di produrre due prodotti nella stessa azienda è
minore di produrli in due aziende diverse.
Forma a matrice
La caratteristica principale di questa organizzazione è quella di unire un tessuto relazione verticale ad uno
orizzontale, infatti la figura del project manager è stabile e ha potere gerarchico (a differenza di quella
funzionale modificata). È dunque una struttura con due capi, uno della funzione e uno del progetto. Gli
aspetti positivi sono quelli di presidiare e integrare meglio funzioni e processi, sfruttare economie di costo e
di varietà, rapidità di adattamento e sviluppo delle capacità manageriamo e di lavoro in team. Gli aspetti
negativi invece riguardano le difficoltà interpersonali che nascono proprio dall’intrecciamento del tessuno
orizzontale e verticale: discussioni per le risorse, molto tempo dedicato alle riunioni, alti costi
amministrativi, processi decisionali comuni e condivisione di potere e responsabilità.
Forma multidivisionale
Al crescere delle dimensioni dell’azienda ma soprattutto della necessità di diversificazione la forma a
matrice risulta inadatta e si passa a quella multidivisionale. Qui l’impresa viene divisa in divisioni (per area
strategica) che sono assolutamente autonome dal punto di vista economico (hanno conto economico e
stato patrimoniale) ma non dal punto di vista giuridico (non hanno personalità giuridica come le imprese).
Cresce l’importanza dei manager divisionali che possono effettuare scelte strategiche e prendere decisioni,
a patto che esse siano in linea con quanto stabilito dal TM e porti agli obiettivi da esso prefissati
(management by objective). Questa struttura consente ancora meglio di sfruttare economie di costo e di
varietà, inoltre le performance sono facilmente misurabili poiché ogni divisione è un centro di profitto. I
punti di debolezza invece risiedono nel fatto che aumentano le difficoltà di relazione tra le varie divisioni
che devono spartirsi le risorse e accordarsi sui prezzi di trasferimento, cioè sui prezzi da applicare durante
lo scambio di risorse interno all’azienda. Inoltre aumentano moltissimo i costi della struttura poiché alcune
funzioni devono essere replicate per ogni divisione, per esempio la tecnostruttura.
Per ovviare a quest’ultima problematica nasce una forma multidivisionale IBRIDA in cui alcune funzioni
sono fuori dalle divisioni e condivise.
Forma Holding
Quando le divisioni assumono personalità giuridica si passa alla forma Holding in cui una società
capogruppo possiede o partecipa alle altre imprese. I gruppi strategici, corporate, sono tipici delle imprese
che operano nello stesso settore in cui possono esserci integrazioni tecnico-economiche. I gruppi finanziari,
conglomerate, riguardano le imprese che operano su mercati diversi e cercano quindi la diversificazione, vi
è dunque un basso grado di integrazione. I punti di forza sono la flessibilità e l’autonomia delle imprese,
oltre che alla capacità di misurare le performance direttamente sul mercato. Al contrario le debolezze sono
la complessità della struttura e i costi ad essa associati, rischio di perdita del controllo strategico-
decisionale e la difficoltà di sfruttare in modo congiunto conoscenze e strutture. Inoltre sussistono rischi di
opportunismo e elevati costi di transazioni.
Japanese form
È una forma orizzontale in cui la parte fondamentale è costituita dai processi core, che sono di
responsabilità del process owner. Ogni team lavora ad un processo mediante la coordinazione ed ha la
libertà di pensare creativamente ed essere flessibile. Il focus è sul processo che deve generare dei prodotti
di qualità per soddisfare il cliente. È quest’ultimo infatti a guidare e tirare l’organizzazione, poiché se costui
è soddisfatto diventa una risorsa stessa per l’azienda. I vantaggi sono quindi il lavoro in team e la forte
flessibilità e capacità di adattamento, oltre che l’attenzione ai clienti e ai dipendenti. Gli svantaggi sono gli
elevati costi di formazione del personale, la difficoltà di stabilire i processi core e la necessità di
rivoluzionare totalmente le idee sull’azienda e sul management. Anche in questo caso è nata una forma
ibrida per cercare di sfruttare le potenzialità della forma pura riducendone al contempo le problematiche.
Per esempio anche qui si possono rendere alcune funzioni comuni a tutt